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Autore: ArashiStorm    08/02/2011    2 recensioni
Il Re è morto! Viva il Re! Gli ultimi momenti di Uther Pendragon...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Principe Artù, Uther
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Titolo: Passaggio
Fandom: Merlin
Character: Uther & Arthur
Parole: 2453
Disclaimer: il telefilm Merlin appartiene alla BBC, le lyrics sono della canzone Standing in the way cantata da Anthony Head. Ed è una canzone che fa parte di un episodio musicale della sesta serie di Buffy.
Note: [info]mel_kaine ha postato un link a questa canzone QUI e ha sottolineato come si adatti molto al rapporto tra Uther e Arthur. Beh, devo dire che mi sono trovata d'accordo e quindi ho provato a scrivere questa fic. Temo che i personaggi mi siano leggermente sfuggiti di mano quindi si potrebbe leggervi un OOC (soprattutto per Arthur) però spero sia accettabile visto il particolare momento in cui ho ambientato la fic.
Detto questo spero che, nonostante tutto, vi piaccia^^



Passaggio

Il sole splendeva in cielo. Stormi di uccelli si levavano liberi nell’aria sparendo tra le nuvole bianche spostate lentamente da un vento leggero che faceva sventolare calme le bandiere sulle torri del castello. Il tempo esterno non rispecchiava però, per nulla, lo stato d’animo che si respirava all’interno di quelle mura fortificate. Il re si era ormai incamminato verso l’ultima meta comune a tutti i mortali. Nemmeno Gaius avrebbe potuto fare qualcosa per evitare il compiersi del destino. Il vecchio medico nulla poteva per opporsi alle più antiche leggi degli uomini. Egli non era un mago, non più, ed in qualsiasi caso aveva già avuto modo di vedere più volte quali tragici effetti potevano susseguirsi aggirando le sacre regole naturali... Perciò non avrebbe chiesto aiuto alla magia. Ma avrebbe assistito al meglio il suo sovrano in quell’ultimo viaggio, cercando di alleviare il più possibile le sofferenze della partenza, non solo tramite rimedi medici contro il dolore, ma anche permettendo la visita in qualsiasi momento alle persone che sapeva il Re amasse più della sua stessa vita. Ed era per quello, non tanto per il rango cui appartenevano che avrebbe loro permesso qualsiasi cosa, che Arthur e Morgana si davano costantemente il cambio al capezzale del padre. Arthur soprattutto era una presenza che l’anziano sovrano trovava oltremodo confortante.

You’re not ready for the world outside
You keep pretending, but you just can’t hide
I know I said that I’d be standing by your side
But I...


Siamo soli figlio mio. Soli nella mia stanza di morte, eppure la tua presenza sembra bastare per attenuare il dolore fisico. Ma la mia mente non ha riposo… andandomene ti lascio nelle mani un grande regno e mi domando se esso non sia una fardello ancora troppo pesante per le tue giovani spalle. Ho cercato di preparati a questo giorno, e non mi hai deluso diventando il miglior cavaliere di Camelot, hai sempre affrontato ogni pericolo, ogni sfida a testa alta e con coraggio, ma in fondo sei solo ancora un ragazzo. Hai imparato a mascherare il tuo lato fanciullesco fin da quando non avevi bisogno di farlo, sei cresciuto senza la dolcezza di una madre, niente mani gentili ad accarezzarti la testa, solo spade e scudi nelle tue giornate di bambino. Ancora ora mi domando come tu abbia vissuto quegli anni. Non mi hai mai domandato nulla di tua madre, chissà se è perché probabilmente hai sempre intuito quale sarebbe stata la mia risposta:

“è morta!”

…ti avrei detto e null’altro saresti riuscito a carpirmi. Era inutile fare domande di cui già conoscevi la risposta. Non abbiamo mai parlato di lei, quindi non sai quante volte, di notte, guardando le stelle, io mi sia rivolto al ricordo di tua madre pregandola di starti accanto così come anch’io avevo giurato di fare sul suo letto di morte. Ma ora, che sono così vicino a rincontrala, mi domando se io abbia davvero mantenuto quel giuramento…Dimmi Arthur, ti sono stato vicino io?

