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Autore: Shizuru117    14/01/2004    44 recensioni
E se mai Orlando Bloom incontrasse un giovane ragazza che non ha idea di chi sia? Cosa verrà fuori? Fuoco e fiamme! E non nel senso malizioso della parola
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Orlando rimase un po’ lì a guardarla, mai si sarebbe aspettato che quella ragazza era la proprietaria di quel bel locale

Disclaimer: Io non conosco Orlando Bloom e qualsiasi cosa che è stata scritta su di lui è puro frutto della mia fantasia. Inoltre, vorrei ricordare che lo stimo molto come attore e come persona e mi auguro che non incontrerà mai una ragazza come la mia protagonista! Buona lettura! Sai Orlie, mi piacerebbe se tu leggessi le mie storie insensate!^_-

 

Capitolo 1.

Quando tutto succede in una sola serata...

 

Quella sera, finalmente, era arrivata. In tutta Italia, oramai, era uscito l’ultimo film della trilogia del “signore degli anelli” e alcuni degli attori più importanti del film erano venuti nel bel paese per presentare la prima. In tutto c’erano all’incirca una cinquantina di personaggi famosi, per la maggior parte attori, indipendentemente dal fatto che avevano recitato nel film oppure no ma si sa, che il mondo dello spettacolo ha delle regole tutte sue. Le più importanti stelle del cinema c’erano tutte: Elijah Wood, Orlando Bloom, Cristopher Lee, Liv Tyler e poi c’erano anche Michael J.Fox, Johnny Deep e continuando con i cantanti: Robbie Williams, Matthew Bellamy, Celine Dion e aggiungendo alla lista tanti altri. Era la prima volta che al cinema Vittoria (pazienza, il nome è inventato ma io non abito mica a Milano!^_o) erano riunite così tante persone ma c’era un motivo ben preciso; dopo la fine della proiezione del film ci sarebbe stato un party offerto da Antonella Versace in uno dei club più famosi del posto: il pequeño mundo hechicero. Dopo la fine della presentazione, tutti gli attori camminarono per alcuni metri sulla famosa pista rossa, acclamati dalla folla e immortalati dai fotografi. Il primo ad uscire fu Orlando Bloom accompagnato dall’amico Elijah Wood, con il quale decise di andare in macchina per poter raggiungere il posto della festa.

 

“Certo che qui in Italia la gente è proprio accogliente, non trovi?” Esclamò Elijah un po’ divertito mentre si rimetteva a posto la camicia.    

 

“Se è per quello, non lo metto assolutamente in dubbio. A momenti una di quelle pazze scatenate mi faceva a pezzi la giacca. Non mi si staccava più di dosso!” Orlando aveva il viso un po’ stanco, il jet lag aveva colpito anche lui e sette ore di differenza non sono poche. In quel momento, a Hollywood, era primo pomeriggio.

 

“Poco fa ho parlato con Liv e mi ha detto che la proprietaria del pequeño è una donna abbastanza giovane. Appena ci vede le prenderà di sicuro un colpo! Non è cosa di tutti i giorni che tutti questi attori vadano ad un party qui in Italia e soprattutto in un posto così sperduto.”

 

“Comunque credo che la Versace l’abbia già avvertita altrimenti non avrebbe potuto organizzare tutto in pochi minuti. Suppongo che ci siano molti buttafuori e soprattutto molto alcol.” Orlando pronunciò queste ultime parole con un tono un po’ provocatorio, facendo ben intendere che era un amante delle bevande alcoliche.

 

“Però cerchiamo di non farci sempre riconoscere, non voglio tornare di nuovo in albergo ubriaco come una spugna! L’ultima volta per poco non mi prende un paparazzo!”  Elijah faceva riferimento a quella volta, in Nuova Zelanda, dove, dopo una festa, era talmente fatto di rhum che il regista e Orlando furono costretti a riportarlo al suo albergo in braccio.

