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Autore: thequeenofdrama    01/02/2011    3 recensioni
Il sorriso non sparisce dal suo volto, dev’essere quello strano potere che Caroline ha su di lui, quella capacità di farlo stare bene e a suo agio con lei, qualsiasi cosa succeda. È una sensazione che raramente nella sua lunga vita gli è capitato di provare. // SPOILER 2x13
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Oh, bè, era tanto che volevo scrivere su Stefan e Caroline... Insieme li adoro troppo, ma non trovavo mai l'ispirazione giusta... Poi, pensando agli eventi della prossima puntata, mi è venuta in mente quest'idea... Stanotte, tra un'ora di sonno e l'altra XD E l'ho buttata giù... Essendo la prima volta che scrivo di loro, non so se ci ho preso nell'inquadrare entrambi, ci ho provato! La fic racconta di un momento di amicizia, perchè per dove è ambientata, mi sarebbe sembrato troppo presto per qualcosa di più ;) (Anche se ammetto che l'idea di un seguito hot mi è passata per la testa LOL ) Critiche, commenti, annotazioni, tutto sempre ben accetto =D


AND I NEED YOU IN MY LIFE


Stefan cerca un modo per aprire la porta di casa con un gomito. Si contorce in modo strano, ma questa non è un’abilità che ti regalano con i poteri da vampiro. Ci rinuncia e ci riprova con la mano, cercando di non far cadere lei, accoccolata tra le sue braccia, stremata. Lo sguardo di lui si riempie di tenerezza osservando quella testolina bionda appoggiata al suo petto. Caroline. Era stata coraggiosa, pochi momenti prima, aveva combattuto fieramente accanto a lui e Damon dopo che l’avevano liberata dalla prigionia dei licantropi e finalmente erano riusciti a lasciarseli alle spalle.

Poi era crollata. La paura, la lotta, la rabbia, la tristezza. Tutto aveva avuto il sopravvento. Damon aveva ovviamente lasciato a Stefan il compito di prendersi cura della Barbie vampira, lui aveva fatto fin troppo, questo aveva affermato suo fratello alzando le spalle e sparendo nell’oscurità. Stefan non si era stupito, né risentito. In fondo era nella sua natura prendersi cura degli altri, assicurarsi che stessero bene. E Caroline era sua amica, adesso. Un motivo in più per non lasciarla sola.

La adagia piano sul suo letto e, senza le braccia forti di Stefan a sostenerla, Caroline apre gli occhi, di nuovo spaventata. Si guarda attorno, impaurita, ma Stefan in un attimo le è accanto, seduto sul letto vicino a lei, a stringerla di nuovo. “Shh. Sei al sicuro adesso.” Le sorride con dolcezza e lei sembra finalmente rilassarsi un pochino, anche se trema ancora impercettibilmente. “Grazie.” Gli sussurra con un filo di voce.

Lei si passa le mani tra i capelli arruffati, poi sul viso. Si guarda i vestiti sporchi e infangati e sbuffa. Stefan non può che lasciarsi andare ad un sorriso, quando le parole le sfuggono dalle labbra cariche di frustrazione. “Sono un disastro! Mi sento sporca. Orribile e sporca!”. “Ti preparo un bagno caldo, se vuoi.” Caroline lo guarda come se le avesse appena offerto il potere di governare il mondo intero. “Potresti?” Gli domanda con una punta di timidezza che quasi non le appartiene. Stefan annuisce in risposta e sparisce per qualche minuto.

“Fatto. Tutto a tua disposizione.” Il sorriso non sparisce dal suo volto, dev’essere quello strano potere che Caroline ha su di lui, quella capacità di farlo stare bene e a suo agio con lei, qualsiasi cosa succeda. È una sensazione che raramente nella sua lunga vita gli è capitato di provare. “Ah, e se vuoi cambiarti…” Si avvicina alla sua cassettiera e poi torna da lei, porgendole dei vestiti. Caroline li scruta, inclinando la testa da un lato. Una t – shirt e un pantalone morbido, di quelli che di solito porta lui, ma sono come… Rimpiccioliti.

