Titolo:: Morte e Rinascita
Paring:: Vegeta x Bulma
Disclamer:: DBZ e tutti i suoi personaggi sono
proprietà del maestro Akira Toriyama
Note:: penso che tutti conoscano benissimo la storia
di DBZ cmq per sicurezza faccio presente che ci sono Spoiler sulla saga
di Freezer.
NOTARE BENE CHE
la fic è ambientata dopo la sconfitta di Garlic Jr, ma prima
dell'arrivo di Trunks. Vegeta è tornato alla Capsule Corp da
1-2 mesi circa.
Buona lettura ^___^
Morte
e Rinascita
24 dicembre 763 AD
Era passato un anno... Vegeta era sempre stato attento al tempo che
passava,fin da piccolo aveva imparato a calcolare il tempo che sarebbe
passato prima di arrivare ai suoi traguardi... aveva sempre atteso
....diventare re, uccidere Freezer, trasformarsi in Super Saiyan,
sconfiggere Kakaroth.... ma mentre la sua attesa continuava, i suoi
traguardi, al contrario, erano cambiati più volte in questi
anni.
Era nato quando il suo pianeta era già sotto il giogo del
tiranno, nato per diventare Re ben sapendo che quel momento non sarebbe
mai arrivato, era nato schiavo sotto Freezer ed era rimasto tale per
tutta la vita, rodendosi il fegato, mandando giù bocconi
più amari del veleno, uccidendo e sterminando...
conquistando pianeti per ordine di quello stesso essere che aveva
usurpato il suo palazzo, sedendosi sul trono che il destino avrebbe
dovuto riservare a lui solo... a quel bambino che fin da quando era
ancora neonato si era scoperto con un livello di combattimento
più elevato di quello del padre stesso...Una potenza
così fuori dal comune, la sua, che aveva abbagliato perfino
Freezer, tanto che aspettò un momento in cui il giovane
principe non si trovava sul pianeta prima di farlo scomparire dalla
mappa stellare. Freezer lo aveva risparmiato e Vegeta aveva giurato che
avrebbe fatto in modo che il tiranno si pentisse amaramente di
quell’enorme errore di calcolo...
Fu così che Vegeta iniziò nuovamente ad
aspettare, attendere il momento della vendetta in cui si sarebbe
riappropiato di tutto quello che aveva perso, di tutto quello che gli
avevano tolto fin dall'infanzia, di tutto ciò che non aveva
mai avuto.... aveva aspettato… aspettato…
aspettato fino a quel 24 dicembre di un anno fa...
"Vegeta che ci fai qui?" la voce della noiosa terrestre lo aveva per un
momento distolto dai suoi pensieri.
Bulma stava scendendo nel salone con in braccio letteralmente un
milione di pacchi tant'è che Vegeta non riusciva a vederla
dietro quella montagna di nastri e scatole colorate che si avvicinava,
pericolosamente vicino a ....
"AAAAAHH"
...cadere rovinosamente a terra
"ahi ahi... che male..." si lamentò la donna massaggiandosi
in vari punti del corpo doloranti per la caduta.
"che scena patetica..." commentò il principe tornando a
chiudere gli occhi nel tentativo di estraniarsi nuovamente da quel
mondo così lontano dal suo.
"sempre simpatico, eh..."
Bulma sbuffando cercò di alzarsi con calma e di riprendere
tutti i suoi numerosi pacchi volati per tutto il salone.
Quando riuscì nel suo intendo di radunare tutte le scatole
luccicanti tentò nuovamente di rivolgersi al saiyan sdraiato
sul divano bianco in preda a ciò che la donna non poteva che
chiamare riposo...e riposo e Vegeta erano due parole che non potevano
stare nella stessa frase senza l'ausilio di una negazione da qualche
parte...
"beh allora, si può sapere che ci fai qui? la gravity room
è funzionante sai?"
"lo so benissimo donna, non c'è bisogno che lo me lo
puntualizzi" rispose scocciato come se si fosse sentito colpito in un
punto debole...
In effetti, che non si fosse rinchiuso in quella rotonda navicella era
un particolare che nemmeno lui riusciva a spiegarsi razionalmente...
semplicemente oggi non riusciva a trovare una motivazione valida per
allenarsi come tutti gli altri giorni...forse era solamente
perchè quello effettivamente non era un giorno come tanti
altri per il principe dei saiyan....
e sembrava che per motivi decisamente diversi anche per i terrestri
quello non fosse un giorno come gli altri. Era da qualche settimana
ormai che su quel pianeta sembrava esserci un'atmosfera diversa...senza
contare che la casa in cui era ospite stava radicalmente cambiando
aspetto. In poco tempo si era ritrovato attorniato da alberi pieni di
luci, palline colorate, nastri e fili lucenti che si ripetevano anche
sulle finestre e sui muri. Sembrava ci fosse stata una corsa a chi
sarebbe riuscito nel minor tempo possibile a cambiare il colore
predominante della casa dal grigio-azzurro tipico del metallo al rosso,
oro e verde. Non erano sfuggiti al saiyan nemmeno quegli strani
gruppetti di rametti di pino, candele e ancora nastri posti su ogni
tavola, mensola o superficie orizzontale reperibile in casa. Il
principe doveva ammettere, solo con se stesso, sia chiaro, che era
curioso di sapere cosa cavolo stava succedendo su quel pianeta. Aveva
tentato di ricordare tutte le informazioni che aveva assorbito tramite
lo scouter durante il suo primo viaggio verso la Terra, ma nulla
sembrava dare una spiegazione a questo cambiamento a cui stava
assistendo da qualche tempo....e anche in questo frangente aveva
aspettato di ricevere spiegazioni, ma queste tardavano ad arrivare
quindi era il momento di indagare con disinvoltura...
