04/02/2011
2 recensioniVuoi Insegnarmi ad Amare?
Fa caldo qui.
Una volta non avrei notato una cosa così semplice.
Forse ci avrei riflettuto in combattimento, ma non in un momento di quiete.
Il sole fa brillare questa luminosa sabbia e l'umidità appesantisce i corpi che provano refrigero solo all'ombra di qualche sporadico albero.
Io invece non ricerco la frescura, perché sono disteso su questa terra fine ad assaporare il lievissimo alito di vento che accarezza la mia pelle, non potendolo percepire realmente in nessun altro luogo.
Apro gli occhi e osservo l'azzurro del cielo, chiaro e privo di nuvole.
Neanche io sarei così bravo da riprodurlo su una tela; è troppo delicato e pacato questo blu mentre avvolge la nostra terra nel suo abbraccio.
Questo colore mi ricorda gli occhi di Naruto e ripenso al nostro primo incontro o litigio se vogliamo precisare.
Ero così insensibile e vuoto.
Sono cresciuto molto e ora so cosa voglia dire avere un amico, essere un compagno e un fidato alleato.
Sulle labbra mi nasce un sorriso, non uno di quelli che spaventano Sakura per la loro ipocrisia, ma sincero e vero.
A volte mi chiedo come io possa aver vissuto senza provar emozioni per un tempo così lungo.
L'amicizia, il rispetto, la fiducia, la timidezza, la tristezza: come potevo non provarne la mancanza? Come potevo averli dimenticati?
Ero stato indottrinato, trattato come un cane che non si sarebbe ribellato, sempre pronto ad eseguire gli ordini stabiliti senza mai opporsi.
Serro i pugni e mi tiro a sedere, appoggiando il braccio al ginocchio piegato.
Posso denominare ogni muscolo che in questo momento si trova in tensione, ma non saprò mai definire la rabbia che me la causa.
Sospiro, cercando di svuotare la mente dai pensieri funesti, mentre mi passo una mano tra i capelli scuri, scuotendoli un poco per liberarli dalla sabbia dispettosa.
Subito una persona mi oscura il sole e io alzo lo sguardo sorpreso.
-Per quanto io ci provi non riesco ancora a comprendere il motivo per cui tu abbia richiesto l'impiego di ambasciatore a Suna.-
Non rispondo, troppo perso nei suoi occhi d'acqua marina.
Lui riflette il territorio su cui è stanziato il suo villaggio: il rosso dei suoi capelli rassomiglia al deserto infuocato quando il giorno tramonta, lo sguardo limpido e prezioso rievoca l'acqua sepolta nascosta sotto quella terra arida che è intrappolate tra rocce nere, come le occhiaie che gli cerchiano gli occhi.
La gola mi diventa secca, impedendomi di parlare.
-Non avevi nessuno con cui rimanere a Konoha, Sai? Non c'è nessuno che sentirà la tua mancanza? Mi sembrava d'aver capito che ti fossi creato degli amici da quando sei uscito dalla Radice.-
Volto il capo, osservando l'orizzonte ma poi gli rispondo:-Sì, ho molti amici adesso. Sono cambiate tante cose in questo ultimo periodo: Sasuke è stato riportato al villaggio da Naruto, come aveva detto. Certo non è benvoluto, essendo un traditore, ma Naruto sta facendo di tutto per essergli accanto, nonostante venga sempre maltrattato dall'Uchiha. Ho capito che non potevo aiutarlo in nessun modo. Solo Sasuke può riportare il sorriso sul volto di Naruto e non tarderà ad accorgersene.-
Gaara ghigna, anche se con discrezione mentre io mi alzo. -Allora avevo capito giusto... Eppure ancora non capisco il motivo che ti ha spinto a venire qui.-
Ci fissiamo e io arrossisco, in soggezione del Kagekage. -Non potevo fare niente per Naruto, era orribile essere lì e sentirsi così impotenti. Allora ho deciso di cambiare aria ed il Villaggio della Sabbia mi sembrava un ottimo luogo da cui cominciare. E poi era da tanto che non mi sentivo così ispirato per i miei quadri, questo posto mi piace molto!-
Mi sento strano accanto a lui, mi sento felice e triste allo stesso tempo, come s'avessi dell'aria che si muove molesta nella mia pancia.
