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Autore: roku_    05/02/2011    4 recensioni
Merlin si contorce steso per terra,tra foglie e terra fangosa[…]Un gemito,e il mago cerca di tirare fuori la lancia dal suo addome,ma il dolore lancinante gli fa scappare un urlo strozzato che si espande nella foresta.
Storia classificata VII al 'Songs in The Time Of Magic' indetto da vogue91
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Storia classificata VII al contest 'Songs In The Time of Magic' indetot da vogue91

-Autore: roku_
-Titolo: In my time of dying
-Personaggio Assegnato: Merlin
-Altri personaggi: Arthur
-Citazione scelta: The dreams in which I’m dying are the best I’ve ever had (I sogni in cui sto morendo sono i migliori che abbia mai fatto) – Mad World,Tears for Fears
-Genere: Introspettivo,Triste,Drammatico
-Rating: Verde
-Avvertimenti: I personaggi della storia appartengono alla BBC e a chi per essi. Scrivendo la fan fiction non ci ho ricavato nulla, solo divertimento personale.
-NdA: Il titolo non è farina del mio sacco,ma è ripreso dall’episodio 2x01 di Supernatural =D  
Il prompt a cui mi sono rifatta compare come parte narrativa nel testo e la frase originale l’ho messa prima della storia per bellezza xD
Forse ho interpretato la frase in un modo molto letterale, in principio la mia idea era completamente diversa ma mi sono resa conto che non sarei riuscita a svilupparla òwò
 
 

“The dreams in which I’m dying are the best I ever had” (I sogni in cui sto morendo sono i migliori che abbia mai fatto) – Mad World,Tears for Fears

 
Una risata allegra riempì la stanza. Merlin non  poté  fare a meno di farsela scappare quando Arthur lo cinse da dietro e cominciò a fargli allegramente il solletico.
« Arthur,dai! » urlò il mago in mezzo alle risate. Arthur aveva sempre saputo che Merlin soffriva il solletico. E al principe piaceva farlo crollare al terra dal gran ridere, solo per vedere il sorriso sul volto del ragazzo che amava.
« Ti arrendi? » urlò il biondo provocatorio, mentre le sue dita continuavano a solleticare la pancia di Merlin, che con grande difficoltà urlò un ‘sì’ strozzato.
Arthur gli diede un bacio leggero sulle labbra e poi smise di fargli il solletico.
« Sono riuscito a sconfiggerti ancora una volta  » asserì trionfante il biondo, mentre Merlin si rialzò.
« Stupido asino »borbottò Merlin afferrandolo per le spalle e baciandolo con passione.
 
Merlin si contorce steso per terra,tra foglie e terra fangosa,strappato da quel sogno-ricordo che gli aveva attraversato la mente nel breve momento di incoscienza successivo all’impalamento.
Un gemito, e il mago cerca di tirare fuori la lancia dal suo addome, ma il dolore lancinante gli fa scappare un urlo strozzato che si espande nella foresta, spaventando gli uccelli e facendoli volare via dai rami.
Lacrime di dolore gli riempiono gli occhi, appannandogli la vista.
Come è potuto succedere? Come ha potuto essere così idiota e distratto? Come aveva potuto non accorgersi dei banditi che lo seguivano? Perché mai avevano deciso di ucciderlo? Non era colpa sua se non aveva monete con sé, non era colpa sua. Perché?
Si sente debole, la coscienza va e viene. No, non deve morire. Non deve.
 
