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Autore: WoChan    15/01/2004    30 recensioni
Spesso, nei luoghi più desolati del mondo, si riescono a fare incontri che sono destinati a cambiare il tuo carattere, e a volte la tua vita. ....Questa è la mia prima fic, vi prego, aspettate i prossimi capitoli per linciarmi ;______;!!!!Il titolo comunque, mi piace, indovinate chi è la faccia scura della Luna XXXD???
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un freddo pomeriggio di autunno

Era un freddo pomeriggio di autunno.In quella parte di taiga al confine con la Russia,il freddo si faceva sentire insistente come una lama sotto i vestiti, pesanti o meno, e faceva presagire che presto sarebbero cominciati a cadere i primi fiocchi di neve. Chiunque, con quel gelido motivo, non si sarebbe mosso dal caldo tepore di un camino acceso, o al massimo se proprio avrebbe dovuto uscire, avrebbe preso il treno o qualsiasi altro mezzo di trasporto.

Tutti, tranne quei cinque ragazzi che avanzavano arrancando in un sentiero della foresta.

Il loro treno aveva fuso il motore proprio nel bel mezzo della taiga, lasciandoli tutti a piedi. Il guasto poteva essere stata una cosa normalissima, se non fossero subentrati quelli del Team delle Tenebre. Dopo una breve sfida che aveva visto vincitori i cinque ragazzi, e la sparizione del Team con relativa minaccia, il treno della BBA era rimasto completamente bloccato, a diverse miglia dalla partenza e dall’arrivo,in piena taiga russa. E l’unica speranza era continuare a piedi fino a trovare un qualsiasi centro umano, una città, un paese, un villaggio.Qualcosa in cui poter chiamare il presidente DaiTengi e farsi venire a prendere in elicottero, per arrivare a Mosca, la meta dove i cinque ragazzi dovevano arrivare, per disputare il Torneo Mondiale di BeyBlade.

 

-Ho fame. - Mugugnò per la milleduecentocinquantesima volta Takao.

-Tutti abbiamo fame, Takao. - Rispose con un tono naturale Max.

-Ma quando mangiamo accidenti???Sono ore che camminiamo!!!- Takao era proprio impaziente di mettere qualcosa sotto i denti.

-Tra almeno due ore. - S’intromise il prof. Kappa, che aveva stabilito una tabella di marcia sul suo computer portatile.

-Ohhhh no!!!!!- Takao cadde in uno stato depressivo -E io come faccio a resistere???-

-Resisti esattamente come stiamo facendo tutti. -Replicò freddamente Kei.

-Zitto asociale!!!Non so se sei più gelido tu o quest’aria…brrr…-Rabbrividì Takao, stringendosi nella felpa.

-Sarai più gelido tu tra cinque minuti se fai di nuovo un commento del genere. -Rispose Kei minacciosamente.

-Perché, cos’hai intenzione di farmi???-

-Da svenuto sicuramente sarai più congelante dell’aria della taiga. -

-Mi stai minacciando forse?????- Takao gonfiò il petto in segno di sfida.

-Ragazzi per favore, volete finirla???Litigare non serve a niente ora che siamo in un posto come questo!.-Rei tagliò corto con il suo solito tono di voce gentile e paziente, anche se si vedeva che era seccato.

-Concordo pienamente con Rei!!!.- Perfino Max era spazientito,cosa da lui molto particolare, dato che era sempre allegro come un bambino piccolo, spesso irritante come comportamento.

La marcia intanto continuava,con Takao che si lamentava per ogni minimo sforzo,ma dovevano almeno arrivare ad una radura, un posto riparato e senza alberi in cui riposarsi un po’ e finalmente dare qualcosa da mangiare a quel rompiscatole di Takao.

Incredibile quanto un quattordicenne riuscisse a rendersi ridicolo e fastidioso come una zanzara, sempre affamato, sempre a rompere, mai un momento serio…faceva da solo il baccano di una mandria di bisonti inferociti.

Kei pensava, era  quello che faceva sempre, anche quando la fatica gli spezzava il fiato. Pensare era l’unica cosa che gli impediva di ascoltare i lamenti di Takao, le risate di Max, i consigli di Rei e tutte le cose tecniche che borbottava ogni tanto Kappa. Difficile dire che erano compagni della stessa squadra.

