Era un freddo pomeriggio
di autunno.In quella parte di taiga al confine con la Russia,il freddo si
faceva sentire insistente come una lama sotto i vestiti, pesanti o meno, e
faceva presagire che presto sarebbero cominciati a cadere i primi fiocchi di
neve. Chiunque, con quel gelido motivo, non si sarebbe mosso dal caldo tepore
di un camino acceso, o al massimo se proprio avrebbe dovuto uscire, avrebbe
preso il treno o qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Tutti, tranne quei cinque
ragazzi che avanzavano arrancando in un sentiero della foresta.
Il loro treno aveva fuso
il motore proprio nel bel mezzo della taiga, lasciandoli tutti a piedi. Il
guasto poteva essere stata una cosa normalissima, se non fossero subentrati
quelli del Team delle Tenebre. Dopo una breve sfida che aveva visto vincitori i
cinque ragazzi, e la sparizione del Team con relativa minaccia, il treno della
BBA era rimasto completamente bloccato, a diverse miglia dalla partenza e dall’arrivo,in
piena taiga russa. E l’unica speranza era continuare a piedi fino a trovare un
qualsiasi centro umano, una città, un paese, un villaggio.Qualcosa in cui poter
chiamare il presidente DaiTengi e farsi venire a prendere in elicottero, per
arrivare a Mosca, la meta dove i cinque ragazzi dovevano arrivare, per
disputare il Torneo Mondiale di BeyBlade.
-Ho fame. - Mugugnò per
la milleduecentocinquantesima volta Takao.
-Tutti abbiamo fame,
Takao. - Rispose con un tono naturale Max.
-Ma quando mangiamo
accidenti???Sono ore che camminiamo!!!- Takao era proprio impaziente di mettere
qualcosa sotto i denti.
-Tra almeno due ore. - S’intromise
il prof. Kappa, che aveva stabilito una tabella di marcia sul suo computer
portatile.
-Ohhhh no!!!!!- Takao
cadde in uno stato depressivo -E io come faccio a resistere???-
-Resisti esattamente come
stiamo facendo tutti. -Replicò freddamente Kei.
-Zitto asociale!!!Non so
se sei più gelido tu o quest’aria…brrr…-Rabbrividì Takao, stringendosi nella
felpa.
-Sarai più gelido tu tra
cinque minuti se fai di nuovo un commento del genere. -Rispose Kei
minacciosamente.
-Perché, cos’hai
intenzione di farmi???-
-Da svenuto sicuramente
sarai più congelante dell’aria della taiga. -
-Mi stai minacciando
forse?????- Takao gonfiò il petto in segno di sfida.
-Ragazzi per favore,
volete finirla???Litigare non serve a niente ora che siamo in un posto come
questo!.-Rei tagliò corto con il suo solito tono di voce gentile e paziente,
anche se si vedeva che era seccato.
-Concordo pienamente con
Rei!!!.- Perfino Max era spazientito,cosa da lui molto particolare, dato che
era sempre allegro come un bambino piccolo, spesso irritante come
comportamento.
La marcia intanto
continuava,con Takao che si lamentava per ogni minimo sforzo,ma dovevano almeno
arrivare ad una radura, un posto riparato e senza alberi in cui riposarsi un po’
e finalmente dare qualcosa da mangiare a quel rompiscatole di Takao.
Incredibile quanto un
quattordicenne riuscisse a rendersi ridicolo e fastidioso come una zanzara,
sempre affamato, sempre a rompere, mai un momento serio…faceva da solo il
baccano di una mandria di bisonti inferociti.
Kei pensava, era quello che faceva sempre, anche quando la
fatica gli spezzava il fiato. Pensare era l’unica cosa che gli impediva di
ascoltare i lamenti di Takao, le risate di Max, i consigli di Rei e tutte le
cose tecniche che borbottava ogni tanto Kappa. Difficile dire che erano
compagni della stessa squadra.
Compagni di squadra…che
inutile parola per quei quattro bambocci che lo attorniavano. Così diversi e
stupidi…se non avessero dato la vita per i loro bit power, probabilmente Kei
avrebbe ripreso ad andare al Monastero. Il ragazzo rabbrividì per quello che
gli era passato per la mente, doveva essere pazzo per voler tornare là dentro.
