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Autore: Arashinoharuka    01/02/2011    8 recensioni
Raccolta di oneshot sui pairing più svariati degli Avenged Sevenfold. Nothing great.
Enjoy 8D
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Bene..Ecco la prima della serie di OS che ho intenzione di postare. Dieci in tutto. Una per ogni possibile coppia negli Avenged Sevenfold. Jimmy compreso.
Si, ho una mente malata.
In ogni caso questa è la prima. In questo caso è una songfic ispirata da I Won’t See You Tonight Pt.1, ma non saranno né tutte songfic, né tutte allegre, né tutte tristi, né tutte a lieto fine, né tutte porno [ma la maggior parte si LOL] e bla, bla. Dipenderà da come mi sento u.ù Indicativamente aggiorno una volta alla settimana in ordine sparso e spero davvero di riuscire ad arrivare alla fine di questa impresa. [voglio dire, fare fanfic su pairing come Zacky/Johnny è una cosa che necessita di MOLTA fantasia.Spero di averne abbastanza.MWAHAHAHA.*risata malefica di afterlife*]
Buona lettura, ci risentiamo più in basso u.ù
 
{avvertenze per la singola OS, cosicché sappiate a che cosa andate incontro. [scritte esattamente come le selezionerei da efp se pubblicassi la storia singolarmente]
Genere: introspettivo, romantico, malinconico, fluff
Personaggi: Zacky Vengeance, Synyster Gates
Rating: verde
Avvertimenti: oneshot [maddai], slash, what if?, sfiora anche l’OOC}
 
 
 
 
 
 
 
~I won’t see you tonight.
 
 
 
Cry alone, I’ve gone away.
No more nights, no more pain.
I’ve gone along, took all my strenght.
I’ve made the change, I won’t see you tonight.
Sorrow sank deep inside my blood.
 
Brian guardò con lo sguardo spento le parole scritte di fretta sul biglietto di carta appoggiato sul tavolo.
“Stanotte non mi rivedrai.”
Allungò la mano per prendere il foglietto. Si sentiva talmente intontito che rimase ad osservarlo per cinque minuti buoni,alla fine dei quali avrebbe saputo dire persino la marca della penna che Zacky aveva usato per scriverlo o il tipo di quaderno da cui aveva strappato l’angolo di foglio.
Carta bianca, a righe azzurrine, inchiostro nero a tratto grosso un po’ sbavato sulla prima parola.
Riappoggiò il biglietto dove l’aveva trovato. All’improvviso il torpore era sparito e gli usuali sentimenti che si sarebbe aspettato di provare lo colpirono come una fredda, gelida pugnalata al petto: deglutì a fatica cercando di sciogliere il nodo soffocante che sentiva alla gola e di dominare la nausea che lo fece barcollare all’indietro.
Si diede del cretino e si ripeté le parola scritte da Zacky sul biglietto come un mantra, mentre tentava di riappropriarsi delle proprie facoltà fisiche di quel che bastava per arrivare fino alla camera, al piano superiore, e lasciarsi cadere sul letto.
Non appena chiuse gli occhi, un paio di lacrime bollenti gli scesero sugli zigomi e i pensieri ripresero ad affollargli la mente come al solito.
“Ho smesso di farmi trattare come una bambolina, Syn!”
Erano solo tre ore prima. Oh,se solo il tempo fosse stato più lento.
Tu vuoi troppo,Zack, aveva risposto.
“Voglio solo stare con te ed essere trattato decentemente!”
Renditi conto della situazione, renditi conto di quello che dici prima di accusarmi! Guardati intorno, stare insieme come vuoi tu non è possibile!
“Allora datti da fare per cambiarla questa situazione!”
Non puoi muovere il culo tu, eh?!
A quel punto Zacky si era fermato,offeso, mentre la rabbia gli montava lentamente dentro al petto.
“Hai ragione. Non cambiamo un cazzo. Anzi, cambiamo una cosa sola,IO ME NE VADO.”
Smettila di essere infantile!
“Questo non è essere infantili, è fare le scelte meno scomode per gli altri!”
Questo è fare una cazzata e basta, Zacky!
“Tu non vuoi cambiare le cose e così, non possiamo andare avanti? Beh,bene! Allora NON ANDREMO AVANTI!”
Zacky!
Era sparito al piano di sopra e aveva sbattuto una porta,probabilmente quella della camera degli ospiti in previsione che anche Brian avrebbe voluto chiudersi nella propria. Invece lui non osò seguirlo, non gli avrebbe fatto le scuse che voleva, perché aveva esagerato. Invece di fare l’adolescente in crisi ormonale come stava facendo Zacky da praticamente sempre, recuperò le chiavi della sua macchina e una giacca e uscì per andare a farsi un giro nel tentativo di calmare la rabbia e, quando fosse tornato a casa, certo di trovare Zacky ancora furioso e chiuso nella stessa stanza, di essere capace di fare una discussione senza gridare e a mente lucida.
Invece si era sbagliato.
Invece quando era tornato Zacky era già andato via.
Si chiese dove avesse esagerato lui. Probabilmente stava esagerando un po’ da troppo tempo,ecco.
Ma poteva andare male a tutti,vero?
stava andando male a tutti. Anche a lui. Zacky avrebbe potuto capirlo.
Non mi serve a un cazzo rimanere a pensare scuse idiote per sentirmi meno male. Non servono. Sto già uno schifo. D’accordo, ci penso dopo.
Si sforzò di addormentarsi per calmarsi ancora sperando che Zack non stesse facendo qualcosa di molto stupido, come invece stava probabilmente succedendo.
 