"Tu piuttosto, che stai facendo donna?" chiese notando che Bulma si era
seduta a terra e stava distribuendo con cura tutti quei pacchi sotto il
gigante abete che faceva bella mostra di se nel salotto proprio vicino
al divano su cui Vegeta era ancora sdraiato.
"eh? ma come cosa sto facendo? sei cieco? sto sistemando i regali di
natale, no?"
"i regali di che?" chiese il saiyan volgendo leggermente la testa verso
la donna e alzando un sopracciglio segno della sua
perplessità.
"di natale..." ripetè lei nuovamente come se fosse una cosa
ovvia " quest'anno poi sono tantissimi per via del fatto che mi devo
rifare dell'anno scorso quando ho dovuto rinunciare a tutto questo
perchè eravamo su Namek. Nonostante sia riuscita a tornare
giusto in tempo per Natale non ho avuto tempo di organizzare nulla - si
incupì nel ricordo di quei momenti - e comunque anche se
avessi organizzato una festa non sarebbe servita ad altro che ad
evidenziare la mancanza di tutti quelli che erano...AH!"
Bulma si riscosse all'improvviso rivolgendosi di scatto verso il saiyan
accorgendosi solo ora che quest'ultimo non era più sdraiato,
ma a sedere sul divano vicino a lei con lo sguardo fisso sui suoi
stivali fino a che l'urlo della donna non riscosse anche lui dai suoi
pensieri.
"che succede?" chiese quasi spaventato dal cambiamento di
tonalità nella voce della terrestre.
"ho capito!" proclamò lei.
Vegeta non disse nulla ma il suo sguardo interrogativo spinse Bulma a
spiegarsi meglio.
"ho capito perchè non ti stai allenando!! Come ho fatto a
non pensarci... oggi è l'anniversario della tua mort..."
"TU NON HAI CAPITO PROPRIO NULLA TERRESTRE!!" Vegeta non le permise di
finire la frase alzandosi in piedi furente. Il tono del principe
spaventò a tal punto la donna che Bulma si
ricordò all’improvviso che l'uomo che gli stava
davanti avrebbe potuto ucciderla all'istante... si preparò
quindi a scusarsi, ma il saiyan non le diede il tempo nemmeno per
quello.
"NON PENSARE DI POTERMI CAPIRE COME SE FOSSI UN INSULSO TERRESTRE COME
TE!!!" urlò ancora una volta andandosene a grandi falcate
verso la porta che dava all'esterno. E poco dopo Bulma potè
chiaramente sentire il motore del generatore di gravità
della navicella che si azionava.
------
Si era fatta notte molto presto anche quella sera, in fondo era
inverno, pensò Bulma mentre nella sua camera impacchettava
l'ultimo regalo che ben presto avrebbe fatto compagnia ai fratelli nel
salone al pieno inferiore.
La Capsule Corporation era avvolta dal buio, erano solo le 10.30 ma i
genitori della giovane scienziata, stanchi per i preparativi per il
giorno seguente, erano già entrati nel mondo dei sogni
quindi la ragazza, preso sottomano il suo pacco avvolto in una lucente
carta dorata e impreziosito da un fiocco di raso blu, si diresse verso
le scale facendo attenzione a non fare il minimo rumore per non
svegliare i padroni di casa.
Tutto andò alla perfezione finchè non
arrivò nei pressi dell'albero di Natale dove il suo piede
cozzò dolorosamente contro uno spigolo di qualche pacco ...
o forse era il divano...cavolo era così buio che non vedeva
ad un palmo dal naso...
"Voi terrestri siete davvero patetici...avete la luce elettrica per
compensare la vostra incapacità di vedere al buio eppure di
notte non la usate" il commento arcigno che arrivava dal divano fece
sobbalzare la donna per lo spavento non tanto per il tono con cui era
stato proferito, molto calmo e tranquillo, ma piuttosto per il fatto
che Bulma certo non si aspettava di trovare qualcuno nel salotto a
quell'ora e meno che meno che questo qualcuno fosse il suo principesco
ospite.
"Vegeta, che cavolo!! - sbraitò a denti stretti per non fare
troppo rumore tenendosi ancora una mano al petto nel tentativo di
calmare il battito del cuore che andava all'impazzata per lo spavento -
mi hai fatto prendere un colpo! vuoi farmi morire d'infarto?"
"tsk, non sarebbe affatto divertente, conosco modi molto più
intriganti per poterti uccidere patetico essere umano"
"sei insopportabile, lo sai?" sbuffò Bulma riprendendo in
mano il pacco che nel trambusto le era caduto a terra.
"lo stesso dicasi ti te" le rispose di rimando il saiyan notando come
la donna, avanzando a tentoni, cercasse di arrivare al divano,
"ahhh dove sei? non ti vedo...."
