<<Dannato. Hai finito di fissarmi ogni volta? Tu...tu inutile essere. Sei solo un bambino, stupido aggiungerei, perchè non ti rendi conto di esserlo. Non hai forse ancora capito che devi lasciarmi in pace? Lo so che mi ami. Lo so, lo so - Cosa credi, che io non abbia mai provato lo stesso sentimento nei tuoi confronti? Si che l'ho provato, ma adesso mi rendo conto di averlo solo creduto - che mi ami, che non riesci a non trovare occasione per rivolgermi la parola. Se solo non mi avessi stuzzicata di contunuo, offendendomi e prendendomi talvolta anche a parolacce, ora sarei dell'opinione che tu sei diverso. Ma no, tu rovini sempre tutto. Oh, ti prego, non dirmi che non è vero. Questo tuo modo di darmi sempre fastidio, umiliandomi, mi ha distrutta, ma non del tutto. C'è un cosa che la tua stupidità non potrà mai penetrare : la mia ragione. Essa mi ha portato ad odiarti. Si, ti odio. Esci dalla mia vita, perchè non potrai mari farne parte >>
Le ultime parole erano scritte a caratteri grandi e sottolineate non si sa quante volte. Per la prima volta Matteo si rese conto di essere un idiota. Serena glielo aveva sempre detto, ma lui essendo tale non aveva mai voluto dargli ascolto. Si sentiva umiliato dalla ragazza che amava, e capì che in lui c'era qualcosa di sbagliato, ma che non poteva in alcun modo rimediare. Serena era persa, e con lei anche lui.Piccolo bimbo penoso, io non tornerò.