All the ones around me I cared for and loved..
Building up inside of me a place of dark so cold,
I have to set me free.
Don’t mourn for me, you’re not the one to place the blame.
As bottles calls my name, I won’t see you tonight.
 
Zacky aspettò qualche minuto dopo aver sentito Brian uscire prima di decidersi che non sarebbe tornato in casa all’improvviso. Uscì dalla stanza degli ospiti dove si era chiuso e scese le scale,recuperò le sue cose e uscì dalla casa, andando a rifugiarsi nella sua macchina non sapendo dove altro andare.
A casa, non se ne parlava nemmeno. Non aveva voglia di vedere la sua,uhm, cosiddetta ‘ragazza’.
Chiuse gli occhi e si rifugiò in un angolino della sua mente,lontano dal mondo reale. Faceva freddo in quel posto. Prima cosa da fissare: lui odiava Brian.
Seconda: lo amava, anche.
Terza: non aveva intenzione di vederlo più.
Quarta: dato che suonavano nella stessa band già da tre anni, era essenzialmente impossibile non rivederlo più, per cui
Quinta: l’avrebbe totalmente ignorato.
Rimaneva però il fatto che, in quel momento, avrebbe di gran lunga preferito farsi strappare le unghie una a una con una pinza arrugginita piuttosto che vedere Brian o chiunque altro che glielo ricordasse.
Riaprì gli occhi, avendo deciso qualcosa da fare. Sentendo un peso enorme nel petto e una fottutissima voglia di piangere, uscì dalla macchina  e rientrò a casa di Brian con la sua copia di chiavi. [Da quando stavano insieme avevano inspiegabilmente una copia l’uno della casa dell’altro. Inspiegabilmente per gli altri, almeno.] si richiuse la porta alle spalle e cercò un pezzo di carta qualsiasi e una penna. Alla fine strappò un angolo di foglio da un quadernino vuoto che trovò abbandonato nella camera di Brian e,con una penna a sfera che trovò frugando in un cassetto, ci scrisse ‘stanotte non mi rivedrai.
E fanculo a Matt che prevede il futuro scrivendo canzoni, pensò sentendo la rabbia comparire di nuovo a fianco del dolore.
Lasciò l’angolino di carta sul tavolo della cucina al piano di sotto e uscì di nuovo, questa volta avendo la cura di chiudere la porta a chiave prevedendo che Synyster non sarebbe tornato a casa prima della sera, salì in macchina e partì verso una destinazione non meglio specificata che con le parole ‘da qualche parte’.
Sarebbe sparito per un po’,ecco.
 
