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Autore: SheScreamsInSilence_    01/02/2011    1 recensioni
Mi frullava in testa da un po' ed ora è scritta, fissata ed indelebile... come quei graffi.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appesa a quella corda stretta, ormai senza vita, stava.
Non Viveva più, Esisteva solo.
Era un comune pezzo di carne di cui si sarebbero presto cibati gli studenti di medicina, in una delle loro comuni e noiose esercitazioni del giovedì mattina.
Volteggiava piano in senso orario, con i piedi nudi sollevati da terra e le gambe magrissime accarezzate dal vento.
Aria viva, che passava dalla finestra spalancata per poter salutare ancora una volta il cielo.
Il laccio stretto al collo viola pieno di lividi e gli occhi trasparenti che fissavano il vuoto.
La Morte era entrata nelle sue gemme nere e le aveva rapite, per aggiungerle alla sua vasta collezione.
L' aveva privata di tutto ciò che le era rimasto di bello, come l' uomo che aveva tanto Amato le aveva tolto la Vita prima di quel giorno.
Graffi, morsi, lividi segnavano il suo corpo e le ferivano l' Anima di cristallo: << Perché a Me? >> chiedeva tra le lacrime rivolgendosi a quel Qualcuno in cui non era sicura di credere, ma di cui non ignorava una possibile esistenza.
Non sapeva spiegarsi cosa aveva trasformato quell' angelo dai capelli neri e dagli occhi dolci in un mostro senza anima, non capiva perché i baci erano diventati morsi.
Con il tempo la favola era diventata dramma e le carezze schiaffi e pugni: i lividi non facevano quasi più intravedere la pelle color latte e le cicatrici coprivano ogni parte del corpo del corpo.
Non era più una Donna, lei. Era un oggetto qualunque: senza sentimenti, senza dignità.
Solo il dolore e la rabbia le colmavano il cuore: Sanguinava d' Amore, oltre che di Sangue.
Aveva perso il bene dentro se stessa, credendo di essere la colpevole di tutto il Male che le si era rovesciato addosso nelle scariche di schiaffi e di cinghiate che aveva ricevuto sul viso e sulla schiena.
Lei, invece, aveva commesso solo un errore: aver amato troppo chi non la voleva più.
  
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