 

In men che non si dica furono arrivati davanti al locale che, neanche a dirlo, era strapieno di gente. C’erano fan dovunque e, per tutti gli invitati, era stato preparato un piccolo tracciato disseminato di guardie del corpo. Non era situato in un luogo molto conosciuto ma era comunque  un posto molto carino e sofisticato, che  ricordava vagamente la Spagna del secolo scorso. All’entrata del club c’era una ragazza che dall’aria  sembrava una barista. Vestita abbastanza vistosamente, teneva i suoi capelli rosso fuoco, probabilmente tinti, sotto un largo cappello di velluto beige. Se ne stava con le braccia conserte appoggiata al muro e guardava ognuno che passava con un’aria vagamente interrogativa. Indossava una mini camicetta che non le arrivava nemmeno a metà pancia, dei scaldamuscoli alle braccia, una minigonna nera, calze blu shoking fino a metà coscia e dei stivali bianchi. Insomma, lasciava ben poco all’immaginazione.

 

“Ehi, ma quella lì è matta a stare fuori con questo freddo! A momenti indossa solo un paio di mutande e un reggiseno!” Elijah stava facendo notare ad Orlando l’abbigliamento della ragazza che, tutto sommato, era un po’ fuori luogo considerando che erano a metà inverno.

 

“Beh, la nota positiva è il fatto che  lei ha la possibilità di mettersi in mostra. Ha veramente un bel fisico!”

 

In effetti era proprio vero. Oltre ad avere un bel viso e dei bei occhi marroni scuri, non aveva un filo di pancia, aveva delle belle e lunghe gambe che non avevano mai conosciuto la cellulite e un bel seno rotondo e piuttosto pieno. Non appena le passarono davanti videro che stava parlando amichevolmente con Robbie Williams.

 

“Ehi, ciao bella! Non avevo ancora trovato il tempo di ringraziarti, se non fosse stato per te a quest’ora ero in mezzo ad una strada. Se vuoi, più tardi ti ringrazierò a dovere” Nel dire questa ultima frase aveva assunto un tono un po’ malizioso facendo ben intendere a cosa alludesse.

 

“Guarda, sono molto contenta ma accetto solo i tuoi ringraziamenti, non sono come una di quelle sciacquette che ti circondano, vedi di ricordartelo!”

 

Orlando fece poco caso alla loro discussione ma aveva tratto la conclusione che quella ragazza aveva proprio un bel caratterino. Appena lui ed Elijah entrarono, si ritrovarono in un bell’ambiente, piccolo ma confortevole. Considerando che gli invitati non erano più di cinquanta, il locale era stato ritenuto abbastanza grande per poterli ospitare tutti. Ovunque, qua e là, c’erano delle poltroncine molto basse, dei tappeti orientali e un sacco di piccoli poggiapiedi in stile arabo. Vicino all’entrata c’era il bancone del bar e vi erano all’incirca tre o quattro ragazze che servivano gli alcolici mentre, in qualche angolo, si potevano scorgere i buttafuori. La prima cosa che venne in mente ad Orlando fu quella che la ragazza dell’entrata era una cantante oppure un’attrice agli esordi ed era stata invitata per farsi un po’ di pubblicità. Lui ed Elijah scelsero un posto in separé che si trovava poco in mostra rispetto agli altri tavoli. Era veramente molto stravagante, sembrava di stare dentro ad un harem arabo con tutti quei tappeti, i cuscini, e il basso tavolino. Orlando chiamò gli altri attori de il signore degli anelli per farli andare tutti lì dentro di modo che avrebbero discusso amichevolmente e soprattutto da soli. Il primo ad arrivare fu Viggo Mortensen.

 

“Ehi Orlando, come mai hai scelto proprio questo posto? Mi sembra un po’ troppo isolato dal salone principale. Così sembreremo degli asociali.”

 

“Ad essere sincero, stasera c’è veramente troppa gente e mi dispiaceva non chiacchierare un po’ con tutti voi. Dopotutto, dall’inizio della proiezione del film, non ci siamo più visti.” In effetti era vero. Avevano viaggiato tutti insieme per andare in Italia e avevano prenotato un jet privato per poter giungere più in fretta però si erano ben presto persi di vista.

