Poetry for my son
Penso sia impossibile per me
essere
felice per poco più di un giorno.
Ahimè!Giorno lieto che fausto
infausto
diventi,
e che ad ogni
ticchettio delle lancette
drasticamente
t’accorci,
sfacciato
sconvolgi la mia vita.
Quasi il fato par si diverta
a non privarmi
delle mie lacrime,
evidentemente
io costretto
ad amaramente
versarle...
Ah!Scrisse
Shakespeare che
Romeo
era il Buffone del
Destino.
Non lo sono forse anch’io?
Non sembra infatti che
le crudeli Parche
tessano
per me solo fili neri e luttuosi?
Eppure
in questo cielo di nubi incerte,
talvolta
si scorgono
raggi di sole.
Son vane speranze che nel mio
mondo d’angoscia si
fanno spazio
per donarmi un
giorno felice.
O crudeli
speranze!Perché mi donate
questi
squarci di falsa contentezza?
Perché
mai così malvagiamente
mi elevate a
signore della mia vita
per poi farmi
capitolare a schiavo degli eventi
nella mia esistenza?
Ebbene,
se il prezzo da pagare
per un momento di
incontenibile gioia
è un’eternità di
sofferenze, allora non son
più certo di voler
essere felice...
Lungi da me,gioia
beffarda!
Lascia sola la mia anima
nell’oblio senza
felicità.
Perché
così è destino.