Fumetti/Cartoni americani > Avatar
Ricorda la storia  |      
Autore: F13    05/02/2011    3 recensioni
Storia scritta nell'ambito dell' OST Contest promosso da Talpina Pensierosa.
"E l’Agni kai prosegue sempre colpo dopo colpo, fiamma dopo fiamma, fino alla vittoria di uno e al disonore mortale dell’altro"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Iroh, Zuko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
érima di tutti ringrazio TAlpina Pensierosa per aver proposto questo contest che ho apprezzato davvero moltissimo U__U

In quanto io sono una persona profondamente monotona ho scritto di avatar anche per il contest XD

Quanto segue, sopratutto inizialmente, voleva essere una storia, senza la voce narrante di un personaggio, a proposito del rituale del Agni kai, in seguito alla prima stesura ho preferito aggiungere la parte finale e legare il tutto a un momento concreto della trama questo probabilmente perchè è destino che Zuko si infili nelle mie storia anche quando non è previsto XD .
Ci sono i soliti corsivi sparsi e frasi incompresibili che danno gioia solo a me chiedo perdono per questo °__°
Spero però che questi passaggi, in particolar modo la discrepanza fra la parte finale che il resto, non rendano troppo ostico il tutto ç_ç

La traccia di ispirazione è la seguente tratta dalle ost di Avatar: Interlude
 
 

Alle spalle, il fuoco

L’agni kai è  un onorato cerimoniale in uso fra l’aristocrazia della nazione del fuoco, il nobile duello, adoperato da coloro che possiedono il potere del dominio del fuoco per risolvere i  contrasti d’onore, per punire le offese e marchiare l’orgoglio.
È un rito dalla tradizione antica, minuziosi sono i precetti che indicano il luogo dove combattere e prevedono i gesti rituali che di poco precederanno  lo scaturire delle fiamme.
E le regole e la tradizione risultano un appiglio vitale offerto a chi, non sempre su gambe sicure e ferme, si appresta allo scontro con la mente, palpitante, tesa a  contare gli istanti che lo separano dal rintocco del gong di bronzo che sancirà il vero inizio dell’Agni Kai.


 
Gli avversari attendono di schiena l’uno all’altro ai due lati opposti dell’arena, non si scambiano nessuno sguardo prima del combattimento, solo quando lo scontro inizierà, poco prima che venga sferrato il primo colpo, potranno incrociare gli occhi.

Chi si scontra in un agni kai non ha diritto a ripensamenti, dovrà combattere inevitabilmente. Una volta lanciata la sfida non si può più tornare indietro.
Ed è quindi un bene che non si fissino gli occhi del rivale, perché potrebbero mostrare emozioni troppo simili o troppo diverse da quelle aspettate, o avere il viso di qualcuno di diverso dall’immaginato.


Il sangue pulsa forte nelle vene e il respiro si fa più pensante e controllato, ogni battito del cuore avvicina i combattenti al momento dell’inizio del duello, quando l’arena li accoglie in attesa dello scambio del primo colpo.

Mentre assumono la pozione prevista, il pungo appoggiato sulle lastre di marmo o sulla terra battuta del arena, ogni guerriero si concentra.
Alcuni controllano il ritmo del respiro, c’è chi mette un freno al cuore palpitante e cerca di non pensare allo scontro, chi afferma semplicemente la propria vittoria a se stesso e altri che si ripetono come in una preghiera che rimarranno vivi.
 
Il ritmo del  cuore incalza e il frastuono ronza nelle orecchie quando si consumano gli ultimi istanti prima del rintocco che darà inizio alla sfida e i due avversari si voltano facendo scivolare via i drappi cerimoniali che coprono le schiene nude.
I contendenti si fissano per un istante, uno solo, nell’attesa di scambiarsi colpi volutamente mortali, chi con occhi infiammati d’odio, chi di paura o di rimpianto, mentre si apprestano ad avanzare nelle lande del fuoco.
 
E, quando il Gong finalmente suona, ad alcuni sembra aver atteso un tempo infinito, mentre altri hanno solo percepito scorrere un infimo istante.
Con il suono vibrante ancora nell’aria, i duellanti lasciano andare un respiro che nemmeno si erano accorti di aver trattenuto e, finalmente, iniziano a ballare sui passi della battaglia
 
Il calore contro il calore, Il fuoco contro il fuoco: sarà solo la bravura  del combattente che prevarrà. Il solo vantaggio, nell’Agni Kai, sta solo nell’essere più abili del nemico.
 
