Questa è una fanfiction parecchio vecchia e non è che mi soddisfi particolamente, ma la posto lo stesso perchè l'idea mi piaceva.
Titolo:
Il regalo
Disclamer: i
personaggi sono delle CLAMP, ovviamente.
Note: leggeri spoiler. Presuppone aver letto l'episodio
del compleanno di Watanuki nel manga o aver visto l'ultima puntata
della prima serie dell'anime.
“Un osso?”
“mhn, si e allora?”
“no, niente…”
“se non ti interessa non domandare allora”
sbuffò Watanuki accelerando il passo alla vista del cancello
scolastico.
“ero solo curioso…”
“Oh certo…curioso di sapere quale fosse il
più bel regalo di compleanno che abbia mai ricevuto?
Cos’è ti sei legato al dito il fatto che non ti
abbia fatto un regalo di compleanno e me la vuoi far pesare?”
“Stupido! Sono cresciuto in un tempio, non sono legato alle
cose materiali” rispose con il suo solito tono pacato Doumeki
continuando a camminare al fianco del compagno di scuola.
“Oh,ma davvero – sorrise beffardo l’altro
ragazzo agitando davanti a se il bento ben confezionato –
allora tu puoi tranquillamente fare a meno di questo, e io posso
smettere di spadellare per te”
Il giovane arciere pose gli occhi sul pacco nelle mani di Watanuki da
cui proveniva un buonissimo profumo che le narici del ragazzo colsero
subito.
“Quello è un'altra cosa …. Piuttosto
– aggiunse subito dopo – hai preparato
l’inazi zushi oggi?”
Watanuki si sentì scuotere da una rabbia latente che ora,
all’entrata dell’edificio scolastico, stava
arrivando al culmine massimo di sopportazione.
“AHHHHRGHHH si si l’ho preparato, maledetto
approfittatore egoista ed ingrato”
“mmmhhh la spalla destra mi fa ancora
male…chissà se riuscirò ad allenarmi
oggi…” disse l’altro fingendo
preoccupazione allontanandosi dall’amico e dirigendosi verso
la sua classe.
“ARRRRGHHHH MALEDETTO DOUMEKI !!!!! TI
ODIOOOOOOO!!!!” gli urlò alle spalle il piccolo
ragazzo così forte che quasi tutti gli studenti si rivolsero
verso di lui.
Doumeki per niente impressionato continuò per la sua strada
cercando di nascondere un sorriso divertito mentre Watanuki
entrò in aula facendo un gran chiasso.
La giornata del 31 marzo iniziò così, con la
solita litigata mattutina che indispettiva Watanuki, lasciava
indifferente Doumeki e divertiva moltissimo Himawari.
“maledetto Doumeki… è stato
lui che ha voluto accompagnarmi l’altra notte… che
ci posso fare se quello stupido ha voluto mettersi in mezzo tra me e
quel dannato spettro” Watanuki prosegui con la
sfuriata di rito nella sua mente sbattendo la cartella sul banco e
sedendosi sempre con fare arrabbiato.
“Hai litigato con Doumeki-kun,Watanuki-kun?”
“Himawari-chan!” sorrise felice il ragazzo al suono
della voce dell’amica.
“Siete proprio grandi amici eh” sorrise divertita
la ragazza.
“Non è affatto così
Himawari-chan… non capisco come tu possa sopportarlo!
È oltremodo irritante. Quel suo modo di fare è
intollerabile”
“ahahah però nonostante questo, tornate sempre a
casa insieme, no?”
“eh?” la frase della ragazza aveva decisamente
colto sul fatto. Watanuki era rimasto sbalordito. Himawari aveva
ragione… loro due tornavano a casa da scuola quasi sempre
insieme… era
spaventoso…perchè…perchè
non aveva mai fatto nulla per evitare ciò!!!
“è sempre colpa di
quell’idiota… lui e la sua mania di volermi
accompagnare ovunque vada” concluse
auto-convincendosi Watanuki.
“Allora Watanuki-kun – continuò Himawari
sfoggiando un bellissimo sorriso, completamente all’oscuro
dei pensieri che passavano nella mente dell’amico –
domani è il tuo compleanno!!! Che bello!!! Come
festeggerai?”
“Ah? – nuovamente le parole della ragazza
attirarono l’attenzione del tuttofare di Yuuko – ah
già…hai ragione – disse - Yuuko-san mi
ha detto di invitare sia te che quell’idiota di Doumeki al
parco domani pomeriggio dopo scuola”
“Oh davvero? che bello! Verrò
sicuramente!”
