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Autore: MerahKegilaannya    07/02/2011    5 recensioni
- Aloise smettila di mangiare cioccolata in continuazione!
- Quando tu smetterai di camminare a piedi nudi, io forse, forse smetterò di mangiare cioccolata.
- Si, certo… quando le lucertole volteggeranno nel cielo, Aloise… cioè mai!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Di cioccolato, di piedi nudi, di gelsi e di lucertole che volano

 
Il gusto leggermente metallico del cucchiaino contro il palato, mescolato vagamente al sapore del gelato al cioccolato fondente.
 
- Non ti fa affatto bene tutto quel cioccolato Trancy!
- Fai silenzio Ciel!

**

La morbidezza del tappeto persiano sotto la pianta sensibile dei piedi curati e delicati.
 
- Non dovresti camminare a piedi nudi Ciel.
- Non vedo che fastidio ti possa mai arrecare.

**

L’odore intenso delle rose, la rugiada statica sulle foglie verdi, il cestino di vimini chiaro pieno di gelsi sanguigni, la camicia macchiata irrimediabilmente dai frutti succosi.
 

- Sei lurido Aloise, non pensare neanche lontanamente di infilarti nel mio letto in questo stato!
- A cosa serve il letto quando c’è il giardino moun amour ?

**

Il sapore dolce e zuccheroso, il succo che schizza dappertutto nel giro di metri, le mani ricoperte di macchie violacee, leggermente inquietanti, sulle mani candide.
Le labbra rosse, il naso sporco di schizzi scuri.
 

- Hai combinato il fini  mondo Ciel!
- Colpa tua che li hai portati in casa!

 
Il tonfo sordo del cestino che cade dal tavolo bianco della magione estiva del conte Phantomhive,
i gelsi rossi martoriati per terra, il succo che esce copioso sotto il peso, per quanto esile, dei due adolescenti.
 
- Che diavolo fai?!
- Sei incredibilmente sfizioso Ciel
- Non osare!

 
Peccato quell’ordine perentorio assomigliasse tanto ad un gemito lascivo, mentre le mani si infilano piano sotto la stoffa leggera della camicia di lino.
Tutto di quel corpo prelibato fin dal naso sporco di succo , le mani nervose e la bocca alla ricerca spasmodica di aria fino ad arrivare alle gambe flessuose e  pallide, denudate dai leggeri pantaloni blu, allacciate intorno il bacino dell’altro.
Peccato che tutto di quel essere apparentemente perfetto  sembrasse urlare :- osa, osa, osa, osa!
 
 
- Aloise Trancy se sei capace di scoparmi fallo adesso!
 

Parole che probabilmente volevano essere imperative, ma che erano state pronunciate proprio come le avrebbe pronunciate un gattino infuriato e affamato.
 
- Sul pavimento o contro il muro?
 
Di certo quello non era il momento di baci e carezze, ma di quella che si sarebbe potuta definire affannosa e appagante unione carnale.
 
- Dove diavolo vuoi! Ma fallo, ora!
 
L’impatto della schiena nuda di Ciel contro la parete umida, la stretta ferrea per sostenersi.
Mentre l’altro torturato dalla posizione scomoda assapora quel corpo caldo e stretto, così maledettamente familiare, mentre  pochi gemiti scappano dalle gole traditrici e pochi borbotti disarticolati soffocati contro una spalla da mordere o una bocca tumida da baciare.
 
I frutti spappolati giacciono inermi sul pavimento scivoloso, i vestiti candidi e orrendamente insudiciati.
Due giovani corpi si accasciano sfiniti sul pavimento “succoso”.
 

**

- Aloise smettila di mangiare cioccolata in continuazione!
- Quando tu smetterai di camminare a piedi nudi, io forse,  forse smetterò di mangiare cioccolata.
- Si, certo… quando le lucertole volteggeranno nel cielo, Aloise… cioè mai!

 
Non osava il conte biondo fare qualcosa all’infuori che catturare con le sue labbra dolci quelle sottili dell’altro, osservando le ciglia lunghe degli occhi socchiusi e infondo i piedi ghiacciati, impolverati e nudi, come presto sarebbe stato gloriosamente nudo il resto del corpo.
 
Non osava il conte respirare o riferire di una strana e curiosa nuvola che sonnecchiava pigra e sonnacchiosa contro il cielo celeste.
Ora era decisamente di primaria importanza liberare dalle asole strette i bottoncini del colletto evitando di strappare la catenina d’argento con lo zaffiro appeso dondolante.
 
Non c’era certo il tempo di fermarsi a osservare una bizzarra nuvola a forma di lucertola…
 

Un gemito riecheggia lascivo…

No… non è decisamente il momento… magari più tardi…  
 
 
 
 
 
Grazie a chi leggerà e recensirà …
Spero solo di non essere caduta nel nonsense….
(spero tanto in un commentino di redseapearl che mi farebbe davvero infinitamente piacere, visto sto cercando di ripopolare ù.ù possiamo farcela!!!! )
*fermo trip mentale*
Baciuzzi sbavuzzi
kikù
   
 
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