Broken Wings
Una fanfiction di Metal Armor Dragonar scritta da: Justice Gundam
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Justice: Salve, amici della Erika's Fanfiction Page! Allora, iniziato bene il nuovo anno? Spero di sì... Da parte mia, io ho passato una fine anno serena... e sono pronto ad iniziare il 2006! E, giusto per avviare un pò i motori, vi presento la mia prima fanfiction dedicata a Metal Armor Dragonar, un bellisimo, ma poco conosciuto, anime robotico in stile Gundam (ma molto più divertente) andato in onda diversi mesi fa su Italian Teen Television.
Ken: Hey, ragazzi, avete sentito? Finalmente qualcuno che scrive una fanfiction sulle nostre avventure! YAHOO! Grandioso! Sono al settimo cielo!
Tapp: Hey, calma, Ken! L'autore non ha ancora finito di...
Ken (passandosi un indice sotto il naso): Bene, autore, io sono pronto quando vuoi! Spero che questa storia colga bene il mio personaggio, e metta in risalto il mio eroismo e il mio talento come pilota...
Light: Dovresti lasciarlo finire, Ken...
Ken (abbracciando stretti Tapp e Light): E non
dimentichiamo i miei amici, i qui presenti Tapp Oceano e Light Newman! Assieme
formiamo una squadra imbattibile, sai com'è...
Justice:
Ehm... Ken, in realtà questa storia sarà incentrata sul tuo rivale... Maiyo
Plato, il Falco Blu di Giganos.
Ken:
COOOOME? Su quel... pallone gonfiato!? Uffa, non è giusto, sono io il
protagonista!
Tapp: Te
l'avevo detto di aspettare...
Light:
Tapp... chiedere a Ken di aspettare è come chiedere ad un Metal Armor di
ballare il liscio...
Justice:
Ehm, chiedo scusa a Ken e a tutti i suoi fan, di cui io faccio parte... ma
riguardandomi l'episodio 33, quello della morte di Giltorre e del colpo di
stato di Dorchenov, non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa passasse per la
mente del Falcone Blu in quei momenti... e da qui è nata questa fanfic!
Maiyo:
Per me è un onore partecipare a questo progetto. Ringrazio sentitamente.
Justice:
Accidenti, che tipo serio... Comunque, se ti può consolare, Ken, la prossima
fanfic di Dragonar che scriverò sarà dedicata a te e a Linda! Ti va bene? Mi
perdoni? T_T (fa gli occhioni da
cucciolo stile Kim Possible)
Ken:
Urgh, e va bene, se si tratta di me e la mia Linda-chan... per stavolta passi!
Allora, facciamo le cose come si deve! Dragonar e tutti i nomi ad esso
collegati appartengono alla Sunrise. Questa fanfiction è stata scritta senza
alcuno scopo di lucro, e l'autore non ci guadagna un soldo! Va bene così?
Justice:
Perfetto, Ken! Fan di Dragonar... buona lettura!
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Broken
Wings
[Quartier generale di Giganos, ora sconosciuta]
[Punto di vista: Capitano Maiyo Plato]
Esplosioni.
Ardenti globi di luce bianca, che inghiottono le vite dei miei valorosi compagni soldati.
I miei occhi si riempiono di lacrime a questa vista, e al ricordo delle ultime parole… di una persona che ho ammirato al punto di abbandonare la mia stessa famiglia, pur di veder realizzati i suoi ideali…
Sua Eccellenza… Maresciallo Giltorre… il sogno che una
volta era Giganos sta crollando davanti ai miei stessi occhi, biecamente
calpestato da una persona senza morale, a cui non importa di nient’altro che di
ottenere il potere assoluto. Come ho potuto essere così cieco da non rendermene
conto…? Da non realizzare che le mele marce avrebbero dovuto essere individuate
e conseguentemente scartate prima che intaccassero anche le altre…?
La verità è… che Sua Eccellenza aveva ragione su quanto mi stava chiedendo appena un’ora fa…
“Maiyo…
non staremo per caso commettendo un gravissimo errore?”
