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Autore: Il Saggio Trentstiel    08/02/2011    9 recensioni
C'erano quei due, Noah e Izzy, che sembravano apprezzarmi per quello che sono: diamine, Izzy riusciva anche a tenermi testa!
Nessuno dei due si era però più fatto vivo, ed io mi ero rassegnata all'idea che nessuno meritasse fiducia.
Non la mia, almeno.

Questa one-shot fa parte della serie "In due" ^_^
Eva e i suoi conflitti interiori: cosa accadrà dopo l'incontro con una folle dai capelli rossi?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eva, Izzy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In due'
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Novantasette.
Rallentai appena, cercando di non crollare proprio in quel momento.
Novantotto.
Respirai profondamente mentre tornavo a distendermi, pronta per ripartire.
Novantanove.
Strinsi i denti: dovevo farcela, dovevo!
Cento!
Mi lasciai cadere sul tappetino blu screziato dalle gocce del mio sudore, colma di soddisfazione.
Avvertivo distintamente i miei addominali bruciare come se fossero davvero in fiamme, ero zuppa di sudore e del tutto esausta, ma questo non contava: ce l'avevo fatta, avevo battuto il record della palestra e tappato la bocca a quel gradasso di Hans!
Inoltre, come dico sempre, "Il dolore scaccia il dolore".
Lo so, è una frase forse troppo profonda per una come me -oh sì, la cinica, cupa e sempre arrabbiata Eva!-, ma è verissima.
L'ho provato sulla mia pelle.
Il dolore fisico annulla quasi del tutto quello mentale, il più devastante tra i due.
Ripresi fiato con calma ma, assieme all'ossigeno, tornarono anche i pensieri.
Quei pensieri.
Cazzo, allora distruggersi a suon di esercizi non era servito a nulla?
Sospirai, chiudendo appena gli occhi e distendendo le gambe davanti a me.
Mi capitava spesso di ripensare all'Isola in quei giorni.
Eliminata due volte, evitata e detestata da tutti.
Beh, no, non proprio tutti.
C'erano quei due, Noah e Izzy, che sembravano apprezzarmi per quello che sono: diamine, Izzy riusciva anche a tenermi testa!
Nessuno dei due si era però più fatto vivo, ed io mi ero rassegnata all'idea che nessuno meritasse fiducia.
Non la mia, almeno.
Però...
No, la cosa non aveva significato nulla per me!
E-Scope Team, alleanze, amicizia: tutte parole vuote ed inutili!
Riaprii gli occhi di scatto, udendo un certo trambusto provenire dalla sala accanto a quella in cui mi trovavo: mi rialzai lentamente e mi affacciai fuori dalla porta.
Al centro della sala per l'aerobica c'era una ragazza magra, con capelli arancioni lunghi e mossi, che saltava come un'esaltata da una parte e dall'altra, ridendo allegramente.
Rimasi pietrificata, sentendomi come se qualcuno mi avesse dato un ceffone: Izzy?
Attorno a lei si erano radunati i personal trainers e alcuni tra i frequentatori della palestra: la additavano apertamente, ridendo di gusto, finchè uno di loro si accorse di me
"Ehi Eva, ma quella non è la spostata di "A tutto Reality"?"
Prima che avessi il tempo di rispondere la suddetta "spostata" aveva sentito il mio nome, si era voltata e mi aveva vista.
Un sorriso ancor più ampio dei precedenti le si dipinse sul volto, e Izzy corse verso di me
"Eva! Che bello vederti! Come stai?"
Rimasi immobile mentre mi abbracciava, e non risposi alle sue domande.
Sentivo su di me gli sguardi avidi dei membri dello staff della palestra -gli stessi che, per giorni e giorni, mi avevano deriso per le mie scenate sull'Isola-, e non volevo dargli la soddisfazione di vedermi nuovamente debole.
Ero stata presa in giro per le mie reazioni di fronte a Justin, quel gran pezzo di fig...
Justin e basta!
Non avevo intenzione di offrire loro nuovi spunti per canzonarmi!
Guardai Izzy con aria truce
"Cosa ci fai qui?"
ringhiai, mentre la rossa continuava a sorridere, del tutto sorda al mio tono minaccioso
"Mi sono iscritta ad un corso di aerobica da poco, e volevo movimentarlo un po'!"
Aggrottai maggiormente le sopracciglia, mentre Izzy cominciava a raccontarmi della sua vita attuale, infarcendo il racconto di sorrisi, risate ed uscite alla "Caleidoscopio".
Durante tutto il suo resoconto io non fiatai, ma a tratti avvertii un tremolio alle guance, come se una...risata...volesse uscire dalla mia bocca.
Riuscii fortunatamente a trattenermi, finchè lei non smise finalmente di parlare.
Non sembrò turbata dalla mia reazione tutt'altro che lieta all'incontro con lei, ma inclinò la testa da un lato e mi osservò allegra.
Stava per dire qualcosa, quando decisi di prendere in mano la situazione
"Senti psicotica, in questa palestra ci sono delle regole da rispettare!
Se vuoi fare la pazza, vai al circo!
"
Vidi gli altri della palestra ridere di gusto alla mia rabbiosa uscita, ma Izzy come sempre non parve turbata.
Scosse la testa e si voltò
"Le regole non mi piacciono un granchè, quindi penso che me ne andrò!
Ciao musoni!
"
Salutò con la mano il gruppetto di personal trainers e si diresse agli spogliatoi.
Io rimasi in piedi, immobile, con l'espressione truce ed arrabbiata che non voleva andarsene dalla mia faccia.
Non udii le battute degli altri, nè tantomeno i loro apprezzamenti per il mio comportamento: mi sentivo un'idiota, una vigliacca, una merda...
Sospirai appena e feci per voltarmi, quando la voce di Izzy mi costrinse a girarmi di scatto
"Oh Eva, per questa sera ho organizzato una rimpatriata a casa mia con tutti quelli dell'Isola, ti andrebbe di venire?
Noah ha detto che gli farebbe piacere, che gamberetto simpatico, vero?
"
Sbottai a ridere sarcasticamente
"Esci da qui e smettila di dire stronzate, o vengo a prenderti a calci!"
Di nuovo le mie parole furono sottolineate dalle risate deliziate dei membri dello staff e dal sorriso allegro di Izzy: la rossa si strinse nelle spalle, mi salutò come se non le avessi detto nulla di più che "Ciao" e si mosse verso l'uscita.
Passarono alcuni lenti, interminabili secondi.
Il dolore mentale era tornato più forte che mai, ed aumentava a mano a mano che Izzy si avvicinava all'uscita della palestra.
Scattai in avanti all'improvviso
"Sergente Caleidon!"
Izzy, una mano già sulla maniglia della porta, si voltò radiosa
"Sì?"
Presi un bel respiro e, incurante dei bisbigli e delle risatine degli altri, mi esibii in un perfetto saluto militare
"Sarei onoratissima di presenziare alla sua rimpatriata stasera!"
Izzy si mise sull'attenti, puntandomi un dito contro con aria seria
"Soldato Eva, noi tutti saremo felici di averla come ospite!
E l'E-Scope Team potrà finalmente ricostituirsi!
"
Mi sorrise ed io, finalmente, feci altrettanto.
I commenti sarcastici degli altri non mi tangevano minimamente ormai, così afferrai la mia sacca e seguii Izzy verso l'esterno.
Il dolore mentale era sparito.
Forse sarebbe più corretto affermare che "L'amicizia scaccia il dolore".
   
 
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