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Autore: NicknameNonNoioso    12/02/2011    2 recensioni
Allora... questa fanficè in realtà un tema... quindi, aspettatevi cosa da un tema ci si può aspettare! Ero particolarmente soddisfatta e voglio provare a vedere che giudizio ne avrete!
"- Vieni... – la voce femminile era lontana, come fosse coperta da qualcosa..."
Accetto le critiche, mi aiuteranno a migliorare, quindi... be', l'importante è che recensite con buon intento! ;)
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Quadro

Andrea stava appendendo in sala il quadro che qualche giorno prima aveva acquistato.

Finalmente, dopo una lunga ricerca, era riuscito a trovare qualcosa di decorativo per la nuova casa.

La scena rappresentava una casa sul mare al tramonto, con un campo di spighe dietro. Secondo Andrea, il quadro era molto poetico; racchiudeva dentro una tela forza e saggezza.

Il negozio che aveva visitato aveva grande varietà di opere, alcune più belle di quel quadro. Andrea però aveva avuto occhi solo per quel dipinto, come se fosse stato stregato.

Egli raddrizzò la cornice, poi sedette al tavolo.

 

Andrea era un ragazzo appena divenuto uomo, circa sui venticinque anni. Non aveva ancora trovato una compagna e il lavoro lo aveva obbligato a spostarsi dal luogo in cui abitava

precedentemente.

 

La nuova casa era molto grande, sembrava quasi di essere in un castello. La cosa più inquietante era il silenzio di tomba: Andrea era abituato a vivere in città, i rumori delle auto, anche  

se fastidiosi, erano uno strumento per tranquillizzarsi. Invece ora non sentiva nulla, non era neanche calda quella sala!

L’uomo decise di uscire per mangiare, tanto per tornare a vedere la vita e la gente, non era uno che amava la solitudine.

 

Quando tornò, l’ora s’era fatta tarda. Passando per la sala, buttò un’occhiata alla tela; c’era qualcosa di strano...

Sul prato c’era un'altra ombra. Andrea spostò lo sguardo verso la casa. Seduta sulla roccia accanto all’edificio c’era un'altra figura...

- Ma cosa?! – bisbigliò stranito e stupito. Non l’aveva notata? Era impossibile, lo aveva osservato bene!

La figura, di spalle, si mosse. Si voltò verso di lui. Si alzò e cominciò a camminare nel campo, avvicinandosi ad Andrea.

Man mano che camminava, s’ingrandiva e si distingueva: era una donna, che stava tendendo una mano verso di lui.

Andrea si appoggiò al quadro con una mano, sempre più esterrefatto.

La donna si fermò, continuando a sorridergli.

- Vieni... – la voce femminile era lontana, come fosse coperta da qualcosa.

Andrea appoggiò anche la mano sinistra al quadro, quando... iniziò a sprofondarci.

Ben presto egli si trovò davanti alla donna. Era una dama, indossava un abito medioevale.

- Vieni!- ora la sua voce era normale, non c’era nessun ostacolo che li separava.

Andrea avanzò, come in un sogno, senza comandare i propri movimenti.

Raggiunse la porta della casa. La dama lo precedette e la spalancò: l’interno era identico all’abitazione dove Andrea aveva passato l’infanzia.

L’uomo indietreggiò spaventato, scuotendo la testa ripetutamente.

– N-non può essere...- mormorò con gli occhi spalancati.

La dama gli afferrò la mano e lo trascinò nella casa.

Dal soffitto iniziò a cadere qualcosa. Erano numeri, tanti numeri, file di numeri. Precipitavano, ricoprendo il pavimento, alcuni lo attraversavano addirittura. Tutto stava sparendo, c’erano solo

numeri, tanti, troppi numeri!

Andrea cercava invano di scappare, la dama lo teneva fermo, mentre i numeri li seppellivano lentamente.

Un vento ululante entrò nella casa, tirando e confondendo i contorni di tutto ciò che li circondava, niente era più definito.

Andrea si arrampicava tra i numeri per non rimanere sepolto, come invece era successo alla dama.

 

L’uomo si alzò improvvisamente in piedi, respirando affannosamente. Era a casa, tutto era a posto.

- Non mi ricordo di aver bevuto troppo ieri sera... – esclamò stranito, mentre la paura spariva nell’aria, buttata fuori dai respiri.

Il quadro era ancora al suo posto. La porta, a differenza di prima, era aperta. E c’era qualcosa a terra, uscito dall’ingresso. Numeri.

 

 

Ok... Allora, questo è un tema, quindi se risulta strambo... be', lo è! Ho lasciato tutte le righe perché la prof lo chiedeva. Per lo stesso motivo le descrizioni non sono approfondite, ecc...

Be', non ho null'altro da dire. Spero vi piaccia... e lasciate un commentino per favore!

Una news: sto architettando una fanfic raccolta su Bleach, la storia ce l'ho più o meno, devo ancora iniziare a scriverla!

Au revoir!

 

  
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