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Autore: Serenity Turner    02/01/2006    5 recensioni
Sono harasauror e mi sono occupata della traduzione di questa fanfiction di Serenity Turner. Questo è il suo commento:Reflection on Hermione, Harry, and Ron's relationships from their 1st year up until 25 years of age. Not as boring as it sounds, and it is dedicated to my pal, Aire.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, io sono harasauror ed ho deciso di tradurre ‘A Single White Rose’ di Serenità Turner. Note: Questa storia è disponibile in lingua originale su fanfiction.net.




A Single White Rose


Hermione Granger era una normale adolescente…bhè, tanto normale quanto una strega poteva essere. Amava passare il tempo con le amiche, intrattenersi con sua madre per un ora o due, e parlare di ragazzi. Il suo amore per i libri e la scuola aveva gettato un ombra sul resto della sua personalità quando era in presenza di persone che non la conoscevano o non la volevano conoscere. Quando incontrava altri ragazzi spesso questi si allontanavano a causa della sua diligente educazione e del suo opprimente intelletto. Molte volte seguivano l’esempio di gente come Draco Malfoy e la prendevano in giro. Quello che non sapevano, quello che non potevano vedere, era che lei era come loro. La consideravano uno scherzo della natura, una nullità, qualcuno che non valeva la pena conoscere. La vita di Hermione era sempre stata questa… almeno finché non incontrò Harry e Ron.


La prima volta che Hermione incontrò Harry Potter e Ron Weasley, a loro lei non piacque. Come chiunque altro, pensavano fosse una snob, l’animale cervellone degli insegnanti, ma in pochi mesi si accorsero della sentimentale, fredda Hermione che la gente aveva trascurato per anni. Col passare del tempo, il trio crebbe sempre più unito e combatterono le nuove sfide della vita. Hermione usciva col famoso giocatore di Quidditch, e rivale di Harry, nel loro quarto anno, una relazione che aveva creato una barriera di acciaio fra lei e Ron. Harry frequentò la sua ‘cotta a lunga durata’, una strega di Corvonero, durante il quinto anno, solo per lasciarla nel giro di pochi mesi. Ron stette con una ambiziosa ragazza della loro Casa che lo chiamava ‘Pucci Pucci’ nel sesto anno. Ogni anno trionfavano dopo aver portato a termine la temporanea sconfitta di Lord Voldemort. Ogni anno superavano ostacoli diversi, e alla fine ne uscivano sempre più forti. Ma il più grande problema di Hermione, comunque, non erano le continue sfide che Voldemort causava volta dopo volta; era qualcosa, o piuttosto qualcuno che doveva affrontare ogni giorno. Harry. Da quando erano diventati amici durante il loro primo anno lei aveva sentito qualcosa per lui. Non era stata abbastanza sicura di cosa si trattasse finché cominciò ad uscire con Vicktor Krum; lo sguardo nei suoi occhi ogni volta che li vedeva insieme le spezzava il cuore. Dopo che lei e Vicktor decisero di essere amici, Harry iniziò la sua…qualunque cosa fosse, con Cho, e Hermione capì che, anche se lui aveva provato qualcosa per lei prima, adesso non sentiva più niente. Tre anni dopo divennero tutti e tre Auror, una carriera che li aveva interessati fin dal quarto anno, ed erano anche Animaghi. Ron si era fidanzato con un avvenente ragazza che aveva conosciuto durante il corso di formazione, e Harry e Hermione avrebbero partecipato al suo matrimonio. Ad un certo punto della loro vita Hermione si era voltata e aveva osservato tutto ciò che li era accaduto fino all’età di ventuno anni. Notò quanto erano cresciuti e maturati, come l’avevano fatto insieme, quanto ancora dovevano fare e quanto lontano dovevano andare.


Molto più interessante era dare un occhiata alle loro relazioni. Lei e Ron avevano sempre avuto un amicizia infiammabile. In qualunque momento trovavano qualcosa per cui litigare, tuttora sembravano riuscire a spegnere il fuoco prima che la fiamma sprizzasse troppo in alto. Ron e Harry erano inseparabili, come Sirius e il padre di Harry erano stati, e creavano ancora guai; alcune volte Hermione si sentiva come la loro madre, dicendogli di pensare prima di agire, e altre volte era proprio lì, a ridere con loro. Quando era in loro compagnia si sentiva calda e completa.


