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Autore: visbs88    31/01/2011    4 recensioni
La Fratellanza viene chiamata a Consiglio, per combattere la Compagnia delle Indie Orientali.
Scritta per l'iniziativa "Un prompt al giorno", prompt "Corda".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E dopo l’aggiornamento di ieri, torno con l’ennesima shot a tormentarvi ;-) i frequentatori di questo fandom mi odieranno, ormai XD
D’accordo, voglio rivolgere un ringraziamento a chi ha recensito anche solo un cappy di “La gioventù di Davy Jones” (Fannysparrow, YemanjayOxum e lavaligiadeisogni), a chi l’ha messa nelle preferite (chirkin) e a chi l’ha messa nelle seguite (Fannysparrow, lavaligiadeisogni e ThePirateSDaughter)! Grazie!
Ed ora, nuova storia!
Buona lettura!
 
Aaron camminava verso il patibolo.
Alzò gli occhi, fissando la bandiera della Compagnia delle Indie Orientali che sventolava gloriosa, mossa dal vento, a simboleggiare il potere che gli inglesi stavano prendendo sui mari. Mossa dallo stesso vento che accarezzava il volto sudicio del ragazzino, che tornò ad abbassare lo sguardo sulle mani sporche, tenute bloccate dai ferri e dalle catene.
Cosa aveva fatto lui? Che colpe aveva, se non quella di essere il figlio di un pirata che aveva avuto la sventura di essere stato catturato?
Suo padre era stato impiccato il giorno prima. Aaron non provava paura, e il genitore non gli mancava nemmeno molto. Sapeva che non c’erano possibilità di sopravvivere, quindi fra poco l’avrebbe rivisto, lì, nel cielo azzurro, blu come il mare.
Ma Aaron sapeva che cosa fare. Suo padre gli aveva lasciato una moneta, una moneta a suo dire preziosa. Gli aveva insegnato una canzone tempo addietro, e gli aveva detto di cantarla solo quando i pirati avrebbero dovuto riunirsi, allearsi per combattere un nemico comune, o far fronte ad un problema.
Estrasse il consunto pezzo di ferro dalla tasca, e prese a rigirarselo tra le mani. Mandava un suono magnetico, fastidioso, eppure non del tutto sgradevole.
Tornò a guardarsi intorno.
Soldati che gettavano i cadaveri su carri, per portarli chissà dove. Sentiva lamenti, pianti, e la voce lontana di un ufficiale, che parlava, parlava. Parole che condannavano i pirati, ma che non riusciva a cogliere chiaramente.
Donne gemevano, uomini maledicevano il destino. E lui stava zitto, gli occhi tristi quasi freddi, mentre un passo dopo l’altro si avvicinava alla forca. A poco a poco, il suo cuore accelerava il battito. La paura, la consapevolezza di star per morire lo invasero, e per un attimo il visetto impassibile fu attraversato da un’ombra di disperazione. Scomparve quasi subito. Era inutile disperarsi, il destino era segnato.
Tuttavia, non avrebbe permesso che altri pirati fossero vittime di quella carneficina, si disse mentre saliva gli scalini in legno del patibolo.
Tenne lo sguardo basso, per non vedere il cappio per pendeva sopra di lui, alto. La corda che l’avrebbe stretto nella morsa della morte, non appena la leva fosse stata tirata.
Rigirò nuovamente la moneta tra le mani, quindi intonò, piano.
 
Il Re la colpì,
quella dama rapì…
Che nel mare si rianimò.
Il cielo più intenso
nel mare immenso.
Quei ladri qui… guidò.
 
Una botticella fu piazzata dinanzi a lui. La guardò appena, mentre il boia, un uomo minaccioso, vestito di nero, lo sollevava di peso senza alcuno sforzo apparente e lo costringeva a salire su quella piccola botte. Ammutolì, la paura minacciava di nuovo di prendere il sopravvento, mentre il carnefice passava il cappio attorno al collo sottile e giovane, e stringeva la corda.
All’improvviso, lo sentì.
Sentì l’uomo in fianco a lui, un negro vecchio e dall’aria strana, intonare piano…
 
Yo-oh…
La… gloria…
Corre nell’aldilà…
 
D’istinto si unì al canto, spronato dalla voglia di dimostrare che era ancora vivo. Il patibolo intero cantò.
 
Nel volto,
vivo o morto,
lei ti seguirà…
 
Li sentiva. I pirati cantavano. Tutti.
Le catene venivano scosse, segno che nemmeno la morte li avrebbe imprigionati, non loro, non i liberi scorridori del mare. Potevano morire tutti, ma nessuna causa è persa, finché ci sarà anche solo uno stolto a combattere per essa.
 
Yo-oh
Non c’è tregua,
quella gloria vivrà…
Nel volto,
vivo o morto,
lei ti seguirà…
 
Cantò le ultime parole con tutto il sentimento che provava, sentendo la fine ormai vicina, troppo vicina. La moneta continuava a suonare, incessante.
Il boia tirò la leva.
Le botole si aprirono, il vuoto sotto di loro. Le corde si strinsero.
La Compagnia delle Indie Orientali aveva mietuto nuove vittime, spinta dalla sete di dominio e dalla crudeltà.
Ma la Fratellanza era stata chiamata a Consiglio.

 
Finita!
One-shot un pochino tragica, lo so XD
Spero che abbiate capito che siamo all’inizio di PodC 3, e che il bambino, a cui ho dato una storia ed un nome è quello che convoca la Fratellanza. Che bella che è la scena, anche se così triste ç.ç non sono sicurissima del primo verso della canzone. È quello che ho capito io, canta talmente piano… Ah, e forse avrete notato che la frase “Nessuna causa è persa, finché ci sarà anche solo uno stolto a combattere per essa” è quella che dice anche Will, nel Parley tra Barbossa, Jack e Elizabeth con Turner, Beckett e Jones ;-) mi piace un sacco XD
Spero che questa sciocchezza vi sia piaciuta!
Visbs88
   
 
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