Sorrow sank deep inside my blood.
All the ones around me I cared for and most of all I loved,
But I can’t see myself that way,
Please, don’t forget me or cry while I’m away.
 
Erano le dieci e mezzo di sera quando ricevette la prima chiamata di Brian. La ignorò completamente, ricordandosi anche di non avere con sé il carica batterie del cellulare da attaccare in macchina [ma nemmeno quello normale, se era per quello].
La seconda arrivò due minuti dopo, ma ignorò anche quella.
La terza si fece attendere per una decina di minuti, ma questa volta Zacky fermò la macchina e rispose controvoglia.
“Che cosa c’è, Brian?”
Dall’altra parte della telefonata Brian parve sorpreso di ricevere una risposta. “Zacky..”, rispose, non sapendo bene che cosa dire. Aveva pensato a decine di modi per dirgli quello che voleva dirgli, ma tutti i buoni propositi sparirono improvvisamente quando sentì la voce gelida di Zack.
“Lo so che mi chiamo Zacky”, rispose sarcastico lui.
“Dove sei?”
“Da qualche parte lungo un’autostrada presa a caso a un numero indefinito di chilometri da casa tua.”, rispose gelido.
Brian sembrò voler dire qualcosa, ma si interruppe. “ Io..”
“Me ne vado per un po’,Bri. Tutto qua.”
Sentì Brian deglutire inghiottendo una quantità enorme di lacrime,eppure quando lo sentì parlare la sua voce suonava comunque rotta dal pianto. “Zacky..Torna indietro, ti prego. Io..Dio,se è per quello che ti ho detto oggi, mi dispiace,non sai quanto mi dispiace!”
Zacky sentì il peso nel petto crescere a dismisura. Si sentì un grande stronzo. Probabilmente lo era e basta. “Non.. piangere,Bri.” Fece un respiro lento cercando di calmare i tremiti della voce che erano diventati troppo evidenti nell’ultima frase. “Ho..solo bisogno di riflettere un po’, su tutto. Non è un gran periodo per nessuno,qui. Io.. Bri, tornerò prima o poi.” Si odiò per quello che aveva appena detto. Non credeva di saper essere così egoista.. Dal telefono sentiva i singhiozzi di Brian,ognuno che gli strappava via un pezzo di cuore alla volta,finché gli parve di avere il petto completamente vuoto.
“Sto solo cercando di prendermi una pausa. Andrà tutto bene”, aggiunse in fretta,sperando in una risposta di Brian che non sentì. Stringendo i pugni fino a farsi male,spense la telefonata per smettere di sentire Syn che piangeva.
 
So far away, I’m gone.
Please, don’t follow me tonight,
And while I’m gone, everything will be alright.
 
Zacky appoggiò il cellulare sul sedile vuoto accanto a sé e si preparò a ricominciare a guidare verso non sapeva bene dove con la sensazione di dover tornare indietro.
Girò la chiave una, due, tre volte.
La macchina non si accendeva.
Vaffanculo alla benzina., pensò.
 
                                                                                                           ***
 
Brian continuò a singhiozzare per un tempo che gli parve lunghissimo dopo che Zacky gli riattaccò la telefonata in faccia. Quando cominciò a calmarsi,facendo dei lunghi respiri profondi, buttò il telefono sul divano accanto a sé e andò a sciacquarsi il viso con l’acqua fredda, gli occhi che bruciavano, fottuta l’idea di usare cosmetici.
Cercando di ragionare seriamente,pensò che se conosceva Zacky abbastanza bene, probabilmente stava guidando verso nord. Se stava guidando verso nord probabilmente stava guidando verso Los Angeles.
Respirando ancora in modo irregolare, decise di andare a recuperarlo.
Uscì di casa augurandosi di trovarlo entro la mattina successiva.
 
