Capitolo Unico

 

Ferma come paralizzata guardava quel piccolo corpicino riverso su di un lato.

Gli occhi di un intenso color ametista si spalancarono inorriditi da quella scena.

Portò una mano alla bocca mentre dagli occhi cominciavano a scendere lacrime. Amare. Che le facevano bruciare gli occhi.

Poi, come se qualcosa dentro di lei fosse scattato si lasciò cadere sulle ginocchia accanto a lui.

Sollevò appena la testa di Near posandola sulle sue ginocchia. Posandogli una mano sul petto sentì il battito del suo cane farsi sempre più lento.

Lo guardò negli occhi mentre il suo piccolo cane le restituiva lo sguardo.

Lei così meticolosa e precisa era stata disattenta, lui l’aveva sempre seguita cecamente, anche senza guinzaglio.

Chissà che gli era preso quel giorno, perché aveva attraversato in quel modo?

Il colpo era stato troppo forte, aveva sbalzato il piccolo cane sul ciglio della strada, dove era stato immediatamente raggiunto da lei.

La ragazza che l’aveva preso con se, che l’aveva allevato e cresciuto con severità e amore.

Guaì appena ormai debole ed in fin di vita.

Con un ultimo sforzo le leccò il palmo della mano.

Poi più niente.

Il cuore si fermò.

Il respiro cessò.

Near chiuse i suoi occhi per sempre.

Eleanor lo guardò mentre le lacrime continuavano a scendere andando a infrangersi con una piccola goccia sul pelo del suo cane.

La ragazza accarezzò piano il suo più fedele amico.

Era davvero strano il nome che gli aveva dato. Ma a lei era piaciuto, aveva scelto il nome del personaggio del fumetto che aveva letto tempo addietro.

 

Si aggrappò alla giacca del suo migliore amico, mentre un amico scavava una piccola fossa sotto un albero di ulivo nella sua villa.

Quanto era stato amato quel cagnolino non poteva nemmeno dirsi.

Alain finì di avvolgerlo accuratamente dentro un candido lenzuolo per poi sollevarlo e deporlo piano nel fosso.

Carl strinse a se la ragazza sospirando –Non guardare- le sussurrò mentre cominciavano a coprire di terra il lenzuolo.

Eleanor si chinò posando un fiore sul cumolo di terra smosso che ora inghiottiva il suo Near, il più fedele fra i cani, il più grande fra gli amici.

 

 

Note finali: Il 24 Gennaio 2011 alle ore 19:20 o giù di lì, il mio cane Near è stato investito.

La macchina andava ad alta velocità su una strada completamente deserta, non ha ne rallentano ne schivato il mio cane.

Near ha smesso di respirare esattamente due minuti prima del mio arrivo, all’incidente era presente il mio ragazzo che ha visto tutta la scena ed è rimasto con lui finchè non ha smesso di vivere.

Chi ha un animale, chi l’ha perso o chi li ama, credo possa capire il dolore che si possa provare.

Non ho avuto il coraggio di scrivere questa storia che avevo in mente da una settimana fino a stasera.

Perché stesa sul mio letto ho pensato a lui. Ho un altro cane, che ha visto crescere Near e che era anche lui sul posto quando tutto è successo.

Questa storia è per il mio piccolo grande tesoro.

 

Grazie per averla letta e grazie a chi recensirà.