Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Logic Error    07/02/2011    0 recensioni
Dato che si avvicina San Valentino, ho deciso di fare un regalo ai miei adorati pg e scriverci su una fict. Naturalmente ho tentato di renderla più comica che sdolcinata...ma alla fine il glucosio ha vinto comunque!
Ogni giorno pubblicherò il capitolo corrispondente al giorno in cui si svolge la fict...per intenderci, oggi, 7 febbraio, ci sarà il capitolo '7 febbraio' e così via. Naturalmente, andrò avanti fino al 14. Spero che vi piaccia~!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"この想いのままの言葉が
みつからなくて・・・みつけられなくて
何もいえないけど
今はこのままで・・・みつめていたくて"
The words for this feeling,
Can't be found out... can't be discovered
I can't say anything but
Now I want to... gaze at you like this
.
Marmelade - Gackt



7 Febbraio

“Non ci credo, hai interrotto il tuo lavoro per dirmi questo!”
Nai fissava sbalordito un Matt troppo concentrato a pensare, per ascoltare le provocazioni del suo collega.
Era una questione importante da risolvere nel minor tempo possibile; beh, almeno lo era per Matt.
Per Nai era piuttosto un’opportunità per farsi quattro risate.
“Sei sicuro di farcela? Onestamente non ti ci vedo ad inginocchiarti davanti a lei nel bel mezzo della caserma.”
“Figurati se sono così plateale!”
Matt si era risvegliato da quello stato semi comatoso che gli aveva impedito di partecipare attivamente alla conversazione.
Sì, perché fino a quel momento, non aveva fatto altro che chiamare sul cellulare il suo amico Nai chiedendogli di venire in tutta fretta al suo ufficio, aprirgli la porta e lasciarlo lì, sull’uscio, dopo aver mugugnato qualche vaga sillaba sul suo problema.
“Allora cos’hai intenzione di fare?”
Matt sospirò, si alzò dalla sedia e si appoggiò al muro: cambiare posizione per temporeggiare era una delle sue tecniche. Era ovvio che non conosceva la risposta a quella domanda.
Aveva però imparato una cosa: se la sua mente era più incasinata della stanza di Nai dopo una sbronza, allora l’unico modo per uscirne fuori era mette ordine razionalmente.
“D’accordo, vediamo. Tra una settimana è San Valentino. Ed è ovvio che voglia preparare qualcosa per Hana…”
“Qualcosa cosa?”
“Mh…non lo so…non vorrei sbilanciarmi troppo…”
“Matt, preparare qualcosa a San Valentino per una ragazza è esattamente l’opposto del tuo concetto di ‘non sbilanciarsi’.”
“Sì, ma…” Matt si avvicinò furtivo ad Nai, consapevole di dover pronunciare quelle parole a bassa voce “…è pur sempre di Hana che stiamo parlando.”
Pur sempre di Hana. Nai aveva la netta sensazione che Matt stesse esagerando: Hana non era di certo un mostro inferocito pronto a sbranare il primo pretendente…anzi, a giudicare dal modo in cui i lei e il suo amico interagivano, sembrava ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia tra i due.
Però Matt aveva paura di fare la benché minima mossa: ed Nai non sapeva se per codardia, o perché non voleva mandare all’aria quel rapporto speciale che aveva creato con tanta cura.
Per lui, ovviamente, la risposta esatta era la prima: Nai era sicuro che Hana avrebbe accettato volentieri una richiesta ‘speciale’ da parte di Matt, magari era proprio quello che stava aspettando.
Ma lungi dal dir tutto ciò, piuttosto si limitò ad un: “Oh, andiamo.” E cambiò discorso.
“Ok, Matt, basta fare il bambino. Parlando seriamente, vorresti chiederle un appuntamento?”
Al solo sentir nominare quella… “cosa”, Matt si sentì venir meno.
Certo, erano già usciti qualche volta insieme, ma era semplicemente capitato che si fossero incontrati per caso e avessero continuato la strada insieme, intrattenendosi un po’.
Chiederglielo formalmente e in quel giorno così particolare, ad Matt sembrava un qualcosa di insormontabile.