Quegli altri ragazzi che erano lì…Boris, Yuri, Sergej e Ivan erano ancora meno
suoi amici di quello che potevano essere Takao e gli altri.
La voce di Max lo
interruppe dal tramestio dei suoi pensieri.
-Ragazzi ragazzi…guardate
là, c’è qualcosa che luccica, lì appeso a quel ramo!!!- Max indicò un ramo di
un’ abete. Aveva ragione, un’ oggetto luccicava colpito dai deboli raggi del
tramonto. Kei guardò per un minimo secondo nella direzione indicata dall’americano,
che stupidata entusiasmarsi per un brillio!!!!
Ma Takao era già all’opera,
e sulle spalle del povero prof. Kappa, stava faticando per tirare giù dal ramo
l’oggetto U.F.O.
-Ahia…Takao sbrigati, mi
stai facendo male!!!!!!-
-Prof non ti lamentare, o
mi renderai più difficile l’operazioneEEE!!!!-
Takao era piombato sul
sentiero a faccia in giù, il prof. Kappa invece si stava massaggiando le spalle
doloranti.
- Takao, ma mangiare di
meno no eh?!- Fece sarcastico Kappa.
-Gnnn….prof, tu avresti
bisogno di un po’ di palestra invece!!!- Replicò il ragazzo aggiustandosi il
cappellino rosso e togliendosi la polvere dai vestiti -Comunque, sono riuscito
a recuperare l’oggetto!!!Che è……UN CIONDOLO???!!!- Takao gettò a terra il
ciondolo fuori di sé:
-COSA????IO RISCHIO LA
VITA E COSA MI RITROVO IN MANO???UNO STUPIDO CIONDOLO????-.
-Cosa ti aspettavi di
trovare Takao???Un tesoro nascosto???- Fece di rimando Max ridendo.
Mentre il prof, Rei e Max
prendevano in giro un Takao furibondo,Kei si era avvicinato al ciondolo caduto
a terra, sul sentiero.
Il ragazzo si chinò e
raccolse la catenella che sorreggeva il ciondolo, poi se lo portò davanti agli
occhi: era bellissimo, una croce Celtica medioevale d’argento con forgiate
alcune rune, nonostante la piccolezza del monile. Che strano, pensava il
ragazzo, non ho mai provato alcun interesse per cose di questo genere…eppure
questa croce è così…così speciale…sento che racchiudeva un’energia immensa, mi
chiedo dove sia finita… .
Il gruppo si rimise in
marcia, Takao aveva preteso di tenere la croce nel suo zaino, nonostante cinque
minuti prima avesse dichiarato che non voleva più vederla. Kei era rimasto
indifferente a tutte queste bambinate,anche se vedendo Takao che raggiante
infilava la croce Celtica nel suo zaino, aveva represso dentro di sé un moto di
un qualcosa di strano…chissà cos’era poi.
Kei rimuginò tantissimo
sulla croce appena trovata, durante la camminata, a chi poteva appartenere un’
oggetto così bello???. Solo quando la notte calò come un velo sulla foresta, si
accorse di quanto aveva pensato a una cosa così infantile e stupida.
-Ragazzi, abbiamo trovato
il posto in cui passare la notte!!!- Kappa aveva esordito con questa frase
rimbombante per tutta la piccola radura, e subito si era sentito l’urlo di
gioia di Takao.
-Bene…allora, Takao, Max,
prof, stasera cucino io!!!Ravioli al vapore e oukonomiyaki per tutti!!!- Rei
stava già dirigendosi verso alcuni sterpi secchi per il fuoco, togliendosi lo
zaino in spalla che a quanto pare era pieno di ingredienti.
-Allora non disturbarti
per piacere, stasera non mangio. -Il gelido tono di Kei paralizzò un po’ tutti.
-Come sarebbe a dire che non
mangi???-
-Quello che ho detto. Non mi va di mangiare
cinese.-
-Questo è insultare la
cucina di Rei!!!!!- Max si era avvicinato a Takao, ed entrambi parevano
piuttosto contrariati.
- Takao, Max, lasciatelo
perdere, se non vuole mangiare non mi offendo. Se poi gli verrà fame gli
preparerò qualcosa.-Rei aveva nuovamente placato gli animi.
A Kei veniva sempre un
senso d’irritazione quando vedeva Rei così, sempre disponibile e paziente, come
si permetteva di trattarlo a quel modo, come se fosse sua madre!!!
