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Autore: Kurtofsky    10/02/2011    9 recensioni
Era quasi la mezzanotte del 14 Febbraio e Dave, sdraiato a pancia in giù sul suo letto, continuava a provare a scrivere sul piccolo schermo del cellulare qualche frase.
Ormai erano passate quasi due ore ma continuava sempre a cancellare tutto quel che riusciva a scrivere...
Un po' per l'imbarazzo un po' perché si sentiva davvero ridicolo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Please, be my Valentine.
Fandom: Glee
Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Genere: Fluff, Romantico, Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, What if? (E se…), Slash
Conteggio Parole: 894
Note: 1. Per il mio amore che, nonostante tutte le mie seghe mentali, continua a spronarmi a scrivere.
Merci beacoup. <3

{ Please, be my Valentine ~



Aveva dovuto minacciare due o tre persone per riuscire ad avere quel numero.
Lo avevano rubato dalla rubrica del cellulare di Mercedes Jones, una delle amiche più intime di Hummel.
O almeno... Così si diceva in giro.
Dave aveva visto molto spesso i due insieme, sembravano essere davvero in ottimi rapporti poi, ovviamente, vi era anche il Glee Club che li accomunava.
E una delle ultime volte in cui aveva potuto vedere Hummel a mensa era proprio seduto al tavolo con la ragazza.

Ormai però le cose erano cambiate...
Hummel, per colpa sua e delle sue minacce di morte, si era trasferito alla Dalton.
Una scuola per ricchi figli di papà, un covo di checche canterine dove avrebbe potuto godere della compagnia di quel nano dalle folte sopracciglia che si era portato con sé per parlargli.
Di sicuro era il suo ragazzo...
O qualcosa di simile.

Ma Dave non riusciva ad accettare un pensiero del genere.
Aveva fatto passare le pene dell'Inferno ad Hummel, ne era consapevole, ma era anche riuscito a trovare il coraggio - anche solo per una volta - di scoprire le carte e mostrarsi per quello che era davvero.
Lo aveva baciato e cosa aveva ottenuto in cambio?
Un rifiuto...

Aveva fatto tremendamente male, forse per quello Dave aveva deciso di continuare a fare il bullo con Hummel, di far finta che tra lui e l'altro non fosse accaduto nulla negli spogliatoi...
Ma aveva sbagliato ancora.
E Hummel se ne era andato, lasciandolo solo.


Aveva faticato molto ad ammetterlo a se stesso ma l'altro gli mancava tremendamente.
Forse fu per quello che si decise a rimediare il numero di cellulare di Kurt.
Voleva sentirlo, o anche solo farsi sentire.
Kurt non lo avrebbe scoperto: si era fatto un nuovo numero solo per potergli mandare un sms il giorno di San Valentino.

Ma cosa avrebbe mai potuto scrivergli?
Delle scuse erano impensabili - del resto avrebbe capito subito chi fosse - e anche quei tremendi messaggi smielati non facevano per lui.

Era quasi la mezzanotte del 14 Febbraio e Dave, sdraiato a pancia in giù sul suo letto, continuava a provare a scrivere sul piccolo schermo del cellulare qualche frase.
Ormai erano passate quasi due ore ma continuava sempre a cancellare tutto quel che riusciva a scrivere...
Un po' per l'imbarazzo un po' perché si sentiva davvero ridicolo.

Come aveva potuto ridursi in quel modo per colpa di Hummel?
Sospirò e sentì il click della sveglia sul suo comodino segnare la fatidica ora.
Era ormai giunto il giorno degli Innamorati.

Dave prese un respiro profondo e, senza pensarci - aveva anche pensato troppo per quella sera - scrisse la frase più famosa che conosceva per quella ricorrenza.

Please, be my Valentine.

Fissò quelle quattro parole e prima di cancellarle - come aveva fatto con tutti i precedenti sms - premette il tasto invio e spedì il messaggio ad Hummel.

Avrebbe risposto?
E cosa?
E se lo avesse riconosciuto?
Che figura avrebbe fatto?

Mille domande del genere cominciarono a formularglisi nella mente.

- Ho fatto una cazzata... - mormorò stringendo a sé il proprio cuscino e cercando di calmare quella stupida aritmia cardiaca che era comparsa da quando aveva premuto il tasto invio...

I minuti passavano, e sembravano essere più lunghi del solito.
Non rispondeva...
Hummel aveva ignorato il suo sms.
Magari era troppo preso da altro o si stava sciogliendo per l'sms di quel nano...

Stava pensando così tante cose che all'inizio non si rese neanche conto che il cellulare nella sua mano stava vibrando.
Dopo il terzo, o forse quarto squillo, si risvegliò e fissò lo schermo del cellulare.

- Cazzo! - si ritrovò ad esclamare.

Hummel lo stava chiamando.
Forse era perché non conosceva il suo numero?
Aveva pensato a tantissime reazioni da parte dell'altro ma non aveva pensato ad una cosa così scontata come una chiamata.

Decise di rispondere senza però proferire parola.
Se gli fosse andata bene magari avrebbe potuto sentire la voce di Kurt...

Accettò la chiamata e portò il cellulare all'orecchio.
Era teso e si limitò a sentire ogni rumore che proveniva dall'altra parte.

Un respiro, lento e tremolante...
Hummel sembrava un po' agitato.

Respirò anche lui, cercando di non fare troppo rumore.

Kurt respirò ancora, poi prese fiato e coraggio e chiese

- Chi è? -

Il cuore di Dave saltò dei battiti sentendo quella voce.
Quanto gli mancava...

- Se vuoi che io sia il tuo Valentino dovresti almeno rispondermi, no? - cercò di insistere Kurt con un pizzico di agitazione nella voce.

Karofsky continuò a restare in silenzio.
Non poteva, né doveva e tantomeno voleva farsi riconoscere da Hummel.

Passarono alcuni minuti in cui Kurt continuava di tanto in tanto a chiedere se dall'altra parte della cornetta ci fosse qualcuno ma Dave continuava a limitarsi ad ascoltarlo.

- Bhè... Credo che adesso attaccherò.
Quando avrai il coraggio di dirmi chi sei chissà, magari potrei essere davvero il tuo Valentino.
A patto che tu sia uomo, ovviamente! - cercò di scherzare ancora Kurt.

Dave si lasciò sfuggire dalle labbra un respiro più profondo.
Non poteva fare nulla, aveva rovinato tutto e se Hummel lo avesse scoperto sarebbe stato peggio, soprattutto per lui.
Così chiuse la chiamata, senza aspettare che fosse Kurt a farlo.

Fece un piccolo e triste sorriso e abbandonò il cellulare sotto al cuscino.
Aveva fatto una cosa stupidissima, ne era consapevole.

Chiedere ad Hummel di essere il suo Valentino era impossibile...

Chiuse gli occhi ma venne distratto di nuovo dalla vibrazione del cellulare.
Lo stava chiamando di nuovo?
No.
Era stata breve questa volta.

Prese nuovamente il cellulare tra le mani e fissò lo schermo.
Un nuovo sms in entrata da Hummel.

Lo aprì e, con il cuore in gola e le mani sudate per l'agitazione, si decise a leggerlo.

I'm not Valentine. I'm just Kurt Hummel, Karofsky.
   
 
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