E ognuno, in quei momenti, mentre i guizzi delle fiamme sfiorano i visi e ustionano la pelle,  fa correre la memoria alle sfide Agni kai a cui si è trovato ad assistere, ai colpi messi a segno dai vincitori e agli errori, spesso fatali, dei perdenti, cercando di farne tesoro imitando i primi e disdegnando i vinti.
 
Nel ritmo serrato dei colpi, mentre a ogni affondo corrisponde una parata, le tecniche e le mosse conosciute vengono freneticamente elencate nella mente di chi non combatte solo d’istinto.
Fra i tanti pensieri, ci si ricorda la voce da cui per la prima volta le istruzioni e le regole che costituiscono il rispettato duello sono state spiegate, chi dalle parole del padre, chi in quelle del proprio maestro di combattimento o, per alcuni, nella voce dello stesso avversario.

E l’Agni kai prosegue sempre colpo dopo colpo, fiamma dopo fiamma, fino alla vittoria di uno e al disonore mortale dell’altro.




L’uomo anziano, in prima fila tra gli altri spettatori dell’arena, conosce bene cosa significa aver combattuto negli Agni kai e, cosa più importante, ha assistito ai combattimenti un numero di volte superiore a quanto possa ricordare. Nel suo profondo conosce perfettamente quali dissidi e quali pensieri vaghino nella mente di chi scende su quel campo di battaglia.

Quel giorno, nell’arena della capitale della nazione del fuoco, stava per svolgersi una sfida ufficiale, un agni kai completamente fedele alle regole e alle tradizioni del regno.
Quel giorno avrebbe visto il signore del fuoco Ozai combattere contro il suo primogenito colpevole di essere stato irrispettoso.
L’uomo fatica a non distogliere lo sguardo dai due combattenti immobili ai lati opposti dell’arena. Il ragazzo è giovane, troppo giovane, ai suoi occhi un bambino inerme, inconsapevole che alle sue spalle lo aspettava un gigante.

Il respiro spezzato dall’agitazione, il battito del cuore che gli scuote il petto e la pressione folle del suo sangue gli rimbomba nelle orecchie. La paura per il combattimento, la voglia di dare il meglio di sé per dimostrarsi degno di suo padre, i secondi che scorrono veloci e infiniti prima del momento dell’ inizio, al ragazzo non trema la mano solo perché  è ritualmente appoggiata a terra.


Sì, le emozioni del principe Zuko gli appaiono chiare come se fossero le sue, come se le stesse condividendo con quel cucciolo nell’arena, lasciato tremante ad affrontare il suo primo Agni kai senza nemmeno conoscere la vera identità del suo avversario.

L’anziano tremerebbe di rabbia non fosse troppo impegnato a farlo per l’ansia mista alla paura per la sorte di Zuko.
E quando il signore del fuoco e suo figlio si voltano, il ragazzo sgrana gli occhi ricambiando lo sguardo  del padre. All’uomo anziano l’intera arena sembra muta.

“…Padre”

Talmente silenziosa che quel sussurro nelle orecchie rimbomba come un grido.
No, l’anziano uomo non riuscirà a guardare per tutta la durata di quello scontro, che è solo una punizione ingiusta per un bambino troppo sincero e inesperto.
Iroh distoglierà lo sguardo nel momento in cui il fratello alzerà la mano su suo figlio.



---------------------
 
Riporto il Giudizio di Talpina Pensierosa:

4 CLASSIFICATA: “Alle spalle, il fuoco” di F13 -->Banner

La storia è scritta indubbiamente bene, a parte una piccola defaillance che sicuramente è un errore di battitura (“Si” invece di “Sì”), e anche lo stile è abbastanza scorrevole.
Si sente molto l’atmosfera del brano in tutta la storia, specialmente nella parte finale in cui mi sono sembrati corrispondersi la fine del brano e il sussurro di Zuko.
I pensieri e gli atteggiamenti dei personaggi sono indubbiamente ben resi, dall’apprensione di Iroh fino alla sorpresa finale di Zuko -anche se sarebbe stato meglio approfondirli di più.
Infatti, quello che a mio parere rende la fan fiction più difficile da leggere, è la lunghezza della parte iniziale sull’Agni Kai rispetto a quella dei personaggi- descrizione che copre circa i due terzi della storia, rendendola sicuramente meno scorrevole.
In ogni modo, questa è comunque un’ottima storia.





 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Avatar / Vai alla pagina dell'autore: F13