Merlin stava lucidando un’armatura, mentre Arthur era impegnato a studiare delle mappe.
Quella stupida macchia non voleva togliersi. Ma il principe lo faceva apposta a macchiarsi in quel modo l’armatura?
« Merlin, se strofini più forte l’armatura si consumerà » fece notare Arthur con tono ironico, guadagnandosi un’occhiataccia da Merlin.
« Scusate,sire. Se volete potete venire voi qui e lucidarla con più delicatezza. Magari la macchia se ne andrà se verrà lavata via dalle vostre regali mani »
Arthur fece un verso come a dire ‘ah-ah,divertente’ mentre tornava a concentrarsi sui fogli sparsi davanti a lui.
« Che state facendo,comunque? » chiese poi il moro ,incuriosito.
Arthur sbuffò scocciato « Mio padre vuole andare con Morgana a visitare la tomba del padre di Morgana, e mi ha chiesto di studiare il percorso più breve. Come se fosse compito mio,pff »
« Poverino » commentò il mago strofinando con più forza il metallo.
Stupida macchia.
A un certo punto le mano grandi e calde di Arthur coprirono le sue.
« Merlin,calma. E’ solo una macchia,per tutti gli Dei. Sembra che ti abbia fatto un torto,a giudicare da come la sfreghi. »
Merlin gli scoccò un’espressione frustata, prima che le labbra del principe si posassero sulle sue.
Merlin si rilassò un po’, assaporando le labbra umide di Arthur.
Il biondo si staccò quando i suoi polmoni richiesero aria « Ti sei calmato? »
Merlin sbuffò « Pochino. »
Il biondo sorrise « Bene,allora fai andare via quella macchia. Metticela tutta,tigre. »
 
Il freddo si impadronisce del mago. Il sole manda allegramente i suoi raggi alla Terra, dando calore a tutto fuorché Merlin.
Brividi intensi percorrono il suo corpo,e sa che non è un segno positivo. E se ne rende conto all’improvviso,prende coscienza che sta morendo.
Sto morendo.
Disperazione e amarezza gli attanagliano le viscere.
Sta morendo, così,in mezzo a una quella rada foresta.
Sta morendo, senza nessuno accanto a consolarlo.
Sta morendo, senza aver visto Arthur per l’ultima volta.
Non poter baciare per l’ultima volta quelle labbra, non poter accarezzare per l’ultima volta quei capelli. Si accontenterebbe solo di guardarlo per l’ultima volta.
Ma non può, tutto questo non gli verrà concesso.
Sta morendo, in solitudine, nel modo più crudo possibile. Lasciato solo lì, in mezzo alla foresta, senza nessuno a piangere il suo decesso. Non gli è stata concessa la possibilità di poter vedere un viso prima di andarsene, testimoni della sua agonia solo gli alberi e gli uccellini che svolazzano sopra di lui in una specie di danza allegra, ignari del fatto che un uomo sta per andarsene.
Le mani si fanno sempre più deboli e indolenzite, e fa fatica persino a muovere le dita. Ogni respiro è una fitta lancinante, e ogni secondo che passa si sente sempre più assonnato.
« A..i.ut.o..» la voce è flebile, e nessuno può sentirlo. « A..rth..ur…»
Un ultimo grido disperato, un ultima richiesta, la supplica finale che sarebbe rimasta non udita per sempre.
E l’incoscienza lo avvolge nuovamente, portandolo in mezzo a un nuovo sogno.
 
