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Autore: mafipsy    10/02/2011    4 recensioni
Per di vederla così. Kiba era disposto a inventarsi qualsiasi scusa.
Pur essendo consapevole che un giorno Sakura l'avrebbe scoperto e che si sarebbe impegnata a fargli passare le pene dell'inferno.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka, Sakura Haruno
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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semplici scuse
Semplici Scuse...



-Ti prego, Sakura, non ho idea a chi rivolgermi- insisteva Kiba, guardando la ragazza dai capelli color rosa con occhi supplicanti.
Lei collocò entrambe le mani sui fianchi e guardò esasperata Akamaru, il quale si trovava disteso ai suoi piedi, impedendole d'avanzare.. a meno che con uno dei suoi pugni cacciasse i due "intrusi".

Cosa che avrebbe fatto a breve.

-Questa non è una veterinaria-gli rispose Sakura, alzando le braccia indicando il luogo che li circondava.
Stavano nel corridoio dell'ospedale e tutti i pazienti che passavo di lì, si soffermavano qualche secondo per "godersi lo spettacolo" chiedendosi inoltre cosa ci facesse un ragazzo accompagnato da un cane all'ospedale.

-Ma non sapevo a chi chiedere aiuto.

-Che ne dici di un …  veterinario?-suggerì Sakura con un tono pungente.

-Ma sta dall'altra parte della città!- protestó Kiba.

-Credo che da abile ninja il quale sei, sopporterai il tragitto- replicò lei iniziando a perdere la sua pazienza.

-Ma…  Akamaru? Non si sentirà peggio?

-Va bene. Allora, questo è un'ospedale. OS-PE-DA-LE. Qui curiamo le persone, gli animali non hanno neanche il permesso di entrare. Quindi, o te ne vai, e ti porti con te Akamaru oppure ti caccio io- lo minacciò, alzando il fantomatico pugno nel caso Kiba dubbitasse dei suoi metodi.  

Kiba annuì, avvilito, facendo segni ad Akamaru di alzarsi e dirigendosi verso la porta.

L'animale sembrava così stanco, così....malato che Sakura non potè evitare farsi un esame di coscienza.


Che diamine!

-Aspetta!-disse.
Kiba si fermò e voltò la testa con cautela, come se stesse aspettando qualche altro rimprovero dimenticato da parte della rosa.

-Oh, va bene- disse lei accompagnato da un gesto impotente e rasseganto. Ma non qui. E mi sarai debitore. Un debito molto grande.

Kiba sorrise, tentando di sembrare più allegro che triunfante.

In realtà, Akamaru aveva avuto solo un leggero raffredore, e il suo aspetto era dovuto al fatto che il suo padrone glielo aveva praticamente imposto.

Il vero obbiettivo di Kiba era quello di vederla. Sakura era sempre bella, ma quando lavorava lei era semplicemente raggiante. Con i capelli raccolti, qualche ciocca che sfuggiva al fermaglio che ricadevano quindi sul suo volto. Con un sorriso ed un tono di voce gentile con il quale trattava i pazienti. E soprattutto quella luce che vedeva nei suoi occhi, come se finalmente avesse trovato il suo posto nel mondo e come se facesse quello che veramente desiderava. Per di vederla così. Kiba era disposto a inventarsi qualsiasi scusa.


Pur essendo consapevole che un giorno Sakura l'avrebbe scoperto e che si sarebbe impegnata a fargli passare le pene dell'inferno. 
  
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