“Davvero? Evviva - sorrise raggiante il ragazzo –
peccato che debba venire anche quella faccia di bronzo”
concluse cambiando repentinamente umore,cosa che fece sorride come
solitamente succedeva la ragazza al suo fianco.
“ahaha Watanuki-kun, sei proprio inimitabile”
#**#
Watanuki… Primo d’aprile… due letture
diverse per quei 4 ideogrammi. Oggi era proprio quella giornata. Il suo
compleanno, oltre che il suo nome…chissà come mai
proprio lui che di cognome faceva Watanuki era nato il primo
d’aprile…Yuuko avrebbe di sicuro fatto uno dei
suoi sorrisi da “lo so ma non te lo dico” e avrebbe
risposto con la sua parola preferita: Hitsuzen,
inevitabilità…
Una parola che nel ragazzo faceva nascere un senso di rispetto, ma
soprattutto di timore, una paura sottile difficilmente comprensibile,
ma molto molto profonda. Hitsuzen…nel mondo non esiste la
causalità c’è solo
l’inevitabile…Anche Watanuki ultimamente si
trovava sempre più spesso a pensare che questo concetto
avesse in realtà qualcosa di vero… ma ora come
ora erano altre le cose che gli passavano per la testa…
“YUUKO-SAAANNN !!! PERCHE’ CAVOLO DEVO ESSERE IO A
PREPARARE I DOLCI PER IL MIO COMPLEANNO!!!!”
“ma è chiaro, no? Perché nulla
è comparabile alla tua cucina” sorrise divertita
la maga guardando il suo tuttofare alle prese con una deliziosa torta
al cioccolato.
“Allora è pronta?”
“Si - sbuffò – ho finito adesso le
decorazioni” rispose il ragazzo togliendosi il grembiule
“Molto bene allora …Watanuki prendi tutti i
bagagli e …TUTTI AL PARCO!!! GO!!!!”
“MA CHE “GO” E
“GO”???? YUUKO-SANNN”
“AHAHAHA” uscì la donna trotterellante
dal negozio.
“non rida!!!” piagnucolò Watanuki
rincorrendola.
I due, accompagnati da mokona, arrivarono velocemente al parco dove
trovarono già seduti ed in attesa Himawari e Doumeki. La
ragazza teneva tra le braccia un grosso pacco regalo incartato in una
bellissima carta blu topazio corredato di un brillante fiocco argentato.
“Watanuki-kun!! Yuuko-san!! Benarrivati. Oh ciao
mokona-chan”
“Himawari-chan” si sciolse il ragazzo alla vista
dell’amica.
“oi” lo salutò Doumeki.
“umph” si limitò a sbuffare
l’altro dando un’occhiata all’arciere per
poi rivolgere completamente la sua attenzione alla giovane ragazza.
“Buon compleanno Watanuki-kun! Questo è per te da
parte mia”
“OHHH Himawari-chan…per me? Sul serio? Grazie
grazie grazie” disse Watanuki con quasi le lacrime
agl’occhi per la gioia prendendo tra le mani il pacco,
guardandolo come fosse un diamante purissimo.
“oi…cos’hai cucinato?” la voce
bassa dell’arciere interruppe ben presto l’incanto
del festeggiato.
“uphm, tutto qui quello che ha da dire, maledetto
ingordo?” lo ribeccò Watanuki mentre era intento a
scartare il suo regalo.
“qualcosa al cioccolato spero” lo ignorò
Doumeki andando a curiosare tra le cibarie.
“ehi fermo li, ingordo, la prima fetta dovrebbe toccare a
me!”
“mh?” l’arciere si rivolse verso
l’amico e Watanuki constatò con orrore che il
ragazzo si era già servito con una velocità
invidiabile e stava mordendo avidamente la prima fetta di torta.
“AHHHH ma che mi importa… mangia fino a ingozzarti
maledetto!” disse decidendo di lasciarlo perdere dato che
teneva tra le mani qualcosa di più prezioso…il
regalo di Himawari-chan.
Aprì il pacco e ne usci un bellissimo maglione nero che
sembrava fatto mano.
“Oh Himawari-chan lo hai fatto tu? Sei bravissima”
cominciò commosso il ragazzo per venir subito interrotto.
