Finita. Era finita veramente. Non avrebbe più dovuto indossare una
maschera argentata… non avrebbe più dovuto nascondere il suo nervosismo
trovandosi davanti agli occhi rossi inquisitori di quello che tutti chiamavo
Lord Oscuro… ma che per lui non aveva proprio nessun valore… come non ne aveva
la guerra che aveva combattuto…ma cui era stato costretto a partecipare.
Ma che importava adesso? Era
finalmente libero di vivere… vivere sinceramente… per la prima volta.
Assurdo come nei suoi 24 anni
fosse stato costretto a vivere sempre grazie a menzogne e doppi giochi…
Quand’era ancora ad Hogwarts passava tutti i più piccoli movimenti di
San Potter al suo signore… si sentiva grande… gli sembrava di avere un posto
d’onore tra le schiere dei mangiamorte…
A vent’anni si era ritrovato con un marchio sul braccio sinistro e suo
padre orgoglioso di lui. Finalmente cominciava a contare qualcosa per
quell’uomo che tanto aveva voluto imitare. Eppure si rese conto che non gli
importava. Nulla di ciò che faceva gli importava sul serio… aveva sempre voluto
quell’attenzione e ora che l’aveva ottenuta… era insignificante, quasi
squallida. Rimase deluso. Ma che poteva fare? Quella era la sua vita… e non
stava poi tanto male.
Poi, a ventidue anni, era stato incastrato da Silente durante una
missione…
Ricordava ancora quel giorno: il lord gli aveva assegnato il compito di
catturare un auror per avere informazioni sui piani dell’Ordine… e poi per
divertirsi un po’. L’auror che avrebbe dovuto rapire era Ginevra Weasley. Fu lì che si fregò… trovatosi solo… di
fronte alla rossa… non era riuscito nemmeno ad alzare la bacchetta. Un’intera
squadra di auror capeggiata da Silente era arrivata poco dopo. Era stato
schiantato così tante volte che avrebbe giurato di stare per morire. –Meglio
morire che finire ad Azkaban- aveva pensato mentre un altro incantesimo lo
colpiva in pieno petto… si era difeso certo, ma erano troppi… e contro Silente
c’è poco da fare…
La sua missione gli si ritorse contro: il prigioniero divenne lui… e a
fargli la guardia era proprio lei… la Weasley. Il destino è proprio bastardo a
volte.
Gli venne offerto un patto assolutamente impossibile da rifiutare:
divenire una spia sotto l’Ordine della Fenice. Accettò. Rischiava la vita… lo
sapeva bene… ma era l’unica soluzione per sperare di vivere.
Convenienza… nient’altro. In fondo a lui non interessava un granché
quella guerra…
Per due anni interi lavorava da entrambe le parti. Era sia buono che
cattivo. O meglio… faceva la parte del buono e del cattivo. Ma lui cosa voleva
essere veramente?
Non lo sapeva… non riusciva a capirlo.
Si ricordava sin troppo bene quando la ragazza dai capelli color fuoco e
dagli occhi che parevano due pezzetti di cielo sereno lo aveva guardato fisso
negli occhi chiedendogli chi fosse realmente… “Chi sei veramente??” a quella domanda non aveva risposto… non lo
sapeva. Era stato sempre abituato a essere chi gli altri volessero che fosse…
che non si era mai preoccupato di capire veramente chi fosse lui… cosa volesse
dalla sua vita.
Sino a quel momento almeno.
Draco si guardò intorno… era stata una battaglia veramente terribile…
come tutte i finali delle guerre dopotutto…
Fu lieto di incrociare sguardi a lui cari: Theodore Nott, vivo, anche se
sarebbe stato processato per essere un mangiamorte… però si era salvato. Blasie
Zabini, che anche se un po’ malconcio,
gli sorrideva. Lui era un auror, al contrario di quanto tutti avrebbero
pensato. Hermione Granger, già, la babbanofila era stata molto gentile con lui…
in fondo era contento che si fosse salvata. Anche Lenticchia era salvo… non che
avesse preferito vederlo morto… però non si poteva dire che provasse un moto di
gioia molto intenso… Anche Potty era
vivo… Merlino, forse vivo era una parola grossa… era in uno stato pietoso per
lo scontro con Voldemort… però respirava… si sarebbe sicuramente rimesso. Era
il salvatore del mondo magico per la seconda volta…figuriamoci se non si
sarebbe gongolato in quella situazione…
Continuò a guardarsi intorno… quanti morti… riconobbe molti di quei
corpi ancora a terra… Tiger. Goyle. Un Weasley, non sapeva se George o Fred... non li riconosceva mai. Lucius
Malfoy. Non se ne rammaricò più di tanto… anzi, meglio che lo avessero colpito
prima che riuscisse a scagliare l’anatema che uccide contro suo figlio… molti
altri erano i corpi stesi in quello che una volta era l’edificio dell’ordine…
ma che ora erano solo rovine…
I suoi occhi continuavano a vagare alla ricerca di qualcosa… si
spostavano da una parte all’altra incessantemente. Sempre più freneticamente.
