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Autore: Nadja_Stasia    05/02/2011    0 recensioni
Si puo' amare cosi tanto un ragazzo per caso? Si puo' amare così tanto da rischiare di non avere piu' amici? Bhè a me è successo... alla piccola e fragile Jagoda è successo...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Io, tu, egli
Capitolo 1: Io, Tu, Egli


L'azzurro del mare, il cielo era limpido e pulito senza nessuna nuvola... Era una giornata perfetta per stare lì al mare. Sorrisi, mi sembrava tutto così perfetto e sentivo pure che l'estate stava per finire.

-A cosa pensi tutta assorta nei tuoi pensieri, Jagù?- Bhè, era ovvio che Laura mi dovesse disturbare mentre mi rilassavo beatamente e cercavo di non pensare a nulla. -Io... Penso che l'estate stia finendo- Avevo una faccia stralunata, non che mi potessi vedere, ma proprio mi sentivo così, ero fuori dal mondo e per almeno un secondo volevo rimanerci. -Ma che minchiate stai sparando? Mi sorprendi ogni giorno di più!- Si mise a ridere come una bambina, mentre si girò per rovistare nella sua borsa. -Lo so che siamo solo a fine Luglio... però è come se tutto filasse troppo lisco... Sai come la vedo io ... se sento qualcosa dentro di me, so benissimo che accade!- Mi sentivo fiera dei miei discorsi nonsense che mi uscivano, tutto per distrarre quella scellerata che mi estraniava dal mio mondo.
- Ah guarda, ora come ora, l'unica cosa che vorrei trovare è la crema solare, dove l'ho messa uffa!- Anche mentre sbuffava rimaneva la ragazza piu' bella che avessi mai conosciuto: alta, slanciata, con un fisico da urlo; la pelle abbronzata dalle giornate passate al mare che evidenziavano ancora di piu' quei suoi occhi verde smeraldo e i capelli neri e lisci che le cadevano sulle spalle morbidi. Lei era la mia migliore amica, due opposti ovviamente. Non che mi ritenevo brutta ma in confronto a lei non c'era nessuno che la potesse battere; appunto ero anche io abbastanza carina - o almeno così dicevano - avevo quella orribile pancetta e delle coscotte di prosciutto, come le definivo io per autoconvinvermi di ciò, però, in compenso, avevo una belle candidamente bianca costernata da alcune lentiggini che risaltavano i miei occhi grigi e i miei capelli ribelli boccolati biondo rame che mi ritrovavo.
Sospirai mentre cercavo di sdraiarmi sopra l'aciugamano, ma il mio infallibile sesto senso mi diceva che qualcosa doveva accadere.
Tutto accade nel giro di pochi secondi... quei due dementi ci avevano appena lanciato acqua in faccia, provocando uno strillo assordante da Laura e un "come non detto" dalla sottoscritta. Erano i miei migliori amici, i miei insostituibili migliori amici, Stefano e Marco; il primo lo conoscevo da una vita e ci sono sempre stata legata, aveva un fisico che faceva sbavare parecchie ragazze, ma quello che -secondo me- conquistava di lui era quella sua simpatia e serietà che trasparivano dando sicurezza; il secondo lo avevo conosciuto a scuola, due anni fa, in prima liceo... Lui è la tipica bellezza che non proviene da questa terra, alto biondo occhi azzurri e un sorriso che stendeva le ragazze con un battito di ciglio. Ma quello che piu' ci legava era il fatto che a vicenda ci sapevamo prendere, sapevamo mettere il sorrivo l'uno all'altro senza provocare nessuno.
- Belle ragazze, che ne dite di un bel bagno??- cantilenò quel scellerato di Stefano - Oh ma non bisogna manco chiedere Stè, si vede da lontano che vogliono essere prese tra le nostre braccia e lanciate in acqua- Non riuscimmo nemmeno a ribattere che ci ritrovammo con loro in acqua .

