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Autore: Erisedesire    10/02/2011    4 recensioni
““Sai, preferirei anche che voi quattro la piantaste con i vostri piani di conquista del mondo. A quanto pare non servono ad altro che togliere punti ai Grifondoro.” Continuò Lily, gli occhi ridotti a fessure. James sospirò. “Non è il mondo che vorrei conquistare, Lily.” Mormorò, troppo dolcemente.”
Questa storia si è classificata quinta al "Free contest" di AliH.
Mille grazie alla giudicia!
Buona lettura.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nessuna rosa è senza spine

Questa storia si è classificata quinta al "Free Contest" di AliH. Per prima cosa ringrazio tantissimo la giudiciA, che fra l'altro è una delle poche  scrittrici che adoro davvero! =) Buona lettura!

Nick autore: _madduz_

Titolo: Nessuna rosa è senza spine

Personaggi: Lily Evans, James Potter

Pairing: Lily/James

Genere: Generale, Romantico

Rating: Verde

Avvertimenti: One Shot

Parole scelte: Finestra, Spina

Citazione scelta: Ci sono giardini di cui nessuno conosce l’esistenza, ma che risiedono nell’anima di ognuno di noi.

Introduzione:  “Sai, preferirei anche che voi quattro la piantaste con i vostri piani di conquista del mondo. A quanto pare non servono ad altro che togliere punti ai Grifondoro.” Continuò Lily, gli occhi ridotti a fessure. James sospirò. “Non è il mondo che vorrei conquistare, Lily.” Mormorò, troppo dolcemente.

 

Nessuna rosa è senza spine

La torre dell’orologio suonò la mezzanotte e i suoi rintocchi forti riecheggiarono nel silenzio.

Lily era seduta su una comoda poltrona della sala comune di Grifondoro, fissava le fiamme che si contorcevano nel camino e pensava alla sua ‘Tunia.

Era il suo quinto anno ad Hogwarts, il giorno prima era rientrata dalle vacanze di Natale passate in famiglia. Probabilmente erano state le peggiori di sempre: sua sorella si era arrabbiata con lei e la aveva guardata con disprezzo, tenendosi a distanza per l’intera settimana. Tutto per colpa di uno stupido scherzo dell’Idiota Numero Uno: Petunia odiava la magia e la strillettera con gli “auguri di buone feste” non era stata di suo gradimento.

In quel momento il quadro della Signora Grassa scattò e quattro ragazzi sfrecciarono nella stanza ridendo come pazzi, seguiti dalle urla furibonde della direttrice della loro casa: “E cinquanta punti in meno a Grifondoro! Per ciascuno di voi!”

Lily non ebbe bisogno di voltarsi per sapere chi era la causa di tutto quel baccano. “Idioti.” sibilò velenosamente.

“Oh, oh! Avete sentito ragazzi?! La Evans crede che noi siamo degli idioti!” la canzonò James.

“Dovrebbe vedere in che stato si trova Mocciosus, allora!” continuò Sirius maliziosamente.

Lily stava per ribattere qualcosa a proposito del loro stadio mentale, ma venne preceduta da Remus Lupin, l’unico dei quattro con cui riusciva perfino a trovarsi d’accordo.

“Smettetela ragazzi! Finiremo per svegliare l’intero dormitorio. E poi …” improvvisò un sonoro sbadiglio “Sto morendo dal sonno, andiamo a dormire!” disse, iniziando a salire le scale che portavano al dormitorio maschile. Borbottii sommessi e rumore di passi le annunciarono che anche gli altri stavano facendo lo stesso.

Prese mentalmente nota di ringraziare Remus, la mattina seguente e sprofondò di nuovo nella poltrona scarlatta.

Era una delle sue notti insonni, quelle in cui non riusciva a bloccare il flusso di pensieri e poteva solo fermarsi ad ascoltare. Un gufo entrò veloce dalla finestra spalancata alla sua destra e posò una lettera su un tavolo alle sue spalle prima di sparire di nuovo nella notte.

Le venne in mente quella volta in cui sua madre la aveva fatta sedere sul davanzale della finestra di casa sua. Avevano appena aperto la lettera di ammissione ad Hogwarts e Lily era un po’ spaventata: “Strega” nel suo mondo era un termine tutt’altro che positivo. Ma sua madre le aveva indicato il mondo all’esterno, il loro bel cortile verdeggiante e le aveva detto una bellissima frase. Quale? Non riusciva a ricordare.