E poi è regale nel portamento, fiero come non ho mai visto nessuno.
-Ne sono lieto,- mi risponde- e come ti trovi coi miei sottoposti? I ninja dicono che sei molto intransigente durante le missioni sul confine.-
Sorrido impacciato. -Cerco di dare sempre del mio meglio per evitare inutili complicazioni e mi trovo molto bene con tutti.-
Chino un po' lo sguardo, non ricordavo che dire le bugie potesse essere tanto difficile, mi sento bruciare in sua presenza; probabilmente è solo il sole...
-Pessima menzogna, Sai.- Dice avvicinandosi al mio volto, per non lasciarmi fuggire. -Perchè sei venuto in un luogo in cui non riesci ad accettare il tuo superiore, cioè me?-
-Non si può mai scegliere chi servire...-
-Puoi tornare a Konoha, non peggioreranno i rapporti tra i due Paesi per una cosa simile.-
Rimango in silenzio ma non smetto di guardarlo; perchè l'aria nella pancia si è moltiplicata e ha cominciato ad agitarsi?! Dannazione, spiegatemelo!
-Mi piace Suna: mi piacciono i suoi ambienti, i suoi colori, la sua gente e... mi piaci tu.-
Oh, Kami! Cosa ho detto! Arrossisco, facendo un passo indietro: che mi è passato per la testa?! Svegliati Sai! Riprendi il controllo!
Gaara è scioccato, glielo leggo in volto ma non accenna niente.
-Io...ecco...insomma....-
Mi ha stretto un fianco col braccio e mi accompagna verso di sè; che cosa vuole? Insomma io ho detto una cosa stupida ma perchè lui reagisce così?
Non riesco a pensare ad altro che mi bacia.
Mi ha baciato...
Mi sta baciando...
Mi sta ancora baciando...
Lentamente mi rilasso e muovo curioso le labbra, dopo aver chiuso gli occhi.
Sono morbide le sue e calde. La sua lingua mi lecca maliziosa il labbro inferiore. Ah, maledetto...
Apro la bocca e le nostre lingue si cercano, la mia timida e la sua prepotente; Kami, fai che nessuno ci stia guardando!
Non riesco a smettere, ma almeno il calore alla pancia è piacevole ora.... Aspetta, non è la pancia!
Mi stacco sconvolto, mettendo due metri tra noi. Che cosa abbiamo fatto? Perchè lo abbiamo fatto?!
Lui non dice niente, mi guarda solamente. Il blu dei suoi occhi e liquido di passione e sono rivolti a me. A me?
Mi tocco le labbra con le dita, sono fredde adesso. Probabilmente mi ha prosciugato la vita, Gaara, ne sembra capace.
-Sai.... Mi dispiace, non dovevo comportarmi così. Solo che la tua frase mi ha sorpreso e non ho controllato le mie azioni.-
Guarda a terra, ma noto lo stesso la tristezza e la colpevolezza sul suo volto.
-Gaara, tu sa cosa vuol dire avere le farfalle nella pancia ed essere felice e triste allo stesso tempo vicino a qualcuno?-
Mi guarda dubbioso. -Certo, significa che ti interessa quella persona.-
-E tu provi queste cose con me?-
-Sì e molte altre.-
Mi avvicino un poco, un passo per volta e poi lo bacio piano, stavolta prendo io l'iniziativa.
E' bello e lo desidero e la mia mente crea immagine che mi spaventano.
-Gaara,- sussurro per paura di quello che sto per chiedere -amare vuol dire volersi baciare e abbracciarsi e, -mi vergogno un mondo in questo momento ma lo dico- fare l'amore?-
-Vuol dire anche questo...- Sussurra anche lui mentre mi stringe contro il suo petto.
-Ma non è sbagliato, Gaara?-
-Provare delle sensazioni è sbagliato, Sai?-
Cerco di ricordare quanto ero finto quando vivevo sotto la Radice, senza sentimenti, senza sorrisi....
-No, non è sbagliato... Ma io non so amare.-
Gaara mi prende e mi accarezza il viso, tracciando il contorno delle mie labbra.
-Ci sono qui io....-
Sorrido e gli chiedo:-Gaara, vuoi insegnarmi ad amare?-
Lui ricambia e risponde:-Sì, lo voglio.-