“Se poi gli verrà fame gli preparerò qualcosa….”
Idiota!!!Non gliene
importava niente di mangiare il pattume che mangiano i cinesi, non gli
importava di essere trattato da bravo bambino. Perché, perché non lo lasciavano
in pace??????
Il tipico ronzare di un
beyblade, attirò l’attenzione di tutti, Kei alzò lo sguardo dei suoi bellissimi
occhi castani verso quel punto di foresta, gli abeti attorno alla radura erano
così fitti che riusciva a scorgere poco o niente.
All’improvviso qualcosa
di simile ad un proiettile rosso e oro, squarciò un ramo di abete finendo nel
centro della radura.
-Chi siete????- Subito
dopo, una voce minacciosa l’aveva accompagnato.
-A…a te cosa importa chi
siamo???- Rispose di rimando Takao, parlando a voce alta.
-Se siete ladri vi
consiglio di non toccare il mio beyblade!!!.-
Kei trasalì…guardando nel
mezzo dell’erba: un beyblade rosso e oro, fiammeggiante e bellissimo, ruotava
incessantemente tosando l’erba attorno.
-Non siamo né l’uno né l’altro,
nessuno toccherà il tuo bey.-
-Non mi fido, nessuno
viaggia a quest’ora nel bel mezzo della taiga russa, chi siete???-
-Se è per questo, anche
tu sei nel bel mezzo della taiga ad un’ora piuttosto sfavorevole. -Pronunciò
Max risoluto.
-E poi siamo dei
bladers.- Riprese Takao.
-Ah…dei bladers…e chi
sareste???Siete una squadra forse?- Il tono pareva lievemente addolcito, non
poteva essere la voce di un ragazzo, rifletté Kei, troppo melodiosa e dolce,
anche se mascherata da un velo di minacciosità
-Siamo i BladeBreakers.-
La voce attese per
qualche secondo. Poi riprese -Non ti credo!!!I BladeBreakers non viaggiano a
piedi nella foresta!!!-
-Invece sì!!!Potresti
provare a fidarti no?!-
-Mi sono fidata…ed ho
fatto male…-La voce s’incrinò,come se stesse per piangere - Chi credete che mi
abbia ridotto così GoldPhoenix??? Ma il bit…voglio dire, il bey è salvo per la
maggior parte!!!- .
Kei non credeva alle
proprie orecchie. Quella persona stava per pronunciare “bit-power” ma poi si
era ricreduta. Non si fidava evidentemente. Riportò l’attenzione sul bey,
roteava ancora benissimo, ma stava lentamente riducendo la velocità, e in più
punti s’intravedevano delle scalfitture. Ripensò fugacemente al nome, “GoldPhoenix”… un bellissimo nome per un
beyblade.
-Fidati, siamo davvero i
BladeBreakers!!!- Rei aveva parlato con il suo tono più dolce e
comprensivo,pregando quasi di riporre la fiducia in loro, e tutti attendevano
di sapere se c’era riuscito.
Per qualche secondo non
si sentì più niente, forse la persona stava riflettendo.
-D’accordo, voglio essere
doppiamente ingenua. Però anche se è rovinato, GoldPhoenix può ancora
attaccare!!!-La voce era ancora lievemente minacciosa, ma il tono era pacato, o
più probabilmente stanco e sfinito.
I ragazzi sentirono
frusciare i rami degli abeti, e dopo poco spuntò sotto di essi una figura esile
e minuta.
Una ragazza.
Kei aveva avuto un
fremito di uno strano sentimento non catalogato tra quelli che provava
solitamente, la ragazza stava venendo verso di loro, con il caricatore ancora
in mano, ma era la più bella ragazza che Kei avesse mai visto.
I capelli castano chiaro
le si intrecciavano per il vento, avevano lo stesso colore dei tronchi
illuminati dalla rugiada e dal sole. Ma la cosa che più colpì Kei erano gli
occhi.
Di un colore
inimmaginabile per chi non lo ha visto, così azzurri e un’ attimo dopo di un
verde smeraldo, con sfumature e mille sfaccettature verde acqua, guardandoli si
aveva la sensazione di sprofondare nel più bello dei mari. Aveva labbra così
rosse che perfino le rose sarebbero impallidite, e un colore di pelle così
chiaro e lievemente arrossato sulle gote, da far contrasto con le labbra.
