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Autore: chiara98    02/02/2011    1 recensioni
Gioiosa è imbranata, divorziata e con un figlio che nemmeno conosce. Ce la farà a resistere almeno un giorno senza combinare qualche guaio?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era una donna di mezza età, alta, magra, divorziata e con un figlio quindicenne che non vedeva da qualche anno, Gioiosa Merid. Nonostante tutto quello che le era accaduto nella vita era sempre gioiosa, insomma allegra, che era il suo secondo nome, ed era buona con tutti (a parte con il suo cane, Winston, che teneva a stecchetto). Era però piuttosto invadente e vestiva in modo estroso, esagerato, quasi barocco: il suo armadio era stracolmo di vestitini sbarazzini non adatti alla sua età, con colori che si spostavano dalle tonalità del giallo a quelle del blu, che avrebbero fatto rabbrividire Coco Chanel.
 
Beh, insomma, per cominciare a raccontare la sua buffa storia (la parte della sua vita dopo il divorzio), non posso tralasciare l'episodio del funerale del ranocchio di Bert Pell, il figlio undicenne di Mariel, vecchia amica di Gioiosa.
 
Arrivò in ritardo, come al solito, e sbatacchiò la portiera del suo vecchio Mercedes contro quello nuovo di pacca dell'avvocato. Il funerale del povero ranocchio si teneva nel giardino di Bert, che aveva la faccia segnata dal pianto e la guardò di sbieco, come per rimproverarla del suo ritardo. Lei ricambiò con un'occhiata che voleva dire "è ovvio!" e avanzò sul selciato scalpicciando con i suoi tacchetti e facendo rumore con tutti i suoi gingilli e il suo vestito arancione, circondata da facce sgomente e altre irritate. Poi arrivò il pezzo forte (si fa per dire): mentre il prete della parrocchia del paese dava l'ultimo addio al ranocchio, suonò il cellulare di quella imbranata di Gioiosa, che non aveva messo la modalità silenziosa o non l'aveva spento. Lei, allora, afferrò il portacellulare,che ovviamente aveva attaccato a sè una campanella che pareva un campanaccio di una mucca e così il prete dovette interrompere la sua ultima preghiera. Poi, come se non bastasse, si spostò un poco dal raduno di gente e cominciò a blaterare a voce alta di ristoranti, party tra amiche e altre sciocchezze simili. Bert riprese a piangere come una fontana e il prete se ne andò, informando i presenti che era ora della messa. Alcuni lo seguirono, altri rimasero a vedere la ramanzina che Bert avrebbe fatto a Gioiosa se quest'ultima non avesse finito di telefonare e non le avesse tirato fuori dalla sua orrenda sacca gialla limone una scatola di plastica trasparente piena di fori su ogni lato, contenente...un piccolo ranocchietto color melma! La donna glielo porse e Bert l'abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo, ringraziandola dell'insolito regalo. Soddisfatta, Gioiosa si allontanò trotterellando, aprì la portiera dell'auto (che segnò ancora il Mercedes dell'avvocato nella fiancata sinistra) e fece partire il motore scoppiettante in direzione dell'orizzonte.
Per qualche giorno nessuno la vide più in paese e molti cominciarono a pensare che facesse le ore piccole, perchè tanto era impossibile non notarla, visto che era talmente brava a combinarne di tutti i colori, che anche se si fosse vestita senza tacchi e senza fronzoli, di sicuro chiunque l'avrebbe sentita arrivare con la sua tipica grazia (si fa per dire) di un elefante. Tutti in paese tirarono un sospiro di sollievo.
 

   
 
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