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Autore: Mici    04/02/2011    9 recensioni
Mamma, quando tutto andava male, la vita aveva deciso di aiutarmi. Mi ha messo davanti una persona che avrei dovuto amare. La persona che avrebbe potuto aiutarmi a salvarmi. E io l’ho uccisa. L’ho uccisa dentro. Ho preferito portare avanti il mio nome, e tutto ciò che significava. Ho preferito cercare di rendere fiero Lucius. Ho preferito la vendetta. Mamma, sono stato un bastardo.Sto parlando di Granger...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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 Lettera di un condannato

 
 

Mama, just killed a man
Put a gun against his head
Pulled my trigger, now he's dead
Mama, life had just begun
But now I've gone and thrown it all away
Mama, didn't mean to make you cry
If I'm not back again this time tomorrow
Carry on, carry on, as if nothing really matters
                                                                                                                                               [Bohemian Rhapsody- Queen]
 
 
 
 

Se deciderai di strappare questa lettera, senza leggerla, ti capirò. Non dovrei scriverti e per il tuo bene dovrei cancellarti dalla mia vita, sperando che tu faccia lo stesso, ma mi è impossibile.
Questo è il mio ultimo gesto egoista. Te lo prometto.
 
Non so come  cominciare. È davvero troppo complicato, tutto è stato sempre fin troppo complicato. O almeno è sempre stato tutto troppo complicato per me.
Tra qualche ora, i dissenatori verranno a prendermi per darmi il bacio e io non mi sono mai sentito così solo.
 
Tranquilla, non è il tuo perdono quello che cerco. Non è il mio scopo. Ti scrivo questa lettera perché so di averti trattato male, e tu non te lo meritavi, perché sei stata l’unica persona che ha avuto il coraggio di starmi vicino, nonostante tutto…
 
Mamma, mi dispiace. Mi dispiace tanto.
Mi dispiace che ti sia toccata una vita tanto ingiusta, tanto crudele. Mi dispiace che ti sia toccato un figlio così, che non ha saputo difenderti, che non ha fatto altro che procurarti dolore. Mi dispiace.
Meriti il meglio, ed ora che sei rimasta sola, sono sicuro che tutto si risolverà per il meglio.
Credo sia giusto però tu abbia delle motivazioni, così da poter andare avanti senza problemi, dimenticandoti del passato, dimenticandoti di me.
 
Mamma, ho sempre cercato di rendere fiero mio padre. Mi sono reso conto troppo tardi di ferirti. Avrei dovuto fare di tutto per rendere fiera te di me. So di non esserci riuscito.
Me lo hai ripetuto così tante volte che non avresti voluto questa vita per me. Ma non capivo. Io non riuscivo a capire. Ora mi è tutto molto chiaro.
 
Mamma, ho ucciso tante persone. Credevo di essere io a volerlo, credevo di uccidere soltanto per il puro gusto di farlo ed invece solo ora capisco che non sono stato altro che una marionetta.
Ma a questo non c’è rimedio. Tutte quelle persone, sono qui nella mia testa e mi tortureranno finché non esalerò l’ultimo respiro. So di essermelo meritato.
Ma è di altro che ho il bisogno di parlarti.
 
Mamma, quando tutto andava male, la vita aveva deciso di aiutarmi. Mi ha messo davanti una persona che avrei dovuto amare. La persona che avrebbe potuto aiutarmi a salvarmi. E io l’ho uccisa. L’ho uccisa dentro.
Ho preferito portare avanti il mio nome, e tutto ciò che significava. Ho preferito cercare di rendere fiero Lucius. Ho preferito la vendetta.
 
Mamma, sono stato un bastardo.
 
Sto parlando di Granger. Non sono degno di nominare il suo nome. Non merita anche questo da me. Credo tu abbia saputo cos’è successo, è anche per questo che mi trovo ad Azkaban.
Io volevo che mi amasse, e lei non lo ha mai fatto, ed ero accecato dall’odio per riuscire a rendermi conto che l’unica cosa che avrei dovuto fare, era lasciar cadere questa maschera. Fregarmene del mio nome, di mio padre…
 
Per sette interi anni, non sono riuscito ad accettare quello che il mio cuore mi rendeva palese. Non potevo amare una mezzosangue. Non potevo amare la Granger. Se avessi avuto il coraggio di ribellarmi a tutto questo, ora sarei una persona diversa. Forse sarei una persona migliore.
 
Quando ho saputo del matrimonio della Granger con Weasley, ho dato di matto. Quando l’ho vista felice sorridere tra le braccia del rosso, ho deciso che volevo farla soffrire. Dovevano soffrire entrambi. Io non sono mai stato felice, e lei neanche doveva esserlo.
 
Così, il giorno del suo matrimonio l’ho rapita. Ho rapito entrambi.
Lei aveva ancora quel vestito bianco. Mamma, più la guardavo e più mi rendevo conto che quello che stavo facendo era sbagliato.
 
Ho sfregiato il rosso. L’ho torturato. Sentivo la Granger piangere ed urlare, come se fosse lei a stare soffrendo.
Mamma, perché lei non ha mai pianto così per me?
Tutte quelle urla per lui, non facevano altro che innervosirmi. Ero geloso. Una malsana gelosia era la mia. Mi ero privato di una gioia così grande e incolpavo la felicità di quei due. Volevo che la Granger soffrisse quanto soffrivo io. Perché, io dentro mi sentivo morire.
 