Chiuse gli occhi concentrandosi, ma fu inutile. Sapeva solo che la paura all’improvviso se ne era andata …

Sospirò e li riaprì.

“AAH!” saltò in piedi, il cuore in gola: James Potter era proprio davanti a lei, più precisamente ad un palmo dal suo naso, e sghignazzava odiosamente, evidentemente soddisfatto del suo ennesimo scherzo.

“Sei insopportabile! L’Idiota Numero Uno, Potter!” Gli strillò contro furibonda.

“Che ci fai qui? Tornatene con i tuoi amichetti decerebrati!” Continuò puntandogli minacciosamente un dito contro.

Ma James Potter rideva. “Rilassati Evans, la notte è giovane!”

Lily si risedette, improvvisamente calma, afferrò un rotolo di pergamena fra quelli sparsi sul tavolo davanti a lei e prese a leggerlo.

“Ti senti bene Evans?” Domandò James spostandosi verso la finestra ancora aperta, il suo solito sorriso malandrino stampato in volto.

Lily alzò momentaneamente lo sguardo. “Certo Potter, leggo.” Sentenziò impassibile.

James inarcò il sopracciglio destro. “Ah-ah. E da quando sai leggere al contrario?” chiese ironicamente.

Lily raddrizzò la pergamena e arrossì un po’ sulle guance. “Ti sto ignorando Potter. Mi sembra l’unico modo per sopportarti.” Sibilò indignata.

James si sedette sul davanzale della finestra con aria scettica.

“Sai, preferirei anche che voi quattro la piantaste con i vostri piani di conquista del mondo. A quanto pare

non servono ad altro che togliere punti ai Grifondoro.” Continuò Lily, gli occhi ridotti a fessure.

James sospirò. “Non è il mondo che vorrei conquistare, Lily.” Mormorò, troppo dolcemente.

Non sapeva come era successo, ma quando James aveva pronunciato il suo nome, per la prima volta dopo secoli, qualcosa dentro di lei era scattato come una molla e improvvisamente aveva ricordato.

“Ci sono giardini di cui nessuno conosce l’esistenza, Lily, ma che risiedono nell’anima di ognuno di noi.”

Sussurrò.

“Cosa? Parli da sola Evans?!” La canzonò James, il suo tono di voce era tornato quello di sempre, forse non era mai cambiato.

Lily arrossì di nuovo. “Nulla James” rispose calcando il suo nome “è solo … Un ricordo”.

Aveva ricordato la frase di sua madre, quella che le aveva detto dolcemente posandole l’indice sul cuore.

“Un ricordo sdolcinato Evans. Però dovrei appuntarmelo … Potrebbe tornarmi utile, magari con Clearmoon …” La prese in giro.

Lily divenne rossa quanto i suoi capelli, questa volta di rabbia. “Non provarci Potter! Me la ha detta mia madre cinque anni fa!” Scattò di nuovo in piedi e raggiunse James che stava già estraendo carta e penna.

“Com’era? Giardini nelle nostre anime …” disse, ma Lily gli strappò violentemente la pergamena dalle mani e la fece a pezzi rabbiosamente.

James la fissava, e sotto alla sua maschera indignata, rideva.

Quando ebbe finito, Lily gettò i rimasugli fuori dalla finestra e li guardò ondeggiare nell’aria. Non voleva nemmeno immaginare Potter che andava a flirtare con quella bisbetica della Clearmoon, utilizzando una frase che nemmeno capiva.

“È vero Evans? La storia del giardino e tutto il resto … Nel tuo cosa c’è?” Le chiese a bruciapelo.

Lily si voltò lentamente, colpita da quella domanda inattesa. In realtà aveva già una risposta … la aveva da sempre, da quando aveva undici anni. Ma sarebbe arrivata a dirla proprio a lui?

Lo guardò negli occhi castani, cercando di scorgere la sua solita ironia.

Ma James Potter non era mai stato più serio, sentiva l’aria intorno a loro vibrare in silenzio. Forse era il momento giusto, forse era finalmente riuscito ad aprire un varco dentro di lei.

“In realtà io … Io ho sempre immaginato un giardino fiorito, uno di quelli accoglienti che ricordano casa. Un giardino pieno di rose … sai, di quelle che sbocciano all’improvviso, come per magia. Ho sempre cercato di non dimenticarla, questa frase, perché dice chi sono … cosa sono.” Sussurrò.