Era irritante dover parlare con qualcuno senza poterlo guadare in
faccia, riflettè Bulma mentre cercava di orientarsi nelle
tenebre della casa.
"qui" rispose l'altro aumentando la sua aura al punto dal far emanare
una luce tutt'intorno al suo corpo.
"ah eccoti"
La ragazza sorrise felice e approfittando della luce proveniente dal
corpo del saiyan potè avvicinarsi saltando allegramente
verso divano. Quand'era ancora in volo, senza aspettare che la donna
atterrasse, Vegeta azzerò l'aura e le tenebre tornarono ad
inondare la stanza.
Un rumore sordo e la morbidezza sotto i suoi piedi assicurarono Bulma
della buona riuscita del suo atterraggio.
"nooo, perchè ti sei spento - piagnucolò- emanavi
anche un bel calduccio, forse dovrei sostituire la stufa con un saiyan,
che dici?"
"DONNA!!" la minacciò lui con il suo tono duro e
dannatamente serio.
"scusa scusa scusa"
la ragazza si affrettò a schermirsi agitando le mani davanti
al corpo per sottolineare la sua sincerità. Era decisamente
meglio non irritarlo più di quanto non lo fosse
già…
"mph"
"..."
"..."
" mi dispiace Vegeta" disse, dopo essersi infine sistemata a suo agio
in ginocchio sulla morbida gommapiuma, girata in direzione della voce
dell' uomo seduto al suo fianco.
"ho capito, lo hai già detto..."
"no, intendevo per quello che ho detto oggi..."
Il saiyan non disse nulla in risposta ma a Bulma sembrò
quasi di sentire lo stupore che il suo ospite emanava nel sentire le
sue parole.
"Non era mia intenzione portarti alla mente brutti ricordi..-
precisò dopo un attimo di silenzio -...so che non posso
capire cosa voglia dire aver provato in prima persona la morte, ma ...
si insomma - tentennò - non volevo farti arrabbiare ecco"
"tu non mi hai mai visto arrabbiato donna" rispose monocorde la voce dal
divano.
"però sai Vegeta - continuò lei noncurante delle
parole di minaccia dell'altro - in fondo non sei soltanto morto quel 24
dicembre... sei anche rinato, no? e poi ti ho invitato qui, sono
successe anche delle belle cose...è perfino morto Freezer,
lo odiavi, no? sarai felice di sapere che l'essere che ti ha sempre
sfruttato e che ha distrutto il tuo pianeta ora ha finalmente avuto
quello che meritava"
"Vaneggi Donna!! Come pensi che possa essere felice di sapere che sia
stato sconfitto da un saiyan di terzo livello come Kakaroth!! Freezer
era una mia preda...ero io quello che doveva spedirlo all'inferno!"
Quelle parole erano state pronunciate con gelida calma che nascondeva
una vena di odio così puro che la ragazza nonostante non
avesse alcun potere potè ugualmente percepire...Vegeta
odiava Freezer in un modo così profondo che le faceva
perfino male sentirne parlare il principe. Bulma non poteva nemmeno
immaginare cosa l'uomo ora seduto sul suo divano avesse potuto aver
passato per colpa di quel maledetto essere di cui lei non conosceva
nemmeno le fattezze...Aveva sentito storie orrende raccontate dagli
abitanti di Namek prima della loro partenza, pensava che nulla avrebbe
potuto aumentare l'odio che anche lei avvertiva nei confronti del
tiranno del pianeta Ice, ma quelle poche parole di Vegeta sembravano
smentire questo suo pensiero...Bulma in questo preciso istante odiava
Freezer più per quello che aveva fatto a Vegeta che per
tutte le atrocità commesse su Namek…
perchè?...
significava forse che provava compassione per Vegeta? Oddio, se il
saiyan avesse anche solo immaginato questo suo pensiero si sarebbe come
minimo ritrovata con un buco nel petto... come poteva provare
compassione per lo stesso uomo che anni fa aveva ucciso il suo ragazzo
e i suoi amici?...anche se a pensarci bene non era stato proprio lui...ecco!
lo stava facendo di nuovo... Bulma stava giustificando
Vegeta... tutto ciò rasentava l'assurdità,
pensò infine gettandosi all'indietro sul divano finendo con
la testa appoggiata al cuscino del poggiolo...
"beh io sono contenta" disse dopo un eterno silenzio
"per cosa?" chiese lui senza voltarsi
"che quel Freezer sia morto...ha fatto del male a tante... troppe
persone" e a te più di tutte... concluse
senza dare voce all'ultimo pensiero
"mhp, se è per quello l'ho fatto anch'io..." riprese lui con
un tono quasi divertito che però alle orecchie di Bulma
sembrava tanto artefatto...ma forse era solo una sua impressione...
anche se si dice che al buio i sensi si affinino....
"non è la stessa cosa" gli rispose senza quasi nemmeno
pensarci.
"non vi vedo molte differenze"
"invece ci sono un sacco di differenze!!" disse lei aggrottando le
sopracciglia continuando a guardare il soffitto, o meglio,
l'oscurità che nascondeva il soffitto.
"tipo?" la incalzò
" beh...tipo... non so..."
