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Autore: Zandramas    01/02/2011    1 recensioni
Va tutto male? L'amore, il lavoro e gli amici non fanno che deludervi? La vita non è mai stata così grigia? L'agenzia Ultima Cena vi aspetta con le sue proposte per uscire da questa situazione con stile. Fate come le maggiori stelle della musica e dello spettacolo: rivolgetevi a noi e nessuno dimenticherà la calata del vostro sipario.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Agenzia l'Ultima Cena

“Buongiorno”.

Giovanni  era appena entrato nell’ufficio dell’agenzia e osserva l’interno sulla soglia della porta. L’arredo era semplice e minimale: una scrivania più simile a una lunga tavola di legno sorretta da due pile di cassetti metallici, due archivi luccicanti dietro una poltrona girevole, due sedie imbottite davanti alla scrivania sopra un morbido tappeto verde spento. Un monitor acceso, una tastiera e qualche biro completavano, sopra la scrivania, il panorama che la piccola stanza offriva.

La ragazza seduta sulla poltrona scatto in piedi all’udire la voce di Giovanni: sulla trentina, vestita di un elegante tailleur e dal viso profondamente curioso. I due occhi verde smeraldo erano fissi sul giovane, raccogliendo ogni tipo di informazioni sul possibile cliente.

“Benvenuto all'agenzia L’ultima Cena. Sono Sara e mi impegnerò ad esaudire ogni sua richiesta.”

Sara superò il tavolo e si avvicinò a Giovanni porgendo la mano per una stretta iniziale. Il ragazzo contraccambiò con una presa leggera e insicura.

“Venga, si accomodi.” Si sedettero di fronte e si scambiarono uno sguardo veloce. Fu Sara a riprendere la conversazione.

“Posso elencarle le nostre offerte oppure ha già un’idea sulle modalità?”

“Solo di base. Vorrei fosse una caduta da una grande altezza.”

“Luogo?”

“Non ho ancora scelto.”

“Non si preoccupi. La nostra agenzia dispone del miglior catalogo nel settore cadute.” Si alzò, estrasse un raccoglitore giallo vivo con scritto sopra in nero pennarello “Luoghi” e lo aprì davanti al cliente.

“Ultimamente va molto di moda il tema culturale: tra i nomi famosi possiamo offrirle il duomo di Milano, la torre di Pisa oppure la Ghirlandina di Modena. Ha presente?” Sara gli mostrava le foto di ogni luogo pronunciato, sfogliando le bustine in plastica che proteggevano le loro foto.

“Vagamente. Però preferirei qualcosa di più naturale.”

“Nessun problema. Abbiamo un forte sconto per le Cascate delle Marmore, in Umbria, oppure, se non vuole badare a spese, posso organizzarglielo alle Cascate Vittoria…”

Giovanni si grattava la testa imbarazzato. “Mi scusi ma l’acqua è qualcosa che mi ha sempre fatto paura. Se avesse qualcos’altro, di più terrestre…”

Sara gli lanciò uno sguardo malizioso. “Lei ha buon gusto.” Con mano sicura spostò una decina si buste e l’immagine apparve. Era stata fatta da un punto lontano e circa alla stessa altezza del soggetto, quella foto della Pietra di Bismantova: l’enorme blocco di roccia si alzava improvvisamente dal terreno, quasi un molare perduto da un  antico mostro, di almeno cento metri; sopra la cima la vegetazione cresceva rigogliosa, incurante del fatto di essere separata in maniera così netta dal resto del panorama. “La Pietra di Bismantova: La miglior location possibile. È di suo gradimento?”

Giovanni annuì. “è perfetta.”

“Bene, è una delle scelte più quotate.” Sarà aprì un cassetto, estrasse un blocco di fogli A4 e si mise a scarabocchiare qualcosa sul primo con la prima penna capitatagli a portata di mano.