Hermione era sempre stata una ragazza modello a scuola, quando arrivarono i ragazzi. Sarebbe stata seduta lì la notte, incapace di dormire, chiedendosi se la stavano pensando. Avrebbe giocato a ‘E se?’ da sola e immaginava a chi i loro figli sarebbero assomigliati, dove avrebbero vissuto, che tipo di matrimonio avrebbero voluto avere…c’era un ragazzo in particolare a cui pensava sempre, e, nonostante non se ne fosse accorta fino all’età di ventiquattro anni, anche lui la pensava sempre.


Il loro primo appuntamento fu imbarazzante, dato che erano buoni amici e tutto, e già era come lei se lo era immaginato. Appena si sedette, guardando in quegli occhi verde brillante, realizzò che la sua non era solo una cotta; era reale. Hermione Granger era innamorata di Harry Potter. Harry avvertì la stessa emozione, ma essendo il gentil uomo, non agì impulsivamente. La portò in posti bellissimi ed esotici e le comprò rose bianche, le preferite di Hermione, per anni. Il terzo anno di anniversario le si presentò con uno splendido anello con un diamante di 2 carati. Il loro matrimonio fu magnifico, una cerimonia tradizionale, e avrebbero condiviso una vita splendida se non fosse stato per l’incidente.


Anzi, non fu affatto un incidente. Fu commesso con pure e crudeli intenzioni, e Harry non potè fare niente al riguardo. Un anno dopo il matrimonio Hermione andò a sciare con i genitori sulle Alpi francesi. Harry desiderava partire con lei ma il dovere chiamava. La baciò all’aeroporto dicendole che sarebbe venuto a prenderla la Domenica seguente, e, proprio mentre lei si imbarcava, le disse: ‘Ti amo’. Tra poco avrebbe saputo che quelle sarebbero state le ultime parole che le avrebbe rivolto. Qualcuno era salito lentamente andandole dietro, l’aveva torturata e poi emesso quell’orribile, terrificante sortilegio. Qualcuno l’aveva assassinata. Harry sapeva che l’avevano fatto per l’odio che provavano verso di lui ma, perché lei? Avrebbe voluto che vivesse una vita piena e felice, anche se avesse dovuto sacrificare se stesso per la sua salvezza. Dopo realizzò che facendo questo non le avrebbe dato una vita piena e felice, ma piuttosto una fredda e solitaria. Harry giurò che un giorno avrebbe trovato il colpevole e gliela avrebbe fatta pagare.


Mentre Harry fronteggiava la sua bara, pensava a quando erano ancora a Hogwarts. Ricordò tutte le regole che avevano infranto, tutti gli scherzi che avevano fatto, tutte le volte che avevano dovuto salvare Neville da una di quelle scale che scomparivano o da un muro che pretendeva di essere una porta. Ricordò quanto grande era la loro amicizia. Poi più nuovi e freschi ricordi cominciarono a scorrere nella sua mente, seduti di fronte al camino, sorseggiando una tazza di cioccolata, le sue braccia adattarsi perfettamente con i fianchi di lei. Pensò a come sarebbe potuto essere, se avessero avuto dei bambini, a chi sarebbero assomigliati. Abbassò lo sguardo su sua moglie, la sua carnagione pallida e senza vita contrastare con il profondo colore cioccolato della bara. Con mani tremanti, ne sollevò una di lei e mise una sola rosa bianca nel palmo chiuso. Mentre baciava la mano pallida e fredda, Harry sentì un'altra mano ancora sulla sua spalla, e, con una lacrima lungo la guancia, si voltò e vide il suo migliore amico di 14 anni. Era troppo; le lacrime cominciarono ad uscire più liberamente. Ron lo strinse in un delicato abbraccio, poi lo lasciò andare lentamente. Harry guardò sua moglie per l’ultima volta. Ebbe tempo per dire ‘Addio, amore mio’ prima che chiudessero la bara.


Harry non si sposò più. Ne s’innamorò più di nessun altra donna. Ogni anno per il loro anniversario, per il compleanno di Hermione e i primi di settembre, si sarebbe fermato di fronte alla tomba. Avrebbe voluto parlarle per ore, di tutto e di niente. E, ogni volta, prima di andarsene,le lasciava una singola rosa bianca.





Finisce così. Spero che vi sia piaciuta e che abbiate apprezzato il modo in cui l’ho tradotta. Ammetto che non è stato né facile né difficile. Solo ho dovuto fare i conti con le parole che si ripetevano. Praticamente ho utilizzato migliaia di vocabolari per sinonimi(scherzo). Bhè, attendo i vostri pareri. Un saluto, harasauror.
Buon anno nuovo!

  
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