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Autore: Mork    09/02/2011    2 recensioni
[Jesus Christ Superstar][Judas/Jesus]
"Lo sa che l’ho tradito perché gli sono fedele?"
Genere: Drammatico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caiaphas e gli altri saggi stavano scrivendo una condanna a morte per il Re dei Giudei, quando un fracasso improvviso fa alzar loro la testa: Judas fa irruzione nella stanza, stravolto, il viso rigato dalle lacrime, i vestiti a brandelli, le unghie sporche di sangue, la voce resa stridula dal dolore e dalla rabbia.
Prima che qualcuno potesse fermarlo, balza sopra il tavolo gridando furiosamente contro Caiaphas: «Mio Dio, l’ho visto! Sembrava sul punto di morire, ed era conciato così male che ho dovuto distogliere lo sguardo! L’avete picchiato così forte che curvo e zoppicante! E io so chi verrà incolpato da tutti! Non credo che sappia che ho agito per il nostro bene, gli avrei risparmiato tutte le sofferenze se avessi potuto! E ho agito per il nostro bene! Lo salverei, se potessi!!!»
Quel flusso disordinato ed isterico di grida è interrotto bruscamente da Annas, che tappa la bocca a Judas afferrandogli la testa con una mano e ributtandolo indietro: «Taglia corto con le confessioni, dimentica le scuse; non capisco perché sei così pieno di rimorso!»
Un paio di uomini afferrano Judas per le braccia e lo trascinano indietro lungo il tavolo, mentre Caiaphas lo ammonisce così: «Quello che hai fatto sarà la salvezza di Israele. Sarai ricordato in eterno per questo».
A quelle frasi Judas risponde con una risata sarcastica, che continua senza controllo finché non viene sbattuto fuori dal Sinedrio.
 
Barcollando e quasi inconsciamente, Judas si incammina per le strade che conducono fuori città.
Sembra uscito di senno: cammina a testa bassa, colto di quando in quando da brividi inspiegabili che gli fanno scuotere le spalle, e alternando ai singhiozzi delle brevi risatine che gli fanno brillare gli occhi e stravolgono spaventosamente la fisionomia di quel volto bagnato dal pianto.
 
La mia mente è nelle tenebre ora… mio Dio, sto male!
Sono stato usato, e Tu l’hai sempre saputo!

 
Sempre in quella sorta di trance, giunge ad una bassa collina poco distante dal giardino di Gethsemane; lì si ferma, perché qualcosa di insolito ha attirato la sua attenzione: una lunga fune abbandonata nei pressi di un grande albero. Manifestazione del volere divino? Crudele scherzo del destino?
Qualunque sia la risposta, Judas ricomincia a ridere e si butta a terra.
Lentamente, il riso, seppur folle, sparisce dal suo volto, e sembra anzi che vi faccia ritorno il senno. Judas si mette a sedere e sfila dalla cintura il sacchetto con i dodici pezzi d’argento: lo apre e lancia in aria il suo contenuto, che ricade attorno a lui tintinnando.
«Cristo, so che non puoi sentirmi, ma io ho solo fatto quello che volevi da me…
Cristo, venderei l’intera nazione perché mi hanno affibbiato il tuo assassinio…!
Mi sono sporcato di sangue innocente,
Dovrei essere rivoltato nel fango e nella melma!!!»
I gemiti gli strozzano la voce in gola, e comincia a piangere e a gemere ad alta voce, scalciando e rotolandosi per terra finché le braccia non gli cadono sulla fune. Riprende il controllo di sé tanto quanto basta per formare un cappio ad un’estremità della corda; si alza in piedi, tremando per i singhiozzi, e si arrampica sul primo albero robusto che si trova davanti. Si muove lentamente, lo sguardo stralunato, come se fosse preda di un’allucinazione. Assicura l’altra estremità della fune ad un grosso ramo, e infila la testa nel cappio; poi, aggrappandosi con le braccia al ramo, lascia cadere il corpo nel vuoto.
In un ultimo barlume di lucidità, volge lo sguardo verso il punto approssimativo in cui dovrebbe trovarsi la prigione; il suo sguardo malinconico è perfettamente cosciente, e in esso sembrano specchiarsi tutti i suoi ricordi, tutti i suoi sogni, tutti i suoi sentimenti, che ruotano tutti intorno ad un’unica persona.
 
«Io… non so come amarlo…
non so perché mi commuove…
È un uomo, soltanto un uomo,
non è il Re,
è come tutti gli altri che conosco
Mi fa così paura…
Quando sarà freddo e… morto, mi lascerà stare?
Mi ama… mi ama anche lui?
Gli importa di me?»
 
Con un ultimo grido straziato, Judas lascia la presa.
  
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