Videogiochi > Final Fantasy IX
Ricorda la storia  |       
Autore: FFFAN    09/02/2011    2 recensioni
Questa Fan Fiction è ambientata subito dopo l'altra mia Fan Fiction. Questa è il seguito di I Am Sorry. Cosa è successo al mondo di Gaya dopo l'attacco dell'Essere Supremo? Cosa succederà ai personaggi? Che cosa faranno dopo il combattimento? E le città? Quanti danni hanno subito con quei tornado e maremoti? Lo scoprirete leggendo la Fan Fiction.
Genere: Drammatico, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La luce esplose e scaraventò via tutti i combattenti. Eiko cadde nella Palude dei Qu vicina a Lindblum. Gidan volò a Burmesia e arrivò sulla testa della statua che precedeva la sala del trono, Garnet finì all’entrata di Oilvert vicino al Moguri, Quina cadde nel mare vicino Maidan Sari, Freija nel bosco vicino a Toleno, Amarant nella Foresta del Male mentre Steiner. Beh, lui non volò via. Cadde perpendicolarmente al suolo e si ritrovò sulla terrazza del castello di Alexandria. Il coltello, che aveva distrutto quella luce, cadde nelle profondità marine. Eiko si alzò molto lentamente e si avviò verso l’uscita. Aveva subito un bel danno durante la caduta, riusciva a stento a camminare. Era tutta bagnata e le rane le saltavano vicino a causa del suo odore di Palude. Camminava nell’erba quando venne attaccata da un Gradodo. Il nemico sferro subito un attacco, buttando a terra l’invocatrice. Beh, a dir la verità non lo era più. Contro Gilgamesh, aveva perso tutti i suoi Eidolons e adesso non poteva più invocare. Era sfinita e riuscì ad alzarsi a stento ma subito fu colpita un’altra volta dal Gradodo frontalmente e un altro nemico l’attaccò alle spalle. Barcollava moltissimo, erano dei nemici molto deboli ma era troppo stanca. Non aveva la forza di combattere contro di  loro. Provò a correre contro uno di loro e a colpirlo con il suo Flauto ma il colpo andò miseramente a vuoto. Era molto lenta nei suoi movimenti. Ad un certo punto da dietro di lei, venne una sua conoscenza e la salvò da quei nemici. Era Quera che infilzò i nemici con il suo Forchettone. La ragazza sorrise per poi cadere a terra e svenire.
Gidan, invece, si rialzò sulla testa della statua e cominciò a scendere senza particolari problemi. Sentì da lontano delle voci gridare:
“Acchiappatelo!”
Dopo averle sentite, lo Jenoma si ritrovò davanti ad un Aironet che salì in volo e gli sferrò un attacco di fuoco. Il biondino si inginocchiò ma non si diede per vinto e con un salto salì sul drago e lo mantenne fermo finché non arrivarono i guerrieri di Burmesia. Erano davvero imbarazzati. Non erano neanche riusciti ad acchiappare un Aironet scappato. Ringraziarono Gidan e lo portarono in una stanza per medicarlo.
Garnet si era ritrovata a faccia a terra contro il terreno. Alzando lo sguardo poté vedere l’entrata di Oilvert. Cercò di alzarsi facendo pressione con le braccia sul terreno, ma senza risultati. Sentì da vicino il suono tipico dei moguri:
“Kupò!”
Si girò e lo vide. L’essere volatile le si avvicinò e la curò da tutte le ferite. La fanciulla si alzò rapidamente e ringraziò il piccolo. Stava per andarsene quando fu trattenuta dal moguri che aveva paura di restare solo.
Quina si ritrovò di nuovo nel mare vicino a Madain Sari. Era a galla come un morto senza muoversi neanche un po’. La sua veste fu prese da una lenza da Cimomo, che subito chiese agli altri una mano per prendere quello che aveva catturato. Pensavano fosse un pesce enorme ma quando si ritrovarono di fronte la “Grassona”, rimasero delusi. Era già la seconda volta che li aveva ingannati. Non poteva sempre illuderli di prendere un pesce grande. Ci rimasero male davvero tanto che pensarono di lasciare la Qu lì senza aiutarla. Morfello, però, si sentì in colpa e si avvicinò alla cuoca e l’aiutò a riprendersi. La buongustaia si alzò e ringraziò e si offrì per aiutarli in cucina.
Freija era caduta nel bosco vicino a Toleno ed era ancora a terra quando tre Mandragole la colpirono con la bacca. La draghiera si alzò e corse contro una dei suoi nemici e lo colpì con la sua lancia, mettendolo K.O. Intanto le due mandragole cercarono di eliminarla colpendola con due Blizzara ma niente da fare. L’ex Principessa di Burmesia non subì nessun danno ed eliminò anche gli altri due nemici con la tecnica Tango di Petali. Dopo averli messi fuori gioco, cominciò ad avanzare verso Toleno quando sentì delle urla da dietro di lei. Provenivano dalla Caverna di Quan e Freija subito corse da quella parte.
