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Autore: kagura    29/12/2005    3 recensioni
"è stato solo per un sogno...tutta colpa di un sogno!..." una fic scritta un paio di anni fa...
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy, Guerra, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un sogno
“Tutto per colpa di un sogno… … tutto ciò è successo per colpa di un sogno ……io non volevo sognare, ma lui me lo ha detto così dolcemente…sogna…io non volevo, lo giuro!…sogna…dormi e sogna…io non volevo lo giuro…non volevo… Ero in una stanza tonda nel centro c’era un enorme cilindro pieno d’acqua, …all’interno del cilindro c’era un uomo-…bellissimo…un principe…ho spinto un bottone e l’acqua è uscita…lui ha rotto il vetro e si è avvicinato a me…mi ha baciata…mi sono svegliata…mia madre non era venuta a chiamarmi per andare a scuola…Deianira dormiva ancora nel suo lettino…mia madre era in cucina…guardava a bocca aperta la televisione…eravamo stati invasi…ci nascondemmo in un buco sotto il palazzo…ci trovarono…tra gli invasori c’era lui…colui che io avevo salvato ci stava rendendo in schiavitù…mi riconobbe, si avvicinò a me…mi accarezzò la guancia sporca di terra…e disse qualcosa ad un altro uomo nella sua lingua…”voglio questa donna”…mi portarono via…ma riuscii a convincerli di essere io la madre di Deianira, quel essere, che si definiva umano, era dolce con me, e con mia sorella, che continuava tranquillamente a chiamarmi Tata…più che altro io mi sentivo protetta, sapevo che lui non mi avrebbe mai fatto del male… lo amavo… amavo colui che aveva distrutto il nostro popolo… lo amavo più della mia stessa vita…ma non me ne ero ancora accorta…ma…lui amava me? Me lo sono chiesto molte volte…me lo sono sempre chiesta……vedevo il mio popolo…il magico e evoluto popolo degli elfi venir pian piano smantellato…l’ultimo avamposto della resistenza venne distrutto…e per la prima volta nella mia vita il mio cuore fu diviso…quando vidi quel bimbo…quel piccolo essere venire schiaffeggiato, picchiato, malmenato da quelli che io avevo imparato a chiamare amici…capii che loro mi vedevano come quel bambino…che non erano veramente miei amici…piansi …piansi tantissimo, il mio sposo mi chiese più volte come stavo…probabilmente non aveva capito il perché di quella reazione…gli avevo perdonato tutto…tutto…,ma questo non potevo perdonarglielo…presi mia sorella e scappai…ero venuta a sapere di un piccolo covo di ribelli sulle montagne, li gli stranieri non erano riusciti ad aprirsi un varco…in qualche modo quelle persone erano sopravvissute. Arrivammo lì dopo 3 giorni di cammino, comprese le soste per non farci vedere dai soldati di ronda…ci fermarono degli uomini armati chiedendoci cosa eravamo andate li a fare…mi inventai una scusa plausibile…ero stata catturata con mia sorella, ma poi grazie a chissà quale dea ero riuscita a scappare…stranamente mi credettero…dovevo avere molta fortuna in quel periodo…conobbi molte persone alcune odiose altre gentili e simpatiche…dopo 5 mesi i soldati scoprirono dove ero…e dopo circa 1mese o 2 riuscirono a distruggere tutti i ribelli, piansi quando prendevano e portavano via mia sorella e io, piansi ancora di più quando lui scoprì che ero incinta, non sapeva che il bambino era suo, non gliel’ho avevo detto lo venne a sapere dopo…dai medici…si scuso, con le lacrime agli occhi...dopo poco più di un mese nacque un grazioso ometto …tu…dalle orecchie appuntite come me, ma mortale come tuo padre…sapevo che il mio sposo sarebbe morto un giorno o l’altro e questo mi metteva sempre in agitazione quando stava male…dopo quasi 50 anni tu avevi l’aspetto di un ventenne come il mio e come quello di mia sorella, mentre tuo padre quello di un settantenne… ricordi quando morì?ricordi le lacrime che versai?...e per questo che ho paura… paura di vederti morire come tuo padre…mi sono informata un mezz’elfo vive circa 150-200 anni…questo mi rallegra, ma mi spaventa, non voglio vederti appassire…pian-piano come tuo padre…prenditi cura di tua “sorella”non arrabbiarti per quello che farò …ti voglio bene…

La tua mamma “

Elruril guardo la bara di sua madre scendere piano nella fossa da lui stessa scavata…non aveva voluto aiuto…lo aveva fatto da solo con le sue mani…una lacrima scivolò sulla sua guancia …una ragazza si avvicinò a lui, aveva gli occhi arrossati dalle lacrime < Elruril tutto bene?...cos’è quella?> gli chiese la ragazza notando la lettera che il ragazzo teneva in mano < niente Deianira…solo ricordi…> rispose mettendosi le lettera in tasca < ora che farò? >…Deianira tremò < mi prenderò io cura di te > disse il ragazzo abbracciandola mentre lei riversava le lacrime sulla spalla di colui che amava come un fratello…” tutto per un sogno” sussurrò poi fissando la tomba di colei che era stata sorella e madre.

   
 
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