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Autore: SkyIsBlueck    08/02/2011    7 recensioni
Dedicata alla mia Melly. Perchè è lei.
Faccio appena in tempo a riporre i libri per sostituirli con quelli di letteratura greca (gioia e tripudio) che il mio telefono squilla. La voce della mia amata Taylor Swift mi informa che all'altro capo della cornetta c'è quello stronzo, falso, approfittatore e tremendamente irresistibile del mio migliore amico.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sensazione più bella del mondo

 

-Dà allora ci vediamo oggi pomeriggio?-

-Oggi... Pomeriggio?- Mi rivolge uno sguardo stupito

-Si, oggi pomeriggio, dobbiamo fare insieme la ricerca di chimica, no?-

-Ah... Eh... Certo, la ricerca...-

-Te ne eri scordato?-  Tiro a indovinare

-Cosa? No, no, non me ne ero scordato, è solo che... Ecco, Dovrei vedermi con Ale oggi pomeriggio... non possiamo vederci un altro giorno per la ricerca?-

-Davide, la ricerca è per domani...- Gli ricordo pazientemente, stringendo i pugni al suono del nome della sua ragazza

-Ma Dona, Ale ha detto che mi vuole parlare, sono tre giorni che non ci vediamo... Non posso darle buca! ...Ti prego!-

-E va bene...- sbuffo -Vorrà dire che la farò io...-

-Grazie tesoro, sei un Angelo!-

Mi bacia una guancia e corre verso il suo autobus in partenza.

Tornando a casa cerco di non pensare all’enorme mole di lavoro che mi aspetterà questo pomeriggio.

Ma dannazione, perchè non riesco mai a dirgli di no? Perchè quando mi chiede un favore per poter uscire con quell’asina giuliva non posso fare altro che dirgli si? Eppure sarebbe così facile:

No Davide, oggi pomeriggio lo passiamo insieme, gomito a gomito, chini sui libri!

...Si. Certo.

Stupido Davide, stupida Alessia e stupida io che non riesco a vederlo solo come il mio stupido migliore amico stupido. Stupido.

Entro in casa e vengo sommersa dalle parole di mia madre.

-Blablabla ritardo, blablabla questa casa non è un albergo, blablabla signorinella, blablabla io alla tua età...-

-L’autobus ha forato!-

Invento, per non dirle che ho dovuto prenderne uno diverso dal solito perchè (indovinate!) ho perso il mio aspettando che arrivasse quello di Davide.

Pranzo velocemente e mi tuffo subito tra i libri, ho paura di non riuscire a scrivere la ricerca da sola. Avevamo due settimane a disposizione, ma chissà perchè il mio “compagno” era sempre occupato... Stupido!

 

Sono le sei, non alzo gli occhi da questi libri da almeno quattro ore, la testa mi scoppia ed ho bisogno di riposarmi, ma almeno la ricerca è finita. Non sarà la relazione dettagliata e curata che aveva chiesto la prof, ma per stavolta mi accontenterò della sufficienza striminzita.

Faccio appena in tempo a riporre i libri per sostituirli con quelli di letteratura greca (gioia e tripudio) che il mio telefono squilla. La voce della mia amata Taylor Swift mi informa che all’altro capo della cornetta c’è quello stronzo, falso, approfittatore e tremendamente irresistibile del mio migliore amico.

-Dà?- Rispondo scocciata. Vorrà sapere come procede la “nostra” ricerca.

Il silenzio che si estende per i successivi secondi però sembra smentire la mia ipotesi

-Davide?- Chiedo incerta. Gli sarà partita una telefonata?

Un respiro pesante dall’altro capo del telefono, seguito da uno strano verso. Un...singhiozzo trattenuto?

-Dav? Ci sei? Tutto bene?- Comincio a preoccuparmi

-Ale mi ha lasciato...- Biascica.

Uh Signur! La preoccupazione svanisce. Dovrei fingermi dispiaciuta, vero? E dirgli che tornerà, giusto? Che palle.

-Lei... Ha detto che si è stufata-

Nascondo uno sbuffo allontanando il telefono

-Dà dove sei?-

-Al parco...- Risponde con la verve di un sasso di fiume

-Arrivo.- Sospiro.

Mamma è uscita, quindi dico a mio fratello che rientrerò per cena e scendo velocemente le scale, per fortuna c’è un autobus tra poco. Due fermate e sono di fronte al parco, mi volto per specchiarmi nella vetrina.

Ma come mi è saltato in mente di uscire di casa così??

I vestiti sono ok, non mi sono cambiata dopo scuola, ma i capelli... Sono un disastro!