Compagni di squadra…che inutile parola per quei quattro bambocci che lo attorniavano. Così diversi e stupidi…se non avessero dato la vita per i loro bit power, probabilmente Kei avrebbe ripreso ad andare al Monastero. Il ragazzo rabbrividì per quello che gli era passato per la mente, doveva essere pazzo per voler tornare là dentro. Quegli altri ragazzi che erano lì…Boris, Yuri, Sergej e Ivan erano ancora meno suoi amici di quello che potevano essere Takao e gli altri.

La voce di Max lo interruppe dal tramestio dei suoi pensieri.

 

-Ragazzi ragazzi…guardate là, c’è qualcosa che luccica, lì appeso a quel ramo!!!- Max indicò un ramo di un’ abete. Aveva ragione, un’ oggetto luccicava colpito dai deboli raggi del tramonto. Kei guardò per un minimo secondo nella direzione indicata dall’americano, che stupidata entusiasmarsi per un brillio!!!!

Ma Takao era già all’opera, e sulle spalle del povero prof. Kappa, stava faticando per tirare giù dal ramo l’oggetto U.F.O.

-Ahia…Takao sbrigati, mi stai facendo male!!!!!!-

-Prof non ti lamentare, o mi renderai più difficile l’operazioneEEE!!!!-

Takao era piombato sul sentiero a faccia in giù, il prof. Kappa invece si stava massaggiando le spalle doloranti.

- Takao, ma mangiare di meno no eh?!- Fece sarcastico Kappa.

-Gnnn….prof, tu avresti bisogno di un po’ di palestra invece!!!- Replicò il ragazzo aggiustandosi il cappellino rosso e togliendosi la polvere dai vestiti -Comunque, sono riuscito a recuperare l’oggetto!!!Che è……UN CIONDOLO???!!!- Takao gettò a terra il ciondolo fuori di sé:

-COSA????IO RISCHIO LA VITA E COSA MI RITROVO IN MANO???UNO STUPIDO CIONDOLO????-.

-Cosa ti aspettavi di trovare Takao???Un tesoro nascosto???- Fece di rimando Max ridendo.

Mentre il prof, Rei e Max prendevano in giro un Takao furibondo,Kei si era avvicinato al ciondolo caduto a terra, sul sentiero.

Il ragazzo si chinò e raccolse la catenella che sorreggeva il ciondolo, poi se lo portò davanti agli occhi: era bellissimo, una croce Celtica medioevale d’argento con forgiate alcune rune, nonostante la piccolezza del monile. Che strano, pensava il ragazzo, non ho mai provato alcun interesse per cose di questo genere…eppure questa croce è così…così speciale…sento che racchiudeva un’energia immensa, mi chiedo dove sia finita… .

Il gruppo si rimise in marcia, Takao aveva preteso di tenere la croce nel suo zaino, nonostante cinque minuti prima avesse dichiarato che non voleva più vederla. Kei era rimasto indifferente a tutte queste bambinate,anche se vedendo Takao che raggiante infilava la croce Celtica nel suo zaino, aveva represso dentro di sé un moto di un qualcosa di strano…chissà cos’era poi.

Kei rimuginò tantissimo sulla croce appena trovata, durante la camminata, a chi poteva appartenere un’ oggetto così bello???. Solo quando la notte calò come un velo sulla foresta, si accorse di quanto aveva pensato a una cosa così infantile e stupida.

 

-Ragazzi, abbiamo trovato il posto in cui passare la notte!!!- Kappa aveva esordito con questa frase rimbombante per tutta la piccola radura, e subito si era sentito l’urlo di gioia di Takao.

-Bene…allora, Takao, Max, prof, stasera cucino io!!!Ravioli al vapore e oukonomiyaki per tutti!!!- Rei stava già dirigendosi verso alcuni sterpi secchi per il fuoco, togliendosi lo zaino in spalla che a quanto pare era pieno di ingredienti.

-Allora non disturbarti per piacere, stasera non mangio. -Il gelido tono di Kei paralizzò un po’ tutti.

-Come sarebbe a dire che non mangi???-

 -Quello che ho detto. Non mi va di mangiare cinese.-

-Questo è insultare la cucina di Rei!!!!!- Max si era avvicinato a Takao, ed entrambi parevano piuttosto contrariati.

- Takao, Max, lasciatelo perdere, se non vuole mangiare non mi offendo. Se poi gli verrà fame gli preparerò qualcosa.-Rei aveva nuovamente placato gli animi.