Sembrava esile e piccola,
e tremava, ma era alta anche se il freddo la faceva sembrare uno scricciolo.
Si fermò quando fu
abbastanza vicina ai quattro, Kei sbirciò in direzione di Takao che aveva
praticamente la mascella al suolo. Orgoglio zero. Kei si gonfiò d’indignazione.
La ragazza guardò uno a
uno i ragazzi, prima di scoppiare in una bellissima e argentina risata.
-Ma voi…ma voi siete
davvero i BladeBreakers!!!-Disse portando una mano a coprirsi il viso.
-Ehhh già, proprio
noi!!!- Takao aveva ripreso il suo solito tono da star.
-Oddio…e io che
sospettavo anche!!!Sono proprio cretina…e dire che vi ho visto così tante volte
alla televisione non ho saputo riconoscervi!!!!-
-Dai su, un’ errore
capita a tutti!!!Comunque, mi presento, Takao, sono il leader!!!!-E prese la
mano della ragazza.
Kei l’avrebbe volentieri
strozzato.Il leader…solo per fare colpo poi, c’era da ammettere che la ragazza
in questione era veramente bella, ma fare così lo scemo era proprio da
sottosviluppati mentali.
-Piacere mio Takao, mi chiamo
Eleonora, sono italiana!!!- Strinse la mano di Takao sorridendo, e lasciando
che questa frase produsse tutto il suo effetto.
Che non fosse giapponese lo si vedeva benissimo, ma che parlasse così bene la lingua era proprio una cosa
straordinaria.
Takao rimase leggermente
scosso, e continuò a guardarla mentre stringeva la mano anche a Max, Rei, al
prof. Kappa e alla fine arrivò a Kei.
Lo sguardo dei due ragazzi
si congiunse come un’ anello, Kei provò uno strano brivido che identificò come
freddo quando Eleonora gli strinse la mano,aveva le mani così delicate, così
leggere,così piccole rispetto alle sue.
-Hai le mani congelate…-
Mormorò Kei guardandola negli occhi.Aveva detto la prima sciocchezza che gli
era passata per la testa.
-Ehm…già…- Rimase anche
lei a guardarlo, a osservare i suoi occhi riflessi in quelli del ragazzo, per
un secondo che le parve secoli e secoli di tempo.
Forse in quel momento, lo
spesso involucro di ghiaccio che racchiudeva il cuore di Kei, venne perforato
da una piccola scintilla, evanescente e molto piccola per sciogliere il
ghiaccio,ma comunque sempre un timido barlume.
-E così stavi andando
anche tu a Mosca???- Takao, Max e Kappa erano seduti attorno al fuoco con
Eleonora,Rei era d’intorno alla cena e Kei se ne stava seduto sul suo sacco a
pelo lontano dal fuoco, in apparente silenziosità e solitudine.
- Sì Takao…diciamo che
volevo assistere al Torneo, e poi volevo farmi un po’ conoscere nel mondo dei
BeyBlade…- La ragazza arrossì e abbassò lo sguardo.
-COSA???Eleo..El..Eleonora
ma stai scherzando???Hai un bit power tu, il mio computer lo rivela
perfettamente!!!!!!- Disse Kappa a voce piuttosto alta, mostrando alla ragazza
il grafico energetico che appariva sullo schermo del portatile, insieme a i
dati d'attacco,difesa,e velocità e rotazione di GoldPhoenix.
-Sì Kappa, ho un bit
power!!!!!- La ragazza alzò lo sguardo mostrando i suoi occhi verde acqua
illuminati dal fuoco e dalle stelle. Esprimeva orgoglio e fierezza non comuni,
Kei ne era piuttosto colpito,anche se come sempre il suo ruolo era quello di
giudicare in silenzio.
-E allora non è possibile
che tu non abbia mai partecipato a un qualsiasi torneo!!!!!!!!!!!-
Eleonora vacillò
incurvando la schiena, ma subito si drizzò nuovamente guardando negli occhi
(per quel che è possibile visto che Kappa c'ha le frasche davanti .NDAutrice)
il prof., non aveva per un'attimo perso la sua fermezza.
-Sono stata obbligata a
non partecipare a nessun tipo di competizione in cui fosse necessario
raccogliere dati sui partecipanti. Non posso dirvi il perchè.-
Kappa cominciò
freneticamente a battere sui tasti del portatile, in meno di cinque minuti
aveva controllato tutti i tornei regionali che si fossero svolti in Italia,
inserendo ripetutamente il nome della ragazza o del suo beyblade.