“Il realtà l’ho comprato. Quel negozio
ha davvero dei bellissimo vestiti”
“Ah si si certo – si riprese il giovane un
po’ deluso per la speranza distrutta di non aver ricevuto un
maglione fatto mano dalla sua amata – beh hai un ottimo gusto
Himawari-chan. È bellissimo. Il più bel maglione
che abbia mai visto”
“Sono felice che ti piaccia. Non è proprio la
stagione adatta, ma magari lo potrai indossare il prossimo
inverno”
“E’ davvero bellissimo. Un'ottima scelta”
commentò la maga che aveva ormai svuotato per
metà una bottiglia di sakè aiutata da mokona e
Doumeki.
“un bel maglione per ‘Watanuki scritto come primo
d’aprile’ ” canticchiò mokona
saltellando quà e là.
“Finiscila di chiamarmi così come se fosse il mio
nome completo”
“ahahah” risero mokona e Yuuko alla reazione ben
prevedibile del ragazzo, mandando giù un nuovo sorso di
sakè.
“Yuuko-san, ma non avrà mica già
cominciato a bere?”
“AHAHAH dovresti bere anche tu Watanuki AHAHAH questo
sakè è ottimo insieme a questi dolci.
Himawari-chan vuoi un bicchierino?”
“Oh beh perché no” rispose sorridente la
ragazza “dai Watanuki-kun non ti farà male un
assaggino”
“eh? Ah? Beh…Se lo dici tu
Himawari-chan…ok passami un bicchiere”
#**#
Il pomeriggio passò velocemente, le prime stelle della sera
cominciavano timidamente a comparire in cielo punteggiando
d’argento l’oscuro manto celeste.
Himawari se ne era già andata per la lezione serale di
piano, gli altri invece erano ancora al parco…non era cosa
da tutti i giorni poter vedere Watanuki ubriaco in quel
modo….
“AHAHAH Watanuki sei davvero deboluccio… Non lo
reggi proprio l’alcool” rise divertita la maga
guardando il ragazzo che continuava a bere un bicchiere dopo
l’altro accompagnando ogni sorso da movimenti alquanto
assurdi e buffi.
“Non so…hic…. Sono
ubriacccco…hic” tentò di ribattere il
ragazzo, ma mentre allungava la mano per raggiungere una nuova
bottiglia fu bloccato da Doumeki che gli afferrò il polso.
“oi basta bere, altrimenti dopo potresti
pentirtene…”
Per quanto guardarlo fare l’idiota fosse divertente Doumeki
sapeva bene che andando avanti così il ragazzo avrebbe
potuto star male.
“hic…ma che vuoi tu…hic…sono
fatti miei…”
“Oh si è fatto
tardi…Doumeki-kun…il mio aiutante per questa sera
non è più in grado di essermi di aiuto quindi
potresti accompagnarlo a casa? Non vorrei che si addormentasse per
strada ahhaha”
“YUUKOOO-SANNN !!! Non può farmi questo”
Doumeki si limitò ad annuire raccogliendo le sue cose,
mentre Yuuko ordinava a Watanuki di essere accompagnato, minacciandolo
come solo lei sapeva fare.
#**#
“Ti permetto…hic…. di accompagnarmi
solo … hic… perché …
hic… è stata Yuuko-san ad
…hc… obbligarmi…hic”
Doumeki non rispose a parole, volse solo uno sguardo al ragazzo che
ormai camminava senza cadere a terra solo perché sorretto
dall’amico.
Watanuki non lo reggeva davvero l’alcool…
Arrivarono presto all’appartamento del ragazzo. Una volta
entrati Doumeki preparò il futon dove Watanuki prontamente
crollò stremato.
“sarei riuscito…hic…ad arrivare a casa
…. hic…..anche senza il tuo aiuto”
disse il ragazzo mentre cominciava a sentirsi gli occhi stanchi.
Doumeki non lo ascoltò nemmeno e si mise a frugare in tasca
“A proposito…tieni” disse lanciando un
pacchettino che finì esattamente sul cuscino davanti
agl’occhi di Watanuki. Il ragazzo nonostante in preda
all’alcool sgranò gli occhi alla vista del
pacchetto e prendendolo in mano si alzò a sedere.
“per me?”
“è il tuo compleanno no?”
“ma io.. . hic… non ti ho fatto un
regalo...”
“se non lo vuoi me lo riprendo…” disse
Doumeki allungando una mano verso il pacchetto
“NO! Lo voglio…è il minimo con tutto
quel … hic … cibo che ti faccio da mangiare ogni
giorno” ribattè il festeggiato portando il
pacchetto verso il petto e proteggendolo con le mani.
