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Autore: Minnow19    05/02/2011    2 recensioni
Una piccola oneshot su Demi. Una Demi che si trova di colpo divisa tra passato e presente. In bilico tra ciò che era e ciò che è. Tutto comincia con una piccola lettera scritta quando era ancora innamorata di un certo Joe Jonas, ve lo ricordate?
Beh, vediamo come si comporterà quando dopo tanto tempo lo rivedrà.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so come sia nata questa FF.. non è di certo uno dei miei lavori migliori, anzi, ma ho deciso di postarla comunque.. ecco quello che il mio cervello bacato produce quando è affetto dalla febbre.. lo so, fa schifo davvero, quindi non me la prenderò se lascerete solo recensioni negative..
Beh, ho provato ad avvertirvi, fate un po’ voi..
Lo so cosa penserete, “questa lo dice solo per sentirsi dire che non è vero” ma ve lo giuro, non è così. Penso davvero che mi sia venuta maluccio..
Vi lascio dopo questa pessima introduzione.
A tra poco, che devo postare il nuovo chappy della long..
Un bacio a tutti/e..
Lady Jonas

Il mio piccolo momento di paradiso in Terra.

Fa male. Fa terribilmente male. Fa troppo male questa tua indifferenza. Dopo tutto quello che abbiamo vissuto, dopo tutto il tempo passato assieme, è strano vederti passare accanto a me e notare come mi ignori completamente. È come venire pugnalata alle spalle. È come riceve un proiettile dritto nel cuore. È come passare sotto le rotaie di un treno. È come se qualcuno ti squarciasse il petto e ti togliesse il cuore con forza.
Perché mi manchi come l’aria che respiro, come il sole che sorge. Eri il mio punto di riferimento, e per te ho sempre fatto di tutto. Senza di te non riesco a respirare. Non riesco ad andare avanti, sei un pensiero costante. È stato così facile per te dimenticarti di me. Non hai idea di quanto faccia male.
Ed è solo stando così male che capisco tutto. Solo perdendoti, ho capito la verità. Era facile, ma non mi era mai passato per la mente.
Io ti amo. Sì, ti amo. E solo pensandolo sembra vero. L’ho negato per tanto tempo, e la risposta era così immediata. Mi manchi. Sento un peso nel petto. E ogni giorno ti vedo andare avanti nella tua vita senza di me. Ti vedo e vorrei abbracciarti forte come un tempo, senza lasciarti andare. Ti vedo e vorrei baciarti, per sapere cosa mi sono persa. Ma soprattutto ti vedo e vorrei che tu mi vedessi. Che ti accorgessi che sono qui ad aspettarti, che il mio cuore batte ancora per te.
Non hai idea di quanto faccia male questo macigno sul petto. Di quanto io sia masochista guardandoti giorno dopo giorno allontanarti da me, senza poter fare nulla.
Ti amo, non dimenticarlo. Non lo saprai mai, ma sono certa che nel fondo del tuo cuore l’hai capito. Così come hai capito che i tuoi bei sorrisi mi scaldano il cuore. Ti amo.
Ti amo quando ti sposti tutti i capelli dalla fronte, quando dici cazzate per far ridere i tuoi amici, quando prendi in giro la gente, quando ridi a voce alta, quando fai l’intellettuale, quando riesci a scamparla sempre, qualsiasi cosa succeda.
Ti amo anche quando sei triste, quando stai male, e sei preoccupato. Lo vedo nei tuoi occhi.
Ti amo quando alzi gli occhi al cielo, se ti racconto qualcosa di troppo lungo e quindi noioso, quando ridi perché ti faccio ridere, quando mi ascolti con attenzione e mi guardi negli occhi, quando ti preoccupi per me per qualcosa, quando mi fissi e non dici niente.
Ti amo in ogni momento che ti vedo, ma fa maledettamente male questo fottuto amore che non posso dichiarare, questo amore che fa soffrire, che mi fa piangere perché non ti ho accanto, che mi fa scrivere solo su di te che non leggerai mai questi testi e che continuerai la tua vita come se niente fosse.
Mi chiedo se un giorno lo saprai, tutto quello che provo. Me lo chiedo costantemente. E vorrei terribilmente smettere di scrivere e vedere che in realtà sei accanto a me, che ti importa di me. Vorrei che non mi ignorassi più e che tornassimo quelli di un tempo. Almeno amici. Concedimi almeno questo. Voglio vederti crescere, voglio sapere dei tuoi sbalzi d’umore, voglio che mi abbracci quando mi vedi, voglio che tu mi voglia almeno una briciola del bene che io voglio a te. Sarebbe abbastanza.
Ma non so se lo saprai mai, se sarò abbastanza coraggiosa da dirtelo senza pensare alle conseguenze o se sarò così codarda da non dirti nulla. Vedremo.
Ora devo pensare a convivere assieme a questo dolore che mi distrugge, e che ogni volta che ti penso mi costringermi a rannicchiarmi a terra, e stringere le ginocchia vicino al petto per contenere tutti i pezzi, come per impedire che il mio cuore scoppi. Dio, quanto sono masochista! Eppure sono ancora qui.
Io ti aspetto, e spero che un giorno tornerai da me per essere il vero te stesso, non quello che i tuoi amici vogliono che tu sia.
Per l’ennesima volta.. Ti amo. Ma fa tanto male. Troppo. È la verità. Amarti fa male, ma sono innamorata anche di questo dolore. Mi fa sentire meno sola.
Fa male. È come una ferita che non riesce a cicatrizzarsi, come una freccia che ti trafigge il cuore e che nessuno ti toglie dal petto.
Fa male.
[..] 
  (la lettera continua ma il lettore si ferma qui, N.d.A.)