NIENTE.
Puro nulla. Come se
Eleonora non esistesse affatto. Non figuarava in nessun torneo. Nemmeno in
quelli provinciali. Il che era una cosa inaudita per una blader con bit power e
quindi con una certa abilità.
Abbassò lo schermo del
portatile, esausto.
-Hai vinto.- Pronunciò
esasperato.
La ragazza sorrise, poi
si frugò nelle tasche della gonna di jeans che indossava. Tirò fuori due
tessere e le consegnò a Kappa.
-No prof, non ho vinto,
solo che hai cercato dovunque tranne che nel logico!!! Questa è la mia tessera
della BBA -spiegò indicando la tessera azzurra - E l'altra è la tessera della
Europe Blader Community (di mia invenzione s'intende!!!.NDAutrice). Comunque,
ora mi credi?- Poi voltò lo sguardo verso Takao, che ebbe un'improvviso
maldistomaco - Takao...e anche tu Max...e anche tu Rei...- poi si girò verso
Kei, seduto indisparte come sempre- E tu Kei naturalmente... il motivo per cui
non ho mai potuto mostrare quello di cui sono capace è una storia talmente
lunga che ora mi è impossibile raccontarvela, ma io vi chiedo di fidarvi di me,
come io prima mi sono fidata di voi. Prometto che vi racconterò tutto, ma ora
vi chiedo solo di essere accettata.-
I segreti sono la cosa
più brutta al mondo. Soprattutto quando non puoi rivelarli a qualcuno che li
sappia condividere insieme con te. Kei ne era convinto, anche ripensando a quel
Monastero...rabbrividì instintivamente scacciando con forza il pensiero. Quella
ragazza aveva segreto talmente grande che non aveva mai potuto rivelare, e se
mai Eleonora un giorno decidesse di farlo, Kei voleva sentirsi uno che
l'avrebbe potuta aiutare a sostenerlo.
Poi il ragazzo pensò
subito dopo di essersi completamente rincretinito, lui doveva essere il miglior
blader del mondo, che gliene importava di una ragazzina con stupidi segreti????
Qualcosa forse, perchè anche lui ne teneva dentro uno.
-Ele, io penso di parlare
a nome di tutti dicendo che per ora tu sei e rimani con noi, non importa il
passato, tu mostraci come vali come blader, persona e amica. E noi faremo lo
stesso con te!!!- Takao le sorrise e le strizzò l'occhio.
-Io sono d'accordo
pienamente, ah Ele, poi vorrei discutere con te a proposito di GoldPhoenix...-
-Certamente Kappa, non
vedo l'ora!!!-
-Ti piacciono le
oukonomiyaki????-
-Bè...non le ho mai
assaggiate Rei.Ma sono due giorni che non mangio da quando ho finito l'ultimo
panino, quindi le assaggio volentieri!!!-
-Due giorni che non
mangi???????Come hai fatto a resistere???!!!-
-Vedi Takao, lei resiste
due giorni, e tu appena due ore!!!- Max ridacchiava prendendo in giro il
"leader".
Eccola tornata dinuovo
una ragazza come tante, che si diverte esattamente come le altre, che fa
discorsi idioti come mille altre pettegole a questo mondo. Ma anche Kei che si
torturava con questi pensieri, sapeva che non era così, che non avrebbe potuto
cancellare quello sguardo lucente di orgoglio e fermezza, rari da trovare in
una ragazza. Era così bella poi...sperduta in un'angolo della Russia, ma che
non si sentiva in pericolo nè tantomeno impaurita, era sempre forte proprio
come le fenici, e a Kei dava l'impressione che forse lui le piaceva.
Illuso, ti perdi in
pensieri così inutili...a che vuoi che importi a lei di un ragazzo scontroso,musone,con
i capelli grigi e blu. Il tuo unico pensiero deve essere quello di riuscire a
battere tutti gli altri, e diventare il blader più forte del mondo.Di quella
non t'importa. E non ti piace. Neanche un pò.
-Kei...vieni a
mangiare???E' pronto dai!!!-Eleonora gli faceva segno di avvicinarsi al fuoco,
Rei stava servendo ravioli al vapore caldi per tutti, in piatti di plastica da
viaggio che evidentemente si era portato dietro.