Amarant si ritrovò nella Foresta del Male. Non c’era mai stato fino a quel momento. Era caduto dove cinque anni prima Gidan, Steiner, Blank e Vivi avevano combattuto contro il Signore della Foresta. Il mercenario si alzò e cominciò a camminare. Sentì che il terreno si stava abbassando e saltò via. Dal terreno uscirono moltissimi Aracdendro che avanzarono verso l’uomo Salamandra. Quest’ultimo li guardò con aria di sfida e cominciò a farli fuori. Ne fece fuori una ventina ma non smettevano di arrivare. Non che si stesse stancando, non aveva subito molti danni contro Gilgamesh e si sentiva ancora vivace. Ad un certo punto, tutti i nemici si chiusero in un cerchio e al centro uscì il Signore della Foresta. Celedendro. Amarant subito mise fuori tutti i nemici più deboli ma ne uscirono subito altri quindi capì che doveva mettere fuori il più grosso. Si preparò e sferrò Exterminio che arrecò moltissimi danni al nemico. Era più forte dall’ultima volta e un attacco non gli sarebbe bastato per farlo fuori. Il mercenario scagliò un altro Exterminio ma non voleva morire quella bestia. Decise quindi di colpirlo con un Rising Sun che lo distrusse totalmente. Subito dopo colpì tutti gli altri nemici ma si accorse che stava succedendo qualcosa. Si stava pietrificando di nuovo la foresta. Cominciò a scappare per la stessa via che percossero cinque anni fa Gidan & Co. Riuscì a scappare e non si pietrificò come fece la foresta. L’ago di Platino l’aveva liberata dalla pietra cinque anni prima e adesso ce ne sarebbe stato di nuovo bisogno. Dall’alto l’uomo Salamandra vide qualcosa che lo preoccupò. Era un nemico già affrontato prima da Gidan e gli altri. Lui non l'aveva mai incontrato e non ne sapeva neanche la conoscenza perché non aveva mai chiesto niente delle loro avventure. Il suo prossimo avversario si scagliò contro di lui e cominciò un nuovo combattimento.
Steiner era caduto sulla terrazza del Castello di Alexandria. Fu soccorso subito dai soldati di Alexandria i quali erano mal ridotti. Fecero chiamare tutti i dottori del Regno per salvarlo e lo portarono nella sua stanza. Lo medicarono e tutto ma la ferita continuava a sanguinare. Era una ferita davvero profonda ma non era normale. Avrebbe già dovuto smettere di sanguinare con quelle medicazioni. Era una ferita mistica quella infertagli da Gilgamesh. L’avrebbe pian piano messo fuori gioco per sempre. Non riusciva ad accettare che stava per morire e per giunta senza neanche un suo compagno di avventure. I dottori andavano avanti e indietro cercando una soluzione mentre lasciavano da solo il malato. Ad un certo punto in quella stanza entrò Beatrix che sanguinava dal braccio destro e dallo stomaco. L’abito era bucato e bruciato. La Shogun di Alexandria zoppicò verso il suo amato e si stese sul letto accanto a lui. Lo guardò negli occhi piangendo. Lo abbracciò e cominciò a sussurrargli di non lasciarla da sola. Il cavaliere le accarezzò il viso, asciugandole le lacrime dicendole:
“Non pensate a me, Beatrix! Ditemi piuttosto che sta succedendo al nostro regno.”
Il coltello che aveva distrutto la luce cadde nel centro del pianeta. Nelle profondità dell’oceano dove nessuno avrebbe mai potuto prenderlo. La punta si infilzò nel terreno generando una piccola scossa sismica. Durò circa cinque secondi e subito dopo si spense. Sulla superficie acquatica però accadde qualcosa. Cominciò ad inglobarsi l’acqua in un solo punto. Sopra il coltello. Cominciò ad inglobarsi lentamente, prima una piccola onda ma mano si ingrandì sempre di più Non premetteva niente di buono tutto quello. Qualcosa sarebbe successo e con la fortuna che avevano quegli abitanti di Gaya, sarebbe successo qualcosa di davvero brutto.
 
 
 
 
 
Scusate per questo capitolo un po’ così e così. Era solo per dire quello che era successo ai personaggi dopo lo scontro con Gilgamesh. Anche il prossimo sarà simile a questo. Parlerò di quello che è successo agli abitanti di Gaya durante lo scontro con Gilgamesh. Dal terzo in poi la trama dovrebbe cominciare a muoversi.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy IX / Vai alla pagina dell'autore: FFFAN