Poi vide lo stupore di James, una punta di quello che interpretò come scetticismo nei suoi occhi e avvertì il rumore di qualcosa che si rompe. “Lascia perdere Potter, tu non capisci.” Disse duramente.

James fissava ancora quelle grandi finestre che davano sul suo giardino pieno di rose e vedeva quello squarcio di cielo luminoso spegnersi e tornare notte.

Sentì lo schianto del vetro che si infrange, le mille schegge che si conficcavano ovunque, più taglienti che mai.

“Fiori Evans? Io vedo solo spine.” Anche la sua voce era più dura, della dolcezza che Lily aveva avvertito prima, quando aveva pronunciato il suo nome, non rimaneva nulla.

Le spine delle sue rose, dei suoi sogni, colpivano dritte al cuore di James, ferendolo nel profondo.

James si voltò e  salì in fretta le scale, più stanco di quanto fosse mai stato, senza nemmeno salutare la ragazza. Lily lo guardò sparire, lo stomaco chiuso in una morsa e le mani che tremavano senza controllo.

 

Nessuno di loro sapeva cosa era successo quella sera, ma entrambi ne avvertirono il dolore.

Avevano creduto di potersi cogliere così, velocemente e a mani nude. Senza capire che serviva tempo, che prima di cogliere una rosa andavano tolte tutte le spine.

 

 

 

NdA: Ho utilizzato la frase facendola pronunciare dalla madre di Lily per spiegarle che dentro ciascuno c’è qualcosa di speciale, per Lily la magia. Lily poi ripete la frase a James, pentendosene subito dopo, a causa di una sottigliezza che forse nemmeno era vera. Ma doveva finire così, perché quei due sono sempre stati in contrasto, fino al settimo anno, quando James “mette la testa a posto”.

Io ho cercato di trasmettere le sensazioni dei due personaggi, l’irritazione di Lily, l’ironia di James. Spero di esserci riuscita.

 

Quinta classificata - Nessuna rosa è senza spine - Madduz

Grammatica: 8,05/10
Stile e lessico: 8,5/10
Attinenza al tema: 10/10
IC e Caratterizzazione del Personaggio: 10/10
Originalità: 18/20
Giudizio personale: 4,5/5
Punti bonus: 3.5/3.5

Totale: 62,55

Maddddd! *__*

Sono rimasta totalmente estasiata da questa tua dolcissima fanfiction! Perciò sappi che l'ho adorata dall'inizio alla fine (triste fine, uff T.T)
Certamente, lo ammetto: il finale mi ha lasciata con l'amaro in bocca; però un lettore molto attento capisce subito che quel "prima di cogliere una rosa andavano tolte tutte le spine" significa che comunque, prima o poi, quel fiore sarà colto e il loro amore – tenerissimo amore – sboccerà come una rosa, come per magia – per riprendere le dolci parole della Evans.
Nel complesso la storia è d'impronta piuttosto fluff, simpatica; i dialoghi sono vivaci e frizzanti, un po' come il rapporto che c'è tra Potter e la Evans: sempre in contrasto, sempre a battibeccare su qualsiasi cosa (spesso mi ricordano Ron ed Hermione).
Scorre velocemente ma è originalità e il tuo stile porta il lettore direttamente nel racconto, a contatto con i due personaggi che si scherniscono a vicenda con assurde frecciatine.
Quello che non ho apprezzato – ma non devi considerarla una critica, magari un piccolo appunto per il futuro – è il totale distacco che c'è tra una parte della storia e il resto, quando Lily e James si feriscono a colpi di frase.
Il discorso fila, certo: Lily ha pensato che quello sbruffone di James non potesse affatto comprendere certe sottigliezze; però il distacco è veramente troppo forte e stona rumorosamente con il resto della fanfiction.
Avendo tu scritto una storia simpatica, una sorta di Commedia, be', arrivare al finale e ritrovare questa 'netta separazione' mi ha lasciata un pochettino perplessa. Tutto qui.
Questo è l'unico appunto che volevo farti per quando concerne la trama del tuo racconto.
Per quanto riguarda la grammatica: ci sono alcune virgole mancate, la parola Strillettera si scrive con la 'S' maiuscola e, quindi, non con la minuscola; e disseminata nel testo c'è una virgola che non serve.
Stilisticamente non ho nulla da ridere, perché come ben sai adoro il tuo modo fluido e scorrevole di scrivere. E poi tu sei così brava da farmi entrare nella storia! *_*
Sei stata bravissima, davvero.
Mille complimenti e grazie per aver partecipato a questo Contest!

   
 
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