-No grazie, non mi va.-
Rispose gelido.
-Stai male???- Chiese lei
con una punta di apprensione nella voce.
-No, e che semplicemente
non mi va di mangiare cinese.- Si rese conto solo quando pronunciò l'intera
frase che aveva fatto al 100% una figura davvero pietosa.
-COSA???Questa è la scusa
più stupida che abbia mai sentito!!!!!!- E così dicendo si alzò in piedi
levandosi il piumino imbottito color oro -Sai Kei cosa odio??? Le persone
indisponenti, capricciose, insensibili e soprattutto gasate!!!!!!!!- La ragazza
aveva pronunciato in perfetto giapponese tutti questi aggettivi, provocando non
poco stupore da parte di Takao e Kappa, giapponesi nel sangue.
-Ehm...Eleonora, lascialo
in pace se non vuole mangiare, non mi offendo!!!.- Le fece Rei cercando di
fermarla.
-Rei, tu non mi conosci e
ti spiego: quando trovo un'ostacolo, finchè non lo supero non mi dò per vinta,
e più la cosa è difficile più mi diverto. Quindi, se non mangi tu - Fece
rivolta a Kei - non tocco le oukonomiyaki nemmeno io.- E appoggiò il piumino
all'erba, sdraiandosi rivolta verso il
cielo, poco lontano dal sacco a pelo dove era seduto Kei.
Kei era esterrefatto.
Stpida piccola arrogante presuntuosa, pretendeva forse di comandarlo a
bacchetta??????Con chi credeva di avere a che fare, con un rammollito che si
sarebbe impietosito subito???Poteva star lì fino a domani, non avrebbe per
nessun motivo mangiato.
-Se vuoi suicidarti, fai
pure.Io resto della mia idea.- E si appoggiò sui gomiti e rivolse anche lui lo
sguardo verso il cielo notturno.
-Vedremo.- Disse lei, e
incrociò le mani dietro alla nuca.
-Che cosa ti importa se
io mangio o non mangio?- Chiese lui.
-A me niente, però
importa a loro.- Rispose lei accennando a Takao che le pregava inutilmente di
venire a mangiare.
-L'hai sentito Rei, ha
detto che lui non si offendeva se non mangiavo.- Fece con tono sprezzante.
-Sì, e poi ha borbottato
che sei veramente impossibile.-
-E' perfettamente inutile
che tu stia qui a martirizzarti. Tanto non mi commuovi.-
-Se continuiamo a parlare
non sento la fame.-
-Sei snervante,
impicciona e antipatica!!!!!- Kei stava davvero perdendo la pazienza, piccola
idiota mocciolosa che non era altro.
-Antipatica io???Chi è
che non va a mangiare con i propri amici e compagni di squadra dopo un
rilassante tour nella taiga russa,e per di più quando c'è anche un'ospite???
Dici che sono snervante, ma il tuo silenzio lo è molto di più credimi.
Sull'impicciona ti dò ragione. Lo sono.- E concluse così, sempre guardando il
cielo stellato, e a parte nella prima parte di quella sonora smentita, aveva
tenuto un tono di voce tranquillo.
Kei smise di parlare e si
chiuse in un'ossessivo silenzio,che idiota che era quella lì, e dire che aveva
persino provato qualcosa per lei. Ma solo qualcosina. E poi non era che una
bambina. Dimostrava sì e no tredici anni.
-Quanti anni hai?- Le
chiese, prima di odiarsi per averlo fatto. Incredibile quanto non riuscisse a
tenere a freno la lingua.
-Quattordici e qualcosa.
A luglio ne compio quindici.-
Dannazione, non era
piccola. Però lo sembrava. Dimostrava tredici anni perchè dava l'impressione di
essere fragile e magra, una sottomessa in poche parole. Ma chiunque guardasse
quel lampo di orgoglio che le illuminava lo sguardo,doveva ricredersi. Lei non
si sottometteva a nessuno.
Kei si accorse di aver
lentamente portato lo sguardo su Ele, e di osservare le scompigliate ciocche
castane che le fuggivano ai lati del volto per il vento.
Non riusciva a spostare
lo sguardo su un qualsiasi altro punto del paesaggio. Riusciva a guardare solo
lei.