“Beh…posso aprirlo?” disse poi
timidamente.
“è una domanda inutile!”
“è una frase di circostanza …stupido!!!
Normalmente si chiede prima di aprire un regalo”
sbuffò il ragazzo cominciando a scartare quel misterioso
pacchetto.
“Ah davvero?capisco. La trovo comunque una cosa
stupida” Fece l’altro in risposta aspettandosi
qualche insulto sul suo essere una persona priva di buone maniere o
cos’altro, ma il giovane seduto davanti a lui non disse
nulla, si limitava ad osservare il contenuto del pacchetto…
“Questo… è…”
“un osso” disse semplicemente il giovane arciere.
Watanuki alzò lo sguardo e l’espressione che aveva
in viso era di una tristezza incredibile…mai Doumeki aveva
visto l’amico con uno sguardo simile…forse era
colpa dell’alcool che ancora gli circolava nelle vene.
“beh che c’è? Non va bene?”
disse leggermente preoccupato.
“quest’osso è---è
t-tuo?”
“ah cosi sembra---” non riuscì a finire
al frase che Watanuki si lanciò verso di lui abbracciandolo
come se dovesse sparire da un momento all’altro.
“Wa---Watanuki?” Doumeki per la prima volta nella
sua vita era sinceramente sbalordito.
“NO!!!! NON ANCHE TU!!!! NON PERMETTERO’ CHE
SCOMPAIA ANCHE TU!!!”
“eh? Scomparire? E perché…”
“NON PERMETTERO’ CHE IL MIO MIGLIORE AMICO MI
SCOMPAIA DI NUOVO DI FRONTE AGL’OCCHI!! NON LO
PERMETTERO’MAI!!!”
Doumeki non credeva ai suoi occhi e alle sue orecchie… a
quanto pare l’alcool aveva il potere di abbattere tutte le
barriere del piccolo ragazzo occhialuto palesando i suoi veri
pensieri… e non solo quelli a quanto pare, infatti il
giovane arciere non potè fare a meno di notare che la sua
uniforme si stava leggermente bagnando delle lacrime del ragazzo tra le
sue braccia…Watanuki aveva paura di rimanere solo, conosceva
benissimo il dolore della solitudine, l’aveva provato troppe
volte per un ragazzo della sua età.
“stupido – esordì Doumeki accarezzadogli
dolcemente la testa come si farebbe con un bambino spaventato
pronunciando quell’insulto con gentilezza, con lo stesso tono
di una parola di conforto – io non ho nessuna intenzione di
sparire”
Watanuki alzò lo sguardo verso l’amico alla
ricerca di sincerità negl’occhi
dell’altro.
“e poi – continuò – quello non
è un mio osso”
“EH? … EEEEEEHHHHH????” urlò
Watanuki divincolandosi dall’abbraccio di Doumeki
“E allora che cavolo dici? Maledetto Stupido!!! Tu e i tuoi
scherzi idioti!!!!”
“è un osso di mio nonno, lui era un esorcista
più potente di me, ho pensato che ti sarebbe stato
utile…io non potrò sempre esserci se qualche
spirito di attaccasse”
“eh? Un osso di Haruka –san?
….Capisco… lo terrò con
cura…ma solo perché è un suo regalo,
non certo perché me l’hai dato tu!”
“non lo consideri un mio regalo?”
“certo che no! Non voglio regali da te! Devo gia sopportare
la tua presenza ogni giorno…è più che
sufficiente!”
“…”
Watanuki si alzò per sistemare il regalo in un omamori come
aveva fatto per il precedente osso. Essendo di Haruka di sicuro gli
sarebbe tornato utile…in fondo Doumeki aveva ragione, lui
non poteva sempre esserci quando si metteva nei
guai…L’osso precedente si era rilevato un'ottima
protezione, una protezione che gli era stata regalata dal suo primo
vero amico…
“oi” il richiamo del ragazzo riportò il
pensiero di Watanuki al presente.
“il mio nome non è oi!”
“--- Watanuki…”
“che vuoi?”
“anch’io sono contento di essere tuo
amico”
Watanuki non rispose, rimase rivolto con la schiena all’amico
per nascondere il sorriso che gli si dipinse in volto, un sorriso che
se si fosse voltato verso Doumeki avrebbe visto rispecchiato anche nel
volto dell’arciere.
L’amicizia che uno aveva regalato all’altro era
decisamente il regalo più bello che potessero ricevere.