I just would...
Vorrei
tanto riuscire a guardarlo negli occhi, senza sentire il maledetto desiderio di tirarlo per il bavero della camicia e
portare le sue labbra sulle mie.
Vorrei
tanto riuscire soltanto ad avvicinarmi a lui e sorridergli, senza arrossire
come una stupida innamorata. Anzi come una stupida illusa innamorata.
Vorrei
tanto passare una mano trai suoi capelli e sapere che i filmini mentali, che mi
faccio tutte le sere prima di addormentarmi, diventeranno realtà.
Vorrei
tanto abbracciarlo e sentire il suo profumo invadermi le narici e il suo calore
riscaldarmi e farmi sentire a casa.
Vorrei
tanto poggiare la mia fronte alla sua, come in uno di quei maledetti film con
il lieto fine. Ma la vita non è un film. E non avrò
mai il mio stramaledetto lieto fine.
Non con lui, almeno.
Vorrei
tanto baciarlo e fargli sapere che io lo amo
con tutta me stessa, nonostante tutte le stupide paranoie che non fanno altro
che essere la mia droga quotidiana. Non c’è bisogno di vera e propria droga per
essere drogati. I sentimenti sono già più che sufficienti.
Vorrei
tanto illudermi un altro po’ che lui sarà il mio futuro. Il mio giorno e la mia notte. Il mio sbagliato e il mio
giusto. Il mio cielo e la mia terra. La persona che mi amerà per quella che
sono e il marito migliore del mondo. Tutte fantasie, polvere di sogni infranti di
un futuro inesistente.
Vorrei
tanto sentire il suo profumo del suo abbraccio sui miei vestiti, sulla mia
pelle. Il suo profumo, unica cosa che
mi rimarrà di lui.
Vorrei
tanto sentire la sua mano su una mia guancia per un’ultima volta, prima che mi
convinca realmente che tutto è finito.
«Lily...»
Vorrei
tanto riuscire a zittire quella voce che ho amato sin da quando l’ho sentita
per la prima volta, sei anni fa.
Vorrei
tanto riuscire a dimenticare tutti flash che mi ritornano alla mente di me e
lui felici e spensierati, di tutti quei pomeriggi passati a ridere e a
scherzare, seduti sull’erba dei giardini di Hogwarts. Tutta nostalgia di cui io
adesso vivo.
«Non
dire niente» l’unico sussurro che riesco ad espiare, prima di sentire alcune
lacrime cadere sul mio volto lentigginoso.
«Lily,
io...»
Vorrei
sapere come diavolo fa a rimanere così calmo anche quando mi sta lasciando.
Anzi, anche quando mi sta spezzando il cuore.
«Shh, Scorpius» chiudo gli occhi, cercando di non guardare
il colore profondo dei suoi occhi, che riesce sempre a leggermi dentro e a
scavarmi l’anima. «Va’ via se devi andare.»
Vorrei
sapere perché esita alle mie parole, rimanendo fermo al suo posto con il suo
sguardo triste.
Vorrei
sapere perché, dato che gli dispiace, mi sta lasciando.
«Lily,
sei come una sorella per me, non possiamo continuare la nostra relazione...»
Mille
coltelli dalla lama affilata mi colpiscono in pieno petto, lacerandomi il cuore
e facendomi accorgere soltanto adesso del vero dolore che mi sta infliggendo.
«Non
parlare...» ormai le lacrime sgorgano dai miei occhi e abbasso lo sguardo,
velato di lacrime, sui miei piedi. «Vai via se... se devi andare via.»
Riporto
lo sguardo sulla sua figura e lo vedo voltarsi e avvicinarsi alla porta. Chiudo
gli occhi, sentendo il maledetto dolore farsi vivo dentro la voragine che mi ha
lasciato al posto del cuore. Quello se l’è portato via, il mio cuore, sempre
stato suo di diritto.
Ho
gli occhi chiusi, quando sento la porta chiudersi e mi sembra quasi passata
un’eternità da quando mi ha lasciata. Mi lascio cadere sul divano del mio
salotto e inizio a piangere convulsamente su un cuscino qualunque. Il cuscino
sul quale piangerò lacrime per lui.
Mi
fa male ricordarlo, mi fanno male tutti i nostri ricordi, tutti i nostri
progetti insieme, tutta la lotta che abbiamo fatto per far andare d’accordo le
nostre famiglie.
«Lily,
volevo chiederti...» sento la voce di mio fratello James raggiungermi, ma non
ho sufficiente forza fisica per alzare lo sguardo su di lui. Continuo a
singhiozzare convulsamente sul divano. «Cos’è successo, Lils?»
Un
magone alla gola mi impedisce di rispondere e le lacrime continuano a rigare il
mio viso. Si siede accanto a me e non riesco a trattenermi dal posare la mia
testa sulla sua spalla e di piangere abbracciata a lui. Sento le sue braccia
stringermi a sé e cercare di confortarmi.
Non
dice niente e non posso assolutamente non essergli grata di ciò.
Prima di tutto,
questa fanfiction ha partecipato al “Nothing lasts forever”
contest, indetto da Sevvie, dove si è classificata
settima.
Beh, questa è la
prima Lily/Scorp che abbia mai scritto e spero che vi
sia piaciuta, nonostante racconti della loro rottura. Aspetto un vostro piccolo
commentino! =)
Un bacio,
Meli :D