Per quanto mi addolori profondamente ammetterlo… in
effetti siamo stati fin troppo ottimisti. Eravamo pieni di entusiasmo, speranze
per il futuro dell’intera umanità… Avevo sempre creduto che, sotto il dominio
di Giganos, la razza umana sarebbe finalmente stata in grado di trascendere i
propri limiti, e inaugurare una nuova era in cui la vastità del cosmo sarebbe
stata alla nostra portata…
E non solo… Sua Eccellenza Giltorre amava la nostra madre Terra più di ogni altra cosa. Era convinto che la guerra con la Federazione Terrestre fosse necessaria per separare gli eredi del futuro dagli indegni – per migliorare la razza umana stessa, purgandola dei meschini e delle persone accecate dal proprio tornaconto…
Non ci siamo resi conto che gli indegni si nascondevano
nei nostri stessi ranghi, e già stavano minando ciò che Sua Eccellenza Giltorre
e le persone a lui fedeli stavano cercando di costruire con tanta fatica…
[FLASHBACK]
[Narrazione in terza persona]
“Le vorrei fare una domanda, Tenente Colonnello
Dorchenov… questa guerra, per quale causa lei crede che venga portata avanti?”
La domanda del Maresciallo Giltorre riecheggiò, calma ma decisa, nell’ufficio
del governatore di Giganos.
“Combattiamo per vincere, ovviamente!” rispose
prontamente Dorchenov, alzando la voce con tono indignato, e stringendo il
pugno destro “In guerra, non ci sono che due possibili conclusioni, vincere o
perdere! E per ottenere la vittoria, dobbiamo usare tutti i mezzi a nostra disposizione,
compreso l’uso del Mass Driver!”
“Tenente Colonnello Dorchenov, con tutto il dovuto
rispetto, temo che lei non abbia ancora compreso i sentimenti di Sua
Eccellenza!” rispose Maiyo, che in quel momento stava al fianco del Maresciallo
Giltorre. Diversi giorni prima, il giovane ma valoroso comandante che si era
guadagnato l’appellativo ‘Il Falco Blu’ grazie alla sua abilità e alla sua
competenza strategica, era stato richiamato al quartier generale di Giganos,
sulla Luna, per aiutare a tenere sotto controllo una rivolta degli ufficiali
più giovani. Sfortunatamente, il giovane capitano era inviso a molti ufficiali
più anziani, per la sua posizione di uomo di fiducia di Giltorre, e questi
stavano cercando in ogni modo di screditarlo. Tra questi, era proprio Dorchenov quello che
spiccava maggiormente, a causa del suo comportamento reazionario e di una vera
e propria ossessione per l’uso del Mass Driver, la più devastante arma
dell’Impero di Giganos, capace di danneggiare la Terra stessa indirizzando asteroidi
contro di essa.
Volgendosi verso Maiyo, Dorchenov grugnì con tono
irritato. “Capitano Maiyo Plato, le devo ricordare che sono suo superiore? Non
creda che, solo perchè è l’uomo di fiducia di Sua Eccellenza, lei possa dire
tutto quello che le passa per la testa!”
Gli occhi del Falco Blu divennero una fessura, ma prima
che lui potesse dire qualcosa, il maresciallo Giltorre si alzò dalla sua
scrivania, con calma ma con decisione, indicando l’enorme finestra dietro di
lui. Da quella
posizione, la Terra era chiaramente visibile.
“Per favore, Dorchenov, dia un’occhiata. Da qui si ha
la vista migliore sulla Terra.” Chiese Giltorre, mostrando il pianeta natale
della razza umana, che brillava nell’infinita vastità del cosmo. I luccicanti occhietti porcini di Dorchenov
si spalancarono leggermente a quella vista.
“Mi perdoni, Sua Eccellenza, ma questo cos’ha a che
vedere con …”
Giltorre interruppe la domanda di Dorchenov. “Io amo
quel pianeta blu. Esso
solo, in tutto il sistema solare, ha permesso alla vita di nascere e
svilupparsi. E’ la nostra madre, e noi umani gli dobbiamo più di quanto
potremmo mai ripagare. Non potrei mai distruggere quel bellissimo pianeta.”
Per niente impressionato dal discorso di Giltorre, il
tenente colonnello proseguì. “Se le cose stanno così, allora per quale motivo stiamo
conducendo questa guerra?”
“E’ mia opinione che soltanto una razza umana scelta,
degna di esso, possa abitare un pianeta così bello. Questa è la legge dell’universo.” Rispose
Giltorre “E lo scopo di questa guerra, è togliere di mezzo le persone indegne.”
Dorchenov sbattè il pugno sulla scrivania del
governatore di Giganos. “Tutti i vermi terrani sono indegni!”
“Tenente Colonnello Dorchenov, è pregato di contenersi.
Non si dimentichi che sta parlando con Sua Eccellenza.” Avvisò Maiyo,
chiaramente poco compiaciuto della condotta del suo superiore. Dorchenov
strinse i denti, rendendosi conto di non avere altri argomenti.
