09/02/2011
7 recensioniA Good Side And A Dark Side
Gli alberi erano scossi dalla tempesta, che picchiava violentemente sul paesaggio sottostante. Era notte fonda. Due uomini stavano al riparo dal freddo dentro una grotta. Al centro era stato acceso un fuoco che rendeva l’ambiente caldo e accogliente, illuminando appena i due criminali. Il più giovane dava le spalle all’altro uomo.
Regnava il silenzio, interrotto solo dallo scoppiettare del piccolo falò.
- Itachi-san, posso farti una domanda?
Il ragazzo continuò a fissare il coprifronte tra le sue mani che luccicava alla luce tremolante del fuoco. – Dimmi.
Kisame prese fiato. – So che forse è una domanda troppo personale, ma… - esitò. – Perché hai lasciato vivere tuo fratello?
Per un attimo Itachi credette di aver trattenuto il respiro. Tracciò con il dito l’incavo che indicava il villaggio in cui era nato. Konoha.
Improvvisamente si era sentito quasi nervoso. Nessuno gli aveva mai chiesto le sue ragioni. A nessuno era importato. Per essere più precisi tutti credevano di conoscerle. Giustificavano le sue azioni con un semplice pensiero: lui era pazzo.
Forse in un certo senso lo era. Ma non come credevano gli altri.
Si lasciò sfuggire un ghigno. – Sai Kisame. C’è una parte di me che tu non conosci.
Quest’ultimo sembrò spiazzato da quella risposta.
- Quando vivevo a Konoha mi sono sempre comportato bene con tutti. Non sono mai stato… malvagio. Ero sempre gentile. Poi un giorno tutto è cambiato. – si fermò qualche istante a riflettere. – è come se mi fossi diviso in due. La parte buona e quella spietata. – quasi rise di sé stesso. Era forse la descrizione più adatta a lui.
Sospirò, sapendo che il suo compagno di viaggio lo guardava confuso dalle sue parole.
- Quale parte credi che abbia prevalso la notte dello sterminio? – chiese passando piano il dito sul solco che spezzava in due parti esatte il simbolo del suo villaggio. Il segno del suo tradimento.
- La parte spietata. – rispose deciso Kisame.
Un sospiro.
Il coprifronte finì a terra.
Il ragazzo si alzò.
Conosceva già la risposta che aveva avuto ancora prima di averla sentita. Quella che tutti avrebbero definito una risposta ovvia. Quella che lui non avrebbe mai voluto sentire.
Fece qualche passo verso l’entrata della caverna, per poi fermarsi sulla soglia.
Fu un mormorio. Ma abbastanza chiaro per sottolineare la tristezza di quella parola.
- Sbagliato.
Itachi avanzò nella tempesta sparendo tra la nebbia fitta.
* * *
Non è un granchè. Tempo fa l'avevo scritta ma faceva decisamente pena. Così l'ho riscritta! Non che adesso sia molto bella, ma decisamente migliore della vecchia (che per vostra fortuna è rimasta solo nel mio computer).
Beh! Spero che possiate gradire!
Black Drop =)