« Insomma! » sbraitò Merlin cercando di tener fermo Arthur.
Quello sfaccendato del principe ereditario si era ubriacato di nuovo, lasciando al povero mago l’infausto compito di riportarlo alle sue stanze. Cosa non facile, visto che quella sera Arthur era così sbronzo da non riuscire neanche a tenersi in piedi, e la massiccia corporatura del principe era troppo pensante per poter essere retta dall’esile corporatura del servo.
Inoltre Arthur era molto poco collaborativo.
« Merlin! Guarda! Un fuoco! » ridacchiò Arthur indicando le fiaccole accese per illuminare il corridoio come se fossero al cosa più buffa di questo mondo « E’ così…focoso!  »
Merlin sbuffò scocciato tentando di tener su Arthur, ma ci rinunciò poco dopo, mollandolo lì in mezzo al corridoio a barcollare come un idiota.
« Merliiiiiiiin » disse l’erede al trono con voce strascicata « Merliiiiiiin. Non è divertente il tuo nome? Merliiiiiiiiin » ripeté avvicinandosi al mago e afferrandolo per le guance.
« Arthur,mi fate male » fece presente il moro con le guance schiacciate nella presa del biondo.
Ma che cavolo…? Perché Arthur si stava avvicinando così tanto?
« Che belle laaaaaaabbra » commentò strascicando ancora di più la voce
Merlin provò uno spasmo allo stomaco, a metà tra la paura e l’emozione.
Non ebbe nemmeno il tempo di ribattere che le labbra del biondo si scontrarono con le sue, prepotenti, e  il mago non riuscì a resistere e schiuse le proprie labbra accogliendo la lingua di Arthur dentro la proprio bocca e lasciando che danzasse con la sua, mentre assaporava le sue labbra che sapevano di alcol e birra.
Arthur lo sbatté contro il muro baciandolo ancora più appassionatamente, poi si staccò di colpo.
Merlin aveva il respiro affannoso. Arthur fece un sorrisetto idiota e poi crollò al suolo svenuto dal troppo alcol.
Merlin sbuffò ancora più forte. Sempre la solita storia. Prima si ubriacava, poi provava a portarselo a letto ma sveniva prima di riuscirci. I lati negativi di essere l’amante del principe più borioso, cocciuto e arrogante di tutto il reame. Altro che Principe Azzurro.
 
Lacrime calde solcano il volto sporco di Merlin. Non riesce a fermarle, non ce la fa. Sono le sue ultime lacrime e non vuole imprigionarle. Vuole piangere tutto il suo dolore,tutta la sua frustrazione.
Credeva che lui e Arthur sarebbero stati insieme per l’eternità. Non era stato il Drago a dirlo? Uniti dal Destino, per sempre, per formare Albion.
E invece lui sta morendo in quella schifosa foresta. E Arthur probabilmente lo verrà a sapere solo quando non lo vedrà tornare a Camelot dal suo solito giro per raccogliere le erbe per Gaius. Avrebbe mandato qualcuno a cercarlo e avrebbero trovato il suo corpo privo di vita. Forse. Oppure nessuno avrebbe mai saputo cosa ne era stato di lui, e il cadavere sarebbe rimasto lì a marcire, consumato dalle intemperie e dagli animali, senza dignità alcuna.
Merlin piange anche per il dolore che infligge ad Arthur morendo.
Scusami ,scusami amore mio.
Merlin lotta contro l’incoscienza che vuole avvolgerlo, lotta contro il freddo che lo scuote, contro la debolezza che lo pervade, contro il dolore che lo atterra.
Scusami Arthur, per lasciarti solo a governare Camelot. Scusami Arthur, per non essere morto tra le tue braccia. Scusami Arthur, di tutto quello che ho detto che ti ha fatto soffrire. Scusami Arthur , per il dolore che ti provocherò.
Ma non mi scuserò per averti amato, non mi scuserò per la nostra relazione, non mi scuserò per essere entrato nella tua vita.
Perché so che non c’è motivo per scusarmi per questo, non c’è motivo di scusarmi per essere stato felice con te, e non c’è motivo di scusarmi per essermi innamorato.
Un uccellino si poggia accanto a lui canticchiando, e Merlin si stupisce che non abbia paura di lui. Ascolta quel canto melodioso, allegro e rinfrancante.
Una melodia che contrasta fortemente la sua agonia.
L’ultima cosa che passa per la testa di Merlin è che ha vissuto i suoi ultimi momenti ricordando tutti i momenti belli passati con Arthur. Piccoli sprazzi di vita quotidiana, momenti che sarebbero stati custoditi gelosamente da Arthur. Lui aveva dato per scontato di poterne rivivere di simili ancora, e ancora, ma ora si rendeva conto di quanto era stato sciocco e ingenuo.
Aveva creduto di poter vivere fino a una veneranda età.
Già, lo aveva pensato. Quanto era stato idiota. In fondo la vita è così, un momento e ti può sfuggire. Un attimo, un istante e tutto quella che hai vissuto viene annullato. Una vita, anni e anni di ricordi, arrestati e annullati in pochi attimi.
Era stata la spensieratezza della gioventù, la convinzione di poter vivere per sempre. L’aver scampato così tante volte la morte l’aveva portato quasi a credere di essere immortale.
Ma almeno ha potuto rivivere l’ultima volta gli attimi più belli della sua vita, quelli passati con Arthur.
I sogni in cui Merlin sta morendo sono i migliori che abbia mai fatto.
Perché Arthur è stata e resterà sempre la cosa migliore che è capitata a Merlin.
La persona che gli ha fatto capire cos’è veramente amare, amare profondamente e in un modo così forte e potente da togliere il fiato.
Arthur.
Addio.
E con un gemito di dolore, Merlin esala il suo ultimo respiro.
« Ti amo »
Un sussurro flebile, inudibile, ma denso di amore e disperazione, l’ultimo sussurro e poi Merlin chiude gli occhi. Le mani si rilassano, il volto assume un’espressione più rilassata, mentre le lacrime di una ormai passata disperazione giacciono ancora sul suo viso.
Tutto tace. Perfino l’uccellino smette di cantare.
Come se la foresta fosse in lutto per l’uomo che ha appena lasciato questa Terra.
*
Nelle sue camere, lontano poche miglia dalla foresta in cui Merlin era appena morto, Arthur prova una sensazione d’angoscia. Dov’è Merlin?