“D’accordo…”
“Dorchenov, sono orgoglioso della sua devozione alla
nostra causa. Giustamente, come lei dice, una guerra deve essere vinta. Ma i
problemi maggiori sorgono dopo la vittoria. Non autorizzerò un attacco alla
Terra con il Mass Driver.
E’ tutto.”
Dorchenov fece un saluto militare, sentendosi in bocca
un disgustoso sapore di bile. “Signorsì.” Poi, lentamente, uscì dalla sala. Le porte
automatiche si aprirono con un lieve ronzio per farlo passare, poi si
richiusero dietro di lui.
Il silenzio regnò nella sala per qualche secondo. Poi,
fu Maiyo a prendere la parola. “Sua Eccellenza, Maresciallo Giltorre… lungi da
me mettere in dubbio il suo giudizio... ma consiglierei di tenere d’occhio il
tenente colonnello Dorchenov.
Non ripongo alcuna fiducia in quell’uomo. E’ chiaro che è interessato
unicamente al proprio tornaconto, e non gli importa nulla del vero scopo di
questa guerra.”
Giltorre annuì solennemente, il viso segnato dall’età e
dalla preoccupazione – e anche da una certa tristezza.
“Tuttavia," proseguì l'anziano ministro "io
credo che, col tempo, anche lui capirà. Dopotutto, ciò che stiamo cercando di
realizzare è nell’interesse dell’umanità intera…”
[FINE
FLASHBACK]
Questo è stato il nostro fatale, terribile errore, Sua
Eccellenza… abbiamo creduto che la nostra causa fosse quella di tutti… e che
per questo avremmo infine convinto tutti, o avremmo potuto ridurli al silenzio.
Eravamo troppo arroganti e sicuri di noi stessi per chiederci se i nostri scopi
fossero davvero giusti… e troppo idealisti anche soltanto per pensare alla
possibilità di un tradimento.
E ora, tutto il marciume che per tanto tempo è rimasto
nascosto nel nostro impero è venuto alla luce… ed è straripato, come un fiume
in piena… schiacciando ogni cosa incontri… sogni… speranze… vite umane…
Davanti a questa spaventosa dimostrazione di malvagità umana, mi sento inutile… io sono l’uomo conosciuto, sia tra i miei compagni che tra i miei nemici, come il Falco Blu di Giganos… ma ora, le ali del falco si sono spezzate…
Si dice che i sogni siano come ali per le persone che
credono in essi… che possono spingere l’uomo al di là delle proprie incertezze
e paure, e dargli la forza di volontà di superare ogni scoglio e ogni
avversità… ma ora, il sogno che nutrivo per il futuro della Terra si è
infranto.
Sua Eccellenza… Maresciallo Giltorre… se solo lei potesse dirmi cosa posso fare… come posso impedire che l’impero di Giganos che lei voleva muoia…
“Maiyo… l’attacco alla Terra con il Mass Driver… devi…
impedirglielo…”
Sua
Eccellenza…
Ho capito. C’è ancora qualcosa che posso… DEVO fare. Non permetterò a quel vile traditore di Dorchenov di fare quello che vuole. La Terra, il pianeta che lei amava al punto da dedicargli tutta la sua vita, non diventerà il bersaglio del Mass Driver. Farò in modo che quell’arma infernale (Buon Dio! E pure io la consideravo un mezzo per un nobile fine!) non causi ulteriori danni. Anche se dovessi sacrificare la mia vita…
Gli ideali di Giganos potranno essersi infranti davanti alla meschinità di Dorchenov. Ma farò in modo che la razza umana sopravviva, e abbia un’altra possibilità in futuro…
*****
[Tempo
dopo]
[Località:
in prossimità del Mass Driver di Giganos]
[Punto di
vista: Capitano Maiyo Plato]
Sento un
lieve sorriso formarsi sulle mie labbra alla vista della spada laser del mio
Falguen che trapassa la spalliera del Dyne giallo di Dorchenov, inchiodandoli
al Mass Driver. Finalmente, ho messo alle corde quello spregevole individuo. E
le bombe che ho installato all'interno del Mass Driver dovrebbero esplodere a
momenti...
Il mio
unico rimpianto è che non vivrò per vedere la realizzazione di ciò per cui
abbiamo lottato tanto io, e tutti i coraggiosi soldati che hanno dato la vita
per i veri ideali di Giganos. Ma, di fronte alla conservazione dell'umanità,
questo non è che un prezzo irrisorio da pagare.