 

“Senti, adesso vado a chiamare gli altri, voi due aspettatemi qui anzi, Elijah, aiutami a trovarli” Viggo prese con sé il ragazzo e andò alla ricerca degli amici per poterli fare accomodare fuori.

 

Nel frattempo, Orlando stava osservando un po’ quel separè e si accorse ben presto di quanto fosse ben fatto. Alla parete erano appesi alcuni disegni fantasy e il pavimento era interamente ricoperto da bei tappeti fatti a mano, il telone di separazione era di seta rossa e, qua e là, vi erano dei pezzi di stoffa colorata che ricoprivano il tetto. Era rimasto così incantato che non si era accorto che, dietro di lui, era arrivata una persona.

 

“Ehi tu!” Orlando si girò immediatamente. “Guarda che il separè non può essere preso da solo. Le cose sono due: o te ne vai oppure ti trovi qualcuno che ti faccia compagnia”

 

Il ragazzo si accorse ben presto che la tipa con cui stava parlando era quella dell’entrata. La guardò un po’ e notò, oltre al fatto che era molto più carina vista da vicino, che stava scrivendo qualcosa su una cartellina.

 

“Ma sei sordo oppure ci fai? Il gatto ti ha mangiato la lingua?” La ragazza lo guardava con i suoi grandi occhi interrogativi e sembrava un po’ scocciata del fatto che lui non rispondesse. Aveva cominciato a scuotere un po’ la testa.

 

“Più che altro mi sembra che tu ti stia prendendo un po’ troppa confidenza. Guarda che la festa è anche in mio onore!” Orlando aveva assunto un tono un po’ sfacciato ma come si permetteva, una sconosciuta, di trattare così una stella del cinema?

 

“In questo caso mi permetto di scusarmi con il signorino La festa è in mio onore” Ora aveva cominciato a prenderlo in giro “Ma ti ripeto che se non trovi qualcuno smammi e senza fare tante storie!”

 

“Ma ti rendi conto che stai parlando con Orlando Bloom?” Ora si era proprio alterato. Cercava di contenersi un po’ e per fortuna le sue doti di attore si stavano rivelando utili.

 

“Ah sì? Mai sentito nominare per tua fortuna anche perché, se eravamo in un’altra situazione, ti avrei già spaccato la faccia senza troppi problemi. A me le stelle del cinema mi sono poco simpatiche, uno perché non mi piacciono i film moderni, due perché le persone famose si credono di essere chissà chi” La ragazza ora lo stava deliberatamente umiliando. Lui, una persona famosa, oltre al fatto di non essere stato riconosciuto, veniva preso in giro da un’estranea che poteva essere persino una barista.

 

“Se le cose stanno così me ne vado, seduta stante, dal tuo capo e penso che questa sarà l’ultima sera che lavori. Posso anche tollerare il fatto che tu non mi conosca ma di certo non è mia abitudine che una sconosciuta mi parli con questo tono arrogante.”

 

“Ma si può sapere che diavolo sta succedendo qui? Non vi pare di fare un po’ troppa confusione? Siamo ad una festa e la gente si vuole divertire.” Era Cristopher Lee.

 

“In ogni caso vedi di parlare con lei, è stata questa ragazzina a farmi incavolare ma stai pure tranquillo che questa sarà l’ultima sera che lavora al pequeño.” Orlando aveva incrociato le braccia e ora mostrava una faccia trionfante alla ragazza.

 

Lei, di tutta risposta, gli lanciò un’occhiata del tipo Chi ti credi di essere e poi si girò verso Lee dicendo “Sai Cris, credo proprio che il signorino qui avrà ben presto una brutta sorpresa.” L’uomo la guardò accennando un piccolo sorriso.

 

“Suppongo di sì. Però non vedo come ha potuto farti arrabbiare Amina. Di solito anche lui è una persona pacata e tranquilla.”

