Gratitudine d’Orgoglio
*
Zuko conosce il terrore
del sentirsi rifiutato, l’astio prognosticato per chi viene dimenticato, l’oblio
del nulla e del disonore.
Il
vuoto nel cuore e la cenere che le fiamme lasciano al loro seguito, strascichi
bruciati e fumo annidato che mordendosi la coda ossida e tortura qualunque
corpo trovi attorno a sé, rendendolo fibra essiccata al sole e odio dai bordi
anneriti.
Ma la pace, quella che ha
imparato a leggere arrotolata insieme a ricordi coperti di muffa inodore negli
occhi soffusi d’ombre di Aang, quella bolla pacata di serenità quieta che ha
scovato e serbato per sé solo ogni notte, ha l’odore inesplorato e pregevole
dell’acqua che scalda quanto il fuoco e la furia e il bisogno di vendetta non
hanno mai saputo fare.
La forma e la
morbidezza compatta di calli su palmi altrimenti lisci, la tenerezza di un sorriso
vulnerabile come corolle di fiori, schiusi appena a mostrare i segreti
custoditi al loro interno. Divampa come nulla quella scintilla di vuoto
assoluto e la percepisce in particelle d’aria soffiate direttamente nei polmoni
e molecole d’acqua poggiate sulle labbra screpolate in un bacio casto. E in carezze
che rinfrescano, d’acqua e d’aria insieme, mormorii dolenti del vento e
gorgogli di ruscelli, brezza pungente e aromatica penetrata appena dalla
fragranza del carbone e dello zolfo che la scalfisce con impaccio goffo. La
bocca di Katara è dolce e rinvigorisce, disseta,
ma lo sguardo di Aang è balsamo e addormenta mettendo a tacere ogni spettro.
Ed è gratitudine infine
quel qualcosa che gli si impiglia in gola e la stringe, tanto che gli sembra
siano le dita di Azula quelle intorno al collo.
E’ grato Zuko, davvero,
così tanto che a volte non può fare a meno di pensare forse sarebbe meglio per tutti
se lo fosse solo la metà. Perché tutta quella felicità non può durare per sempre,
non può portare a nulla di buono che non preveda anche la rottura delle pareti
iridescenti e fragili del bozzolo che si frantuma al suolo.
Che
rumore fa una bolla che scoppia?
Nessuno
che lui sappia.
Quello che ha sentito spezzarsi
nelle orecchie in un rimbombo cupo deve essere stato il rumore del proprio
cuore quindi. Ha fatto tum, tamburo e
tuono, e plin, goccia caduta. Non c’è
stato più nulla dopo, solo un rogo privo di calore a divampargli attorno e l’orgoglio tornato.
N/A:
Ecco, questa cosa
dovrebbe essere precisamente un regalo. E’ una 3some nel malaugurato caso non
si fosse capito, ma ognuno è libero di leggerla e interpretarla come preferisce
secondo i propri gusti personali.
Che dire a mia discolpa
tranne che si sia scritta praticamente da sola? E’ un po’, parecchiononsense
credo, tragicamente tragica XD e depressa come mio solito. Giuro che
un giorno proverò a scrivere qualcosa di perlomeno allegro, lo
prometto e se ci
riesco anche di comico, ma partiamo per gradi che ritengo sia meglio
alla fin
fine. La dedico quindi a Kuruccha perché… perché
sì ù_ù e soprattutto perché è
stato grazie al suo spronarmi che ho preso coraggio a pubblicare
qualcosa su
questi personaggi adorati.
Spremendomi le meningi questo
è tutto ciò che ne è uscito, ma va bene. Sono quasi certa di aver stravolto un personaggio che venero,
cosa inaudita e sconosciuta pure questa xD.
Un saluto gigante e
calorosissimo a tutti gli straordinari eroi che mantengono in piedi il fandom,
ciao J!