A Kei veniva sempre un senso d’irritazione quando vedeva Rei così, sempre disponibile e paziente, come si permetteva di trattarlo a quel modo, come se fosse sua madre!!!

 

“Se poi gli verrà fame gli preparerò qualcosa….”

 

Idiota!!!Non gliene importava niente di mangiare il pattume che mangiano i cinesi, non gli importava di essere trattato da bravo bambino. Perché, perché non lo lasciavano in pace??????

 

Il tipico ronzare di un beyblade, attirò l’attenzione di tutti, Kei alzò lo sguardo dei suoi bellissimi occhi castani verso quel punto di foresta, gli abeti attorno alla radura erano così fitti che riusciva a scorgere poco o niente.

All’improvviso qualcosa di simile ad un proiettile rosso e oro, squarciò un ramo di abete finendo nel centro della radura.

 

-Chi siete????- Subito dopo, una voce minacciosa l’aveva accompagnato.

 

-A…a te cosa importa chi siamo???- Rispose di rimando Takao, parlando a voce alta.

 

-Se siete ladri vi consiglio di non toccare il mio beyblade!!!.-

Kei trasalì…guardando nel mezzo dell’erba: un beyblade rosso e oro, fiammeggiante e bellissimo, ruotava incessantemente tosando l’erba attorno.

 

-Non siamo né l’uno né l’altro, nessuno toccherà il tuo bey.-

 

-Non mi fido, nessuno viaggia a quest’ora nel bel mezzo della taiga russa, chi siete???-

 

-Se è per questo, anche tu sei nel bel mezzo della taiga ad un’ora piuttosto sfavorevole. -Pronunciò Max risoluto.

 

-E poi siamo dei bladers.- Riprese Takao.

 

-Ah…dei bladers…e chi sareste???Siete una squadra forse?- Il tono pareva lievemente addolcito, non poteva essere la voce di un ragazzo, rifletté Kei, troppo melodiosa e dolce, anche se mascherata da un velo di minacciosità

 

-Siamo i BladeBreakers.-

 

La voce attese per qualche secondo. Poi riprese -Non ti credo!!!I BladeBreakers non viaggiano a piedi nella foresta!!!-

 

-Invece sì!!!Potresti provare a fidarti no?!-

 

-Mi sono fidata…ed ho fatto male…-La voce s’incrinò,come se stesse per piangere - Chi credete che mi abbia ridotto così GoldPhoenix??? Ma il bit…voglio dire, il bey è salvo per la maggior parte!!!- .

 

Kei non credeva alle proprie orecchie. Quella persona stava per pronunciare “bit-power” ma poi si era ricreduta. Non si fidava evidentemente. Riportò l’attenzione sul bey, roteava ancora benissimo, ma stava lentamente riducendo la velocità, e in più punti s’intravedevano delle scalfitture. Ripensò fugacemente al nome, “GoldPhoenix”… un bellissimo nome per un beyblade.

 

-Fidati, siamo davvero i BladeBreakers!!!- Rei aveva parlato con il suo tono più dolce e comprensivo,pregando quasi di riporre la fiducia in loro, e tutti attendevano di sapere se c’era riuscito.   

 

Per qualche secondo non si sentì più niente, forse la persona stava riflettendo.

 

-D’accordo, voglio essere doppiamente ingenua. Però anche se è rovinato, GoldPhoenix può ancora attaccare!!!-La voce era ancora lievemente minacciosa, ma il tono era pacato, o più probabilmente stanco e sfinito.

I ragazzi sentirono frusciare i rami degli abeti, e dopo poco spuntò sotto di essi una figura esile e minuta.

Una ragazza.

Kei aveva avuto un fremito di uno strano sentimento non catalogato tra quelli che provava solitamente, la ragazza stava venendo verso di loro, con il caricatore ancora in mano, ma era la più bella ragazza che Kei avesse mai visto.

I capelli castano chiaro le si intrecciavano per il vento, avevano lo stesso colore dei tronchi illuminati dalla rugiada e dal sole. Ma la cosa che più colpì Kei erano gli occhi.