L’ho legata, torturata e ho abusato di lei, mentre Weasley era lì a guardare, impotente.
Sapevo che era sbagliato, ma non riuscivo a fermarmi.
E ho sofferto…
Ad ogni lacrima che lei versava, era come se uno squarcio s’aprisse sulla mia pelle. Ad ogni supplica che lei mi faceva, il mio cuore si scioglieva. Se era rimasto qualcosa di buono in me, in quel momento era scomparso del tutto.
Mamma, credo non abbia mai pianto così in vita sua. Io credo di averla uccisa.
 
Ho ucciso uomini, donne e anche tanti bambini, ma lei è il delitto che mi pesa di più...
 
Non sono scappato dopo. Ho lasciato che gli auror mi trovassero.
Sì, ne avevo abbastanza di quella vita, e dopo quest’ultimo assassinio meritavo Azkaban. E ora so di meritare anche il bacio.
 
Mi dispiace così tanto, ma almeno ora so di avere un’anima. L’ho ritrovata e tutto questo forse mi è servito. Non avrei mai voluto che bisognasse arrivare a tanto per riuscire a ritrovarla.
 
Weasley se la merita la Granger. Spero non la faccia soffrire mai. Ha pianto abbastanza per colpa mia.
 
Mamma ora devo andare. E’ arrivato il momento.
Ti ringrazio per tutto l’amore che mi hai dato e a cui non sono mai stato capace di ricambiare. Spero tu possa essere felice adesso, perché te lo meriti.
 
Non piangere per me, sai che non ne vale la pena, e non sono degno delle tue lacrime.
Vivi, finalmente, dopo anni di sofferenza.
Ora vado.
Ti voglio bene.
Draco.




Qualche giorno dopo in casa Weasley…
 
Ormai era da un settimana che i due novelli sposini non si scambiavano parola.
Ronald, aveva persino deciso di andare a dormire da sua madre, lasciando Hermione sola. Dovevano pensare, era quello che Ron le aveva detto. Per Hermione non c’era niente a cui pensare, ma aveva deciso che in fondo era meglio così. Conosceva Ron troppo bene, ed era ferito. Poteva comprenderlo. Si sentiva in colpa per non essere riuscito a fare niente e la notizia che la bruna gli aveva dato di certo non aveva contribuito a farlo sentire meglio.  
Fortunatamente Ginny aveva deciso di farle compagnia. Nelle condizioni in cui si trovava era assolutamente necessario. Quella mattina però, la rossa era uscita per una commissione ed Hermione era rimasta sola, cosa che non succedeva da un po’ormai.
La bruna in quei giorni era sempre stata controllata da qualcuno. I suoi amici cercavano di farle forza, di stare con lei per alleviare il suo dolore, ma in fondo sapevano che ci sarebbe voluto un po’ più della semplice compagnia. Soltanto il tempo forse avrebbe affievolito quel dolore che provava.
Era sul divano seduta a fissare il vuoto quando inaspettatamente alla sua porta bussò Narcissa Malfoy.
Ad Hermione aveva fatto quasi tenerezza, nonostante tutto quello che la sua famiglia le aveva fatto passare. Con le lacrime agli occhi le aveva affidato una lettera, e l’aveva quasi supplicata affinché la leggesse.
Era una lettera di suo figlio per sua madre. Ma  quello che c’era scritto, in un certo senso la riguardava ed anche parecchio.
Hermione aveva dovuto combattere con sé stessa.
Dopo tutto quello che era successo e che le stava succedendo, non volevo proprio sentir parlare più di quel assassino. Gliene aveva fatte passare tante, ed anche ora che era morto, riusciva a trovare il modo per torturarla.
Con titubanza aprì la lettera, e dopo aver fatto un grosso respiro si decise a leggerla.
 
 
«Mione…»
Strabuzzò gli occhi, e si asciugò le lacrime, mentre vedeva la lettera bruciare tra le fiamme del camino.
Quella era la voce di Ron. Era tornato a casa.
Si alzò velocemente e gli andò incontro, con gli occhi ancora arrossati.
Vide lo squarcio che il rosso aveva sul viso e quasi le venne un colpo al cuore. Non riusciva a non pensarci. Tutto quello era successo per colpa sua, in un certo senso.
Cercò di trattenere le lacrime che premevano per scendere mentre Ron fece un grosso respiro e fece un passo in sua direzione. Era teso, lo si poteva vedere dalla sua postura, dal modo in cui aggrottava la fronte e da come stringeva i pugni.
Passarono alcuni minuti, in cui nessuno dei due aveva osato proferire parola. Nessuno dei due guardava l’altro, entrambi avevano il capo chino a fissare il pavimento.
«Sono stato uno stupido… mi dispiace.  Io… Ci ho pensato, Mione...» Esclamò improvvisamente Weasley, facendo poi un altro grosso respiro.
Hermione non riuscì a trattenersi al suono della sua voce, e le prime lacrime cominciarono a scendere giù, rigandole le guance rosee.
Ron fece un altro passo, e tornò a parlare.
«Non mi frega niente se quel figlio non è mio. Dovresti averlo. E io ti amerò sempre allo stesso modo, forse di più. E amerò anche lui o lei, come se fosse mio…»
 La voce del ragazzo era tremula, quasi stesse per piangere.
Si avvicinò ulteriormente alla ragazza, e le alzò il volto, asciugandole le lacrime.
«Io ti amo, e mi dispiace così tanto…» riuscì ad aggiungere Ron, prima che le lacrime facessero capolinea anche sul suo volto.
Si abbracciarono contemporaneamente, consolandosi a vicenda, mentre le lacrime e i singhiozzi rimbombavano in quella piccola camera.
 
 
 
 
 
 

   
 
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