Your path’s unbeaten and it’s all uphill
And you can meet it, but you never will
And I’m the reason that you’re standing still
But I...


Ti avvicini per bagnare il pezzo di stoffa che tenta inutilmente di abbassare la temperatura sulla mia fronte. Un compito che spetterebbe ad un servitore, ma Gaius mi conosce meglio di chiunque altro e sa benissimo che non sopporterei di farmi vedere in questo stato da nessuno dei miei sudditi. Per questo, esercitando il suo potere di medico di corte, ha vietato l’accesso alle mie stanze a tutti eccetto che ai miei adorati figli.

Sai essere delicato Arthur, lo sai? Me ne accorgo solo ora sentendo con quale gentilezza mi appoggi la stoffa bagnata sulla fronte. Avevo già avuto modo di appurare il tuo valore e la tua forza sul campo di battaglia, ma scoprire oggi anche la tua gentilezza mi stupisce, e mi tranquillizza allo stesso tempo. Ho sempre pensato che un buon re dovesse essere inflessibile in qualsiasi circostanza, ma non è così…l’odio che ne ricavi terrorizza il popolo invece di aiutarlo. Per governare in maniera giusta ci vuole forza, certo, ma essa deve essere pronta a lasciar spazio alla pietà e alla dolcezza nei momenti di bisogno altrimenti rischi di vivere di rimorsi. Quante volte io stesso mi sono pentito di decisioni prese perché spinto dall’odio o più spesso dalla paura. Ma tu, Arthur, non devi avere paura, so che non ne hai mai avuta nemmeno davanti alla bestia più spaventosa o alla più ardua delle imprese. Il sentiero che ti attende sarà irto di minacce e pericoli, un sentiero in salita che dovrai affrontare per poter divenire un Re che il mondo possa ricordare con orgoglio. So che potrai riuscirci figlio mio, ne hai tutte le potenzialità, perciò fai sparire dai tuoi occhi la paura che soltanto ora ne oscura l’azzurro. Presto non ci sarò più e potrai incamminarti verso il tuo destino di gloria.

I wish I could say the right words
To lead you through this land
Wish I could play the father
And take you by my hand
Wish I could stay here
But now I understand
I’m standing in the way


“padre...- mormori, e la tua voce è un sussurro assai rumoroso in questa stanza silenziosa - non potete lasciarmi…è troppo presto…io… non sono pronto a sostituirvi”

“Arthur…- la mia voce è ancora più bassa della tua ma il silenzio in cui siamo immersi mi permette di farmi sentire.- hai sempre saputo … che questo giorno… sarebbe arrivato” dico facendo faticosamente posto alle parole tra un respiro e l’altro.

“avete ragione, però…”

non completi la frase, forse anche tu non sai cosa dire, forse anche tu non trovi le parole giuste per descrivere quello che il tuo animo vorrebbe esternare, o forse ancora, perfino ora hai timore nell’esprimere i tuoi pensieri di fronte a me, timore di mostrarti debole, non degno del mio rispetto e della mia fiducia. Ma non è così figlio mio. Tu sei la cosa più importante del mondo per me, più importante del regno, più importante dell’onore e certamente più importante della mia stessa vita.

Ricordi?

