Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Ricorda la storia  |       
Autore: LADY_youkai    10/02/2011    1 recensioni
Che cos'era quella strana sensazione? Quel colpo al cuore? Eppure sapeva che non c'era nessuna cattiveria in quella frase, in quel tono così dolce e accogliente...eppure...Perché aveva paura di essere sempre fuori posto?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
rr

Ed ecco una nuova ff *A* Come primo capitolo non è che mi soddisfi, ma avevo una voglia allucinante di scrivere ancora su loro due e non ho resistito a pubblicarla *A* Poi è da un sacco che non scrivo in terza persona, devo tornare a prenderci la mano. In ogni caso....questo è il capitolo....

Ci vediamo in fondo u_u (per quelli che resistono...)


Chapter One


Camminava. Non sapeva nemmeno da quanto.

L'unica cosa che gli interessava era fuggire, andare lontano da quella casa.

Odiava quel posto, odiava la sua famiglia...lui era solo il figlio guasto, quello che creava solo preoccupazioni. Non erano suoi pensieri, glielo ripeteva sempre suo padre, ogni giorno della sua vita.

Non era mai riuscito ad ambientarsi in quell'ambiente così chiuso, si era sempre sentito a disagio. Bastava guardare suo fratello, esempio perfetto di studente, atleta, fidanzato...tutte qualità che a lui mancavano.

Ma non ne sentiva la mancanza.

Non sapeva dove i suoi passi l'avrebbero portato, non gli importava.

Alzò lo sguardo e rimase stupito: sebbene ormai lo sapeva da tempo, si meravigliava ogni volta di come la sua vita potesse ruotare attorno a lui

-Ryo...- Un sussurro, ma che rimbombava violento nella sua testa. Quando aveva un problema andava da lui, se si voleva sfogare trovava sempre il tempo per ascoltarlo.

All'inizio pensava che fosse un attaccamento molto forte, un'amicizia che portava a vederlo come una sorta di fratello maggiore, ma non era così.

Mentiva già ad altri, non aveva senso farlo anche con se stesso.

Rimase per un attimo titubante di fronte alla porta d'ingresso. Ogni volta, il battito del cuore accelerava.

Suonò e attese. Un rumore di chiavistello

-Ah! Taka!-

-Ciao Ryo...-

Il suo sorriso...

-Entra!- Annuì, sorridendo e guardandolo quasi imbarazzato -Scusa il casino, ma almeno in questi giorni volevo godermela-

-Perché?-

-Mia mamma e mia nonna sono da dei parenti, mia sorella è dal suo ragazzo e ci siamo ripromessi di non vederci fino a nuovo ordine- Takanori sorride: sebbene dicesse di non sopportarla, sapeva bene che, nonostante fosse il più piccolo tra i due, avrebbe fatto qualsiasi cosa per sua sorella e lo stesso lei. Lui invece aveva alzato un muro con suo fratello, oltre al legame di sangue non c'era nient'altro che li unisse

-Hai una faccia...è successo qualcosa?-

-Il solito- Ryo sospirò e per un attimo rimase immobile -Sono uscito, non volevo stare là...scusami se sono venuto qui-

-Non scusarti, hai fatto bene- Sapeva che Ryo provava avversione nei confronti di suo padre e dopo la prima volta che aveva visto l'amico piangere, gliel'aveva detto senza troppi problemi -Se vuoi stare qui per me va benissimo-

-Grazie- Non avrebbe avvisato casa, non sarebbe servito a niente. Si sedette sul divano, mentre seguiva Ryo con lo sguardo, intento ad accendersi una sigaretta: era bellissimo, sotto ogni aspetto. Non era amore quello che provava per lui, non ancora per lo meno. Gli piaceva, si sentiva il cuore esplodere anche quando solo lo sfiorava, ma non se la sentiva di dire che provava che sentiva quel sentimento così profondo. Non si ricordava nemmeno quando aveva iniziato a provare tutto quello: semplicemente, giorno dopo giorno, aveva imparato ad accettare i difetti e ad apprezzare tutti gli altri aspetti. Aveva iniziato a farsi qualche domanda quando si era accorto di non sopportare tutte le ragazze che gli giravano attorno e di odiare quelle con cui usciva. Non si era nemmeno stupito così tanto quando l'aveva capito.

Come si poteva restargli indifferente?

-Questa volta cosa è successo?-

-Come?-

-Si saranno incazzati per qualcosa, no?- Chiese Ryo, appoggiando sul tavolino l'accendino e osservando l'amico. Takanori annuì e si alzò la maglietta

-Ho fatto questo- Ryo rimase per un attimo immobile a osservare il petto nudo dell'altro, poi si avvicinò, non riuscendo a capire

-Taka...- Si massaggiò le palpebre dopo aver visto il piercing al capezzolo -Scommetto che non avevi chiesto il permesso, giusto?-

-Sarebbe forse cambiato qualcosa?-

-No, ma non ti costava niente farlo-

-A loro non gliene frega nulla di quello che faccio-

-Forse perché li avvisi a conti fatti?- Takanori fece per ribattere, ma si limitò ad abbassare lo sguardo e a fissare il tavolino davanti a lui. Ci riusciva sempre. Non a farlo sentire in colpa, ma a farlo ragionare. Ma ammettere che aveva torto proprio non ci riusciva, era sempre stato piuttosto orgoglioso, anche con lui. Ryo osservò l'amico, ormai zitto. Sorrise appena mentre guardava quel piccolo corpo: faceva tanto lo spaccone, ma sapeva bene che l'unica cosa di cui aveva bisogno Takanori era attenzione. E lui gliel'avrebbe data, sempre

-Beh, ormai è fatta- Il più piccolo annuì, senza dire una parola -Va bene, senti..usciamo? Non ha senso stare chiusi in casa con questo tempo- Takanori alzò lo sguardo e sorrise

-Perfetto!-

-Dammi due secondi, prendo la giacca-

Si alzò dal divano e lo guardò mentre saliva le scale. Senza rendersene conto, si stava fissando nello specchio davanti a lui. Il sorriso che fino a pochi istanti prima era impresso sul suo volto, sparì.

Perché mai avrebbe dovuto stare con lui?

C'erano così tante persone migliori al mondo...

Lui era solo l'amico pieno di problemi da consolare qualche volta, indubbiamente quello con cui confidarsi, ma nulla di più.

La sua era solo una speranza remota di un abbraccio diverso, ma in fondo, che cosa pregava a fare?

-Ryo...-

-Sì?- Si voltò di scatto, osservando l'amico fermo sulle scale: arrossì mentre scrutava la sua figura longilinea coperta da un cappotto nero che arrivava alle ginocchia. Lui era così perfetto...

-Ah, niente, mi sono dimenticato...- Ryo sorrise e raggiunse l'amico, mettendogli una mano sulla testa e scompigliandoli appena i capelli

-Sei senza speranze- Che cos'era quella strana sensazione? Quel colpo al cuore? Eppure sapeva che non c'era nessuna cattiveria in quella frase, in quel tono così dolce e accogliente...eppure...

-Allora, andiamo?-


Perché aveva paura di essere sempre fuori posto?


continua...


Decisamente, preferisco scrivere in prima persona =__= Ma ormai è così e pace.

Penso tra l'altro che sia il capitolo più lungo che io abbia mai scritto per una ff *A*""" Vabbè..niente da dire ora..alla prossima *W*

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: LADY_youkai