Driin Driin, avevo caldo, stavo sudando, ma, dove mi trovavo? Driin Driin
Mi alzai di scatto e mi ritrovai nel letto tutta inzuppata, accesi la luce della camera e mi guardai intorno, tutto regolare all'apparenza. Drii... ma quella dannata sveglia doveva sempre svegliarmi così all'improvvisa? La spensi e guardai lo schermo del mio cellulare. 10 Novembre. 10 Novembre?!?! Ero convinta che fosse estate e che stessi al mare con i miei amici. - Almeno avevo ragione con il fatto che l'estate stesse finendo!- Sorrisi e mi resi conto che avevo parlato realmente a voce alta. Erano le sei del mattino e mi dovevo preoccupare solo di prepararmi in silenzio per non svegliare tutta la casa e sgattaiolare fuori di casa.
Mi preparai in fretta e furia e uscìì di casa. Strano che non avessi svegliato quella scellerata di mia sorella, di solito bastava un minimo fruscio a farla sobbalzare.
Accesi la sigaretta quasi di fronte alla fermata del pullman, sperando che gli altri si movessero ad arrivare. Passò Laura e non mi degnò nemmeno di uno sguardo... erano cambiate talmente tante cose da quest'estate che mi pareva strano che mi salutasse ancora. Si era fidanzata con Marco e la storia finì così male che chiuse il rapporto con tutti quanti. Perfino con me e Anny. Eravamo un trio perfetto, lei la bella che dava consigli a tutte noi, Anastasia la saggia e io la rompi scatole.
-Grazie per gli auguri! Oggi una sigaretta me la devi minimo!- Stefano si materializzò dal nulla facendomi sobbalzare, prese la sigaretta con una velocità che non avevo avuto il tempo di protestare... - Perchè che succede oggi?- Ero così fuori dal mondo? Perchè dovevo fargli gli auguri?
-Ho fatto un mese con Diana non ricordi?- aveva un aria sognante che mi fece intenerire. - Scemo me ne sono dimenticata! Tanto il ricompenso te lo sei già preso!- Sorrise mentre vedemmo arrivare da lontano quello scellerato di Marco.
Mi girai per salutarlo ma lui fece una faccia stranita ed urlè - IL PUUULMAN!- Erano le sue entrate ad effetto! Mi sembrava strano che non dovesse dire qualche minchiata per inaugurare il giorno.
-Mi chiedo sempre cosa hai da urlare la mattina?- Stefano era il dio della calma, nullo lo smuoveva, nemmeno se Diana in quel momento stesse morendo.
Diana... ora che ci penso non mi era mai stata simpatica quella ragazza, aveva un non-so-chè di misterioso. E poi trattava male a Stè e a me dava fastidio.

Il pullman non tardò ad arrivare ed arrivammo in classe in tempo, almeno Marco ed io, Ste non era a scuola con noi. - Oggi mi interroga in latino, sicuro!- non riuscìì a scandire bene le parole che Marco mi guardò in faccia e disse -E smettila di parlare di scuola!-
Che lui non andasse bene a scuola non era un mio problema, ma il fatto che la prendesse cosi per scherzo e giocando mi irritava, erano in quei momenti che lo avrei preso per i capelli e lo avrei strigliato. Ma non era quello che mi interessava, l'occhio mi cadde su una foto che sbucò dal suo diario. Era Laura. Era lei. Non l'aveva dimenticata allora. - E questa?- Gliela porsi davanti agli occhi, lui la prese e fece finta di niente infilandola in tasca - Mel'ha messa lei quando ancora stavamo insieme, sai ... - Cercò di mentirmi ma era piu' che inutile cosa aveva da nascondermi? Feci finta di nulla anche perchè si erano mollati a fine agosto e non aveva ancora comprato il diario per l'anno scolastico.
Le ore scolastiche scorrevano veloci e intanto pensavo che loro saperebbero tornati insieme. Lo omettevo come destino... ma non sapevo che da lì a poco sarei stata io stessa la protagonista di qualche gioco del destino. E si che lo avrei odiato!
  
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