Anni fa ti dicesti parole molto simili a queste e la tua reazione, la tua espressione di quella volta è ancora incisa a fuoco nella mia memoria. Lo stupore con cui mi guardasti dicendomi di credere di essere sempre stato una delusione per me…quanto ti sbagliavi! E anche quei tuoi pensieri non erano che colpa mia, di un sovrano che non sa parlare, che non sa spiegare al proprio figlio quanto amore di padre possa scorrere nelle vene di un Re.
Condividiamo lo stesso difetto con le parole, siamo ottimi oratori sul campo di battaglia, ma le parole di conforto tra noi faticano a scorrere. Vorrei poterti parlare, poterti dire come governare queste terre che presto saranno sotto il tuo controllo, ma sono convinto che tu non abbia bisogno dei mie consigli, hai dimostrato più volte il tuo coraggio e la tua saggezza. Anche quando sei andato contro il mio volere hai sempre fatto la cosa giusta. Sono orgoglioso di te figlio mio, almeno questo vorrei portelo dire, ma sento il palato farsi asciutto impedendomi di far uscire parole che avrei dovuto dirti molto più spesso di quanto non abbia fatto. Per compensare la mancanza di suoni cerco la tua mano e tento di stringerla nella mia. Una stretta debole, nonostante io cerchi di metterci tutta la mia forza. Sento le tue dita stringersi attorno alle mie in una silenziosa risposta. La tua stretta è degna di un Re, forte e confortante al tempo stesso. Sono orgoglioso di te, te lo dico tramite questa vecchia mano e so che lo capisci. Vorrei poter restare Arthur, per essere il padre che avresti meritato, per farti capire questa volta davvero quanto tu sia importante per me, quanto ti abbia voluto bene e quanto importate è stata per me la tua presenza. Ma ormai è tardi, tardi per i rimorsi, per i rimpianti, troppo tardi per qualsiasi cosa. Me ne vado Arthur, non ci sarò più io ad intralciare il tuo cammino, potrai prendere le tue decisioni e avanzare verso il futuro che è stato scritto per te. Addio figlio mio, addio…

The cries around you
You don’t here at all
‘cause you know I’m here
to take that call
so you just lie there when you should be standing tall
but I...



Padre... vedo i tuoi occhi chiudersi e già so che probabilmente non avrò più modo di poter vedere le tue grigie iridi posarsi su di me. Il tuo petto però si alza e si abbassa lentamente segno che ancora l’ultimo alito di vita non ha lasciato il tuo corpo.

Dormi, padre?

Il tuo stanco corpo in questi giorni si è abbandonato al sonno molte volte alla ricerca di un po’ di riposo. Chiuso in questa stanza da ormai troppo tempo non sai che fuori il popolo piange per la tua sorte. Durante il giorno non sono pochi i messaggeri che si presentano a palazzo con comunicazione di vicinanza e di cordoglio per la tua situazione. C’è chi si augura ancora una tua guarigione, chi ormai ti da per morto, chi piange e probabilmente anche chi si sentirà sollevato con la tua scomparsa. Di certo tutti i maghi che si nascondono nel regno potranno tirare un sospiro di sollievo perché, padre, anche se non te l’ho mai detto, ho intenzione di revocare il bando che hai messo alla magia. Perché mi domanderesti…no, forse, non perderesti tempo a domandarmi le mie ragioni, cercheresti soltanto di dissuadermi tentando ancora di farmi capire quanto pericolosa possa essere la stregoneria. E su questo hai ragione padre…può essere una nemica temibile, ma io penso che il primo passo per salvarsi da essa sia riconoscere quando la magia può invece trasformarsi in una protezione amica. Sai...più volte ho pensato che sia venuta in mio aiuto e forse ho anche un sospetto su come possa essere successo o forse dovrei dire tramite chi…
Una volta mi dicesti che avrei avuto bisogno di un angelo custode al mio fianco nel cammino per diventare Re e credo di averlo trovato, un idiota ricolmo di magia…penso che non crederesti mai a chi sto pensando, io stesso me ne stupisco e non oso crederlo davvero finché non sarà lui a confessarmelo.


I wish I could lay your arms down
And let you rest at least
Wish I could slay your demons
But now the time has passed


Non so come mai tu odi tanto la magia, non me l’ha mai voluto spiegare, ma più volte ho pensato che tutto il tuo astio sia da cercare nella morte di mia madre.
È cosi padre?
Non ho mai osato chiederti nulla a riguardo perché temo di aver ragione, perché mi è sempre stato fin troppo facile leggere il dolore della perdita nei tuoi occhi ogni volta che li posavi su di me. Per tanto tempo quello sguardo mi ha fatto pensare di non essere altro che una delusione per te.