Di un colore inimmaginabile per chi non lo ha visto, così azzurri e un’ attimo dopo di un verde smeraldo, con sfumature e mille sfaccettature verde acqua, guardandoli si aveva la sensazione di sprofondare nel più bello dei mari. Aveva labbra così rosse che perfino le rose sarebbero impallidite, e un colore di pelle così chiaro e lievemente arrossato sulle gote, da far contrasto con le labbra.

Sembrava esile e piccola, e tremava, ma era alta anche se il freddo la faceva sembrare uno scricciolo.

Si fermò quando fu abbastanza vicina ai quattro, Kei sbirciò in direzione di Takao che aveva praticamente la mascella al suolo. Orgoglio zero. Kei si gonfiò d’indignazione.

La ragazza guardò uno a uno i ragazzi, prima di scoppiare in una bellissima e argentina risata.

-Ma voi…ma voi siete davvero i BladeBreakers!!!-Disse portando una mano a coprirsi il viso.

-Ehhh già, proprio noi!!!- Takao aveva ripreso il suo solito tono da star.

-Oddio…e io che sospettavo anche!!!Sono proprio cretina…e dire che vi ho visto così tante volte alla televisione non ho saputo riconoscervi!!!!-

-Dai su, un’ errore capita a tutti!!!Comunque, mi presento, Takao, sono il leader!!!!-E prese la mano della ragazza.

Kei l’avrebbe volentieri strozzato.Il leader…solo per fare colpo poi, c’era da ammettere che la ragazza in questione era veramente bella, ma fare così lo scemo era proprio da sottosviluppati mentali.

-Piacere mio Takao, mi chiamo Eleonora, sono italiana!!!- Strinse la mano di Takao sorridendo, e lasciando che questa frase produsse tutto il suo effetto.

Che non fosse giapponese lo si vedeva benissimo, ma che parlasse così bene la lingua era proprio una cosa straordinaria.

Takao rimase leggermente scosso, e continuò a guardarla mentre stringeva la mano anche a Max, Rei, al prof. Kappa e alla fine arrivò a Kei.

Lo sguardo dei due ragazzi si congiunse come un’ anello, Kei provò uno strano brivido che identificò come freddo quando Eleonora gli strinse la mano,aveva le mani così delicate, così leggere,così piccole rispetto alle sue.

-Hai le mani congelate…- Mormorò Kei guardandola negli occhi.Aveva detto la prima sciocchezza che gli era passata per la testa.

-Ehm…già…- Rimase anche lei a guardarlo, a osservare i suoi occhi riflessi in quelli del ragazzo, per un secondo che le parve secoli e secoli di tempo. 

Forse in quel momento, lo spesso involucro di ghiaccio che racchiudeva il cuore di Kei, venne perforato da una piccola scintilla, evanescente e molto piccola per sciogliere il ghiaccio,ma comunque sempre un timido barlume.

 

-E così stavi andando anche tu a Mosca???- Takao, Max e Kappa erano seduti attorno al fuoco con Eleonora,Rei era d’intorno alla cena e Kei se ne stava seduto sul suo sacco a pelo lontano dal fuoco, in apparente silenziosità e solitudine.

- Sì Takao…diciamo che volevo assistere al Torneo, e poi volevo farmi un po’ conoscere nel mondo dei BeyBlade…- La ragazza arrossì e abbassò lo sguardo.

-COSA???Eleo..El..Eleonora ma stai scherzando???Hai un bit power tu, il mio computer lo rivela perfettamente!!!!!!- Disse Kappa a voce piuttosto alta, mostrando alla ragazza il grafico energetico che appariva sullo schermo del portatile, insieme a i dati d'attacco,difesa,e velocità e rotazione di GoldPhoenix.

-Sì Kappa, ho un bit power!!!!!- La ragazza alzò lo sguardo mostrando i suoi occhi verde acqua illuminati dal fuoco e dalle stelle. Esprimeva orgoglio e fierezza non comuni, Kei ne era piuttosto colpito,anche se come sempre il suo ruolo era quello di giudicare in silenzio.

-E allora non è possibile che tu non abbia mai partecipato a un qualsiasi torneo!!!!!!!!!!!-

Eleonora vacillò incurvando la schiena, ma subito si drizzò nuovamente guardando negli occhi (per quel che è possibile visto che Kappa c'ha le frasche davanti .NDAutrice) il prof., non aveva per un'attimo perso la sua fermezza.