"ahahaha vedi? ho ragione, io e Freezer siamo uguali, dopotutto
è stato lui ad avermi allevato. I figli assomigliano sempre
al padre"
"quell' essere odioso non è tuo padre!" si
indignò la donna alzandosi di scatto tornando a mettersi in
ginocchio su divano.
"... si..te lo concedo, hai ragione, ma il mio vero padre non era certo
meglio, anzi era anche più debole..."
"ooooh insomma adesso basta! si può sapere perchè
vuoi assolutamente farti passare per un essere malvagio a tutti i
costi?"
"ma chissà - ghignò lui - forse perchè
le cose stanno proprio così, no?"
" invece no invece no invece no!!" urlò decisa agitando la
testa a destra e sinistra
"piuttosto - riprese lui - perchè tu sei così
ostinata da NON volermi far passare per l'essere malvagio che sono? E
perché mi hai invitato a vivere qui?""
"eh?"
"mh?"
perchè?... perchè?.... si, in
effetti...PERCHE'?
Bulma era rimasta scioccata,,,perchè aveva negato
così fermamente la malvagità dell'altro?
Perchè aveva invitato un assassino in casa sua come se fosse
la cosa più normale del mondo? Perchè anche ora
che si domandava se avesse fatto la cosa giusta non poteva fare altro
che rispondersi che, SI, aveva fatto la cosa giusta, senza alcun ombra
di dubbio.
"beh... - tentò di rispondere senza dar a vedere la miriade
di pensieri che le stavano invadendo la testa - perchè se ti
avessi lasciato andare in giro da solo avresti fatto uno strage non
appena avresti avuto bisogno di mangiare, e poi... beh chiamalo intuito
femminile, puoi dire tutto quello che vuoi ma tu non sei una persona
malvagia come Freezer...c'è sicuramente
dell'umanità in te"
"ahahah, sei divertente, donna, quasi compatisco la tua
ingenuità...io sono tutto fuorchè umano"
Bulma stava per raggiungere il cosiddetto limite di
sopportazione...sentiva l'ira invaderle tutto il corpo nel sentire il
saiyan che imperterrito continua a proclamarsi ciò che non
era...Era certa dell'umanità di Vegeta, ovviamente non era
un santo e nemmeno una persona senza peccati, anzi, ma quello che era
diventato per colpa di Freezer non era la sua vera natura... lei, la
miglior scienziata della città dell'Ovest ne era sicura e
Bulma Brief non si lasciava mai scappare l'occasione di dimostrare di
aver ragione ... anche quando il modo per provare tale ragione avrebbe
potuto portarla ad attraversare una strada pericolosa. Quello era
proprio uno di quei momenti...
"ma davvero? allora dimmi perchè hai pianto di fronte a
Son-kun domandandogli di vendicare te e il vostro pianeta?
perchè hai pregato Son-kun di uccidere Free..."
la presa violenta alla gola che sentì all'improvviso le
impedì di completare la frase... come previsto tirare fuori
quella storia si era rivelato pericoloso... in meno di mezzo secondo si
ritrovò a terra con la testa premuta con una forza tremenda
contro il tappeto. Sopra di lei Vegeta era un concentrato d'ira, Bulma
fu quasi felice del buio che li circondava perchè le
impediva di vedere il volto del saiyan anche se, in
quell'oscurità, alla donna pareva di riuscire a distinguere
due punti più scuri, due pozze di liquido nero che parevano
ipnotizzarla e bloccarla ancor più potentemente della mano
d'acciaio che le attanagliava la gola.
" Donna.... - il tono di lui si era fatto basso e pareva provenire da
una profonda caverna, profonda come l'odio che colorava la sua voce,
odio certo, ma non solo, vi era anche dolore, sofferenza nascosta in
quelle parole - tu non sai di cosa stai parlando... non eri li, come
puoi sapere, come puoi immaginare...."
avrebbe voluto rispondergli che si era fatta raccontare tutto da Gohan,
che dopo quel racconto si era commossa e per la prima volta era stata
sicura che aver invitato Vegeta a casa sua fosse stato giusto,
perchè il principe dei saiyan non era un uomo malvagio, ero
solo un uomo orgoglioso cresciuto nell'odio e nel dolore, un uomo solo
che aveva sempre dovuto fingere fin da piccolo, che era cresciuto con
una maschera e che aveva dimenticato come togliersela....
"RISPONDI!!!"
sciocco di un saiyan... come posso risponderti se la tua mano
mi sta strozzando impedendomi perfino di respirare ... sei uno
stupido... ma prima o poi riuscirò a toglierti quella
maschera d'ira e d'odio che ti sei costruito addosso...
quello fu l'ultimo pensiero di Bulma prima che tutto attorno a lei non
si facesse ancor più buio e lontano. Perse i sensi con
ancora la voce di Vegeta nell'orecchie...
----
Si riprese che le sembrava fosse passata un'eternità, ma una
rapida occhiata all'orologio illuminato sul camino la
rassicurò sul fatto che era rimasta incosciente per soli
pochi minuti.
Richiuse subito gli occhi riprendendo a respirare profondamente. La
gola le faceva ancora male, le sembrava di sentire ancora un residuo
della presa d'acciaio della mano di Vegeta, ma più reale di
quella sensazione era invece il calore che sentiva provenire dalla
caviglia sinistra.