“L’agenzia offre un trattamento completo per i tre giorni prima della dipartita. Ha qualche idea?”

“Questa volta sì. Vorrei il pacchetto Ultima cena.”

“Bene. Quindi, ricapitolando, un soggiorno tutto compreso, nell’hotel più lussuoso nel raggio di 10 kilometri dal luogo scelto. In più la cena dell’ultimo giorno con buffet esotico. È tutto chiaro?” La penna di Sara tornò a scorrere sul foglio.

“la descrizione del volantino era davvero puntuale.”Precisò Giovanni con un sorriso.

Sara cambiò improvvisamente espressione, passando dal sorriso a un’espressione seria e professionale.

“Mi scusi ma devo chiederle quali ragioni la spingono a suicidarsi. Tutto quello che dirà non uscirà da questa stanza: teniamo molto alla riservatezza del cliente.”

Giovanni prese a grattarsi violentemente la testa. “Una delusione d’amore.”

Sara sospirò con gravità. “Le consiglio allora di sottoscrivere un’assicurazione contro il ripensamento. Il servizio costerà un po’ di più. Un nostro incaricato l’accompagnerà nel suo ultimo luogo per supportarla in caso di indecisione o portare a compimento la sua volontà nel caso cambiasse radicalmente idea.” Giovanni sembrava perplesso. “Le spiego: per evitare che incorra nella salatissima penale di mancato suicidio un nostro incaricato, vedendola dubitare sul ciglio del precipizio, provvederà a spingerla nel vuoto. È disponibile anche la versione soft, nel caso non preferisse l’approccio diretto: con dell’esplosivo verrà fatto franare il terreno sotto i suoi piedi e lei, senza accorgersene,  potrà finalmente uscire da questa valle di lacrime.”

“Esiste una penale per il mancato suicidio?”

“è una tutela per l’agenzia. Ogni suicidio mancato intacca la nostra reputazione e ci fa perdere clienti.”

“Allora sottoscrivo l’assicurazione in versione normale. Non voglio vivere con dei debiti.”

 “Scelta saggia. Ha preferenze per il periodo?”

“Vorrei accadesse in Aprile. Sa, è il mese della mia nascita.”

“Tutto finirà il mese in cui tutto è iniziato: molto poetico.” Girò la poltrona e estrasse alcuni moduli che ripose nella stampante, nascosta da una delle pile di cassetti. Poi afferrò la tastiera e iniziò a digitare freneticamente qualcosa, controllando di tanto in tanto gli appunti presi. Quando finì il suono stridulo della stampante annunciò l’inizio di un lavoro che Sara poi passò nelle mani di Giovanni.

“Questo è il preventivo. Vuole avviare la pratica?”

“Certo. È un prezzo bassissimo.” Giovanni sorrise raggiante e frugò nelle tasche della giacca, alla ricerca del portafoglio.

“Allora l’anticipo è il dieci percento del totale e ha tempo fino al 31 Marzo per pagare la somma restante.”

“Accettate assegni?”

“Certo. Lo Intesti a Ultima Cena s.r.l.” Sara porse una penna al cliente e questi scrisse i dati con calma sul piccolo foglietto rettangolare colorato. Restituì la penna insieme all’assegno.

“Bene. Domani passi nuovamente per lasciare le copie dei suoi documenti.” Si alzarono in piedi e si strinsero la mano. “Presto le daremo tutte le date e i luoghi del suo soggiorno. Non si dimentichi di salutare tutti per l’ultima volta.”

“Non lo dimenticherò senz’altro.” Giovanni si diresse verso la porta e prima di scomparire dietro di essa sussurrò un arrivederci rivolto a Sara, prontamente ricambiato.

Appena fu sicura che nessuno potesse sentirla, Sara liberò il sorrisetto sarcastico.

“Saluta tutti, ricordagli la tua presenza: questo mondo nota difficilmente l’assenza di un idiota.”

  
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