-Sono stata obbligata a non partecipare a nessun tipo di competizione in cui fosse necessario raccogliere dati sui partecipanti. Non posso dirvi il perchè.-

Kappa cominciò freneticamente a battere sui tasti del portatile, in meno di cinque minuti aveva controllato tutti i tornei regionali che si fossero svolti in Italia, inserendo ripetutamente il nome della ragazza o del suo beyblade.

 

NIENTE.

 

Puro nulla. Come se Eleonora non esistesse affatto. Non figuarava in nessun torneo. Nemmeno in quelli provinciali. Il che era una cosa inaudita per una blader con bit power e quindi con una certa abilità.

Abbassò lo schermo del portatile, esausto.

-Hai vinto.- Pronunciò esasperato.

La ragazza sorrise, poi si frugò nelle tasche della gonna di jeans che indossava. Tirò fuori due tessere e le consegnò a Kappa.

-No prof, non ho vinto, solo che hai cercato dovunque tranne che nel logico!!! Questa è la mia tessera della BBA -spiegò indicando la tessera azzurra - E l'altra è la tessera della Europe Blader Community (di mia invenzione s'intende!!!.NDAutrice). Comunque, ora mi credi?- Poi voltò lo sguardo verso Takao, che ebbe un'improvviso maldistomaco - Takao...e anche tu Max...e anche tu Rei...- poi si girò verso Kei, seduto indisparte come sempre- E tu Kei naturalmente... il motivo per cui non ho mai potuto mostrare quello di cui sono capace è una storia talmente lunga che ora mi è impossibile raccontarvela, ma io vi chiedo di fidarvi di me, come io prima mi sono fidata di voi. Prometto che vi racconterò tutto, ma ora vi chiedo solo di essere accettata.-

 

I segreti sono la cosa più brutta al mondo. Soprattutto quando non puoi rivelarli a qualcuno che li sappia condividere insieme con te. Kei ne era convinto, anche ripensando a quel Monastero...rabbrividì instintivamente scacciando con forza il pensiero. Quella ragazza aveva segreto talmente grande che non aveva mai potuto rivelare, e se mai Eleonora un giorno decidesse di farlo, Kei voleva sentirsi uno che l'avrebbe potuta aiutare a sostenerlo.

Poi il ragazzo pensò subito dopo di essersi completamente rincretinito, lui doveva essere il miglior blader del mondo, che gliene importava di una ragazzina con stupidi segreti???? Qualcosa forse, perchè anche lui ne teneva dentro uno.

 

-Ele, io penso di parlare a nome di tutti dicendo che per ora tu sei e rimani con noi, non importa il passato, tu mostraci come vali come blader, persona e amica. E noi faremo lo stesso con te!!!- Takao le sorrise e le strizzò l'occhio.

-Io sono d'accordo pienamente, ah Ele, poi vorrei discutere con te a proposito di GoldPhoenix...-

-Certamente Kappa, non vedo l'ora!!!-

-Ti piacciono le oukonomiyaki????-

-Bè...non le ho mai assaggiate Rei.Ma sono due giorni che non mangio da quando ho finito l'ultimo panino, quindi le assaggio volentieri!!!-

-Due giorni che non mangi???????Come hai fatto a resistere???!!!-

-Vedi Takao, lei resiste due giorni, e tu appena due ore!!!- Max ridacchiava prendendo in giro il "leader".

 

Eccola tornata dinuovo una ragazza come tante, che si diverte esattamente come le altre, che fa discorsi idioti come mille altre pettegole a questo mondo. Ma anche Kei che si torturava con questi pensieri, sapeva che non era così, che non avrebbe potuto cancellare quello sguardo lucente di orgoglio e fermezza, rari da trovare in una ragazza. Era così bella poi...sperduta in un'angolo della Russia, ma che non si sentiva in pericolo nè tantomeno impaurita, era sempre forte proprio come le fenici, e a Kei dava l'impressione che forse lui le piaceva.

Illuso, ti perdi in pensieri così inutili...a che vuoi che importi a lei di un ragazzo scontroso,musone,con i capelli grigi e blu. Il tuo unico pensiero deve essere quello di riuscire a battere tutti gli altri, e diventare il blader più forte del mondo.Di quella non t'importa. E non ti piace. Neanche un pò.

 

-Kei...vieni a mangiare???E' pronto dai!!!-Eleonora gli faceva segno di avvicinarsi al fuoco, Rei stava servendo ravioli al vapore caldi per tutti, in piatti di plastica da viaggio che evidentemente si era portato dietro.

