A l p h a b e t .
«Nnngh, Arthur, mi stai facendo male!»
Quell’asino
idiota mi ha sbattuto contro la parete della sua stanza non appena sono entrato,
pochi secondi fa.
«Così impari a
farmi stare in ansia per tutto il giorno, mi avevi detto che saresti andato a
prendere solo delle erbe per Gaius. E che ci avresti messo non più di mezza
giornata. Sei stato via due giorni imbecille! Che cosa hai fatto per tutto il tempo? Ci siamo spaventati a morte.
Tutti noi!». Nei suoi occhi posso leggere tensione e preoccupazione.
Non ha tutti i
torti, avevo promesso che sarei tornato presto, ma ho trovato una bambina che
si era persa, e ho dovuto aiutarla a
ritrovare casa, e ho perso il senso del tempo.
«Mi dispiace di
averti fatto preoccupare, ma sto bene ora, non mi è successo niente. Non
preoccuparti. Non lo farò più, lo prometto.»
«Lo so. Finirai alla gogna la prossima
volta. Per due giorni!»
E ride, che
asino. Ma poi vedo i suoi occhi farsi più tranquilli, vedo che la
preoccupazione sparisce. E rido anche io.
Note:
Tanto per
cambiare è passata una vita prima che aggiornassi.
Ma ho già pronto
il prossimo capitolo! Che avevo scritto prima di questo, pensando di aver già
pubblicato la lettera N.
Quindi! Sabato o
Domenica, pubblicherò il prossimo, chebravachesono!
Ahahah.
E, tanto per
cambiare (un’altra volta!) quello che ho scritto non mi convince neanche un
po’.
Mi sembra troppo
poco. Scritto male, ecco.