Sempre più preoccupati… dov’era?
Dov’era lei??
Un’ansia cominciò ad impadronirsi della sua mente e del suo corpo… il
fiato si accorciò… i battiti divennero sempre più rapidi. Si alzò a fatica. Era
ferito. Faceva molta fatica a stare in piedi… cominciò a girare per l’edificio
che era stato il campo di battaglia…
Intorno a lui molti maghi e streghe si affaccendavano sia per portare
via cadaveri sia per curare i feriti… c’era un gran da fare…
“Signore venga con me.. lei è ferito… perde molto sangue” una giovane
ragazza, curatrice probabilmente, lo aveva afferrato da un braccio cercando di
convincerlo a ricevere cure. Non ci fece nemmeno caso. Si liberò di quella
stretta e continuò a cercare…
Doveva esserci…
Non poteva perderla…
Non ora che era libero…
Ma soprattutto che aveva capito chi era, cosa voleva.
No… che senso poteva avere la libertà se non poteva assaporarla con
lei??
Un brivido lo percorse e lo fece
tremare…
La intravide… i suoi capelli rossi erano inconfondibili…
Una fitta di dolore gli annebbiò la vista.
Cadde a terra svenuto.
“Draco…”
Una voce calda lo chiamava dolcemente…
Non riusciva ad aprire gli occhi. O forse non voleva…
“Draco…” di nuovo quel sussurro… quella supplica…
-No.. non può essere… lo so che non può essere… sto solo sognando… tu.. tu.. sei morta… lo so… ricordo il tuo funerale… ero lì.. perché continui a tormentarmi?? Perché non posso accettare il fatto che non ci sei più… ero lì.. i giorni dopo lo scontro.. bui.. grigi.. senza senso.. io c’ero.. tu eri bella… bella come non mai… So che non sei vera… sono solo io che immagino… immagino… anzi.. sogno i tempi in cui io e te eravamo insieme… ci sorreggevamo a vicenda… con te ho capito chi sono.. e ora ti ho persa non lo so di nuovo… perché perché?? Tutto è così difficile… tutto così irreale… eppure è così…-
“Sono qui Draco… apri gli occhi…”
-perché? Perché la mia mente mi deve fare questo?? Perché devo arrivare
ad impazzire da solo?? Non potevo morire?? Preferivo non vivere senza te… non
voglio vivere con questo tormento… Merlino, è insopportabile… è un’angoscia… ti
sento.. sono giorni che ti sento sempre nella mia testa… non fai altro che
chiamarmi… pronunciare il mio nome con la tua dolce voce… e poi mi racconti dei
giorni passati insieme… pochi.. troppo pochi… mi parli del nostro amore che non
ha fatto in tempo a sbocciare… è una tortura lo sai?? Perché non mi hai portato
con te amore mio.. perché?? Ci sono troppe cose che non ci siamo detti… non ci
siamo mai detti nulla in verità… siamo
stati allontanati dal destino… amore.. non ti ho mai detto che ti amo… non
voglio vivere così… non voglio…-
“Draco… sono qui… guardami… apri gli occhi… ti prego”
Ginevra continuava a parlare all’uomo steso in quel letto nella speranza
che aprisse i suoi occhi grigi come il ghiaccio e le parlasse… Lo faceva già da
giorni… da quando le avevano detto che, nel sonno, spesso ripeteva il suo nome…
solo quello.
Passava le giornate così. Non usciva mai da quella stanza. Voleva essere
con lui… sempre…
Dopo quella terribile battaglia era riuscita a ritrovarlo e a stare con
lui… dopotutto anche quello era un modo per stargli vicino.
La rossa si avvicinò alla finestra e la aprì… una luce intensa entrò
nella stanza illuminando le pareti chiare della stanza.