                                                                                                          ***
 
Il giorno in cui aveva baciato Brian per la prima volta erano completamente ubriachi.
Zacky si chiese perché era finito a pensare a quello,mentre aspettava essenzialmente che la benzina ricomparisse magicamente nel serbatoio della sua macchina con la fronte appoggiata al volante e gli occhi chiusi.
Erano completamente ubriachi ed era poco dopo la fine delle registrazioni di Sounding The Seventh Trumpet. La sera erano andati con gli altri a festeggiare in un locale ed erano tornati a casa insieme e Zacky aveva chiesto a Brian di rimanere a dormire da lui.
Brian gli aveva detto che, sì, poteva fermarsi. Che però non aveva un’altra stanza per cui avrebbero dovuto dormire insieme.
Anche da ubriaco fradicio Zacky aveva colto l’invito nella frase, sapendo benissimo che avrebbe potuto piazzarlo a dormire su divano se non l’avesse voluto a letto con lui.
Dopo che si erano coricati entrambi,Brian si era casualmente voltato verso Zacky nel letto minuscolo e, sempre casualmente, era finito sopra di lui con le labbra a mezzo centimetro da quelle dell’altro.
E casualmente erano rimasti una mezz’ora buona a limonare come due adolescenti al primo appuntamento prima di addormentarsi avvinghiati l’uno all’altro.
Zacky ridacchiò senza la minima traccia di allegria mentre era nella sua macchina senza benzina fermo da qualche parte sull’autostrada per Los Angeles con le fronte appoggiata al volante e pensava alla prima volta che aveva baciato il ragazzo che aveva appena abbandonato.
La mattina dopo si erano svegliati imbarazzati e con un sacco di previsto mal di testa. La mattina dopo,Zacky l’aveva passata cercando un  modo perché quello successo la sera prima si ripetesse.
“Ti ricordi che cos’è successo ieri sera?”, gli aveva chiesto qualche giorno dopo Brian, mentre erano da soli sulla spiaggia deserta dato che era inverno e come se non bastasse anche notte fonda.
Zacky aveva rimuginato su cosa fosse meglio rispondere. Alla fine aveva mugugnato un sì incerto fissando l’orizzonte invisibile al buio.
“Ah,cazzo.”, aveva detto Brian.
“Perché?”, aveva chiesto Zacky voltandosi a guardarlo.
Brian aveva scosso la testa. “Niente. Un modo usuale di passare una serata tra amici, insomma”, aveva risposto ironico.
“Dopo che ho passato una notte abbracciato a te e una sera a baciarti credi ancora che voglia essere solo tuo amico?”, aveva replicato Zacky guardandolo con un mezzo sorriso imbarazzato dipinto sulla faccia.
Brian ci era rimasto un po’ di sasso. Aveva aperto la bocca per dire qualcosa, poi si era bloccato richiudendola, e alla fine aveva ridacchiato scuotendo la testa. “Vuoi dire.. Oh, cazzo”. Si era passato una mano fra i capelli, poi aveva guardato Zacky con la speranza che gli luccicava negli occhi scuri e un sorriso idiota stampato sulle labbra. “vuoi dire che sei innamorato di me, Vee?”
Zacky aveva abbassato la sguardo sulla sabbia con cui stava giocherellando nervosamente. “All’incirca”, aveva risposto alla fine.
“All’incirca?”. Syn aveva ridacchiato di nuovo. “Se te lo chiedessi, ti metteresti con me?”
“Mmh”,aveva risposto cercando di fare l’enigmatico ma sapendo benissimo che sembrava soltanto imbarazzato esattamente com’era davvero.
Gli era parso di sentire Brian avvicinarsi e aveva sentito la sua voce ridotta a poco più di un sussurro. “Vuoi metterti con me, Zacky?” Quando si era accorto che era così vicino che, mentre parlava, sentiva il suo respiro sul collo,si sentì raggelare, lo stomaco pieno di stupidissime farfalle che faceva le capriole.
“Forse”, aveva risposto, voltandosi a guardarlo negli occhi.
Si erano baciati di nuovo. Lingue che si cercavano. Zacky si era staccato qualche attimo per rispondere, “Beh, ok, si”.
Niente risata questa volta. La reazione al ricordo, questa volta, fu una lacrima di cui si accorse soltanto perché cadde facendo plic sul dorso della sua mano appoggiata sulla gamba. Tirò su col naso sentendo il nodo alla gola farsi sempre più stretto. Battè le palpebre e sentì altre lacrime scendergli lungo le guance e cadere facendo plic sulla sua mano rimasta immobile.
 
