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Autore: Asmodai    31/01/2011    0 recensioni
Tutto iniziò molti anni fa, quando ero ancora un pivello, poco avvezzo ai contatti fisici. Una notte Lucius entrò nella mia camera, cacciando via malamente gli altri occupanti della stanza che, riconosciutolo, pur di malavoglia obbedirono all’ordine.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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All in family

Tutto iniziò molti anni fa, quando ero ancora un pivello, poco avvezzo ai contatti fisici. Una notte Lucius entrò nella mia camera, cacciando via  malamente gli altri occupanti della stanza che, riconosciutolo, pur di malavoglia obbedirono all’ordine.
Fin da quando mi fissò con sguardo predatorio, per poi iniziare rapidamente a spogliarsi, i suoi intenti furono più che palesi: voleva possedermi senza troppi riguardi  e così fece.
 Quell’amplesso non fu né dolce, né sessualmente appagante, almeno per me…  Di quelle due ore ricordo solo un insopportabile  sfregamento di corpi sudati e qualche parola volgare del nobile Malfoy. Quando fu tutto finito,  passai molto tempo sotto la doccia, graffiandomi la pelle del collo nel vano tentativo di far sparire quegli orribili segni rossi,e ripromettendomi che MAI PIU’ qualcuno mi avrebbe piegato alle proprie voglie,  Lucius in primis.
In nome di quel giuramento, neanche  un mese dopo, Lucius venne sbattuto alla parete della serra numero sette, la più nascosta, e preso più volte  con  una tale enfasi,  che dovette camminare zoppo per un paio di giorni, sotto il mio sguardo malevolo. Fu lui a supplicarmi per avere un terzo incontro, ed a quello ne seguirono molti altri, fino al giorno in cui il mio glaciale amante si diplomò. L’occhiata di trionfo che Narcissa Black mi lanciò, mentre tornava a casa con la sua ultima conquista, mi gelò il sangue nelle vene ed un’altra  idea malsana mi fulminò il cervello.
 
 *Penso di essere paranoico e complicato,
 cado giù solo per darti un brivido.
 
La promessa sposa di Lucius avrebbe dovuto frequentare Hogwarts, con me, ancora per un anno e, dato che il suo fidanzato non si era  minimamente dispiaciuto di abbandonarmi come un calzino vecchio, decisi che  mi sarei trastullato con la sua futura moglie.
Bastò solo un gioco di sguardi, protratto più del solito, e la mente civettuola di Narcissa cedette, lasciandomi pieno spazio per godere delle sue grazie.
Ricordo che ogni posto andava bene per saltarci addosso e che più volte la signorina Black mi aveva lodato  per le mie prestazioni, la qual cosa, lo ammetto, gratificava non poco il mio ego.
Io, Severus Piton, mi ero scopato i futuri coniugi Malfoy! Questo pensiero mi aveva elettrizzato così tanto, da farmi divenire praticamente instancabile, al punto che Narcissa, una sera, sudata ed ansimante dopo ore di sesso sfrenato con il sottoscritto, era crollata sfinita, addormentandosi nell’aula fuori mano che avevamo eletto come alcova.
Quello che però lei non ricordava, ma io invece sì, era che  la McGranitt avesse l’abitudine di recarsi proprio in quell’auletta , dopo colazione, per leggere la propria posta ed il giornale, prima dell’inizio delle lezioni. Ed infatti, il mattino seguente, fu proprio la professoressa di Trasfigurazione a trovarla lì, mezza nuda e sconvolta da una nottata alquanto selvaggia. Io, che avevo ordito quel machiavellico piano, attesi per giorni  che le chiacchere iniziassero a scorrere a fiumi, rovinando la reputazione di Narcissa e, di conseguenza, anche quella di Lucius, ma purtroppo il nome dei Malfoy e quello dei Black avevano una notevole influenza e questo fece  sì,che ogni brusio ed allusione venisse messo subito a tacere. Peccato.
 
**Tieni questo amore, cosa, bambina, giocattolo.
Tieni questo amore, pugno, sfregio, rottura.
 Tieni questo amore.
 
Com’era prevedibile, i rapporti tra me e la mia bionda compagna di Casa si raffreddarono immediatamente, e così rimasero fino alla fine dell’anno scolastico, quando Narcissa partì per raggiungere Malfoy Manor, dove si sarebbero celebrate le nozze tra lei e Lucius.
La soddisfazione di essere il testimone dello sposo fu per me impagabile e nella mia mente si formò la convinzione, mai smentita, che questi mi avesse scelto per tenermi buono,  evitando  così che io potessi rivelare i particolari scabrosi della nostra conoscenza.
Oh, se solo avesse saputo TUTTA la verità! Ma io so essere un amante discreto e certi particolari li tengo per me.
 