 

“Beh” disse Amina “io gli avevo detto che se non trovava qualcuno con cui dividere il separè doveva smammare e lui ha cominciato ad avere le manie di grandezza”

 

“Sì, sì, continua pure a sfottere ma intanto domani ti trovi in mezzo ad una strada!” Orlando era veramente arrabbiato. Certo, solitamente era molto tranquillo, però il fatto di non essere stato riconosciuto, gli aveva dato molto fastidio anche perché, persino le persone più anziane, vedendolo per strada, lo riconoscevano.

 

“In tal caso non avrai bisogno di cercare tanto per parlare con il proprietario” Amina lo guardava sorridendo, un sorriso molto strano.

 

“E perché mai?” Orlando aveva avuto un brivido freddo su per la schiena e, quando gli succedeva, non era mai buon segno.

 

“Semplicemente perché tu stai già parlando con il capo della baracca!”

 

“Non mi dirai che…”Non riuscì a finire la frase che si stava istintivamente coprendo gli occhi con una mano.

 

“Esatto, il proprietario, o per meglio dire la proprietaria, sono proprio io” Adesso sul volto di Amina era dipinto un sorriso di soddisfazione. Aveva vinto, e su tutta la linea.

 

Orlando rimase un po’ lì a guardarla, mai si sarebbe aspettato che quella ragazza era la proprietaria di quel bel locale. Certo, avrà avuto almeno ventiquattro anni ma era pur sempre molto giovane se si tiene conto del fatto che gestiva un club molto rinomato e famoso. Si mise a sedere. Lei lo guardò un attimo e per un momento ebbe l’impressione che lui fosse dispiaciuto così, salutando Cristopher, andò via. In pochi minuti arrivarono anche gli altri e cominciarono quasi subito a ridere e scherzare come amici di vecchia data così, anche Orlando, aveva dimenticato momentaneamente la storia di Amina.

 

“Ehi Ob, prima ho visto che stavi parlando con una ragazza, la conosco? A me è parsa molto carina!” Era Dominic che, in men che non si dica, voleva avere informazioni sulla proprietaria.

 

“Chi? Quella pazza scatenata? Guarda, non te la consiglio assolutamente. E’ venuta qui e, dopo avermi trattato come un perfetto idiota, si è messa pure ad offendermi e a dirmi che dovevo smammare! Sarà anche bella ma penso che dentro di lei alberghi la vera anima di un maschiaccio!” Orlando aveva parlato quasi senza riflettere e, considerando che era un po’ brillo, non aveva misurato le sue parole.

 

“Beh, in tutta sincerità devo dirti che Amina è un po’ strana ma non la giudicherei così male. Devo ancora riuscire a capire come l’hai fatta arrabbiare, di solito è una persona molto allegra e solare” Era intervenuto Cristopher, sembrava che la conoscesse molto bene.

 

“Io non ce la faccio proprio a vederla solare ed allegra! A me piuttosto è sembrata arrogante e sfacciata, oltre ad essere ignorante, maleducata e cafona!”

 

“Ti consiglierei di non dare troppa importanza all’apparenza. E’ veramente un fiore di ragazza e io la conosco da quando ha aperto il locale. Ogni tanto, d’estate, venivo nella mia villa vicino a Firenze e un giorno mi capitò di passare per Milano per impegni di lavoro. Oramai saranno passati quasi cinque anni e mi imbattei in Amina quasi per caso. Avevo sentito dire, dalla mia cameriera, che una ragazzina aveva appena aperto un delizioso locale nel nord Italia, all’epoca si chiamava solo pequeño e non era ancora frequentato da persone famose. A primo impatto mi era sembrato che lei fosse un po’ strana, ma dopo averla conosciuta mi sono molto affezionato a lei. Di tanto in tanto, se mi capita, torno ancora a farle visita ma è talmente impegnata che riesco a rintracciarla raramente, senza contare che un’agenzia di Beverly Hills la vuole ingaggiare per aprire un nuovo locale sulla diciassettesima strada.”

 

“Davvero? Allora vuol dire che è una persona famosa!” Esclamò Elijah molto divertito.