Il giovane chiuse lentamente la lettera per non far rumore, e alzò lo sguardo verso il paesaggio del mare. La ragazza giocava sulla spiaggia con due bei bambini, ignara dell’osservatore. Subito gli vennero i mente i bei momenti passati con lei, le chiacchiere sincere, quei Ti Amo mai detti. Era stata brava, Lei. Era riuscita a dimenticarlo per sempre, e si era costruita una famiglia, con un uomo che l’amava. Lui invece, il ragazzo di cui si era innamorata, li aveva capiti troppo tardi quei fottuti sentimenti. Tardi, quando era arrivata la lettera e lei era già sparita. E tanto tempo ci aveva messo per ritrovarla. Si era trasferito all’estero per lavoro, e ci mise troppo tempo a capire cosa fare dopo aver letto quella lettera. Anni. Anni che lei non aveva sprecato dietro ad un ricordo.
Finalmente la giovane si girò, sentendosi osservata, e incrociò uno sguardo color nocciola, carico di emozione. Si sentì spaesata per la prima volta, dopo tanto tempo, e non riuscì a sorridere al ragazzo. I bambini la schizzavano con l’acqua salata, muovendo i ricci folti e scuri. D’un tratto, si voltarono sentendo l’arrivo di qualcuno e un sorriso si formò sui loro visi angelici. Lui fece due passi ma si bloccò immediatamente.
“Papà!” urlavano correndo incontro ad un terzo ragazzo, giovane e familiare. Anche lui aveva capelli ricci e scuri, fisico statuario, e un sorriso che oscurava il sole. Solo il sorriso non era familiare. Lui non sorrideva mai. Quel lui era il fratello dell’osservatore. Il suo nome era Nicholas.
Lei continuava a tenere lo sguardo fisso sul ragazzo, uno sguardo pieno di delusione, odio, amore, delusione, felicità, gioia, tristezza, delusione, sconforto, mancanza. Era quasi paralizzata. Due secondi più tardi si voltò e andò verso il padre dei bambini.
“Ciao.” Lo salutò.
“Ciao amore”. Rispose lui baciandola dolcemente.
Lei alla fine aveva dimenticato tutto. Se n’era fatta una ragione e aveva continuato la sua vita. Era felice finalmente, e si vedeva. Aveva trovato la persona giusta da amare, la persona con cui amare era facile e naturale. Si voltò di nuovo, questa volta però verso il nulla. Un ragazzo vestito di scuro si allontanava lentamente, rinchiuso nei suoi pensieri. Joseph.
“Demi, cosa guardi?” chiese Nicholas.
“Nulla, mi sembrava di aver visto qualcosa.” Rispose lei sorridendole.
Lui la guardò interrogativo.
“C’era un tipo che assomigliava a uno che conoscevo. Ma non era lui.” Mentì, per il suo bene. Lui era solo un ricordo, una minima parte, forse niente, della sua vita.
“Ti amo” aggiunse.
“Ti amo anche io.” Ripose lui, mentre i piccoli emettevano piccoli gridolini osservando quel dolce bacio che i due innamorati si scambiavano.
“Sei il mio piccolo momento di paradiso in Terra.” Sussurrò abbracciandolo forte, certa che nemmeno quel suo piccolo ricordo del passato le avrebbe rovinato il presente o compromesso il futuro.

   
 
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