Caroline scoppia a ridere, in quel modo che è solo suo, portandosi le mani strette a pugno davanti alla bocca, i suoi occhi che si illuminano insieme al suo sorriso. Stefan storce le labbra da un lato e solleva le spalle. “Damon. Aveva pensato che sarebbe stato divertente soggiogare le signore della lavanderia per farmi uno scherzo.” Lei non riesce a smettere di ridere, anzi, l’espressione rassegnata di Stefan non fa che aumentare la sua ilarità.

Poi alza un sopracciglio e gli rivolge un’ultima occhiata prima di dirigersi in bagno. Gli punta il dito indice contro, agitandolo su e giù. “Questa tua mania ossessiva di conservare la cose è preoccupante. Dovresti farti vedere da uno bravo!”. Ride ancora e Stefan ride con lei, annuendo. “Lo dice sempre anche Damon.” Caroline torna seria per un attimo. “Ti spiace…” Arrossisce un po’, mentre abbassa la testa, incapace di continuare. “Cosa?” La incoraggia Stefan. “Ti spiace se lascio la porta aperta? Dopo la giornata di oggi ho qualche problema all’idea di restare rinchiusa da qualche parte, anche se non è una gabbia.”

“Non preoccuparti. Mi siedo lì, così avrai la tua privacy.” Caroline gli fa un sorriso riconoscente, prima di allontanarsi da lui. Stefan va a sedersi sul letto, le gambe distese e le braccia dietro la testa, gli occhi socchiusi. Dopo un po’, il rumore dei passi di Caroline lo riscuote, mentre la vede avvicinarsi al grande specchio e liberare i lunghi capelli biondi dall’asciugamano che ha sulla testa. Un altro asciugamano è avvolto intorno al suo corpo snello, ancora un po’ umido dopo il bagno.

Stefan non può fare a meno di ammirarla. Il suo sguardo scorre lungo le sue gambe, poi più su, si sofferma sulle sue curve morbide, e poi ancora su, si perde sulla pelle perlacea delle sue spalle e tra i boccoli biondi che le incorniciano il viso. Non c’è malizia, però, nei suoi pensieri. La ammira come farebbe con un quadro, come se fosse la protagonista di una di quelle tele rinascimentali che rappresentavano bellezze eteree e delicate. Poi i suoi occhi incrociano quelli di Caroline nello specchio e immediatamente Stefan si riprende, tornando ad osservare un punto indefinito del soffitto. Lei sorride, dolcemente lusingata dalla sua ammirazione.

Qualche minuto dopo, Caroline si affaccia di nuovo nella stanza, i capelli asciutti e i vestiti di lui che le stanno un po’ larghi. “Va meglio?”. Lei annuisce stringendosi le braccia al petto. “Sai che forse non è un male questa tua ossessione di conservare tutto?”. Stefan ride ancora, mentre scende dal letto e scosta le coperte, facendole un cenno con la testa per informarla che può dormire lì. “Adesso riposa un po’, ne hai bisogno.” Caroline si infila senza remore sotto le lenzuola, mentre Stefan fa per allontanarsi verso la porta. “Tu dove vai?” Gli chiede con più panico nella voce di quanto non voglia. “Di là, nella stanza accanto. Se hai bisogno di qualcosa, chiamami pure.”

Caroline stringe le sue dita sottili attorno al polso di lui. “Stefan…” Lui la guarda, senza capire. “Ho paura. Non voglio stare sola.” Si sposta dall’altra parte del letto, risollevando le coperte e facendogli spazio. Nei suoi occhi una preghiera silenziosa a cui Stefan non si sente di rinunciare. Si stende accanto a lei e Caroline si appoggia sul suo petto, abbracciandolo e rannicchiandosi contro di lui. Stefan sorride, ancora, e le accarezza i capelli, stringendola a sè. Una lacrima percorre silenziosa la guancia di Caroline e lui la scaccia via con un dito. “Shh, sei al sicuro adesso.” Le ripete un’ultima volta, prima di scivolare con lei in un sonno sereno.

   
 
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