- A dream , a message , an interpretation –
 
Prima parte
 
Un tetto. Un tetto di un grattacielo. Un tetto piatto e grigio, da cui si possono osservare gli altri palazzi. Il tetto e un muro. Un muro che tagliava il tetto in due parti , ma non andava a chiudersi con le estremità di quest’ultimo. Infatti si poteva tranquillamente passare dall’altro lato del muro, ma me lo impedii. Anzi, a dire la verità, non ci pensai proprio. Mi sedetti appoggiata  con la schiena ad un lato della parete, vicina alla fine di essa , le ginocchia strette al petto e il mento volto come per tentar di ascoltare le parole dell’altro. Dall’altro lato c’era un ragazzo , appoggiato nella medesima posizione del mio corpo . Potevo guardare il suo profilo e lui ,probabilmente il mio.
- Ciao – salutò con voce allegra ma flebile. Naturalmente sapevo a chi appartenesse .
- Ciao Michael…- ricambiai saluto con atteggiamento più normale possibile. Un dialogo assolutamente banale e semplice , ma che la sua voce rendeva intenso , ci coinvolse in una conversazione.
Seconda parte
 
- Posso passare al di là del muro Michael? Almeno posso guardarti in faccia.- Gli chiesi osservando il buffo modo in cui stavamo dialogando da minuti ormai.
- No è meglio di no. C’è un paparazzo ,proprio lì . Vedi Veronica?- Mi sporsi dall’altra parte del muro senza grande fatica , dato che sporgendo il viso potevo tranquillamente vedere chi fosse questo paparazzo. L’aria era più fresca, c’erano molte più nuvole,candide  che nel mio lato di muro, ed tutto era più surreale. Vidi un uomo vestito di nero, con occhiali altrettanto scuri e capelli dello stesso colore, affacciato ad un balcone . E ci fissava. Per quanto la cosa potesse essere insensata, fui costretta ad accettarla.
Terza parte
 
Trovai Michael affianco a me , appoggiato ,questa volta solo con la testa alla parete . le sue gambe erano stese in avanti , facendolo stare in una posizione quasi allungata. I dialoghi erano diventati più profondi e tra Michael e me  non mancavano momenti di affetto e sorrisi. Non riuscivo a pensare a nulla. La mia testa era così leggera e priva di preoccupazioni. Il mio umore così felice e la mia anima così sollevata. Nella mia parte di muro era apparsa lentamente una stanza, non molto arredata a dire la verità, con luci deboli e tre bassi letti. Ma non mi importava . Avevo ritrovato Michael ed era solo per me in quell’immensa beatitudine.
 
Quarta parte
 
Sentii dei passi , forti e sonori , come se volessero scuotermi e farmi tornare ad una più dura realtà. Due mie amiche , compagne di classe nonché una anche compagna di danza, e nel sogno coinquiline, si avvicinarono a me e a Michael che avevamo iniziato a guardarle, con un trolley rosa . Io abbastanza irritata in realtà, forse perché anche loro erano fan del mio Michael, o forse perché avevo già capito tutto.
- Sono le 17.30 , dobbiamo andare a danza.- Mi informò la mia amica sorridente. Scossi la testa in segno di disapprovazione .
- No oggi non vengo. Resto con Michael- le annunciai solennemente ,sicura,con un grande sorriso. Non guardai Michael ma restai con lo sguardo fisso su le due ragazze . Non insistette fortunatamente e con un sorriso imbarazzato , forse dalla presenza di Michael , mi rispose un semplice “Ok”
 
Quinta parte
 
La loro assenza durò pochi minuti e al loro ritorno , anche se non dissero nulla ,continuando a sorridere imbarazzate , mi fecero cenno di andare con loro. Guardai Michael che mi fissò a sua volta con un dolce sorriso. Mi svegliai.
 
 
 
Una possibile interpretazione di questo strano sogno ,elaborata nella mia testa in questi giorni di malattia(quindi se vi sembra assurda e ridicola ,calcolate che ho la febbre e forse sto delirando).
 
 Il muro è la parte di cielo che divide Terra e Paradiso , non chiuso completamente con i bordi del tetto in quanto attraversabile , a volte volontariamente a volte non (morte). Quindi io sono sulla Terra e Michael in Paradiso , separati solo da quel muro incompleto. Se ricordate quando gli chiesi se potevo passare dalla sua parte di muro mi disse di no perché c’era il paparazzo. Come sapete l’unico modo per sorpassare quella linea di cielo (muro) è morire , ma se mi fossi suicidata per raggiungerlo , non ci sarei riuscita comunque poiché il diavolo (paparazzo) era sempre in agguato e secondo l’inferno di Dante ,i morti suicidi vanno all’inferno in quanto violenti contro se stessi. Se l’avessi fatto saremmo stati ancora più lontani. Ma lui può passare dall’altra parte di muro, sulla Terra. In senso realtivo ovviamente . Ciò per dimostrarmi che lui mi è vicino , mi è accanto e mi osserva. Le mie due amiche (che ricollego alla danza) dicono che è ora di andare a lezione, ovvero di svegliarmi e tornare alla realtà, mostrandomi il trolley rosa ,il bagaglio delle nostre esperienza e di quelle che dobbiamo fare. Acconsentono a farmi stare un altro po’ con Michael , ma il tempo è ormai scaduto quando tornano per la seconda volta a dirmi di andare con loro. Devo salutare Michael, devo tornare alla realtà, alla danza, alle mie passioni, alla scuola . Devo vivere la mia vita sulla Terra . (probabilmente perché in questo periodo non riesco a pensare ad altro che a Michael e al fatto di volerlo raggiungere in cielo.).
 
Morale: devo smettere di vivere nel mio mondo immaginario, fatto di idee e film mentali su Michael e devo farmi strada per vivere la mia vita.
 
Per chi l’ha letta tutta: innanzi tutto grazie, forse è una scemata ma mi ha …si …turbata in un certo senso, molto.