Colpa di quella maglietta un pò arricciata sui fianchi che lasciava scoperti qualche centimetri di pelle delicata.
Mi viene voglia di toccarla.
Siamo appena arrivati al parco e tu, energica come sempre, corri, sorridendo.
Dopo qualche minuto hai già i capelli scompigliati, ti giri ridendo e mi chiami:" Nicco, ti muovi?"
Il mio nome pronunciato da lei era melodia allo stato puro.  Ghigno e ti rincorro.
Scappi.
Sembra quasi che tu voglia andare via da me; il mio incubo.
Poco dopo ti butti a terra, a fiato corto ma ridendo.
La maglietta si alza di più, scoprendo un basso ventre piatto e pallido, segno che non era ancora stato toccado dai raggi di sole.
Un neo.
Un neo che sembra una piccola stellina ricamata sul tuo fianco. Lo adoro.
Click.
Subito ti faccio una foto.
Tu che ti ami ridere e divertirti facendo collane di margherite appena nate.
Sei sempre bellissima.
Labbra rosate di quel lucidalabbra che usi solo quando esci con me.
Il tuo miglior amico.
Lo stesso che fa pensieri poco casti su di te...
Pazzo di te che sei innamorata persa di lui.
Andiamo a bere una cioccolata al bar.
Chiedo anche la panna per annegarci la mia disperazione, quando potrò stare con te?
Mai.
Dice una voce dentro me.
Intanto tu mi rimproveri, sostenendo che il mio fisico da "modello" potrebbe risentirne.
Andiamo a casa mia che tu devi studiare.
Mentre mi leggi la biografia di un filosofo, io stampo le foto di oggi.
Questa  è la mia preferita.
Ti guardo osservare il cielo e vorrei che guardassi anche me così....