[1806]
< Io rinuncio al titolo di Römer Kaiser [imperatore dei romani, tedesco] >
Il sorrisetto compiaciuto di Francia fu la disperazione di Sacro Romano Impero.
Francesco II, il suo padrone, rinunciava formalmente al suo titolo.
Napoleone li aveva proprio battuti. E per bene.
Si sentì vuoto. Non era più un problema per nessuno, ormai.
Si sentì tradito da Austria, che ormai da un pezzo era il suo padrone.
Stava cominciando a sperare che Italia non subisse la sua stessa sorte, quando Francia lo prese e lo scaraventò contro il muro.
Tutto si oscurò ai suoi occhi, e cominciò a regnare il dolore. Mentale e fisico, per la fine e per la botta.
[1815]
Quando si risvegliò, vide due occhi rossi che lo guardavano intensamente, gli occhi di un conquistatore che per un momento si faceva padre benevolo. Prussia.
Si ricordava il suo nome, ma non il suo. Non ricordava il volto, ricordava solo la dolcezza del bacio o dolore del pugno, non chi glieli aveva dati.
Lui capì: < Amnesia. Così si chiama. Senza memoria >
< Come mi chiamo? > disse, dolorante.
< Il tuo nome è Deutscher Bund [confederazione germanica, tedesco] >
< Chi è il mio padrone? >
< Oh, stai tranquillo, diventerò io il tuo capo, intesi? >
< Sì > mormorò.
< Come mai questo nome? > riprese.
< Austria ha riunito qualcuno a Vienna, e così alla fine abbiamo deciso che questo sarà il tuo nome. Basta > rispose, senza nascondere un moto di stizza verso quel debole impero amnesiaco che voleva legare a sé, approfittando della sua situazione.