Aveva le gambe lunghe e
un pò abbronzate,ma scolpite, forse faceva un'altro sport oltre beyblade. Kei
ripensò fugacemente ai bellimbusti americani della All Stars, campioni di
baseball,tennis,rugby...ma tutti perfetti deficienti. Si ritrovò a sperare che
Eleonora non fosse così.
Notò anche che la ragazza
aveva una gonna piuttosto corta, sopra al ginocchio, sicuramente a portare
vestiti simili doveva essere proprio una gasata.
-Ma non hai freddo con
quella gonna?-
-Secondo te con tre paia
di calze di lana sotto, più calzettoni di lana posso avere freddo?- Rispose lei
sarcastica -Ma mi stai forse guardando???- Si tirò su sulla schiena, poggiando
la pancia sull'erba e guardando Kei con aria di sfida.
-No...non ti stavo
guardando, l'avevo notato prima.- Disse evitando di guardarla negli occhi, già
sentiva un velo di rossore coprirgli le guance, se poi l'avesse guardata negli
occhi probabilmente si sarebbe impappinato nel parlare.
Ad un certo punto sentì
una specie di brontolìo represso, si girò di scatto verso la ragazza infilando
una mano nella tasca e afferrando Dranzer, e guardandosi velocemente intorno.
-Ho sentito qualcosa.-
Mormorò cupo.
Ele arrossì.Si passò una
mano sul collo evitando accuratamente di guardare il ragazzo. Poi si decise a
rispondere mormorando: -Ehm....è il mio stomaco, Kei.-.
Il ragazzo si alzò in
piedi e si avvicinò a lei, poi si chinò leggermente e gli tese la mano, non
sapeva nemmeno lui perchè lo faceva, forse perchè era del tutto inutile
costringere se' stesso e lei a non mangiare.
-Andiamo, Rei avrà ancora
qualche oukocomesichiamano pronte.- Lo diceva gelido, senza far trasparire
alcuna emozione.
Lei sorrise, e gli prese
la mano dandosi una spinta per alzarsi, Kei la tirò su notando quanto fosse
leggera, una piuma quasi.
-Dimmi una cosa, è stato
perchè ti ho impietosita o era il mio stomaco?- Domandò lei sorridendo.
-Il tuo stomaco.- Rispose
lui, secco.
I due ragazzi si
avvicinarono camminando in silenzio al fuocherello e ai quattro BladeBreakers
che stavano finendo d'ingozzarsi (No scusate,quello lo faceva solo Takao^///^
NDAutrice) con la cucina di Rei. Ele si accoccolò vicino al fuoco scaldandosi
le mani, la luce rossa e oro la faceva sembrare ancora più bella, i capelli le
splendevano come se vi fosse imprigionata la luce delle stelle.
Kei rimase in silenzio a
guardarla, mentre sorrideva disinvolta agli altri, che si perdevano in stupide
discussioni e battute da bambini dell'asilo. Per distrarsi, cominciò a mangiare
un pò di ravioli al vapore che Rei gli aveva deposto in un piatto.
-Allora vi siete decisi
eh???Nessuno può resistere alla cucina di Rei!!!- Ridacchiò Takao con il suo
solito tono allegro.
-Ah,
El...Eleon...Eleonora, alla fine della cena devo parlarti di alcune cose
riguardo al tuo bit power...- Le disse Kappa abbassando lo schermo del
portatile.
-Chiamami Ele se il mio
nome è difficile da pronunciare, comunque certo, appena ho finito sono
disponibile!!!- Rispose lei cordialmente, prima di inghiottire un pezzetto di
oukonomiyaki. facendo poi i complimenti di rito a Rei.
La cena proseguiva
normalmente, i discorsi e tutto il resto scivolavano su Kei come l'acqua sfugge
sui terreni impermeabili, quella sera era strano, forse il freddo gli faceva
questo effetto, o forse stava covando l'influenza. Si ritirò presto nel suo
sacco a pelo, salutando gli altri con un laconico
-Buonanotte.-
Due ore dopo, era ancora
sveglio, il sonno tardava a venire, le voci degli altri ormai erano spente e
gli ultimi saluti si sentivano nell'aria, sentì Rei e Takao che parlavano,ma
non li stette ad ascoltare,non aveva voglia di sentire i loro stupidi discorsi,
era più bello ascoltare il rumore del vento che si muoveva tra i rami d'abete
della radura.