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Autore: Tomi Dark angel    11/02/2011    6 recensioni
Il silenzio è sceso come un manto sulle macerie di casa Potter. Non è rimasto più niente, se non un grosso cane nero e un bambino abbandonato ai suoi piedi.
Toccante momento riguardante Sirius e il piccolo Harry nel momento in cui tutto ebbe inizio.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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L’aria fredda del mattino punge la pelle come un ago, ma è pulita. Puliti sono anche gli occhi di un grosso cane nero che, seduto tra le macerie di una casa, piange in silenzio.

Sono le lacrime a lavare quegli occhi grigi. Ma l’anima? Chi laverà la sua anima? Nessuno, piccolo animale. Nessuno si occuperà più di te. Quel posto è sbagliato, e lo sai anche tu. James è salvo, è riuscito a scappare. Te lo ripeti di continuo, ma sai che non è vero. Il tuo amico, tuo fratello, è ancora lì, ma non hai il coraggio di cercarlo.

Codardo.

Chini il capo, uggioli frustrato. Non hai saputo proteggerlo, non eri con lui. L’hai lasciato solo nel momento del bisogno.

Traditore.

Poi, qualcosa smuove quel paesaggio di disperata desolazione. Un vagito, qualcosa che picchia contro le macerie. Sollevi le orecchie speranzoso, ti alzi in piedi. C’è qualcuno, lì sotto! È James? Sì, dev’essere lui!

Cominci a scavare con forza nella pietra. Scosti detriti di ogni genere, ma ignori le zampe che lentamente cominciano a sanguinare copiose. James è lì, ti sta aspettando. Non lo deluderai.

Illuso.

Continui a scavare finché anche l’ultima maceria non si è spostata. Abbassi le orecchie quando il grigio spento dei tuoi occhi incontra il verde speranza delle iridi di un bambino. Gli occhi di Lily. Ma non è Lily a guardarti da là sotto.

Hai fallito anche stavolta, Black?

Abbassi il muso all’altezza del piccolo, che lentamente alza una manina e la appoggia sul tuo naso freddo. Ti guarda, fidandosi di quel bellissimo cane nero che ben conosce. Sa chi sei, e sa che stai soffrendo. Ti consola in silenzio, semplicemente accarezzandoti. Andrà tutto bene.

Qualcosa attira la tua attenzione, distogliendola dallo sguardo acceso del bambino. Un paio di occhiali rotondi, lucenti… sporchi di sangue e terra. Sai di chi sono quegli occhiali, bel cane nero? Sai a chi appartenevano? Sì, li hai visti rompersi molte volte. Spesso, li rompevi tu in qualche baruffa da ragazzi. Ma ora non ha più senso riaggiustarli con la magia. Gli occhi ai quali erano destinati, non vedono più.

Ti chiedi se c’è davvero un paradiso, lassù. Speri di sì. James se lo merita più di chiunque altro. Ma a te, che non eri lì nel momento del bisogno, è destinato l’inferno più nero.

Qualcosa di bagnato s’infrange sulla lente spaccata. È una tua lacrima? Hai davvero gli occhi per piangere? Avresti preferito non averli. James non tornerà più, e questa realtà devi accettarla. Non è rimasto niente dei Malandrini. Solo tu e i ricordi pesanti che ti porti dietro, chiusi in uno scrigno di gelida pietra.

Il dolore cresce, diventa insopportabile. Perciò, alzi la testa al cielo e gridi la tua sofferenza. Il tuo ululato si confonde al pianto spaventato del bambino, unendosi al canto silenzioso dei vostri cuori sanguinanti. Un’orchestra d’incubo che spacca a metà un mondo di freddo silenzio.

Qualcosa ti tocca una spalla, e tu chiudi la bocca spaventato. Ti volti. Non c’è nessuno, lì. L’hai immaginato.

Un altro tocco, stavolta più leggero. Ti spaventi e guardi davanti a te, digrignando i denti affilati. Una figura vestita di bianco cammina sulle macerie con disinvoltura. Ti dà le spalle mentre si allontana, ma tu ci metti un istante a riconoscere gli spettinati capelli neri che si agitano sbarazzini all’aria aperta. Al suo fianco, e lo noti solo adesso, c’è qualcun altro.

Sembra una donna. Giovane, alta, con lunghi capelli infuocati.

Il tuo cuore si illumina, nonostante le ferite che ancora lo fanno sanguinare. L’uomo si volta lentamente verso di te e ti sorride da dietro gli occhiali cerchiati. Non dice niente, semplicemente ti incoraggia ad andare avanti. Sai che lui ci sarà, così come c’è sempre stato. Ma James Potter ha bisogno di te per un’ultima volta, e non gli negherai questa volontà.

Un soffio sottile di vento e le figure tremano, si dissolvono nell’aria gelida del mattino. Ramoso e Lily sono andati via per davvero. Non torneranno mai più, e tu lo sai. Però non è il momento di cedere.

James ti ha chiesto un favore, ed è con quest’unico pensiero in mente che ti acciambelli accanto al piccolo Harry, coprendolo dal freddo con il tuo lungo manto di pece. Chiudi gli occhi e accosti il muso alla mano tesa del bambino. Senti le dita di Harry toccarti fiduciose. Ed è così che resterete fino all’arrivo di Rubeus Hagrid alle macerie di casa Potter. Un cane e un bambino uniti per sempre da una silenziosa richiesta di aiuto.

 

 

 

Ta-daaaaa!!!! Ok, lo ammetto, sto piangendo. Sirius ne ha passate davvero di tutti i colori, non trovate? XD e adesso mi ci metto anche io con quest’orrore di fan fiction! Mi lasciate un commento? Mi farebbe piacere sapere cosa vi ha trasmesso ciò che ho scritto. Spero che vi sia piaciuta… a presto, e buon finesettimana!!!!!!!

Tomi Dark Angel

  
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