Questa storia ha partecipato al The LOL Contest (Lot Of Laught) - Demenzial contest, classificandosi sesta.
E' una storia 'edita',
che avevo già pubblicato in una raccolta roundrobin (non sul
mio account autore), rivista e modificata per il contest.
Buona
lettura!
Lo shopping
a colori di un’umile giornalista
Da quando
ho lasciato il mio lavoro, ho più tempo da dedicare a me
stessa.
Tuttavia, mi interesso ancora degli scabrosi scoop pubblicati dalle
più famose
testate giornalistiche del Mondo Magico e la mia proverbiale
curiosità è
rimasta immutata, anche se si tratta del prezzo di un tacchino da
spennare a
Natale. Certe abitudini sono dure a morire.
***
La spesa
del lunedì è ormai divenuta un
rito propiziatorio per la mia dieta.
D’altronde perdere un po’ di chili non ha mai fatto
male a nessuno, specie ad
una giovane giornalista in cerca di
compagnia. La venerabile
età di * anni
(non vi aspettavate mica che ve lo dicessi? La mia età
è top secret) non ha
scalfito il fascino che da sempre caratterizza i
miei lineamenti e la gentilezza nei modi. Qualità che
avrebbero attratto
schiere di uomini adoranti, se non fosse per la rotondità
delle forme che
contengono tale bellezza d’animo. Il connubio perfetto per
qualcuno più
contentabile di un bell’uomo.
La
confusione che mi circonda mi
riscuote dalle mie riflessioni. Diagon Alley
è in fermento: grazie al mio infallibile fiuto di infallibile giornalista, basta poco
– osservare l’infinita serie di
manifesti incantati – per capire il motivo di tanta
agitazione. Un nuovo
spettacolare negozio si sta per aggiungere a quelli che, da secoli,
vendono
ogni sorta di oggetto magico ai maghi londinesi. E la proverbiale
curiosità dei
Maghi – dimostrata in primo luogo dalla lunga coda che si
crea al San Mungo,
formata da coloro che per
curiosità hanno
maneggiato una pozione corrodente o sperimentato incantesimi di dubbia
funzionalità e provenienza – non può
non essere soddisfatta, specie se si
tratta di incrementare lo sviluppo dei ragni – e delle
relative ragnatele,
prodotti di cotanta beltà ignorati dai più
scrupolosi folletti – in determinate
camere blindate alla Gringott.
Come
volevasi dimostrare, sono in attesa
dell’inizio della cerimonia di inaugurazione, di poco meno
pomposa dello
Smistamento che ogni anno avviene ad Hogwarts, segno che lo sconosciuto
proprietario – i manifesti non recano firma – non
fa largo uso di sgrassatori
nella propria camera blindata. Al contrario di me, dopo la rapida escursione che mi sono ripromessa
di fare nel negozio.
Dopotutto,
anche i ragni meritano di vivere, facendo parte della catena
alimentare.
Alle
11.00 esatte, viene fatto evanescere da uomini vestiti di nero il drappo nero
che copriva l’insegna, l’armonia
tra i colori primari della tavolozza di un pittore privo di gusto
estetico,
incantata in modo da eseguire lo spot del nuovo negozio:
Vieni da
Ridl: vedi che ti conviene?
L’intero
Mondo Magico – una decina di
persone, poco più poco meno, senza contare i maghi di
passaggio – è perso nella
contemplazione entusiasta di quell’insegna così
gradevole per gli occhi e spettacolare
per la mente dei maghi, abituata alle
stranezze.
Decido di
entrare, curiosa di scoprire la
misteriosa identità dell’uomo che ha osato
tali infimi accoppiamenti di tonalità cromatiche.
L’interno del supermercato è
un tripudio di colori: nero e
grigio
sono ovunque, ennesimi inconsapevoli testimoni del –
purtroppo visibile – buon
gusto di Io-Ho-Quasi-Capito-Chi.
Faccio un
giro per il supermercato, leggendo le offerte messe in mostra
sugli scaffali, rigorosamente neri:
SOLO DA NOI
troverai una Bellatrix
Lextrange che lancia Crucio e Autografi!
OFFERTA
SPECIALE: Bacchetta automatica
Lancia-Imperius!
Prendi tre
Avada Kedavra: la terza è
GRATIS!
E se compri
un mantello e una maschera
da Mangiamorte, IN REGALO il Marchio Nero!
E, IN
OMAGGIO, due Malfoy al posto di
uno!
E come ogni
supermercato babbano che si
rispetti, RIDL non manca
di casse. Ammiro estasiata le sublimi divise dei cassieri che, vestiti
di
mantello nero e maschera di
altrettanto colore, attendono i clienti per cominciare la loro prima
giornata
lavorativa.
Mi avvicino
ad una cassa e sento una
voce familiare, tante volte ascoltata durante la mia carriera di
giornalista.
La signora Narcissa Black Malfoy mi guarda con aria annoiata mentre
sistemo i
miei acquisti – una lozione per rendere splendidamente neri i miei capelli, il colore perfetto,
il must dell’anno
– alla cassa, fa il conto e mi porge la mano per
prendere i soldi. Mi accorgo, però, con mio grande
disappunto, di essere a
corto di galeoni, perché ho dimenticato di visitare
la Gringott e frugare per bene ogni angolino di quella vuota
e triste stanza, in cui conservo le poche monetine reduci
dallo shopping. Chiedo, quindi, con un sorriso imbarazzato, se
accettano
pagamenti con carte di credito babbane; me ne sono immediatamente
procurata una
quando ho scoperto il loro utilizzo. Compagne nelle poche giornate
trascorse
all’insegna del sano divertimento tra negozi babbani, spesso
utili diversivi
per la noia dettata dalle solite boutique, risorsa immensa
dato lo scarso utilizzo che ne faccio nel Mondo Magico.
Improvvisamente,
un urlo spaventoso
echeggia tra i corridoi del supermercato,
termine davvero riduttivo per indicare l’agglomerato di
sgradevoli colori e
soffocante confusione. Un misterioso uomo, vestito di una tunica nera lunga fino ai piedi, si avvicina.
Quegli occhi rossi inconfondibili, quel naso
coperto da un utilissimo Mantello
dell’Invisibilità – altro che Potter
– …
capisco immediatamente chi è.
Il
proprietario del supermercato parla
con la sua voce sibilante, mentre una spaventata signora Malfoy si
ritrae sulla
sedia.
“Qui
si accettano solo contanti.
Altrimenti, AVAD…”
Non lascio
terminare la maledizione che sono
già fuori dal negozio, al sicuro dalle manie omicida di un uomo depresso.
Ah,
cosa non si fa per denaro…
E detto da me, che per denaro
ho inventato le storie
più verosimili solo per poter
spendere in ogni buco anche lontanamente somigliante ad un esercizio
commerciale, direi che la cosa conta.
I soldi.