Titolo: Tra le gocce del passato
Fandom: Dragonball
Claim: Vegeta @ cameraoscura
Set: personale
Numero dell'immagine: 16
Rating: verde-giallo
Avvertimenti: spoiler (se così si
può definire) di una puntata della saga di Freezer
Disclaimer: Dragonball, Vegeta e tutti i personaggi
sono proprietà di Akira Toriyama
Tra le gocce del passato
Piove...
le piccole goccioline d'acqua continuano a cadere e a colpire
frenetiche il vetro della finestra davanti alla quale te ne stai
tranquillo ad osservare il giardino della tua casa. La casa
più grande di tutta la città dell'ovest, la
tua... perché tu sei il marito di Bulma Brief, la donna
più ricca del mondo...ma sei anche uno dei due ultimi saiyan
di sangue puro rimasti in vita, anche se questo sono in pochi a
saperlo.... così pochi che ogni tanto, incredibilmente, te
ne dimentichi anche tu...alle volte ti ritrovi a pensare di essere
diventato più terrestre dei terrestri stessi...
Ma oggi piove e stranamente la pioggia ti ricorda il passato o forse
più della pioggia è il colore del cielo che ti
riporta indietro nel tempo… Durante la tua giovinezza non
avevi mai visto un cielo azzurro come quello terrestre nei giorni
sereni, il cielo dei tuoi ricordi era sempre del colore della terra
bruciata oppure grigio e scuro come quello che ti sovrasta in questo
giorno di pioggia. La pioggia sulla Terra ha il colore del vetro, la
pioggia che ricordi tu invece era perennemente tinta del colore del
sangue o nera come la pece...era così per tutti i pianeti
che avevi visitato, conquistato ... annientato...Niente su quei pianeti
era candido e limpido come la pioggia terrestre. Eri...SEI... il
principe di Vegeta-sei, ma non hai vissuto sul tuo pianeta
così a lungo da poterlo definire TUO. Hai vissuto su
innumerevoli corpi celesti, ma nessuno è diventato parte di
te. Fin da piccolo non ricercavi una patria, non ne avevi bisogno, eri
sicuro che prima o poi avresti avuto tutto l'universo sotto il tuo
dominio, con questa convinzione hai continuato a cibarti di violenza e
di sangue...quante volte hai visto pareti tingersi di rosso allo stesso
modo in cui viene bagnata dall'acqua la finestra che ora ti sta
davanti...non ti è difficile guardare tutte le candide
goccioline d'acqua e immaginarle come schizzi di sangue di esseri
viventi a cui hai reciso il filo della vita e di cui nemmeno ricordi le
fattezze...
Una mosca si appoggia alla finestra nel punto in cui stai guardando, si
muove per pochi centimetri su quella enorme lastra di vetro fino a
fermarsi come a prendere fiato, dopo un probabile estenuate volo alla
ricerca di un luogo asciutto...è una mosca, una creatura
così pateticamente debole...Appoggi l'indice sulla lastra
nello stesso punto in cui il piccolo esserino si è fermato,
la grandezza del tuo polpastrello basta e avanza a ricoprire tutto il
corpo dell'insetto... perfino un terrestre potrebbe facilmente porre
fine all'esistenza di quella creatura...debole, così debole
che la parola stessa non è sufficiente per definire la
misera energia che emana...eppure ora ricordi che la tua la prima
vittima innocente non era stata tanto diversa da quella mosca che il
tuo indice continua a coprire separato da lei dalla sola lastra di
vetro... Eri appena stato prelevato da Freezer te ne stavi in una
stanza, piccola, scura, che tanto sembrava una cella, eri chiuso li
dentro per ordine del tiranno di Ice, ma lo scouter sul tuo occhio ti
permetteva di sapere cosa stesse succedendo fuori...ora sospetti che
quella maledetta lucertola bianca te lo avesse lasciato proprio per
farti percepire le auree del Re, tuo padre, e di un altro gruppetto di
fedeli alla corona che si avvicinavano a Freezer per poi sparire per
sempre non appena le auree si furono fatte troppo vicine e troppo
minacciose...avevi percepito la morte di tuo padre, eri diventato re il
quel preciso istante, ma non saresti mai stato incoronato tale, per
quello ti sei sempre definito solo "principe". In quel momento una
piccola, debole, innocente lucertola aveva scelto il momento meno
adatto per arrampicarsi sul muro poco distante da te. Ti
bastò un debolissimo raggio energetico per sbriciolarla
senza lasciarne nemmeno la cenere. Fu la prima vittima innocente che il
tuo cervello ricordi, la prima di una lunga serie... eri un bambino, ti
avevano appena tolto tutto in un attimo, eri arrabbiato, furioso, e ti
sfogasti nel peggior modo che potesse esistere, prendendotela con chi
era più debole di te... eri un bambino e nessuno ti aveva
mai spiegato quanto fosse sbagliato il tuo comportamento...
Quanto tempo era passato da quel ricordo, quante vittime erano cadute
sotto il semplice alzarsi di un tuo dito...lo stesso dito che ora togli
dal vetro notando come la piccola mosca sia ancora al suo posto,
sfiorata dalle gocce di pioggia che scendono con lentezza, attorno a
lei solo l'alone della pressione del tuo guanto sulla lastra... Due
vite agli antipodi, uno degli esseri più deboli e uno degli
esseri più forti dell'universo separati da un fragile
vetro...entrambi in vita, entrambi in pace...
"EVVIVA!!! TI HO DISTRUTTO!!!" la voce di tuo figlio ti fa volgere lo
sguardo verso il salotto. Davanti ad un televisore così
grande da sembrare ridicolo il tuo primogenito di 8 anni salta allegro
alzando al cielo il joypad di ciò che ti ha spiegato essere
una console per videogiochi. Sullo schermo gigante l'immagine di una
specie di insetto mostruoso sconfitto da un piccolo personaggio che
rifodera una spada con fare soddisfatto...un videogioco come tanti.
Torni a portare lo sguardo sulla finestra...l'alone provocato dal tuo
dito sta svanendo lentamente, al di là della lastra la mosca
non c'è più ... è volata
via...libera...