La trovo una storia estremamente banale...ma chissà
magari a qualcuno un pochino piace ^_^ e vediamo se qualcuno riesce a
indovinare quando è ambientata XD
Scritta in risposta
al primo contest indeddo da Harriet
Titolo: DI NUOVO PRIMAVERA
Fandom: xxxHOLiC
Character: Watanuki,Doumeki and Himawari
Rating: per tutti
Disclamer: xxxHOLiC è
proprietà CLAMP
Oh call my name
You know my name
And in that sound
Everything will change
(Nothing without you – Vienna Teng)
Era primavera, un nuovo anno scolastico era iniziato da ormai qualche
giorno. Lo si capiva facilmente dagli schiamazzi degli studenti che si
incontravano davanti ai cancelli delle varie scuole.
Era primavera, e anche se l’hanami era già
passato, alcuni ciliegi ancora regalavano al vento i loro petali che
danzavano attorno ai ragazzi mentre questi ridevano e parlavano tra
loro divisi in gruppetti grandi e piccoli. Tra richiami e risate
risuonavano i nomi dei giovani alunni che si salutavano tra loro.
Sembravano così felici…
Li guardava con un sorriso triste in volto, ripensando al suo
compleanno passato da poco. Quel ragazzo di cui non sapeva nemmeno il
nome era stato il suo unico amico e in poco tempo lo aveva
perso…era stato l’unico che avendo sentito il suo
nome non lo aveva deriso, anzi, gli aveva addirittura fatto i
complimenti per quello strano accostamento di kanji che formava il suo
cognome. Dalla morte dei suoi genitori era l’unica persone
dalle cui labbra aveva potuto tornare a sentire il suono del suo nome.
Ma quel ragazzino non c’era più…anzi
perfino quando lo aveva incontrato ormai lui non c’era
più…era uno spirito, lo spirito più
gentile, simpatico e dolce che avesse mai incontrato.
Si era detto suo amico…e lui ne era rimasto felice,
così felice che non credeva più possibile
esserlo, ma ora l’aveva lasciato solo, tutto ciò
che gli rimaneva erano i suoi ricordi e il piccolo osso che teneva
nella tasca. Sarebbero stati per sempre amici, di questo era sicuro, ma
ora era rimasto solo… solo ancora una volta…
Solo…
“oh la campanella”
“presto, muoviti Akira”
Solo…
“Emi-chan hai una matita? Ho dimenticato
l’astuccio…”
“certo, puoi tenerla, non preoccuparti”
Solo…
“Buongiorno ragazzi” il professore entrò
e mentre la classe educatamente ricambiava il saluto,
l’insegnate si preparò per il consueto appello.
Tornò a sedersi come i suoi compagni sospirando mentre il
professore continuava con la sua lettura, quello era l’unico
momento in cui il giovane aveva l’occasione di sentire il suo
nome…
“Watanuki”
--- --- ---
“Watanuki-kun!”
L’allegria di quella voce lo riscosse dai suoi pensieri, era
seduto al parco e sulle sue gambe si erano delicatamente posati diversi
petali di fiori di ciliegio.Era primavera.
Si voltò verso il suono di quella voce.
Himawari teneva il braccio alzato in segno di saluto mentre con il
sorriso sulle labbra si avvicinava al loro ritrovo.
Watanuki sorrise alla sua vista
Dietro di lei Doumeki sembrava la sua guardia del corpo, nessuna
espressione sul volto, nessun segno di saluto, solo uno sguardo serio e
penetrante come suo solito. Fosse stato vestito con giacca, cravatta e
occhiali scuri sarebbe stato davvero una perfetta guardia del corpo per
la ragazza… un pensiero strano quello, perché in
fondo Doumeki era sul serio una guardia del corpo, ma la sua guardia
del corpo, non quella di Himawari…
“oi” arrivati davanti al suo protetto anche
l’arciere si degnò di salutarlo a suo modo e a suo
modo Watanuki ricambiò quel saluto.
“Quante volte devo dirti che ho un nome! Insomma! Potresti
fare almeno uno sforzo ogni tanto! E poi si può sapere per
quale arcano motivo ci sei anche tu?”
“Perché Kunogi ha invitato anche me”
rispose pacato noncurante del tono infuriato dell’amico
“e non sia mai che tu possa rifiutare del cibo,
vero?”
“ahaha amiconi come sempre, vero Tanpopo?” sorrise
la ragazza voltandosi verso il piccolo uccellino cinguettante sulla sua
spalla
“ma Himawari-chaaaaannnn non è
così…”
Si erano trovati per andare a mangiare qualche dolce tutti insieme. Era
felice di rivedere Himawari di nuovo sorridente come prima
dell’incidente della finestra. Dopo quel brutto giorno erano
tornati alla normalità, ora però erano
più consapevoli della loro situazione, ma nonostante
ciò o forse proprio per quello tutti e tre avevano capito
quanto fossero importanti l’uno per altro. E Watanuki non
voleva rischiare di perderli di nuovo… Da quando li aveva
incontrati non era più solo…insieme a loro
dimenticava la tristezza dell’infanzia, insieme a loro poteva
essere se stesso, insieme a loro si sentiva vivo e felice di vivere, ma
soprattutto insieme a loro si sentiva apprezzato
E grazie a loro…
“beh, Watanuki-kun…andiamo?”
“oi Watanuki? Tutto ok?”
“…si si, sto benissimo, andiamo!”
aveva potuto tornare a sentire il suo nome.