Ma mi sbagliavo.

Ricordo come fosse ieri le parole che mi dicesti dopo aver affrontato e sconfitto quel cavaliere oscuro al mio posto. Le ricordo sillaba per sillaba e non le dimenticherò mai, sono incise nel mio cuore e mi hanno sempre aiutato ad avanzare e continueranno ad essere una melodia di felicità nei miei ricordi. Grazie padre, quelle poche parole hanno distrutto i demoni del dubbio che albergavano nel mio animo. Con quelle parole mi hai salvato dalla mia più grande paura e tanto avrei voluto fare lo stesso con te. Vorrei farti capire che la stregoneria che odi tanto mi ha salvato la vita innumerevoli volte e se tutto ciò che sospetto è giusto quella stessa magia che disprezzi ha salvato anche la tua esistenza più volte. Non so contro quale arte malvagia tu ti sia dovuto scontrare per far nascere tanto odio nel tuo cuore, ma ha incrinato in modo indelebile l’umanità che c’era in te; non l’ha distrutta però. Hai ucciso tante persone innocenti, ma so che non sei fiero di ciò. Io ti capisco padre, la paura è assai più temibile del dolore e tu temi la magia più di ogni cosa perché non hai conosciuto il suo lato protettivo, il suo lato benevolo…non hai avuto la fortuna di avere un servitore idiota che te lo insegnasse senza nemmeno rendersene conto. Avrei tanto voluto farlo capire anche a te padre, avrei voluto uccidere con la mia spada i demoni della paura che vivono nel tuo cuore, ma non ci sono riuscito. So che anche ora tu non puoi fare a meno di odiare la magia ed è troppo tardi per tentare nuovamente di convincerti del contrario con mere parole. E non lo farò, non con parole che non hanno significato almeno, però non negarmi un nuovo tentativo…permettimi di dimostratelo con le azioni.

“padre... resta al mio fianco…continua ad osservarmi anche negli anni futuri”

è una preghiera quella che ti faccio, non so se mi stai sentendo, ma lo spero. Resta con me padre, guardami dal luogo ove riposerai per sempre, guardami e lascia che ti mostri che la magia può essere amica e alleata. Permettimelo padre...

Wish I could stay here
You’re stalwart standing fast
But I’m standing in the way
I’m just standing in the way


Arthur…le tue parole sono un sussurro lontano, ma anche se le mie orecchie non riescono a sentire bene, il mio animo ha percepito la tua richiesta. Vorrei restare con te, vorrei poter essere parte integrante della tua Camelot, perché già so che il tuo sarà un regno da leggenda, figlio mio. Sei circondato da tanti sostenitori, più di quanti io non ne abbia mai avuti, sei amato dal popolo più di quanto non abbiano amato me. Sei destinato a grandi cose e io sarei solo un intralcio al tuo cammino, ma se nonostante questo tu vorrai permettermi di osservare la tua avanzata io non te lo negherò, mi farò da parte ma i miei occhi non ti lasceranno Arthur. Continuerò ad osservarti se questo è ciò che desideri…

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La stretta dell’anziano sovrano si fece ancora più debole fino a che Arthur non si ritrovò con una vecchia mano priva di ogni forza chiusa nelle sue, forti e giovani. Il corpo del padre aveva smesso di ansimare e ora giaceva immobile in quell’enorme letto che da troppo tempo era comodo giaciglio per una sola persona. Ora forse suo padre avrebbe potuto riunirsi alla donna che avrebbe dovuto occupare la metà del letto che in questi anni era sempre rimasta fredda. Questo unico pensiero dava coraggio ad Arthur che si rifiutava di lasciare andare la mano immobile, ma ancora calda del non più Re di Camelot.


  
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