Qualche anno dopo, dalla tanto celebrata unione nacque Draco Lucius Malfoy, occhi e capelli di suo padre e viso di sua madre.
Ormai ero spesso ospite al Manor, specie essendo stato scelto come padrino del bimbo, e questo mi tornava immensamente utile visto che, dopo essere entrato a far parte dell’Ordine della Fenice, avevo il mio compito di spia da portare avanti.
Non osai mai tirar fuori, né con Lucius né con Narcissa, gli imbarazzanti ricordi del nostro comune passato, non ero certo un rovina famiglie e, soprattutto dopo la nascita del piccolo, non mi sarei mai permesso di rivelare qualcosa che avrebbe potuto danneggiare la sua felicità. Passai intere estati ad insegnare a Draco come raccogliere erbe e muschi, così da fargli comprendere  ed amare ciò che la natura ci offriva e che ci sarebbe poi servito nella difficile arte del distillare Pozioni, e con mia grande sorpresa il bambino mi seguì sempre attentamente. Gli anni trascorsero, facendo giungere  anche per lui il momento di andare a Hogwarts,  e quando il Cappello lo smistò nellamia Casa ebbi un repentino tuffo al cuore, nonostante sapessi che quella scelta fosse pressoché scontata.
Che volete che vi dica? Non sono mai riuscito ad essere gelido con lui, come lo ero con gli altri… I suoi occhi mi ricordavano Lucius, ma in Draco la freddezza dello sguardo era mitigata dall’espressione dolce del viso di Narcissa. Quel ragazzo,  per me, era l’incarnazione della perfezione, il connubio che avevo sempre cercato, e questo mi faceva paura, perché me ne sentivo incredibilmente attratto. Fu per questo che provai a mostrarmi  distaccato ed aspro, sperando che arrivasse ad odiarmi, ma non fu così, anzi, più io lo allontanavo, più lui mi si avvicinava.
Col passare del tempo, compresi come la situazione mi stesse sfuggendo di mano; la tentazione di accarezzarlo,od anche solo di sfiorare quelle labbra aristocratiche, era ormai talmente forte da straziarmi l’anima e ad un certo punto, con mio rammarico, dovetti ammettere  di essermi innamorato di lui come un adolescente. Lo cercavo con lo sguardo, lo osservavo di nascosto e fantasticavo cose su noi due che… Beh, che un professore non dovrebbe assolutamente immaginare!
Con il ritorno di Voldemort tutto si complicò, cercai di aiutarlo in tutti i modi, ma lui mi fuggiva, ed ogni suo No! urlato con forza, era per me come un pugno nello stomaco.
Quella notte, quando tutti scappammo da Hogwarts dopo che, con mani tremanti, avevo ucciso l’unica persona che mi avesse  considerato un uomo, presi Draco sotto la mia protezione e lo portai a Spinner’s End. Me lo ritrovai seduto sul letto, con le lacrime agli occhi, sconvolto da ciò che un ragazzo così giovane non avrebbe mai dovuto  vedere. Caddi ai suoi piedi e, prendendogli le mani tra le mie, lo baciai, sicuro che entro pochi secondi mi avrebbe scacciato come il più sordido dei peccatori. Invece le sue dita mi accarezzarono, toccando ogni lembo di pelle che veniva scoperto, e le ore che seguirono furono la croce e la delizia della mia difficile esistenza.
Ma tutto questo, ormai, appartiene ad un passato più o meno recente ed ora sono qui, seduto sulla poltrona che prima era di Albus, attendendo che si compia il mio destino. Potter sta per arrivare, lo so, lo sento,  tutto sta per giungere ad una svolta definitiva e, forse, dovrei esserne sollevato, eppure il mio pensiero corre al mio giovane amante, in pericolo quanto me. Per quanto mi riguarda, sono disposto a morire, io non ho nulla da perdere e probabilmente me lo merito, ma non Draco, lui no! Lui ha il diritto di avere un futuro migliore, di conoscere un po’ di luce nella sua vita, ed io… Io non sono luce, non lo sarò mai.
Ecco, devo uscire. Mi sono fatto promettere che cercherà di non esporsi troppo, che presterà attenzione e non so perché,ma una piccola speranza che tutto possa andare per il verso giusto, mi sta nascendo dentro.
Devo proprio andare, mi volto prima di allontanarmi e Silente mi saluta con un cenno della mano, che però non ricambio. Ma questo si sapeva già…
 
Alla fine della guerra  molti corpi non vennero ritrovati, tra cui quello di Severus Piton e, per onorarne la memoria, venne posta una lapide accanto alla tomba di Silente. Draco Malfoy, ogni mese, posa su di essa un fiore diverso, cercando di trattenere le lacrime che gli bruciano gli occhi e sperando che lui sia ancora vivo e che possa tornare.
Ogni mese, il giovane Malfoy viene seguito da un’ombra scura, ferma sul limitare della Foresta Proibita, che resta in silenziosa contemplazione del proprio amore impossibile.
 
***Qualcuno mi salvi!
 Lascia che le tue calde mani penetrino in me.
 Qualcuno mi salvi!
 Non mi interessa come lo fai,
rimani e basta,

 ti stavo aspettando.
 
 
 
 
 
 
*tratto da “I think I’m paranoid” dei Garbage
**tratto da “This love” dei Pantera
*** tratto da “Save me” dei  Remy Zero
  
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