Tentò di alzarsi a sedere, rendendosi conto solo in quel
momento che era stata sdraiata sul divano con un cuscino sotto la testa.
"stai sdraiata donna!" l'ordine arrivava perentorio dall'altro lato del
divano. La donna ubbidì tornando a adagiarsi sul divano, non
prima però, di aver visto a cosa fosse dovuto il calore alla
sua caviglia. Era la mano che vi era appoggiata ad emanare quel calore
accompagnato da una luce azzurra che però non era abbastanza
diffusa da illuminare null'altro che la caviglia e la mano del saiyan
stesso. Perchè le stava tenendo la caviglia? Bulma non
capiva ... ma la sensazione le piaceva ... solo ora si rendeva conto
che Vegeta in quel momento non portava i guanti e la sua mano era molto
più morbida di quanto non immaginasse. Il portare sempre i
guanti aveva un lato positivo a quanto pare...
Passarono altri minuti e la donna iniziava a sentirsi meglio con
l’andare del tempo. Cominciò quindi a muoversi per
cambiare posizione e, notando che questa volta il principe sembrava non
aver nulla in contrario con la sua decisione, completò il
movimento mettendosi a sedere mentre Vegeta continuava a tenere la mano
attorno alla sua caviglia.
"cosa...." le corde vocali la tradirono ancor prima di riuscire a
formulare la domanda, il suono roco che ne uscì la costrinse
a bloccare le parole sul nascere. Tossì alcune volte per
schiarirsi la voce notando al tempo stesso un lieve tremore provenire
dalla mano del saiyan seguito da un aumento repentino del calore
emanato.
"cosa stai facendo?" riuscì infine a dire ritrovando il suo
tono normale.
Nel momento stesso in cui proferì queste parole Vegeta
lasciò andare la presa sbuffando.
" sei solo una patetica terrestre, svenire per un niente, se non ti
avessi dato una parte della mia aura chissà quando ti
saresti ripresa ..."
Bulma non potè evitare di sorridere al sentire quelle
parole... aveva condiviso con lei la sua aura, quello stesso potere che
ogni giorno proclamava come appartenente a lui solo ... come poteva
dire di essere malvagio...
"Grazie" disse lei mantenendo il sorriso.
"di averti quasi uccisa?" le ghignò in faccia anche se lei
non lo poteva vedere.
"no, stupido - rispose mostrandogli la lingua in una smorfia ben
sapendo che, lui si, poteva vederla, poi aggiunse ancora sorridendo -
sai bene a cosa mi riferisco"
"mph" fu l'unica risposta che ricevette e la cosa la divertì
ancora di più.
Vegeta era un uomo strano, era divertente e intrigante avere a che fare
con lui, ma anche dannatamente pericoloso ... però se questo
pericolo veniva poi compensato da un solo piccolo momento di gentilezza
come quello, beh, Bulma lo avrebbe affrontato con coraggio.
“Ma perché mi tenevi proprio la caviglia?-
domandò insistendo curiosa - era la gola che dava problemi,
no?”
“tsk, e tu ti consideri una delle donne più
intelligenti del pianeta?”
“aah? Come hai detto?” cominciò ad
irritarsi lei socchiudendo gli occhi pronta a far valere le sue ragioni
“immagino tu conosca come funzione il sistema circolatorio
del tuo corpo, giusto?”
“certo, che domande!” rispose prontamente mentre
l’ira andava dissipandosi sostituita da una vena di
curiosità.
“beh per l’energia è una cosa simile.
Non importa in che punto venga immessa, perché poi va a
circolare per tutto il corpo, andando dove serve.”
“ah, ora capisco … - disse lei ammirata
– però avresti potuto tenermi la mano, sai?
Sarebbe stato più carino…”
“Donna, te l’ho detto e te lo ripeto: io non sono
un terrestre come voi! Ringrazia il cielo che non ti abbia uccisa e
vattene, mi hai seccato molto più del solito questa
notte!” ringhiò deciso il saiyan intenzionato a
finire li il discorso.
“ok ok, scusami” rispose la donna facendo per
scendere dal divano. Ma quando i suoi piedi toccarono il tappeto
andarono a colpire anche la scatola dorata che in tutto quello che era
successo era finita a terra.
“ah” esclamò Bulma raccogliendo il
regalo dal pavimento
“quasi dimenticavo … ecco tieni – disse
porgendo la scatola dorata al saiyan – è per te!
Buon compleanno e Buon Natale!”
“eh?”
Vegeta era rimasto immobile e non sembrava intenzionato a prendere il
regalo quindi Bulma , sbuffando, cercò la mano del saiyan
nel buio e la guidò alla scatola lasciandola poi nella mani
del festeggiato.
“ho detto che è per te, un regalo sia per il
compleanno che per Natale!” ripetè leggermente
scocciata.