 

-No grazie, non mi va.- Rispose gelido. 

 

-Stai male???- Chiese lei con una punta di apprensione nella voce.

 

-No, e che semplicemente non mi va di mangiare cinese.- Si rese conto solo quando pronunciò l'intera frase che aveva fatto al 100% una figura davvero pietosa.

 

-COSA???Questa è la scusa più stupida che abbia mai sentito!!!!!!- E così dicendo si alzò in piedi levandosi il piumino imbottito color oro -Sai Kei cosa odio??? Le persone indisponenti, capricciose, insensibili e soprattutto gasate!!!!!!!!- La ragazza aveva pronunciato in perfetto giapponese tutti questi aggettivi, provocando non poco stupore da parte di Takao e Kappa, giapponesi nel sangue.

 

-Ehm...Eleonora, lascialo in pace se non vuole mangiare, non mi offendo!!!.- Le fece Rei cercando di fermarla.

 

-Rei, tu non mi conosci e ti spiego: quando trovo un'ostacolo, finchè non lo supero non mi dò per vinta, e più la cosa è difficile più mi diverto. Quindi, se non mangi tu - Fece rivolta a Kei - non tocco le oukonomiyaki nemmeno io.- E appoggiò il piumino all'erba, sdraiandosi  rivolta verso il cielo, poco lontano dal sacco a pelo dove era seduto Kei.

 

Kei era esterrefatto. Stpida piccola arrogante presuntuosa, pretendeva forse di comandarlo a bacchetta??????Con chi credeva di avere a che fare, con un rammollito che si sarebbe impietosito subito???Poteva star lì fino a domani, non avrebbe per nessun motivo mangiato.

 

-Se vuoi suicidarti, fai pure.Io resto della mia idea.- E si appoggiò sui gomiti e rivolse anche lui lo sguardo verso il cielo notturno.

 

-Vedremo.- Disse lei, e incrociò le mani dietro alla nuca.

 

-Che cosa ti importa se io mangio o non mangio?- Chiese lui.

 

-A me niente, però importa a loro.- Rispose lei accennando a Takao che le pregava inutilmente di venire a mangiare.

 

-L'hai sentito Rei, ha detto che lui non si offendeva se non mangiavo.- Fece con tono sprezzante.

 

-Sì, e poi ha borbottato che sei veramente impossibile.-

 

-E' perfettamente inutile che tu stia qui a martirizzarti. Tanto non mi commuovi.-

 

-Se continuiamo a parlare non sento la fame.-

 

-Sei snervante, impicciona e antipatica!!!!!- Kei stava davvero perdendo la pazienza, piccola idiota mocciolosa che non era altro.

 

-Antipatica io???Chi è che non va a mangiare con i propri amici e compagni di squadra dopo un rilassante tour nella taiga russa,e per di più quando c'è anche un'ospite??? Dici che sono snervante, ma il tuo silenzio lo è molto di più credimi. Sull'impicciona ti dò ragione. Lo sono.- E concluse così, sempre guardando il cielo stellato, e a parte nella prima parte di quella sonora smentita, aveva tenuto un tono di voce tranquillo.

 

Kei smise di parlare e si chiuse in un'ossessivo silenzio,che idiota che era quella lì, e dire che aveva persino provato qualcosa per lei. Ma solo qualcosina. E poi non era che una bambina. Dimostrava sì e no tredici anni.

 

-Quanti anni hai?- Le chiese, prima di odiarsi per averlo fatto. Incredibile quanto non riuscisse a tenere a freno la lingua.

 

-Quattordici e qualcosa. A luglio ne compio quindici.-

 

Dannazione, non era piccola. Però lo sembrava. Dimostrava tredici anni perchè dava l'impressione di essere fragile e magra, una sottomessa in poche parole. Ma chiunque guardasse quel lampo di orgoglio che le illuminava lo sguardo,doveva ricredersi. Lei non si sottometteva a nessuno.

Kei si accorse di aver lentamente portato lo sguardo su Ele, e di osservare le scompigliate ciocche castane che le fuggivano ai lati del volto per il vento.

Non riusciva a spostare lo sguardo su un qualsiasi altro punto del paesaggio. Riusciva a guardare solo lei.