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7°Classificata 
Roku_ “In my time of dying”
 
-Grammatica: 9.2/10 
-Lessico e Stile: 9/10 
-Caratterizzazione: 14/15 
-Originalità: 9.5/10 
-Attinenza al tema: 10/10 
-Giudizio personale: 9/10 
Totale: 60.7/65 

Parto con il dire che la valutazione di questa storia mi ha creato non pochi problemi. Il continuo intrecciarsi fra i ricordi di Merlin e l’attimo che sta effettivamente vivendo è senza dubbio reso bene, i due livelli di narrazione non si confondono e i passaggi sono assolutamente ben resi, in modo tale da non ottenere né un effetto confusionario né di una lettura frammentaria. 
Quello che non mi ha convinta, è la stessa strutturazione delle due parti in questione; il momento della morte di Merlin, la sua introspezione e il suo modo di vivere quel frangente specifico sono davvero ben descritti, con un lessico appropriato, uno stile lodevole e una perfetta caratterizzazione del personaggio; di contro, i suoi ricordi non presentano le medesime caratteristiche: sia stile che lessico risentono della troppa semplicità descrittiva, della caratterizzazione dei due che mi è parsa tratteggiata, non approfondita come avrebbe dovuto essere, e la stessa originalità ne risente, dato che a differenza della parte “presente” i momenti che Merlin ed Arthur condividono risultano fin troppo essenziali, ridotti ad una descrizione semplicistica e, lo devo ammettere, non sempre piacevole. 
È una cosa che innegabilmente mi ha spiazzata, dato che sembrano scritte da due persone diverse tanto è il divario fra esse. 
Vero è che questi passaggi continui hanno fatto sì che tu abbia reso perfettamente il senso della citazione, in modo assolutamente letterale, ma comunque piacevole. Il suo inserimento non è forzato, e il modo in cui Merlin affronta la sua morte pensando a ciò che ha condiviso con Arthur si snoda lungo tutta la storia, diventandone il cardine. 
Quanto alla grammatica, ti sono ‘imputabili’ solo delle semplici sviste, quali la mancanza di spazi dopo le virgole (e comunque non sempre) e la ripetizione di alcuni termini o gruppi di parole a breve distanza. 
Resta comunque una storia apprezzabile, soprattutto perché il valore dell’introspezione di Merlin è tanto alto che quasi fa passare in secondo piano la parte dei ricordi. Dunque ti faccio i miei complimenti. 





(P.S. Il banner non l'ho potuto mettere perchè il mio pc non riesce a caricarlo, non capisco perché °_°) 
 
  
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