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Autore: Elos    12/02/2011    7 recensioni
Gabriel non ricorda di essere stato umano, Gabriel non ha più nessuno. C'è stato un tempo in cui era bello, molto bello, bellissimo, ma adesso quel tempo è passato. Gabriel viaggia con un armadio al seguito e quattrocento anni di ricordi perduti sulle spalle.
In una casa antichissima piena di cose rotte e di cose preziose avrà inizio la più bizzarra delle convivenze.
Prima classificata e vincitrice del Premio Attinenza al concorso Once upon a Bloody December indetto da storyteller lover.
Genere: Dark, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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. fiocco



Nella penombra nebbiosa che precedeva l'alba, la casa in Candledoore Square aveva l'aspetto di un qualcosa molto più luminoso, molto più nuovo, come era stato il viso di Gabriel dal giorno in cui aveva tirato Morrigan fuori dallo sgabuzzino.
La ragazza spalancò la porta dell'abitazione ed entrò, ognuno dei suoi allegri saltelli sottolineato dal cantare del sonaglio, sparendo nell'atrio buio. Gabriel rimase indietro, osservandola, e si fermò sul primo gradino. La soglia, la casa, era quieta e silenziosa. Il cielo era grigio, ormai, un cielo da aurora imminente, e tutti i nervi in lui strillavano e gridavano che doveva entrare, ora, subito, mettersi al riparo prima che la luce e il calore lo raggiungessero e facessero di lui cenere. Gabriel era antico, e potente, ma non abbastanza da poter sopravvivere al sole.
Rimanere lì fuori sarebbe stata la morte.
Già morto, pensò, sono già morto.
Chiuse gli occhi. L'aria gli sembrava più calda, adesso, più densa. Era l'aria del giorno. Restare lì fuori era la morte. Restare lì fuori, aspettare che il sole sorgesse, e così non avrebbe avuto davvero più cicatrici, e tutto ad un tratto si sentì come se centinaia di anni di odio e follia gli fossero stati strappati di dosso. Il velo era caduto, e ora percepiva acutamente la nostalgia di Etienne - che non era più dolore - e quella per Edouard - e ne aveva nostalgia, oh, sì, Edouard che gli aveva dato una vita immortale, Edouard che l'aveva amato, che l'aveva scelto, Edouard che avrebbe voluto tenerlo come suo compagno e che gli aveva insegnato tutto quel che gli poteva insegnare, che l'aveva fatto nutrire da sé perché fosse potente, perché fosse al sicuro. Edouard che lui aveva ucciso, Edouard che gli aveva portato via la sua cosa preziosa.
Sempre più calore, giù, lungo la schiena, come un brivido ininterrotto. Il vento che gli si infilava nella maglia aveva il tocco di una bocca da forno, ma Gabriel sapeva che non era veramente così, che era solo una sua impressione. Era inverno. Nevicava. Non c'era nulla di veramente caldo, lì intorno, salvo...
- Gabriel? -
Vengo da molto lontano, le aveva detto, e poi: mi chiamo Gabriel.
Aprì gli occhi e Morrigan lo stava guardando, appoggiata con entrambe le mani allo stipite della porta. Aveva l'espressione confusa, uno sguardo interrogativo. Il nastro che Gabriel le aveva regalato - la benda di Gabriel, la camicia di Etienne - era stretto in un fiocco in fondo alla lunga treccia scura che le pendeva sulla spalla, morbidamente. La ragazza tese una mano verso di lui e chiamò ancora:
- Gabriel? -
Gabriel sospirò. Gli sembrò strano far passare l'aria in questo modo giù per la gola, giù nei polmoni. Muscoli atrofizzatisi dopo decenni d'inattività si mossero lentamente.
Salì un gradino, poi un altro, e Morrigan si allungò per stringergli il braccio. Gli strofinò le dita sottilissime, ossute, contro la spalla, le unghie a graffiarlo appena attraverso la stoffa; si chinò, poi, per appoggiargli il capo contro il torace.
- Mio. - espirò, contenta.
Gabriel sorrise. Le accarezzò la schiena, la treccia, giocò con il fiocco. Assentì:
- Sì. -

Mentre rientravano in casa, la porta che si chiudeva cigolando alle loro spalle, il sole si alzò a tagliare il cielo in una vampa di luce. Accese le nuvole, infiammò il vento.
Era il primo giorno dell'anno nuovo.


E con questo, La casa di Candledoore Square si conclude.

Di nuovo, grazie a storyteller lover, senza la quale questa storia non sarebbe mai nata; a Salice, che mi supporta ogni volta che prendo la tastiera in mano; a schwarzlight, che ha seguito questa storia dall'inizio alla fine, a Tatan, Thiliol, Gloria Caelum, Piccolo Fiore del Deserto, Emily Alexandre, che si sono fermati a lasciarmi un parere, un'opinione, consigli.
Un grazie a tutti voi, che avete letto.


Immagine di Prisca Turazzi
  
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