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Autore: B_Depressed    12/02/2011    0 recensioni
Mi svegliai, volevo raccontarti ciò che avevo sognato, ma tu ormai non c'eri più.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiusi il diario, riposi la biro e spensi la luce.
Camminai fino al letto a castello, salii i gradini e mi infilai dentro le coperte ancora fredde.
Mi girai e rigirai come al solito, prendendo le posizioni più strane fino a trovare la posizione perfetta per dormire comodamente, caddi in un sonno profondo: quasi tombale.

Improvvisamente mi ritrovai in acqua. Un lago? Un fiume? Forse una piscina, o magari il mare. O magari sarà stato l’immenso oceano. Galleggiavo beatamente tra le piccole onde, c’ero solo io: sola, calma e tranquilla. Poco lontano riuscivo a vedere un boschetto pieno di alberelli verdi e cespugli pieni di bacche mature, dietro uno di essi vidi una sagoma un po’ ricurva: Erika.

La riconobbi subito, capelli sotto le spalle, la solita tuta sgualcita, le scarpe da ginnastica comode e il suo modo di camminare gobbo, schiena curvata verso il basso come un’anziana signora stanca e gobba a causa della vecchiaia.

La salutai sbracciandomi, lei mi fissava ma non batteva ciglio: era come incantata. Urlavo saluti che venivano ignorati, uno dopo l’altro. Dopo vidi un’altra sagoma dalle sembianze maschili, poi notai una lunga gonna beige ed una borsa della WWF verde acido: era una ragazza.

La fissai ma non la riconobbi, sentivo le loro voci e vedevo i loro gesti: si tenevano per mano e si chiamavano “migliore amica” a vicenda.

Qualcosa mi afferrò il piede e mi trascinò sott’acqua violentemente senza darmi tregua. Ingoiavo acqua, era dolce e fresca; più ingoiavo, più sentivo la mia testa scoppiare in cerca di un po’ di ossigeno.

Stavo lottando contro quella cosa che mi portava verso la morte, il piede era intorpidito, non lo sentivo più: il sangue non circolava. L’unica mia salvezza sarebbe stato vedere ciò che mi teneva stretta, ma la paura e l’agitazione non mi facevano aprire gli occhi.

Sentivo delle voci familiari, gente che mi diceva di combattere e di aprire gli occhi, il coraggio arrivò come d’impatto.

Prossimo capitolo: IL RISVEGLIO

B_Depressed

   
 
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