Aveva le gambe lunghe e un pò abbronzate,ma scolpite, forse faceva un'altro sport oltre beyblade. Kei ripensò fugacemente ai bellimbusti americani della All Stars, campioni di baseball,tennis,rugby...ma tutti perfetti deficienti. Si ritrovò a sperare che Eleonora non fosse così.

Notò anche che la ragazza aveva una gonna piuttosto corta, sopra al ginocchio, sicuramente a portare vestiti simili doveva essere proprio una gasata.

 

-Ma non hai freddo con quella gonna?-

 

-Secondo te con tre paia di calze di lana sotto, più calzettoni di lana posso avere freddo?- Rispose lei sarcastica -Ma mi stai forse guardando???- Si tirò su sulla schiena, poggiando la pancia sull'erba e guardando Kei con aria di sfida.

 

-No...non ti stavo guardando, l'avevo notato prima.- Disse evitando di guardarla negli occhi, già sentiva un velo di rossore coprirgli le guance, se poi l'avesse guardata negli occhi probabilmente si sarebbe impappinato nel parlare.

Ad un certo punto sentì una specie di brontolìo represso, si girò di scatto verso la ragazza infilando una mano nella tasca e afferrando Dranzer, e guardandosi velocemente intorno.

 

-Ho sentito qualcosa.- Mormorò cupo.

 

Ele arrossì.Si passò una mano sul collo evitando accuratamente di guardare il ragazzo. Poi si decise a rispondere mormorando: -Ehm....è il mio stomaco, Kei.-.

Il ragazzo si alzò in piedi e si avvicinò a lei, poi si chinò leggermente e gli tese la mano, non sapeva nemmeno lui perchè lo faceva, forse perchè era del tutto inutile costringere se' stesso e lei a non mangiare.

 

-Andiamo, Rei avrà ancora qualche oukocomesichiamano pronte.- Lo diceva gelido, senza far trasparire alcuna emozione.

Lei sorrise, e gli prese la mano dandosi una spinta per alzarsi, Kei la tirò su notando quanto fosse leggera, una piuma quasi.

 

-Dimmi una cosa, è stato perchè ti ho impietosita o era il mio stomaco?- Domandò lei sorridendo.

 

-Il tuo stomaco.- Rispose lui, secco.

 

I due ragazzi si avvicinarono camminando in silenzio al fuocherello e ai quattro BladeBreakers che stavano finendo d'ingozzarsi (No scusate,quello lo faceva solo Takao^///^ NDAutrice) con la cucina di Rei. Ele si accoccolò vicino al fuoco scaldandosi le mani, la luce rossa e oro la faceva sembrare ancora più bella, i capelli le splendevano come se vi fosse imprigionata la luce delle stelle.

Kei rimase in silenzio a guardarla, mentre sorrideva disinvolta agli altri, che si perdevano in stupide discussioni e battute da bambini dell'asilo. Per distrarsi, cominciò a mangiare un pò di ravioli al vapore che Rei gli aveva deposto in un piatto.

 

-Allora vi siete decisi eh???Nessuno può resistere alla cucina di Rei!!!- Ridacchiò Takao con il suo solito tono allegro.

 

-Ah, El...Eleon...Eleonora, alla fine della cena devo parlarti di alcune cose riguardo al tuo bit power...- Le disse Kappa abbassando lo schermo del portatile.

 

-Chiamami Ele se il mio nome è difficile da pronunciare, comunque certo, appena ho finito sono disponibile!!!- Rispose lei cordialmente, prima di inghiottire un pezzetto di oukonomiyaki. facendo poi i complimenti di rito a Rei.

La cena proseguiva normalmente, i discorsi e tutto il resto scivolavano su Kei come l'acqua sfugge sui terreni impermeabili, quella sera era strano, forse il freddo gli faceva questo effetto, o forse stava covando l'influenza. Si ritirò presto nel suo sacco a pelo, salutando gli altri con un laconico

-Buonanotte.-

 

Due ore dopo, era ancora sveglio, il sonno tardava a venire, le voci degli altri ormai erano spente e gli ultimi saluti si sentivano nell'aria, sentì Rei e Takao che parlavano,ma non li stette ad ascoltare,non aveva voglia di sentire i loro stupidi discorsi, era più bello ascoltare il rumore del vento che si muoveva tra i rami d'abete della radura.

 

 

  
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