Ritornò di fianco al letto…
Gli prese la mano… era così fredda…
Era bello… anche così, addormentato, era affascinante… i capelli
biondi ricadevano morbidi sulla fronte e sul cuscino…
Avrebbe voluto vedere i suoi occhi… quegli specchi chiari le mancavano
terribilmente…
Una lacrima le corse solitaria lungo la guancia.. non la asciugò… tanto
non poteva vederla…
Fissò quel viso angelico per un tempo indeterminato… sapeva che si
sarebbe svegliato…
Si doveva svegliare…
-Amore.. sono forse in paradiso?? Luce.. vedo solo luce…amore allora
forse ti raggiungerò… eccomi amore…-
Draco a fatica aprì gli occhi… una luce accecante gli colpi la vista…
dopo un po’ tutto cominciò a definirsi intorno a lui. Una stanza dalle pareti
chiare. Vi era solo un armadio e un tavolino con un paio di sedie. La finestra
era aperta ed entrava un’arietta piacevole.
Lui era steso nel letto.
Si sentiva tutto intorpidito…
Sentì che qualcuno gli teneva la mano… e che quella mano tremava… guardò
la persona che aveva al suo fianco…
“…Ginevra…”
La ragazza non riusciva a distogliere lo sguardo da quei due pezzi di
ghiaccio… aveva le lacrime agli occhi e tremava…
“Draco…ti sei svegliato… Draco…” le sue parole erano più che altro dei
sussurri a se stessa… aveva tanto sperato in quel momento… non ci credeva…
“Ti ho raggiunta Ginevra… non potevo vivere non sapendoti con me…”
raccogliendo tutte le sue forze si mise a sedere.
“Draco… Dio… ti sei svegliato!!” gli gettò le braccia al collo… aveva
bisogno di lui… era stata sola a sperare per tutto quel tempo… ma ora c’era
lui.
Draco invece non capiva… Svegliato? Che voleva dire?
“Ginevra… io… tu… pensavo fossi… non… capisco…”
“Stai tranquillo… è normale. Sei stato in coma Draco. Per due
settimane.”
“Coma? Io.. pesavo tu… fossi… morta…”
“Ascoltami…” la ragazza si sedette sul letto del biondino sempre più
confuso “Il giorno della battaglia… quella in cui Voldemort è stato sconfitto…
sei stato ferito gravemente… ti hanno trovato svenuto, anzi… eri in coma. Ti
hanno portato subito qui. Io sono impazzita per cercarti… pensavo fossi morto…
ma poi ti ho trovato… e sono stata qui con te.. sempre. Ripetevi il mio nome a
volte di notte sai? Mi ha dato la forza di continuare a sperare che tu potessi
tornare da me… per questo ti parlavo… continuavo a parlarti.. sempre… non
volevo lasciarti.. TU NON POTEVI LASCIARMI!” Ginevra non tratteneva più i
singhiozzi… le sue speranze non erano state vane…
“Ma,.. io.. cioè.. tu.. il funerale…” Draco sembrava sotto shock… aveva
creduto di averla persa… ed ora era lì.. che piangeva e lo abbracciava…
“Sognavi… hai sognato per tutto questo tempo…” una mano carezzò la
guancia diafana e scavata del biondo.
“Ginevra,,, io ti sentivo… sentivo che mi chiamavi!” aveva capito… ora
tutto era chiaro.. la voce che sentiva era proprio Ginevra che lo continuava a
chiamare… che passava le giornate di fianco al suo capezzale.., che sperava..
per lui.. per loro…
“Lo so.. lo so…”
Lacrime di gioia… scendevano dal occhi di ghiaccio e da quelli azzurro
cielo…
Un nuovo mondo si apriva per loro…
“Gin.. ora so rispondere alla tua domanda… quella che mi facesti quando
passai sotto l?ordine… ricordi? Ora so chi sono Ginevra.. e grazie a te…”
“E allora dimmi chi sei Draco…?”
“Sono solo io… ma un io
che non può vivere senza di te… sono solo Draco… una ragazzo innamorato di una
donna dai capelli color del fuoco… un uomo che sa cosa vuole dalla vita…
amarti. Tu sei la mia vita Ginevra Weasley, con te sono stato per la prima
volta me stesso. Ti amo.”
Lei sorrise… “Anche io ti amo Draco… sono felice che tu abbia capito
finalmente chi sei… ora potremmo finalmente iniziare la nostra vita… solo
nostra… senza nessun Ordine o signori oscuri… Solo noi…”
Le loro labbra si unirono in un bacio che segnava l’inizio della loro
nuova vita…