Però…era proprio quello che voleva, no? Chiederglielo, guardare le sue guance arrossirsi lievemente, mentre i suoi occhi tentano di sostenere lo sguardo, osservare le labbra che si muovono per dire “sì”…
“Matt, sto parlando con te!”
“Eh?”
“Dio, sei proprio andato.”
Matt tentò di schermirsi, ma fu praticamente inutile: Nai andò avanti col suo sfottò per un bel po’ di tempo.
Come non poteva prendere in giro il suo amico che, grande e grosso, ha paura di esprimere i suoi sentimenti ad una donna che al novanta percento non aspetta altro che una dichiarazione?
“Scemo!” il tutto si concluse con questo vezzeggiativo e una pacca sulla spalla.
“Nai, mi sembra che tu non stia prendendo troppo sul serio…”
“O sei tu che ti fai troppi problemi? Andiamo, non farmi ridere! Sei davvero così imbranato?”
“Senti, lo sai che aver a che fare con Hana è…”
“Oh, andiamo! Continua a giustificarti, su! I tuoi ormoni sono rimasti all’asilo, caro mio!”
Matt non afferrò bene l’ultimo insulto, quindi non replicò.
Abbassò la testa e poi, con fare deciso “D’accordo, tu cosa consigli?”
Nai sorrise di cuore, si appoggiò su una gamba ed incrociò le braccia, accompagnando il tutto con un fluido movimento del capo.
Si stava un po’ gonfiando, insomma.
“Dato che non voglio farti correre il rischio di un infarto…prova a fare così: falle un regalo, aggiungici giusto qualche parola adatta all’occasione, non metterti a parlare di calcio, insomma. Poi, se la cosa va in porto, chiedile di uscire. E vedi di non fonderti nel frattempo.”
Matt annuì con energia all’inizio del discorso, rallentò l’andatura nel mezzo e si fermò completamente verso la fine.
“O..ok. Ci proverò.”
Nai sospirò e si avvicinò alla porta.
“Credo che il mio lavoro qui sia finito eh?”
Appoggiò la mano sul pomello, poi “Matt, tu vuoi Hana, vero?”
Lui indietreggiò per un attimo, poi, con voce flebile e sguardo basso “Sì.”
Un attimo di sosta, in cui la mente del poliziotto iniziò a vagare tra paradisi che, grazie a quel giorno di San Valentino, non sembravano così distanti…poi….
“BENE! Dacci dentro allora stallone!”
E Nai urlò; e rovinò praticamente quel dolce momento, ma era il suo modo di fare ed Matt lo sapeva.
Salutò e ringraziò il suo amico e si rintanò di nuovo nell’ufficio.
Un regalo. Cosa poteva essere un regalo adatto? Matt sapeva poco dei gusti di Hana e aveva paura che magari un qualcosa di classico come un libro o una collana l’avrebbe fatta soltanto sbadigliare.
Cosa…cosa…
Toktok
“Avanti.”
Hana entrò con passo svelto nell’ufficio, nel suo solito giubbotto di pelle rossa che ben si sposava con le sue curve.
“Ti ho portato alcuni documenti che Miller mi aveva chiesto di darti.”
“Oh.”
Matt si avvicinò a lei, non permettendole di avvicinarsi alla scrivania e prese gli incartamenti.
“Sai cos’è?”
“Assolutamente no.”
“Quando te li ha dati Miller?”
“Circa ieri pomeriggio.”
“Oh…eh, quindi non sai se magari riguarda qualche nuovo caso…”
“No, Matt, ti ho detto di no.”
Disse lei un po’ seccata, guardando Matt con un’aria di insufficienza che lo inibì del tutto.
“Oh…d’accordo, ok.”
Lui sapeva alla perfezione che quello non era l’approccio giusto: la Hana ‘lavoratrice’ non ammetteva distrazioni o temporeggiamenti di alcuna sorta.
Però, aveva voluto provarci lo stesso.
“Ciao.”
Lei lo salutò e usci elegantemente dalla porta.
Ho trovato…magari una camomilla le farà bene…
 
********
 
Nai non fece in tempo a scendere completamente le scale, che si sentì chiamare.
Quando si voltò, vide Hana che gli faceva cenno con una mano di avvicinarsi a lei.
Erano in buoni rapporti, certo, ma perché mailei lo stava espressamente chiamando?
“Che c’è Hana?”
Lei, con fare serio, incrociò le braccia sul petto e fece cenno con la testa di andare nel suo ufficio.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Logic Error