No more breath inside.
Essence left my heart tonight.
 
Che cazzo ho fatto., pensò sentendosi un idiota e con una voglia incredibile di tornare indietro, andare da Brian e dirgli che si era comportato come un idiota egoista e che gli dispiaceva.
Invece la sua macchina aveva deciso di finire il carburante quella stronza.
Rimase fermo,non avendo nulla da fare dato che non aveva grande voglia di uscire di notte a cercare una stazione di servizio per recuperare una tanica con un po’ di benzina per poter guidare almeno fino dove poteva fare un pieno decente.
Qualcosa ticchettò contro il suo finestrino.
Gli parve anche di sentire una voce. Lanciò un’occhiata alla propria sinistra,chiedendosi se ci avrebbe visto un automobilista random che l’aveva visto e aveva pensato che si fosse sentito male.
No,cazzo.
Era Brian. Brian che con gli occhi supplicanti lo guardava ripetendogli di aprire la portiera.
Grazie dio,GRAZIE.
Zacky si tirò su, aprì la portiera e uscì abbracciando Brian, che rimase per un attimo sorpreso dal gesto.
“Mi dispiace non avrei dovuto farlo mi sono comportato come un idiota sono stato un cretino egoista solo perché mi sentivo male non sono arrabbiato con te tu non sei arrabbiato con me ti prego dimmi che non sei arrabbiato mi dispiace di essermi comportato così sono stato un idiota idiota idiota!”, si mise a dire a raffica stringendolo tanto forte che probabilmente gli stava facendo male.
Sentì le braccia di Brian che lo avvolgevano un po’meno forte di quanto lo stava abbracciando lui. “Zacky..”, lo sentì mormorare.
“Io..io..mi sono comportato in un modo schifoso ti prego perdonami ti prego..”, probabilmente avrebbe continuato finché non avrebbe ripetuto tutto cinquanta volte se Brian non l’avesse interrotto.
“Non ce l’ho con te.”
Zacky si fermò, calmandosi.
“Però sei un idiota.”, continuò Brian.
“Lo so..”, piagnucolò Zacky sentendosi in colpa.
“Non farlo mai più. Non andartene mai più.”
“te lo prometto”, mormorò nascondendo il viso contro la sua spalla.
Brian si allontanò dall’abbraccio per guardarlo in faccia. Stava per dire qualcosa, ma Zacky lo interruppe prima che potesse cominciare.
“Ti amo, Brian. Ti amo come non ho mai amato nessun’altro. E ti prometto che non mi allontanerò mai più da te.”, mormorò guardandolo con gli occhioni verdi pieni di lacrime.
E, come la sera di due anni prima sulla spiaggia, si baciarono fottendosene del mondo intorno a loro.
 
 
 
 
Eccomi! Beh com’era questa prima os? *^* voglio sapere i pareeeeri!
Ho dimenticato di dire che l’unica cosa che accomunerà queste fanfic è la noia a cui la scrittrice vorrebbe porre fine u.ù A proposito, ho cominciato con la Synacky perché in fondo in fondo è il mio pairing preferito. Li amo quei due idioti messi insieme *^*
Ok, la smetto, me ne vado. D:
see ya!
 
Frankie
   
 
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