“Colonnello,
penso che all'inferno ci andremo assieme!”
“C-che
cosa?” balbetta il vile traditore, con voce distorta dal panico. Una frazione
di secondo dopo, un boato che scuote la terra, assordante da sentire persino
dalla cockpit di un Metal Armor, e un mastodontico bagliore di luce bianca
segnano la riuscita del mio compito. Sento che il mio corpo viene sbattuto
all'indietro dalla tremenda potenza della conflagrazione, mentre il Mass Driver
viene inghiottito dall'esplosione. Agendo puramente d'istinto, chiudo gli
occhi, mentre le console e le interfacce del mio Falguen cominciano a crepitare
e i miei monitor si spengono... riesco a sentire il mio stesso urlo... il
dolore al volto, intenso e bruciante, quando il mio visore si frantuma... Poi,
tutto diventa nero...
…
…
…
Io…
... sono…
ancora vivo?
A denti
stretti, apro lentamente un occhio... sento il rombo dell'esplosione che si
attenua... e vedo spegnersi le fiamme che hanno consumato il Mass Driver... Sì,
per quanto questo possa sembrare incredibile... il mio Metal Armor è sopravvissuto
a quell'inferno di fuoco, perdendo solamente un braccio... il mio visore è
distrutto, e il sangue esce lentamente da alcuni tagli sul mio volto... ma a
parte questo sono illeso.
Ci vuole
un pò perchè la vista si riabitui alle condizioni normali. Per fortuna, alcune
delle telecamere esterne sono tuttora operative. L'arma definitiva dell'Impero
di Giganos, ora ridotta a niente più che un ammasso di metallo contorto e
bruciato, giace senza vita di fronte a me.
Sua
Eccellenza, il suo ultimo desiderio è stato esaudito. Questa mostruosità ha
finito di devastare la nostra madre Terra.
Con la
coda dell'occhio, vedo che ancora qualcosa si muove tra le carcasse devastate
dei Gebaye. Un Dyne giallo, mutilato delle gambe e seriamente danneggiato, ma
ancora funzionante. Quindi, pare che il traditore non abbia ancora avuto la
fine che merita... Finchè non avverrà, l'anima di Sua Eccellenza non potrà
riposare in pace. La mia missione non si è conclusa.
Il mio
Falguen si avvicina lentamente al Dyne danneggiato. Per quanto l'idea di finire
un avversario indifeso mi disgusti, non posso permettere a Dorchenov di
continuare a vivere.
Una voce
tremante, chiaramente appartenente al traditore, si fa sentire dai miei altoparlanti.
“Heh…
finalmente… vieni… Il mio Dyne non ha più le gambe… aiutami…”
Le sue
telecamere devono essere rimaste danneggiate al punto che mi ha scambiato per
uno dei suoi uomini. Sento il suo rantolo terrorizzato nel momento in cui si
rende conto di chi ha veramente davanti.
“Colonnello
Dorchenov… sembra proprio che la fortuna ti abbia abbandonato.”
“Aspetta!
Non mi colpire! Ho una proposta!” implora Dorchenov dalla sua cockpit
danneggiata. “Don’t kill me! I have a proposal! Perchè non governiamo l'Impero
di Giganos insieme? Mi sembra una proposta allettante! Heh? Che ne pensi,
Capitano Plato?”
Hmph.
Spregevole vigliacco. Ora che la situazione gli si è rivolta contro, si mette
in ginocchio e mi supplica di risparmiare la sua miserabile vita. Se il nostro
duello si fosse concluso a mio sfavore, non avrebbe esitato ad uccidermi nella
maniera più lenta e dolorosa possibile... come ha fatto con il mio compagno, il
Tenente Hols.
Le
preghiere di Dorchenov cadono su orecchie sorde.
Sento la
mia voce uscire dalla mia gola come un ringhio, mentre alzo la spada laser del
mio Falguen con il braccio rimanente. "Penso che sia ora di vendicare Sua
Eccellenza! MUORI!"
In un
lampo, la spada solca l'aria, dritta verso la cockpit del traditore. Ancora un
istante, e tutto sarà finito...
Improvvisamente,
un colpo inaspettato mi fa quasi cadere dal sedile! Qualcosa ha colpito il
fianco del mio Metal Armor, distruggendone il braccio ancora attivo e
strappandosi un grugnito di dolore e disappunto. Maledetta sfortuna... i rinforzi
di Dorchenov sono arrivati prima di quanto avessi previsto... Un autentico
sciame di Gebaye, guidati da un Dyne rosso, atterra attorno a me. Dando una
rapida occhiata alla divisione di Metal Armor in avvicinamento, mi rendo conto
che sono completamente circondato.