 

“In effetti io ho sentito parlare di lei perché ha anche accettato di collaborare con un cantante molto famoso. Non chiedetemi chi sia ma pare che il suo nome è figurato pure sull’album.” Era stata Liv ad intervenire, tipico, quando si trattava di musica lei era sempre la più aggiornata, considerando che suo padre la poteva dire molto lunga su quest’argomento.

 

“Beh, dando un’occhiata in giro si possono vedere molti cantanti, chissà che non sia qui proprio stasera!”

 

Continuarono a parlare ancora per qualche minuto finchè non si accorsero che all’interno del locale avevano spento per un attimo la musica e c’era Robbie Williams sopra un tavolo. In quel momento non ci fecero molto caso e proseguirono a discutere per conto loro finchè, una barista, gli chiese se potevano gentilmente andare nel salone perchè, il signor Williams (come lo chiamava lei), aveva un annuncio da fare. Furono ben presto tutti sotto di lui e, dopo aver preso un microfono cominciò a parlare.

 

“Dunque, innanzi tutto vorrei ringraziare la signora Versace per averci offerto questa bella festa e tutto questo alcol che, al solo pensiero, vorrei già essere ubriaco” un po’ di risa generali “Però vorrei anche ringraziare la signorina Amina, proprietaria nonché mia amica e collaboratrice e vorrei che salisse quassù insieme a me per un momento” Dopo aver detto questo, fece un cenno con una mano alla ragazza che, riluttante, salì sopra al tavolo assieme a lui.

 

“Beh, grazie Robbie. Dunque, anche io vorrei ringraziarvi visto che siete accorsi così numerosi anche se molti  di voi nemmeno li conosco! E poi vorrei approfittare di questo momento per scusarmi con il signorino la festa è in mi onore. Diciamo che non volevo essere così scortese ma, visto che mi ha dato dell’arrogante, della sfacciata, dell’ignorante, della maleducata e della cafona, lo inviterei ad essere un pochino più attento a quello che dice visto che il locale è mio. Ma sono un tipo molto calmo e così non voglio dire il nome anche se il diretto interessato avrà capito benissimo. Diciamo pure che ci metto una pietra sopra!”

 

In quel momento Orlando si sarebbe volentieri scavato una fossa per poi rimanerci fino alla fine della serata. Amina, probabilmente, l’aveva sentito per caso e ora se ne stava lì, tranquilla, e prenderlo in giro. Però doveva fare qualcosa, almeno farla sentire in imbarazzo di modo che avrebbe avuto la sua piccola vendetta personale.

 

“Mi scusi signorina, magari è stato proprio lui che voleva mettere una pietra sopra e lei gliel’ha tirata in faccia rifiutandola.”Sì, così andava bene. Non avrebbe mai trovato le parole per ribatterlo.

 

“In ogni caso, signor Orlando, che io definirei persino furioso, facendo riferimento ad Ariosto, lui la pietra me l’avrebbe volentieri tirata in mezzo alla fronte. Penso che se lo conoscessero davvero, pochi gli starebbero vicino.” Gli aveva sferrato un colpo basso.

 

“Magari lui voleva essere semplicemente gentile non crede?”

 

“Oppure voleva semplicemente che una ragazzina della mia età venisse licenziata!”

 

“Forse non si meritava di essere trattato così male! Certamente, una persona famosa va trattata con molto rispetto, non crede?”

 

“Allora chiunque non abbia milioni di dollari, oppure una bella macchina e una villa enorme va trattata come una pezza da piedi senza personalità? Suppongo che anche il signorino, per qualche tempo, è stato una persona comune e credo che tutti gli abbiano portato comunque rispetto. Questa è una regola che vale per tutti, me compresa, il fatto di essere conosciuto non giustifica mai il comportamento di una persona.”

 

Era successo di nuovo, l’aveva battuto di nuovo. Effettivamente, ora che ci pensava meglio, era stato molto scortese con lei e si era comportato da gran zoticone ma dopotutto, l’unica ragione che l’aveva spinto a  comportarsi così era la delusione. Credeva che tutti, oramai, lo conoscessero e soprattutto non aveva accettato il fatto che, una bella ragazza come Amina, lo trattava come una persona qualunque, permettendosi pure di prenderlo in giro pubblicamente.

