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Autore: ChubbyGirl    02/02/2011    11 recensioni
“Essere buoni non serve nella vita” Pensò soddisfatto.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert 'Bob' Kelso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti ^^ questa è la mia prima ff qui el sito,
l'ho scritta la sera, ma ho controllato e non mi sembra che ci siano errori gravissimi :D
Quello che mi preoccupa è la storia in sè. Forse un po' mi piace, ma, personalmente,
non mi piacciono mai le cose che scrivo, infatti non ho avuto quasi il coraggio
di rileggerla per paura che non l'avrei più postata..Dai dai, aspetto recnsioni
che mi tirino un po' su di morale. Ditemi sinceramente che è una cacca se lo è ^^
Ciao ciao :DD
Chub

 

ESSERE BUONI NON SERVE




Eccola, una di quelle notti in cui non dormi. Pensi solo che dovresti dormire, ma più lo pensi, più le palpebre ti si aprono. È eccitante come triste pensare che domani è il tuo primo giorno. Non progetterai mai più di fare il cantautore tentando di sfondare con le tue forze. Hai 27 anni ormai caro mio, non c’è più tempo per le cavolate. Ora sei un medico! Un medico! Tra poche ore tu, Robert Kelso, entrerai da quella porta a vetri che hai guardato per tanto tempo dalla panchina quando avevi del tempo libero, quasi mai tra gli studi e i progetti di un futuro con la bella Ineed. Caspita com’è bella.. Penseresti a lei ogni momento, ma ultimamente è triste che vi vediate poco. Ma, in fondo, voi vi amate davvero, e non sarà un lavoro a mettere fine a voi. Voi, la più bella coppie di sempre. Sapessi quanto i compagni di medicina ti invidiavano alle serate-birra tutti insieme..
Ospedale Sacro Cuore.. Così dice la porta a vetri..
Ospedale. Esatto: giri visite, pazienti, cartelle, primari,.. Tutto quello che hai sempre sognato. Sarebbe stato bello se tuo padre..
BipBip BipBip BipBip BipBip
Bob, ma chi vuoi prendere in giro. Tu hai dormito, hai dormito eccome!
6:00 Sì, è presto, ma è il tuo primo giorno, che pretendi??
“Uffa ma proprio il mio primo giorno non sei qui Ineed? Cavolo, ma oggi glielo chiedo.. Dai Bobby, non è difficile: Iny, vuoi venire a stare da me, sempre? Non solo quando hai gli orari comodi..” progettava il neo specializzando mentre si faceva la barba. “Ah, anche oggi hai il tuo bell’aspetto Bob”. In effetti aveva ragione. Non molto alto, ma smilzo e con un viso belloccio incoronato da due occhi mozzafiato e una dentatura perfetta. Ma sì dai, lasciamoglielo dire: è proprio bello.
Fresco e soddisfatto. Infilò la divisa di un blu spento che gli parve il più bel colore del mondo.
Tutto pronto?? Ah, no.. Capelli. Sistemò la sua bella figura davanti allo specchio e si passò una mano sulla capigliatura spettinata: sì, figo.
Chiavi di casa, chiavi della macchina, zaino. Cappotto e fuori. L’aria sembrava diversa quella mattina, anzi lo era. Era il primo giorno di Robert Kelso signore e signori, certo che l’aria era diversa.
Con una rapida occhiata di apprezzamento verso la sua macchina aprì lo sportello, si sistemò sul sedile, si fermò un momento. “Vai dottor Kelso, il mondo è tuo!”
WOOOOOOOOOOOOOOM
Macchina: fuori uso.
Fare a piedi la strada verso il tuo futuro è più faticoso, ma forse più divertente.
Non per Bob Kelso. Dopo aver pianto per un’ora sulla sua macchina, si convinse che forse non era più così in anticipo.
Cominciò a camminare con passi lunghi, decisi e infuriati. In quel momento, chiunque lo avesse salutato, sarebbe morto fulminato. Di sicuro. Ma tutti lo sapevano, quindi nessuno osava farlo.
Era così furioso che neanche si accorse di essere entrato nel Sacro Cuore. Oh no! Aveva progettato la sua entrata da sempre! Si era immaginato un’entrata di scena fantastica nella quale lui semplicemente entrava e tutti cominciavano ad inchinarsi e a lodarlo. Sì. Alquanto inverosimile, esatto. Con un cipiglio si recò di nuovo alla porta deciso a fare la sua bella figura, ma venne fermato da un dottore.
-Si sposti, per favore!!- Gli sbaraitò contro. Lo guardò male. Molto male. Poi guardò meglio e notò il camice. Cavolo. Altro che entrata regale. Aveva fatto una figuraccia con un superiore. No aspetta. Non era un superiore..
-Veramente, fino a prova contraria, dottore- Kelso colse subito l’impeto con cui l’uomo sottolineò quella parola –sono IO, qui, che dò ordini. Vede la mia targhetta?- e a quel punto si picchiettò il petto con un dito –IO sono il primario di medicina di questo ospedale, e IO posso farti licenziare anche subito, se mi va- minacciò con aria di assoluta superiorità, come un bambino che si loda con il compito in classe più bello di tutti, sventolando davanti al naso degli invidiosi.
Kelso rimase in silen.. Ma che cavolo dico!! Non è mica da Kelso farsi sottomettere! Vi sembra che Robert sia un nome da pivello? Invece quel.. Jhon Timpson, ecco quello sì che è un nome da sfigati!
Quel primario era sicuramente uno che aveva quel ruolo da poco. Troppo soddisfatto di sé.
-Allora, LEI, potrebbe spostarsi, o è troppo contento del nuovo compitino che le è stato assegnato per capire che IO devo assolutamente avere la mia entrata in scena?- E con un bel sorriso a 100 denti tornò a grandi passi verso la porta a vetri, si girò, aspettò che le porte si richiudessero davanti a lui, per poi farle riaprire al suo passaggio. Non aveva avuto l’entrata che si aspettava, ma aveva di fronte a sé la faccia sbigottita del suo nuovo primario. Meglio di così! “Essere buoni non serve nella vita” Pensò soddisfatto.
Robert sapeva perfettamente che si era cacciato in un guaio, e sapeva anche che se fosse tornato da Ineed, licenziato il primo giorno, lei l’avrebbe di sicuro mollato.
Ciò che non sapeva,però, è che negli anni successivi la lotta tra lui e il Dottor Timpson non cessò mai. Ciò che non sapeva è che, quello stesso primario, molto tempo dopo, lo avrebbe incarcato di prendere il suo posto e lui, Bob, lo avrebbe guardato e gli avrebbe sorriso da amico. Ciò che non sapeva è che Ineed sarebbe diventata presto una racchia e che avrebbero avuto un figlio omosessuale. Ciò che non sapeva è che li avrebbe amati lo stesso, come avrebbe sempre amato il suo lavoro e i suoi pazienti.
Ma ciò che non avrebbe mai immaginato è che anche se essere buoni non serve, esserlo, a volte, ci fa sentire più in pace con noi stessi. E questo lo capì solamente grazie al Sacro Cuore.

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In memoria del Dr. Robert “Bob” Kelso, 19XX-20XX
Grande medico, grande primario, grande cuore
Ospedale Sacro Cuore.

Questa targa è su quella panchina.


 

Recensite ^w^ Tanti biscottini a tutti °^°

   
 
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