Non c'è
più niente da fare. Chiudo gli occhi e sorrido cupamente, pensando al mio
destino ormai inevitabile.
"Io
sono stato soprannominato il Falco Blu di Giganos... credo di conoscere qual è
il mio posto per morire." Dico, rivolto a nessuno in particolare... prima
di prendere il volo, con tutta la velocità di cui è capace il mio Falguen
danneggiato. Il tempo sembra fermarsi, mentre aspetto l'inevitabile grandinata
di proiettili che porrà fine alla mia vita...
Che
strano, sta tardando ad arrivare... forse si deve a qualche residuo di rispetto
che questi uomini coraggiosi ancora nutrono per me? O piuttosto desiderano
incidere nelle loro menti l'immagine di colui che considerano niente più he un
traditore, prima di distruggermi?
Non lo
saprò mai.
Alla
fine, dopo alcuni eterni secondi, una fiumata interminabile di proiettili
investe il mio Metal Armor ormai in avaria, e io mi appoggio allo schienale del
mio sedile. Almeno, sono caduto con la consapevolezza che il Mass Driver non
esiste più. Speravo altresì di vendicare la morte di Sua Eccellenza Giltorre
prima di morire, ma per lo meno la Terra è salva...
Sua
Eccellenza... Il suo ultimo desiderio è stato esaudito. Ora la incontrerò di
nuovo...
Karl...
Werner... Dan... per favore, non cercate di vendicarmi... guardatevi dalle
grinfie di Dorchenov...
Linda...
perdona questo fratello egoista... questo... è il mio modo... di vivere...
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[Asia
Centrale, accampamento del Dragonar Team]
[Narrazione
in terza persona]
“NO!
MAIYO!”
Linda si
svegliò di colpo, mettendosi seduta sul suo sacco a pelo. Il suo cuore stava
ancora pulsando tumultuosamente nel suo petto, al punto che le sembrava che
stesse per scoppiare, e la sua fronte era imperlata di sudore nonostante il
freddo. Aveva appena fatto un terribile incubo: aveva sognato che suo fratello,
l'asso di Giganos Maiyo Plato, era stato abbattuto e probabilmente era morto. E
l'istinto le diceva che questo non era un semplice incubo, ma una terribile realtà
che stava per avverarsi - o forse si era già avverata...
Con un
sospiro, la ragazza alzò lo sguardo verso il cielo terso, punteggiato da
milioni di stelle e illuminato da una meravigliosa luna piena. Il paesaggio
idilliaco era in netto contrasto con i suoi sentimenti di tristezza e angoscia,
e con i piani diabolici che i conquistatori della Terra, i fanatici riuniti
sotto il nome di Impero Unificato di Giganos e il cui comando era da poco
passato all'infame Dorchenov, stavano macchinando nelle loro basi sulla
superficie lunare.
Stringendo
la mano sulla sua coperta, Linda mormorò una breve frase disperata. Nonostante
fosse in contrasto con il modo di pensare di Maiyo, ciò non toglieva che il
giovane ufficiale di Giganos fosse pur sempre suo fratello...
"Maiyo...
ti prego, abbi cura di te..."
FINE
Note
dell'autore: Ecco, ce l'ho fatta. La prima fanfiction di Metal Armor Dragonar
mai apparsa in rete. Hey, qualcuno doveva pur farlo! ^_^
Spero che
vi sia piaciuta questa breve panoramica nei pensieri del capitano Maiyo
"Il Falco Blu" Plato... vi confesso che non è proprio il mio
personaggio preferito, ma ammiro la sua devozione ai suoi ideali e il senso di
giustizia che, tutto sommato, anima le sue azioni. Peccato solo che fosse così
fuorviato e non si rendesse conto delle ingiustizie che Giganos stava
perpetrando con la scusa della loro 'razza eletta'... Ad ogni modo, non credo
che questa sarà l'unica one-shot di Dragonar che scriverò. Ne ho altre due in
cantiere, una dedicata a Ken e Linda, e una dedicata alla grande Min della
Legione Selvaggia! Quindi, fan di Dragonar, rimanete in attesa! Potrebbero
esserci altre sorprese!
Grazie
della vostra gentile attenzione, e arrivederci!
Justice
Gundam