Li sciolgo dal mollettone in cui li avevo raccolti e li sistemo alla meglio con le mani.

Dall’altro lato del vetro, dentro il negozio, una ragazza dall’aria famigliare sta comprando una maglietta per mano con un ragazzo alto e scuro. Quando si voltano per uscire riconosco la ragazza: Alessia.

-Brutta sgualdrina!- Sibilo.

Non ha quasi fatto in tempo a lasciare Davide che già ha trovato un altro poveraccio disposto a farle da zerbino, eh?

Mi allontano velocemente dal negozio verso il parco, guardo dappertutto ma del mio amico non c’è traccia. Comincia a farsi buio e i lampioni non bastano ad illuminare tutte le panchine.

-Dav? Davide??- Lo chiamo, facendo voltare la poca gente che è ancora in giro.

Finalmente lo trovo, seduto sulla panchina più isolata del parco, i gomiti sulle ginocchia, la testa tra le mani

-Dav...- Mi siedo accanto a lui e lo circondo con le braccia -Non ne vale la pena, fidati.-

Sembra non ascoltarmi, ha lo sguardo più triste che gli abbia mai visto.

Mi allontano leggermente da lui e tirandolo piano per le spalle lo faccio sdraiare di fianco sulla panchina, con la testa sulle mie gambe.

-Non ne vale la pena- Ripeto carezzandogli i capelli, mentre lui annuisce piano.

Lentamente comincia a raccontarmi di come Alessia gli fosse sembrata stranamente distante quel pomeriggio, di come avesse risposto con un monologo sulla finzione alla sua domanda di spiegazioni, e di come l’avesse scaricato in poche parole.

-Questa è la fine della Dassia.- Conclude, riferendosi al nomignolo che avevo dato alla loro coppia sulla scia delle coppie-con-soprannome dei vip.

-Prima o poi tutto si conclude- È l’unica cosa che riesco a dire.

Dovrei essere felice che finalmente quell’asina giuliva sia sparita dalla scena, ma non posso fare a meno di pensare che Davide era veramente legato a lei... E odio vederlo soffrire così!

-Se vuoi posso parlare con Ale, magari cambia idea- Propongo, incredula delle mie stesse parole

-Ma se la odi...-

-Non la odio, semplicemente non la ritengo così simpatica-

-Ahahah certo- Ridacchia senza entusiasmo -Tranquilla, non ce n'è bisogno... E non solo perchè ha detto che era una decisione definitiva la sua.-

-E allora perchè?-

-Perchè da quando sto con Ale passo meno tempo con te... E mi manchi Dona, mi manchi un sacco.-

Fortuna che ha non mi sta guardando, non so cosa potrebbe pensare vedendomi rossa come un gamberone al sugo!

-Anche tu mi manchi...- Riesco a sussurrare con il cuore in gola.

Davide si mette a sedere, mi prende le mani e mi guarda negli occhi

-Sei la mia migliore amica e non esisterà mai una ragazza talmente importante da permettermi di essere poco presente, ok? Nessun altro avrebbe mai fatto la ricerca anche per me, o si sarebbe precipitato qui dopo che l’avevo scaricato senza un minimo di preavviso. Fai così tanto per me che non potrò mai ripagarti e...Ti voglio bene, Donatella.-

Sorrido confusa. In cinque anni di amicizia non era mai stato così diretto, così pieno di complimenti, così... Convinto di volermi bene, ecco.

È la sensazione più bella del mondo.

-Ti voglio bene anch’io Davide-

Mi abbraccia stringendomi forte, e dopo quasi un secondo anch’io lo abbraccio, aggrappandomi alle sue spalle e inspirando il suo profumo così famigliare.

No, mi sbagliavo. È questa la sensazione più bella del mondo.

 

 

Angolino mio

Te ne avevo promessa” una con la tua Devonna, ma poi ho deciso che tu sei così eccezionalmente Tu che non c'è bisogno di utilizzare nessuna Star per descriverti.

Melly, questa è per Te.

Per Te che hai delle serate nere e fingi di ridere alle mie cretinate, per Te che mi ascolti anche quando avresti più bisogno di me di un consiglio, per Te che mi passi le versioni per messaggio (e speriamo che sia giusta...)

Per Te che hai questo “amore impossibile” con un imbecille che non solo si non accorge di quanto Tu sia speciale, ma che ha anche lo stesso nome del “mio” imbecille.

E anche perchè il Tuo Compleanno è capitato proprio mentre io avevo il blocco, quindi non ti ho fatto nessun regalo. E di regali te ne meriteresti tanti quanti riesci a contarne.

Ti Voglio Bene.

   
 
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