“compleanno? E ancora questo Natale? Insomma, che diavolo
significa!!” Vegeta era sull’orlo della
frustrazione. Quanto odiava quel maledetto pianeta, le sue tradizioni e
tutto quello che lo riguardava… e poi per quale arcano
motivo non aveva ancora incenerito quella maledetta scatola e non se
n’era andato per la sua strada. Perché era ancora
li seduto…a chiedere spiegazioni oltretutto…quel
pianeta lo stava facendo impazzire, quella era l’unica
spiegazione razionale a tutto ciò…
“come? – domandò Bulma ignara dei
pensieri del principe – capisco che tu non sappia cosa sia il
Natale, ma davvero non conosci il significato del compleanno?”
“NO! E quindi esigo delle spiegazioni! ORA!!”
“ehi, calma, calma, ora ti spiego –
cominciò lei per nulla impressionata dal tono duro del
saiyan – dunque vediamo…come posso spiegarti,
vediamo, …dimmi Vegeta quando sei nato tu?”
“e questo che c’entra?”
domandò lui sospettoso
“oh andiamo, è una domanda innocua, non avrai
paura di una semplice domanda, la risposta mi aiuterà a
spiegarti, su su” lo incitò
Vegeta la scrutò guardingo prima di cedere alla sua
richiesta e fornirle una risposta
“uhmm – pensò – tramutandolo
in calendario terreste, sono nato il 732 A.D.”
“eh? Ma dai davvero? Quindi sei una anno più
grande di me … cavolo avrei detto che fossi più
giovane, maledetti saiyan, come fate a sembrare così giovani
voi, uffa!!” si indispettì la donna incrociando la
braccia sul petto
“Donna, sto aspettando!” la riprese lui irritato
“oh si, scusa, comunque io intendevo il giorno della tua
nascita, non l’anno”
“giorno? Come posso saperlo? “
“eh? – face lei sbigottita – mi stai
dicendo che i saiyan non tengono nota del giorno della loro
nascita?”
“NO, perché dovremmo? L’anno
è più che sufficiente per determinare
l’età”
“ahhh, ora capisco perché non sai
cos’è il compleanno –
proclamò lei sbattendo delicatamente il proprio pugno destro
sul palmo della sua mano sinistra – vedi, i terrestri invece
tengono conto anche del giorno e del mese di nascita, in modo tale che
ogni anno in quello stesso giorno si possa festeggiare. Quello
è il compleanno. – spiegò –
quindi dato che tu non sai quando cade il tuo vero compleanno da oggi
in poi faremo che sia oggi. In fondo un anno fa tu sei rinato, quindi
è perfetto! E deciso!! BUON COMPLEANNO VEGETA!!!”
concluse applaudendo felice per la sua idea.
Vegeta registrò le informazioni ricevute chiedendosi come
quella donna potesse essere tanto felice solo per il fatto di avergli
dato un cosiddetto ‘compleanno’.
“ne deduco – chiese lui osservando la scatola che
ancora teneva tra le mani – che abbiate l’usanza di
fare dei regali a colui che festeggia questo
‘compleanno’…”
“Esatto – rispose lei sempre con sorriso stampato
in faccia – e la stessa cosa dicasi per Natale, solo che a
Natale i regali li puoi fare a chi vuoi…”
“e dunque Natale che sarebbe?” domandò
lui incuriosito, sentiva che era vicino a risolvere il mistero del
cambiamento d’atmosfera del pianeta.
“ah beh, dunque… Natale…il concetto
nella mia testa è chiaro, ma è difficile da
spiegarlo a parole .. dunque…”
Bulma stava cercando di trovare il modo migliore per iniziare la sua
spiegazione quando sentì un tocco delicato sulla sua fonte.
La mano di Vegeta si era delicatamente posata sulla sua testa.
“cosa…?” tentò di chiedere la
donna
“fai silenzio donna!” ma il saiyan la
zittì rapido
Bulma tacque, obbedendo al tono deciso e serio che il principe aveva
usato, approfittando dell’occasione per notare ancora una
volta come la mano di Vegeta senza guanto fosse morbida e piacevole da
sentire sulla sua pelle. Come poteva una mano del genere appartenere ad
un assassino. Una mano che sapeva appoggiarsi tanto delicatamente su un
essere umano, era la stessa mano che aveva tolto la vita ad
innumerevoli creature viventi?
“ho capito” la voce del saiyan ruppè il
silenzio creatosi. Bulma tornò ad aprire gli occhi,
rendendosi conto solo in quell’istante di averli chiusi per
assaporare meglio il gentile tocco della mano di Vegeta che si era ora
allontanata dalla sua testa tornando a sparire nel buio della stanza.
“cosa hai capito?” domandò la ragazza
curiosa
“che cos’è questo Natale”
rispose ri-sprofondando sul morbido divano.
“eh? E come hai fatto?” chiese lei assumendo la
tipica espressione da bambina stupefatta e rimettendosi nuovamente in
ginocchio sul divano pronta a sentire la spiegazione del principe.
“l’ho letto nella tua mente”
“cosa hai fatto tu?” la semplicità con
cui Vegeta aveva risposto l’aveva lasciata basita, ma non
abbastanza da impedire che l’ira e l’indignazione
prendessero il posto della iniziale curiosità “
come ti sei permesso e soprattutto come diavolo hai fatto?”