 

“Ehi ragazzi, non mi sembra il caso di litigare non credete? Se non altro almeno stasera che ci stiamo divertendo tutti quanti. Piuttosto, che la festa continui!” Robbie aveva notato che l’aria si stava facendo pesante e così cominciò a sviare il discorso.

 

Viggo, Billy e gli altri se ne tornarono quasi subito al loro separè ma Orlando andò al bar e si mise a sedere su di uno sgabello, seguito quasi subito da Elijah che voleva sapere cosa era successo. Robbie aiutò gentilmente Amina a scendere dal tavolo, considerando i suoi tacchi vertiginosim e poi si avviarono verso il bar insieme.

 

“Ma che ti succede Ob? E’ per colpa di quella ragazza?” Elijah era stranamente preoccupato per Orlando, non l’aveva mai visto così.

 

“Boh, non lo so neppure io. Il fatto è che lei, per prima, mi ha trattato come uno qualsiasi. Non riesco a spiegartelo ma...effettivamente credo di essermi montato un po’ troppo la testa.”

 

“E’ naturale, considerando che, come me del resto, vieni inseguito da un’orda di fan non appena esci di casa.” Elijah aveva assunto un tono un po’ divertito, nella speranza di veder ridere l’amico. “Oppure devo pensare che sei arrabbiato perchè lei non ti abbia considerato subito un bel ragazzo?”

 

Colpito e affondato. La cosa che gli era rimasta più impressa era la sua espressione, naturale e interrogativa al tempo stesso. Quando si era avvicinata a lui non sembrava che avesse avuto qualche doppio fine, anzi, era semplicemente interessata a fare il suo lavoro e non l’aveva squadrato dalla testa ai piedi, come di solito facevano molte ragazze. Eh sì, gli era dispiaciuto che una bella ragazza come lei non l’avesse neanche degnato di uno sguardo.

 

“Credo di sì, sai, di solito ognuna che mi si avvicina lo fa perchè mi considera bello oppure attraente mentre lei, quell’impressione, proprio non me l’ha data. Magari dipende dal fatto che non le piaccio, che ne so io!”

 

“Andiamo, questa non è esattamente la frase che mi sarei aspettato di sentire dal famoso Orlando Bloom, malizioso e don Giovanni come pochi che ho conosciuto. Forse ti sei impegnato troppo poco. O magari il tuo savoir faire ti ha abbandonato completamente? Sai, credo che tu abbia perso il tuo tocco! ”

 

“Lo sai, effettivamente mi sto abbattendo per una che nemmeno se lo merita però deve avere una bella punizione, qualcosa di molto cattivo. Ti va di fare una scommessa?”

 

“Ehi, andiamoci piano, io non ho mai detto di voler fare una scommessa con te su di lei!”

 

“Però hai toccato un punto debole: il mio orgoglio maschile. Facciamo così, se riesco a portarmela a letto entro un anno a partire da oggi, tu dovrai organizzare, per un mese intero, feste a non finire a casa tua, tutti i giorni, naturalmente a tue spese!” Orlando aveva dipinto in faccia un sorrisetto divertito e non vedeva l’ora di sapere cosa avrebbe risposto l’amico.

 

“Mi sembra che la tua proposta sia un po’ squilibrata, e tu cosa farai se perdi?”

 

“In tal caso, sarò io che darò una festa ogni giorno per un mese esatto!”

 

“Se la mettiamo così ci sto! Preparati pure ad aprire il portafoglio perchè, da quello che ho visto, la tua sarà veramente un’impresa ardua.” Elijah era sicuro di vincere. In altre situazioni non ne sarebbe stato così sicuro ma era convinto di avere il coltello dalla parte del manico.

 

“Vedremo amico mio...vedremo!” Orlando non avrebbe mai accettato di perdere, per nessuna ragione al mondo. Elijah l’aveva sfidato e lui non si sarebbe tirato di certo indietro.

 

CONTINUA...

 

  
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