“tranquillizzati donna, non si tratta di una vera e propria
lettura dei pensieri.. diciamo che ho semplicemente percepito i tuoi
ricordi e le tue sensazioni – spiegò lui senza
scomporsi, per niente intimidito dalle parole della ragazza –
una volta ho visto Kakaroth che lo faceva con il suo amichetto pelato e
se può farlo lui ho pensato che ci sarei riuscito
anch’io, quindi ho provato e come previsto è
semplicissimo” dichiarò infine.
“pazzesco, quindi voi potete percepire i ricordi e le
sensazioni della gente, è una specie di empatia, fantastico
non lo credevo possibile” affermò affascinata la
donna – ma per quanto straordinario non farlo mai
più con me sono stata chiara? Non mi piace essere spiata
nella men…”
“stai tranquilla donna – la interuppè
– ho detto che ho solo provato, ma non lo farò
più. Non mi piace spiare nella mente degli altri.. La
propria mente è l’unico luogo dove si possa essere
veramente se stessi, l’unico luogo dove chiunque
può ritirarsi a pensare, è l’unico
luogo dove si può essere liberi. Spiare al suo interno
è da codardi privi di onore e…”
Vegeta si bloccò di colpo resosi conto del fatto che stava
decisamente parlando troppo “tsk…ma
perché ti sto dicendo tutto questo…”
concluse poi con un filo di voce certo che lei non avrebbe sentito.
Bulma invece sentì… decisamente il buio affina i
senti, pensò. Ma nonostante avesse sentito quelle parole
decise di non rispondere, si limitò a sorridere pensando di
aver intravisto per un momento il vero Vegeta. Chissà quante
volte lui era fuggito nella sua mente a cercare la libertà
che non aveva mai avuto…Bulma sperava davvero che Vegeta qui
sulla Terra, potesse trovare la libertà senza doversi
rinchiudere nella propria mente, lo sperò giurando che
sarebbe stata pronta ad offrirgli tutto l’aiuto che avrebbe
potuto se solo lui avesse voluto accettarlo…magari a
cominciare dal regalo che ancora teneva in mano.
“beh allora, lo apri questo regalo o no?”
“ è davvero per me?” chiese lui un
po’ incredulo alzando la scatola per guardarla meglio
“certo!!dai dai, apri, voglio vedere se ti piace”
Vegete diede un’occhiata verso la donna dagli occhi azzurri
notando come era facile leggere impazienza e felicità in
quel volto. Quella donna cambiava umore con una facilità
impressionante, poteva essere aggressiva come una tigre e il secondo
dopo diventare mansueta come un gattino…Le donne di quel
pianeta erano strane ma nessuna assomigliava a quell’azzurra
terrestre … chi altri in fondo avrebbe mai invitato un
assassino nella propria casa…arrivando a fare un regalo a
quello stesso assassino, come se l’avergli donato un tetto,
del cibo e perfino un modo per allenarsi non fosse già
abbastanza…
Il rumore della carta strappata fu breve data la rapidità
con cui Vegeta distrusse il lucente involucro. Era una normale scatola
bianca di medie dimensioni, la classica confezione che avrebbe potuto
contenere una camicia…e il principe sperò che non
fosse un'altra camicia rosa perché altrimenti era la volta
che avrebbe incenerito la donna e il suo dannato senso
dell’umorismo sempre volto a ridicolizzarlo. Il principe
ricordava ancora quando qualche mese fa era stato costretto a indossare
quell’orrido abbinamento di colori…
Fortunatamente per Vegeta il regalo non si rivelò essere un
altro ridicolo vestito, ma aperta la scatola, gli occhi del saiyan
poterono ammirare ripiegato con cura un altro indumento che tutto era
fuorché una camicia terrestre …
“Una tuta…da combattimento?” ne dedusse
con un filo di voce colma di malcelata sorpresa.
“Esatto” - rispose Bulma sempre sorridente nel
notare come la sua idea sembrava aver centrato il bersaglio -
“completa di tutto, guanti , stivali, armatura…non
hai idea di quanto sia stato complicato riprodurre quel tessuto
partendo solo da un brandello della tua vecchia
tuta…”
“è blu…” notò lui
mentre la toglieva dalla scatola per poterla vedere meglio nella sua
totalità
“ah si, ho deciso di cambiare colore rispetto a quella nera
che avevi prima…”
“perché blu?” domandò lui
sempre continuando a guadare il suo regalo… non
era certo possibile che quella donna sapesse che il blu era il colore
preferito del principe.
“ah beh, per 3 motivi – iniziò lei
cominciando a contare sulle dita – primo: io amo il blu, ma a
te questo di certo non interessa, secondo: la prima volta che sei
venuto sulla terra avevi una tuta blu, mi ricordo di averti visto in
TV, quindi ho pensato che anche a te il blu potesse
piacere…”
Vegeta a quel punto pose lo sguardo sulla donna al suo
fianco…si ricordava di come era vestito la prima
volta che era venuto sulla Terra, aveva memorizzato il colore del
vestito di colui che era venuto per ucciderli tutti? Ma come funzionava
la memoria di quella donna…
“ e il terzo motivo?” si ritrovò a
chiedere
“oh molto semplice – dichiarò lei
– Gohan mi ha raccontato che Son-kun quando si è
trasformato ha cambiato anche aspetto esteriore, sai… a
quanto pare è diventato biondo con gli occhi azzurri, io
proprio non me lo immagino, però ho pensato che una tuta blu
con inserti gialli sarebbe stata l’ideale per andare in
coordinato con il nuovo aspetto che avrai quando anche tu ti
trasformerai. Non vedo l’ora di vederti”
Vegeta era rimasto basito… non solo quella donna stava
chiaramente dicendo che era più che convinta che avrebbe
raggiunto lo stadio di Super Saiyan, ma anche che voleva che lui ci
arrivasse … possibile che non capisse che nella testa del
saiyan il raggiungimento di quel traguardo equivaleva con la sconfitta
di Kakaroth e la conseguante distruzione di quel pianeta …?
possibile che quella donna avesse così fiducia in lui da non
credere alle promesse di distruzione che andava facendo ogni santo
giorno? Possibile che quella donna cominciasse a capirlo più
di quanto lui stesso ci riuscisse negli ultimi tempi…
“però, - Bulma riprese la parola distogliendo
Vegeta dalle sue domande interiori – questa è solo
un prototipo, nel senso che è un pezzo unico…
prima di passare alla produzione di massa volevo che la provassi e mi
dicessi se va bene o se ci sono dei punti da migliorare. Quindi quando
hai tempo di provarla fammi sapere…”
La ragazza stava ancora parlando quando sentì Vegeta che si
alzava dal divano, appoggiando la scatola sul tavolino da tè
li vicino. Il rumore successivo che Bulma sentì fu molto
simile ad un fruscio e non ci volle molto alla donna per capire che
Vegeta aveva colto fin troppo velocemente l’invito a provare
la tuta…
In quel momento la ragazza non sapeva se maledire il buio che la
circondava o se ringraziare gli dei per
quell’oscurità… se solo il rumore dei
vestiti che Vegeta si stava togliendo e stava gettando per terra la
facevano sentire come se fosse stata inserita in un forno a 200 gradi,
non avrebbe mai potuto immaginare cosa le sarebbe successo se quello
spettacolo oltre che sentirlo avesse anche potuto vederlo…
Il frusciò smise velocemente e altrettanto velocemente fu
susseguito da un altro rapido fruscio. Vegeta aveva indossato la nuova
tuta.
“non è male” decreto dopo aver tirato
qualche pungo e qualche calcio nell’aria.
La giovane scienziata nel sentire la voce del suo ospite si riprese un
po’ dall’iniziale imbarazzo, molto più
tranquilla sapendolo ora vestito e coperto in ogni punto.
“beh considerando il tuo livello di complimenti, direi che va
più che bene come commento. Possiamo ritenerci soddisfatti
entrambi, dico bene?”
“ no, non direi” disse lui sogghignando dopo aver
provato qualche altro movimento.
“COOOME?” urlò lei indignata. Quanto
odiava quel tono da sbeffeggiatore che il saiyan assumeva ogni volta
che voleva farle intendere di essere assai superiore a lei. Se prima
Bulma non sapeva se maledire o benedire le tenebre nella stanza ora era
certa di starle maledicendo, con quel buio non poteva nemmeno saltargli
al collo per strozzarlo nonostante fosse ben cosciente
dell’inutilità del gesto…
“COME OSI? HAI IDEA DI QUANTO TEMPO ABBIA IMPIEGATO PER FARE
QUELLA TUTA??? CI HO MESSO TUTTA ME STESSA, E’ CHIARO CHE LA
TUTA TI PIACE, ALMENO PER UNA VOLTA POTRESTI AMMETTERE CHE HO FATTO UNA
COSA DI CUI SEI SODDISFATTO!!! MALEDETTO SCIMMION…”
La leggera pressione che sentì sulle sue labbra fu
più che sufficiente per zittirla di colpo, come se la bocca
di Vegeta delicatamente appoggiata sulla sua le avesse rubato tutte le
parole che il suo cervello avrebbe potuto creare…
Riuscì a malapena a registrare il tocco della mano del
saiyan che con infimo sforzo la sollevò dal divano
avvicinandola al suo corpo. Il bacio durò poco, ma fu
intenso, perché era così che Vegeta faceva ogni
cosa, intensamente…
Quando le loro labbra si staccarono Bulma non riuscì a
mettere in parole nessuna delle sensazioni che le percorrevano il
corpo, fu Vegeta che colmò quel silenzio che li avvolgeva
“ora possiamo dirci soddisfatti entrambi…da
ciò che ho visto nella tua mente a Natale chi riceve un
regalo solitamente ne fa uno a sua volta quindi considera questo il mio
regalo di Natale per te, donna. Buon Natale!”
Con queste parole il saiyan la lasciò andare e si diresse
verso le scale che davano al piano superiore senza aggiungere altro.
Bulma dal canto suo era ancora immobile nel salotto, ancora in preda
allo sbigottimento, ma sul suo volto nascosto
dall’oscurità della notte si stagliava il
più bel sorriso di sempre.
Il 24 dicembre di un anno fa il principe dei saiyan era morto
per mano del tiranno che ne corrose l’animo per tutta la
vita, oggi 24 dicembre di un anno dopo, quello stesso principe era
rinato e quella maschera che il dominatore di Ice gli aveva imposto di
indossare sarebbe presto caduta per mano di una terrestre dai capelli
del colore del cielo.